2010–2019
Il libero arbitrio: essenziale al piano di vita
Ottobre 2010


Il libero arbitrio: essenziale al piano di vita

Ogni volta che scegliamo di venire a Cristo, prendere su di noi il Suo nome e seguire i Suoi servitori, progrediamo lungo il cammino verso la vita eterna.

Recentemente ho ricevuto una lettera da un amico ultracinquantenne che non è membro della nostra chiesa. Gli avevo mandato delle letture inerenti al Vangelo, alle quali ha risposto: “Inizialmente mi è stato difficile capire il significato di un gergo tipicamente mormone, come il termine libero arbitrio. Forse sarebbe utile una breve pagina di glossario”.

Rimasi sorpreso del fatto che non comprendeva il significato di libero arbitrio. Consultai un vocabolario on-line. Delle dieci definizioni e usi consigliati, nessuna esprimeva l’idea di compiere scelte di azione. Noi insegnamo che il libero arbitrio è la capacità e il privilegio che Dio ci dà di “agire da sé e non… subire”.1 Libero arbitrio vuol dire essere responsabili delle proprie azioni. Il nostro libero arbitrio è fondamentale nel piano di salvezza. Grazie ad esso noi siamo “liberi di scegliere la libertà e la vita eterna, tramite il grande Mediatore di tutti gli uomini, o di scegliere la schiavitù e la morte, secondo la schiavitù e il potere del diavolo”.2

Le parole di un famoso inno insegnano chiaramente questo principio:

“Sappi che ogni anima è libera

di scegliere la sua vita e chi diventerà:

Poiché la verità eterna è

che Dio non forzerà nessuno verso il cielo”.3

Per rispondere alla domanda del mio amico e alle domande di uomini e donne buoni di ogni dove, vi parlerò più a fondo di ciò che sappiamo sul libero arbitrio.

Prima che venissimo su questa terra, il Padre Celeste ci presentò il Suo piano di salvezza: un piano per venire sulla terra e ricevere un corpo, scegliere tra il bene e il male, e progredire per diventare come Lui e vivere con Lui per sempre.

Il nostro libero arbitrio, la capacità di scegliere e agire da noi stessi, era un elemento essenziale di questo piano. Senza libero arbitrio non saremmo stati in grado di compiere le giuste scelte e di progredire. Eppure con il libero arbitrio avremmo potuto compiere scelte sbagliate, commettere peccato e perdere l’opportunità di stare di nuovo con il Padre Celeste. Per questa ragione fu preparato un Salvatore che soffrisse per i nostri peccati e ci redimesse, a condizione del pentimento. Grazie alla Sua Espiazione infinita, Egli realizzò “il piano della misericordia, per placare le richieste della giustizia”.4

Dopo che il Padre Celeste ci presentò il Suo piano, Lucifero si fece avanti dicendo: “Manda me, io… redimerò tutta l’umanità, affinché non sia perduta una sola anima… dammi dunque il tuo onore”.5 Questo piano fu rigettato dal Padre perché ci negava il nostro libero arbitrio. In realtà, si trattava di un piano di ribellione.

Poi Gesù Cristo, il “Figlio Diletto, che era… Diletto e Scelto fin dal principio” esercitò il Suo arbitrio per dire: “Padre, sia fatta la tua volontà, e sia tua la gloria per sempre”.6 Egli sarebbe stato il nostro Salvatore: il Salvatore del mondo.

A causa della ribellione di Lucifero, si scatenò un grande conflitto spirituale. Ognuno dei figli del Padre Celeste ebbe la possibilità di esercitare il libero arbitrio che il Padre Celeste gli aveva dato. Noi scegliemmo di avere fede nel Salvatore Gesù Cristo, di venire a Lui, di seguirLo e di accettare il piano che il Padre Celeste aveva presentato per il nostro bene. Ma un terzo dei figli del nostro Padre Celeste non ebbe fede per seguire il Salvatore e scelse invece di seguire Lucifero, o Satana.7

E Dio disse: “Pertanto, per il fatto che Satana si ribellò contro di me e cercò di distruggere il libero arbitrio dell’uomo, che io, il Signore Iddio, gli avevo dato… feci sì che fosse gettato giù”.8 Coloro che seguirono Satana persero l’opportunità di ricevere un corpo mortale, di vivere sulla terra e di progredire. A causa di come usarono il loro libero arbitrio, essi persero il loro arbitrio.

Oggi il solo potere che Satana e i suoi seguaci hanno è di tentarci e di metterci alla prova. La loro unica gioia è di renderci “infelici come [loro]”;9 la loro unica felicità deriva dalla nostra disobbedienza ai comandamenti del Signore.

Pensateci: nel nostro stato preterreno scegliemmo di seguire il Salvatore Gesù Cristo! E poiché lo facemmo, ci fu permesso di venire sulla terra. Io attesto che facendo la stessa scelta di seguire il Salvatore ora, qui sulla terra, noi otterremo una benedizione ancora più grande nelle eternità. Ma sia chiaro che dobbiamo continuare a scegliere di seguire il Salvatore. C’è in ballo l’eternità e l’uso saggio del libero arbitrio così come le nostre azioni sono essenziali per poter avere la vita eterna.

Nel corso della Sua vita, il Salvatore ci mostrò come usare il nostro libero arbitrio. Da giovane a Gerusalemme, Egli scelse deliberatamente di essere impegnato nell’opera di Suo Padre.10 Nel Suo ministero, Egli scelse obbedientemente di “fare la volontà del Padre [Suo]”.11 Nel Getsemani, Egli scelse di soffrire tutte le cose, dicendo: “Non la mia volontà, ma la tua sia fatta. E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo”.12 Sulla croce, Egli scelse di amare i Suoi nemici, pregando: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.13 E poi, affinché potesse dimostrare di aver veramente scelto di Sua spontanea volontà, fu lasciato solo. “[Padre], perché mi hai abbandonato?”, chiese.14 Alla fine, Egli esercitò il Suo libero arbitrio per agire, sopportando fino alla fine, finché non poté dire: “È compiuto!”15

Sebbene Egli sia stato “in ogni cosa… tentato come noi”16 con ogni scelta e ogni azione Egli ha salvaguardato la Sua decisione di essere il nostro Salvatore, di spezzare le catene del peccato e della morte per noi. E con la Sua vita perfetta, Egli ci ha insegnato che quando scegliamo di fare la volontà del nostro Padre Celeste, il nostro libero arbitrio è preservato, le nostre opportunità crescono e noi progrediamo.

La prova di questo principio si trova dappertutto nelle Scritture. Giobbe perse tutto ciò che aveva, ma decise di rimanere fedele, e si meritò le benedizioni eterne di Dio. Maria e Giuseppe scelsero di seguire l’avvertimento di un angelo e fuggire in Egitto, e così la vita del Salvatore fu risparmiata. Joseph Smith scelte di seguire le istruzioni di Moroni, e la Restaurazione si è realizzata come profetizzato. Ogni volta che scegliamo di venire a Cristo, prendere su di noi il Suo nome e seguire i Suoi servitori, progrediamo lungo il cammino verso la vita eterna.

Nel nostro viaggio terreno, è utile ricordare che è vero anche l’opposto: quando non seguiamo i comandamenti e i suggerimenti dello Spirito Santo, le nostre possibilità si riducono, e la nostra capacità di agire e progredire diminuisce. Quando Caino versò il sangue di suo fratello perché amava Satana più di Dio, il suo progresso spirituale si arrestò.

In gioventù ho imparato una lezione importante su come le nostre azioni possono limitare la nostra libertà. Un giorno mio padre mi incaricò di verniciare un pavimento di legno. Io decisi di iniziare dalla porta e di continuare verso l’interno della stanza. Quando ebbi quasi finito, mi resi conto che non mi ero lasciato una via di uscita. Non c’era alcuna finestra o porta dall’altra parte. Mi ero letteralmente messo all’angolo. Non potevo andare da nessuna parte. Ero bloccato.

Quando disobbediamo, ci mettiamo all’angolo e siamo prigionieri della nostre scelte. Ma anche se siamo bloccati spiritualmente, c’è sempre una via per tornare indietro. Come col pentimento, quando ci si volta e si attraversa un pavimento appena pitturato bisogna di nuovo carteggiare e rifinire! Tornare al Signore non è facile, ma ne vale la pena.

Quando comprendiamo la sfida del pentimento, apprezziamo le benedizioni dello Spirito Santo che guida le nostre scelte e il Padre Celeste, che ci dà i comandamenti, ci rafforza e ci sostiene nell’obbedire. Comprendiamo anche quanto l’obbedienza ai comandamenti protegga il nostro libero arbitrio.

Per esempio, quando osserviamo la Parola di Saggezza, sfuggiamo alla prigionia della cattiva salute e della dipendenza da sostanze che ci privano letteralmente della nostra capacità di agire liberamente.

Quando obbediamo al consiglio di evitare i debiti e di uscirne, usiamo il nostro libero arbitrio e otteniamo la libertà di usare i nostri mezzi per aiutare e benedire gli altri.

Quando seguiamo il consiglio del profeta di tenere la serata familiare, la preghiera familiare e lo studio delle Scritture come famiglia, la nostra casa diventa un luogo in cui i nostri figli crescono spiritualmente. Lì insegniamo loro il Vangelo, rendiamo la nostra testimonianza, esprimiamo il nostro amore e li ascoltiamo mentre parlano dei loro sentimenti e delle loro esperienze. Con le nostre giuste scelte e azioni, li liberiamo dall’oscurità accrescendo la loro opportunità di camminare nella luce.

Il mondo insegna molte falsità sul libero arbitrio Molti pensano: “Mangiate, bevete e siate allegri… e se accadrà che saremo colpevoli, Dio ci colpirà con alcune sferzate, e alla fine saremo salvati”.17 Molti abbracciano la vita mondana e negano Dio. Si convincono che non c’è “un’opposizione in tutte le cose”,18 pertanto “qualsiasi cosa un uomo [faccia] non [è] un crimine”.19 Ciò “distru[gge] la saggezza di Dio e i suoi eterni propositi”.20

Al contrario degli insegnamenti del mondo, le Scritture ci insegnano che noi abbiamo il libero arbitrio e che il suo retto utilizzo fa sempre la differenza nelle possibilità che abbiamo e nella nostra capacità di agire e progredire eternamente.

Per esempio, tramite il profeta Samuele, il Signore diede un chiaro comandamento a Re Saul:

“L’Eterno mi ha mandato per ungerti re… ascolta dunque quel che ti dice l’Eterno…

Ora va’, sconfiggi Amalek, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene”.21

Ma Saul non seguì il comandamento del Signore. Egli praticò ciò che io chiamo “obbedienza selettiva”. Facendo affidamento sulla sua saggezza, egli risparmiò la vita di Re Agag e portò con sé il meglio delle pecore, dei buoi e di altri animali.

Il Signore lo rivelò al profeta Samuele e lo mandò a rimuovere Saul quale re. Quando arrivò il profeta, Saul disse: “Io ho eseguito l’ordine dell’Eterno”.22 Ma il profeta sapeva altrimenti e disse: “Che è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi, e questo muggir di buoi che sento?”23

Saul si scusò incolpando altri, dicendo che il popolo aveva tenuto degli animali per fare dei sacrifici al Signore. La replica del profeta fu chiara: “L’Eterno ha egli a grado gli olocausti e i sacrifizi come che si ubbidisca alla sua voce? Ecco, l’obbedienza val meglio che il sacrifizio, e dare ascolto [ai comandamenti del Signore] val meglio che il grasso dei montoni”.24

Alla fine Saul confessò dicendo: “Io ho peccato, poiché ho trasgredito il comandamento dell’Eterno e le tue parole; io ho temuto il popolo, e ho dato ascolto alla sua voce”.25 Poiché Saul non obbedì con precisione, poiché scelse di “obbedire selettivamente”, egli perse l’opportunità e la libertà di essere re.

Miei fratelli e sorelle, stiamo obbedendo con precisione alla voce del Signore e dei Suoi profeti? Oppure, come Saul, stiamo praticando un’obbedienza selettiva temendo i giudizi degli uomini?

Riconosco che tutti noi commettiamo degli errori. Le Scritture ci insegnano che “tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio”.26 A coloro che si ritrovano prigionieri di scelte sbagliate del passato, che si trovano bloccati in un angolo buio senza tutte le benedizioni disponibili grazie al retto utilizzo del libero arbitrio, diciamo che vi vogliamo bene. Tornate! Uscite dalle tenebre e venite alla luce. Anche se dovete camminare su un pavimento appena ridipinto, ne vale la pena. Confidate che “tramite l’espiazione di Cristo tutta l’umanità [noi inclusi] può essere salvata, mediante l’obbedienza alle leggi e alle ordinanze del Vangelo”.27

Quando giunse l’ora dell’Espiazione, il Salvatore offrì la Sua grandiosa preghiera d’intercessione e parlò di ognuno di noi dicendo: “Padre, io voglio che dove son io, siano meco anche quelli che tu m’hai dati, affinché veggano la mia gloria che tu m’hai data”.28 “E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”.29

Rendo la mia speciale testimonianza che Essi vivono. Quando esercitiamo il nostro libero arbitrio in giustizia, arriviamo a conoscerLi, diventiamo più simili a Loro e ci prepariamo al giorno in cui “ogni ginocchio si piegherà, ed ogni lingua confesserà” che Gesù è il nostro Salvatore.30 La mia preghiera è che possiamo continuare a seguire Lui e il nostro Padre Eterno, come facemmo in principio, nel nome di Gesù Cristo. Amen.