I membri della Croazia celebrano i 40 anni di presenza della Chiesa nel paese

  • 10 Ottobre 2012

L’anziano Erich W. Kopischke dei Settanta saluta i dignitari come parte della celebrazione, durata tre giorni, per i 40 anni di presenza della Chiesa in Croazia.  Fotografia riprodotta per gentile concessione di Church News.

Punti salienti dell’articolo

  • Più di 375 persone si sono riunite in Croazia per celebrare il quarantesimo anniversario dei primi battesimi avvenuti nel paese.
  • L’anziano Erich W. Kopischke dei Settanta ha presieduto alle celebrazioni e ha parlato alla conferenza commemorativa di domenica.
  • La Iugoslavia è stata dedicata alla predicazione del Vangelo nel 1985, dall’allora anziano Thomas S. Monson.
  • Nel settembre del 2010, l’anziano Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici Apostoli ha dedicato i paesi che comprendevano l’ex Iugoslavia.

“Sono profondamente convinto che la Chiesa e i suoi membri benediranno la nazione croata… La forza della Chiesa deriva dalle persone, da quello che le persone fanno e da quello che le persone rappresentano”. — Anziano Erich W. Kopischke dei Settanta, presidente dell’Area Europa

Per celebrare il quarantesimo anniversario dei primi battesimi avvenuti nell’ex Iugoslavia — celebrati da Krešimir Ćosić — più di 375 persone si sono riunite in Croazia per tre giornate di eventi.

I quali, presieduti da anziano Erich W. Kopischke dei Settanta, presidente dell’Area Europa, hanno altresì celebrato il fatto che tutti i paesi della ex Iugoslavia — e dell’Europa — hanno i missionari di proselitismo e le unità della Chiesa.

Questa era la prima volta che i membri della Chiesa, da ciascuno dei quattro paesi della Missione Adriatica settentrionale (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia e Slovenia) si erano riuniti dalle guerre balcaniche degli anni ’90.

Raccontare la storia locale della Chiesa

I primi eventi hanno avuto luogo l’1 e il 2 giugno, a Krešimir Ćosić Dvor (tenuta) sull’isola di Ugliano, vicino a Zara, in Croazia. I due giorni sull’isola includevano un devozionale serale speciale; i battesimi di prima mattina dei nuovi convertiti dell’Adriatico; l’addestramento per i dirigenti del sacerdozio, per le donne e per i giovani; e una visita ai siti storici della Chiesa a Zara e nei dintorni, dove Krešimir Ćosić è cresciuto e ha iniziato le prime attività della Chiesa in Iugoslavia.

La storia della Chiesa in questa terra ha avuto inizio con il battesimo di Krešimir Ćosić, avvenuto nello Utah nel 1971. Krešimir, un giovane eroe sportivo nazionale in Iugoslavia, era andato alla Brigham Young University per giocare a basket. È tornato subito nell’amata patria per condividere le benedizioni del Vangelo con il proprio paese. Le due storie parallele di “Kreso” e dell’inizio della Chiesa sono state raccontate e celebrate con gioia.

Molti dei primi membri della Chiesa in questi paesi, insieme ai primi missionari e ai membri che hanno contribuito alla crescita della Chiesa qui, hanno viaggiato per partecipare agli eventi. Tra i partecipanti c’era la famiglia di Truman e Ann Madsen, rappresentati dalla sorella Madsen, dalla figlia Mindy M. Davis e dalla nipote della sorella Madsen, Molly Davis.

Ann ha parlato dei giorni in cui Kreso era alla BYU e della sua conversione. Mišo e Ankica Ostarčevic, la prima coppia che Kreso ha battezzato e la prima a essere suggellata nel tempio, hanno raccontato le difficoltà iniziali della giovane Chiesa a Zara e in altre parti della Croazia. Ivan Valek, amico e presidente di distretto di lunga data, ha aggiunto i suoi ricordi e la propria testimonianza. Doug Richards, compagno di squadra e primo missionario con Kreso, e la moglie, Kerry, hanno descritto le loro esperienze con Kreso alla BYU e in Iugoslavia. Mila Ranovic, la prima missionaria a partire dalla Serbia, ha raccontato la sua storia e la storia di come è iniziata la Chiesa in Serbia. Albin e Boža Lotrič (lui è stato il primo uomo della Slovenia a unirsi alla Chiesa ed entrambi sono stati la prima coppia a lasciare la Slovenia per essere suggellati nel tempio) hanno compilato gli eventi relativi al loro paese. Johann Wondra, che aveva presieduto alla missione e sua moglie, Ursula, hanno raccontato aneddoti del loro periodo di servizio. Durante la riunione di devozione, tutti hanno parlato della storia a cui avevano assistito.

L’anziano Kopischke ha concluso riassumendo il grande retaggio di fede che esiste in questi paesi e il meraviglioso futuro della Chiesa che li aspetta.

La mattina seguente, Swen R. Swensen, che ha presieduto alla missione a metà degli anni novanta, e sua moglie, Gretel, hanno parlato a una cerimonia battesimale, come ha fatto Taca Mirijevski, uno dei primi membri della Chiesa in Serbia.

Commemorare la crescita della Chiesa e guardare avanti

Dopo due giorni trascorsi sull’isola di Ugliano e a Zara, le persone che si erano radunate sono andate a Zagabria, la capitale della Croazia, dove si è svolta una conferenza domenicale commemorativa con altri membri, simpatizzanti e ospiti — inclusi funzionari anziani del governo locali e nazionali, capi religiosi ed esponenti dei mass media.

L’anziano Kopischke ha parlato della Chiesa in Croazia nel corso della riunione: “Sono profondamente convinto che la Chiesa e i suoi membri benediranno la nazione croata… La forza della Chiesa deriva dalle persone, da quello che le persone fanno e da quello che le persone rappresentano”.

L’anziano Kopischke ha detto che un rapporto personale con Dio “non è mera filosofia. Non è mera tradizione. È una cosa reale, e questa convinzione personale influisce sul modo in cui ci comportiamo. Non potete dire: ‘Io credo in Dio’ e odiare e non tollerare i vostri vicini. Questo non è possibile. Non potete dire: ‘Io amo Dio’ e [non essere] tolleranti con qualcuno che ha credenze diverse. Siamo tutti figli del nostro Padre Celeste”.

L’anziano Kopischke ha assicurato agli ospiti invitati: “Ci uniremo a voi in qualsiasi associazione volta a fare il bene per proteggere i valori della famiglia, del matrimonio, della libertà e del duro lavoro”.

La conferenza del distretto della Croazia, che è seguita, è stata il coronamento del fine settimana.

  • Il presidente Miljenko Babić, presidente del distretto della Croazia, e il suo consigliere, Jasmin Ibrahimovic, hanno parlato della loro visione per il futuro di palo. Hanno parlato dell’unità, della fede e dell’amore che sarebbero stati necessari per raggiungere tale obiettivo.
  • La sorella Fatima Hamzac, presidentessa di distretto della Società di Soccorso, ha insegnato come ricercare e trovare il buono gli uni negli altri.
  • Il presidente Edward B. Rowe della Missione Adriatica settentrionale ha parlato dei 40 anni trascorsi a edificare un fondamento solido, dichiarando che l’obiettivo era stato raggiunto e che era arrivato il momento di erigere il “bellissimo edificio che il Signore vuole che abbiamo qui”.
  • L’anziano Kopischke ha terminato la riunione spiegando che “la Croazia è in movimento... Quando le persone sono felici, la Chiesa cresce. La fonte suprema di felicità è Gesù Cristo”.

La Iugoslavia è stata dedicata alla predicazione del Vangelo nel 1985, dall’allora anziano Thomas S. Monson. Più recentemente, nel settembre del 2010, l’anziano Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici Apostoli ha dedicato i paesi che comprendevano l’ex Iugoslavia.

Riguardo agli eventi del quarantesimo anniversario, il presidente Rowe ha detto: “Abbiamo riunito i nostri membri attivi, meno attivi e futuri dagli angoli remoti della missione. Li abbiamo invitati in un ambiente tranquillo, dove potevano guardare oltre la propria situazione quotidiana e ottenere una vera visione di chi sono e di quello che il Signore vuole che diventino. Durante questi tre giorni lo Spirito è stato riversato in maniera incredibile e sacra su coloro che si sono riuniti da queste nazioni”.