Contribuire ad accendere la scintilla dell’apprendimento

Inserito da Sorella Bonnie L. Oscarson, presidentessa generale delle Giovani Donne

  • 27 Luglio 2015

La sorella Bonnie L. Oscarson dice che lo scopo di insegnare nella Chiesa è lo stesso di quello di insegnare a casa: ottenere un’ardente testimonianza.

Punti salienti dell’articolo

  • Creiamo un ambiente adatto all’apprendimento che incoraggi e nutra nei nostri figli e nei giovani il desiderio di studiare, di imparare e di vivere il Vangelo in maniera personale.
  • L’insegnamento dovrebbe accendere un fuoco, non soltanto riempire un secchio.
  • Lo scopo di insegnare nella Chiesa è lo stesso di quello di insegnare a casa — ottenere un’ardente testimonianza.

“Il ruolo dell’insegnamento nella Chiesa non è quello di intrattenere con metodi di insegnamento stupefacenti, piuttosto, è quello di aiutare gli individui ad assumersi la responsabilità di imparare il Vangelo per se stessi e di risvegliare in loro il desiderio di studiare, di comprendere e di vivere il Vangelo nella loro vita”. — Sorella Bonnie L. Oscarson, presidentessa generale delle Giovani Donne

Quale madre e nonna il mio più grande desiderio è che i miei figli e i miei nipoti cerchino di comprendere i principi del Vangelo e che ricevano le piene benedizioni dell’appartenenza alla Chiesa. In breve, spero che saranno pienamente convertiti. A prescindere da quanto io desideri che le persone che amo lo siano, non posso esserlo al posto loro. Ciascun individuo è responsabile del proprio apprendimento e della propria conversione. Nessuno può ricevere una testimonianza per qualcun altro.

C’è qualcosa che come genitori e insegnanti possiamo fare, ed è creare un ambiente adatto all’apprendimento che incoraggi e nutra nei nostri figli e nei giovani il desiderio di studiare, di imparare e di vivere il Vangelo in maniera personale.

Ci è stato ricordato spesso che la casa dovrebbe essere il luogo principale in cui sviluppare l’apprendimento del Vangelo e la conversione. I genitori sono gli insegnanti più efficaci per i loro figli in quanto si concentrano istintivamente sulle loro necessità e difficoltà e creano in maniera naturale opportunità di insegnamento per venire incontro a tali necessità. I genitori non pensano a come possono stupire o impressionare i loro figli come degli educatori esperti, ma si preoccupano maggiormente di catturare i loro interessi, di intavolare conversazioni significative e di arrivare dritti al loro cuore. Sono questi gli elementi che incoraggiano l’apprendimento e la sua applicazione pratica. Poiché un genitore ha a cuore gli interessi dei suoi figli, sa benissimo come motivarli ad agire e ad apprendere.

In che modo, dunque, coloro che sono incaricati di insegnare nelle classi in chiesa creano quel tipo di desiderio di apprendere? In che modo un insegnante in chiesa accende la scintilla della testimonianza nel cuore dei suoi studenti allo stesso modo in cui lo fa un genitore diligente a casa?

Consideriamo due diverse situazioni di insegnamento durante una tipica domenica in chiesa.

Situazione uno:

uno studente arriva in classe aspettandosi che gli venga insegnata una lezione sul Vangelo. L’insegnante è brillantemente preparato con storie, esempi personali, oggetti creativi da usare durante la lezione, volantini intelligenti e nuove idee e suggerimenti che nessuno ha mai preso in considerazione prima. L’insegnante sa intrattenere, è eloquente e cattura l’interesse di tutti i presenti per quaranta minuti pieni. Tutti gli studenti lasciano la classe parlando di quanto è stato bravo l’insegnante che hanno ascoltato.

Situazione due:

su invito dell’insegnante, gli studenti entrano in classe preparati a condividere con gli altri un’esperienza che hanno vissuto durante la settimana appena trascorsa. Lo Spirito riempe la stanza man mano che ognuno racconta brevemente un’esperienza basata sull’aver messo in pratica un principio del Vangelo discusso alla lezione della settimana precedente. L’insegnante incoraggia la discussione di classe facendo domande ponderate e significative. Gli studenti vengono poi invitati a leggere un passo delle Scritture e ad analizzare insieme un principio del Vangelo e il modo in cui possono metterlo in pratica nella loro vita. L’insegnante guida la discussione senza dominarla. Tutti partecipano. Agli studenti viene dato tempo per annotare pensieri e impressioni ispirati e persino mete personali per la settimana successiva. Gli studenti lasciano la classe emozionati riguardo al Vangelo e ansiosi di leggere e studiare da soli per poter comprendere e vivere meglio i principi che hanno discusso quel giorno.

Quale situazione descrive la classe domenicale ideale?

Sebbene questi esempi siano grandemente semplificati, servono a enfatizzare che Il ruolo dell’insegnamento nella Chiesa non è quello di intrattenere con metodi di insegnamento stupefacenti, piuttosto, è quello di aiutare gli individui ad assumersi la responsabilità di imparare il Vangelo per se stessi e di risvegliare in loro il desiderio di studiare, di comprendere e di vivere il Vangelo nella loro vita. C’è un detto molto conosciuto, spesso attribuito a William Butler Yeats, che dice che “insegnare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco”. Lo scopo di insegnare nella Chiesa è lo stesso di quello di insegnare a casa — ottenere un’ardente testimonianza.

Sia a casa che in chiesa, la concentrazione dovrebbe ricadere su chi impara e non su chi insegna. In una risorsa di insegnamento vengono suggerite alcune domande per aiutare l’insegnante a sapere qual è il suo obiettivo. Un insegnante che si concentra solo sul suo insegnamento, chiede: “Che cosa farò in classe oggi?” e “Che cosa insegnerò oggi?” In contrasto a quelle due domande ci sono quelle dell’insegnante che si concentra sullo studente: “Che cosa faranno i miei studenti oggi in classe?” e “Come aiuterò i miei studenti a scoprire quello che devono sapere?” (vedi “Il ruolo dello studente”).

La sorella Virginia Pearce, ex consigliera della presidenza generale delle Giovani Donne, ha dichiarato: “Il buon insegnante non vuole che gli studenti lascino la classe parlando di quanto l’insegnante è bravo e capace. Questo insegnante vuole che gli studenti escano parlando del Vangelo e della sua importanza” (“Una classe come tante altre”, La Stella, gennaio 1997, 13)

L’anziano Dallin H. Oaks del Quorum dei Dodici Apostoli ha detto: “Ogni membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è o sarà un insegnante” (“L’insegnamento del Vangelo”, Liahona, gennaio 2000, 94). I genitori sono insegnanti dalla mattina alla sera, ogni giorno dell’anno. Quasi ognuno di noi avrà una chiamata specifica a insegnare in un contesto più formale nel corso della sua vita. Tutti dobbiamo comprendere l’importanza di aiutare la nostra famiglia e i membri della classe a diventare studenti auto-motivati. Un insegnante comune si prepara a insegnare la lezione. Un insegnante fuori dal comune si prepara a far scoccare la scintilla che infiamma la testimonianza e che cambia la vita.