L’anziano Russell M. Nelson sollecita i missionari a confutare le dicerie

Inserito da Whitney Evans, redazione di Church News

  • 31 Dicembre 2012

L’anziano Russell M. Nelson del Quorum dei Dodici Apostoli parla a una riunione di Natale tenuta la mattina di martedì 25 dicembre 2012 presso il Centro di addestramento missionario di Provo, nello Utah.  Foto di Kristin Murphy, Deseret News.

Punti salienti dell’articolo

  • L’anziano Russell M. Nelson e sua moglie, la sorella Wendy Nelson, hanno parlato a migliaia di missionari la mattina di Natale al Centro di addestramento missionario di Provo, nello Utah.
  • L’anziano Nelson ha detto ai missionari di confutare le dicerie sulla Chiesa, di tenere gli occhi aperti contro il male, di esercitare cautela e di seguire le regole della missione. Poi li ha elogiati per il loro servizio altruistico.
  • La sorella Nelson ha incoraggiato i missionari a ricercare e a usare i doni spirituali “ansiosamente, persistentemente, implacabilmente” per essere aiutati a superare le debolezze e a divenire missionari migliori.

“Nel cuore di ogni missionario c’è lo spirito del servizio… Essere impegnati a tempo pieno nel servizio del Signore Gesù Cristo il giorno di Natale è uno speciale privilegio per noi”. —Anziano Russell M. Nelson, Quorum dei Dodici Apostoli

L’anziano Russell M. Nelson ha incoraggiato i missionari ad aprire la bocca e gli occhi e a fortificare la mente in occasione di una riunione tenuta il giorno di Natale al Centro di addestramento missionario di Provo, nello Utah.

Migliaia di missionari hanno ricevuto istruzioni dall’anziano Nelson del Quorum dei Dodici e da sua moglie, Wendy.

In particolare, l’anziano Nelson ha incoraggiato i missionari ad “aprire gli occhi e a fortificare la mente contro le dicerie”. Una nota diceria che circola riguarda missionari che vengono chiamati in un’area e poi trasferiti per aprire il lavoro in un’altra area precedentemente chiusa, come la Cina.

“Queste dicerie sono assolutamente false. Confutatele!” ha detto l’anziano Nelson. “I dirigenti di questa Chiesa entrano nei paesi nuovi per la Chiesa per la porta principale. Non ci introduciamo dalla porta di servizio o per qualche via traversa. Le nostre relazioni si basano sull’onestà, la schiettezza, l’integrità e la totale conformità con la legge locale”.

Poi ha citato il presidente Gordon B. Hinckley, il quale ha detto: “Ovunque andiamo, entriamo per la porta principale. I nostri missionari onorano le leggi delle nazioni in cui vanno e insegnano alle persone ad essere buoni cittadini”.

Alcuni missionari vengono trasferiti durante la loro missione e alcune chiamate cambiano, ha detto. Questo può accadere quando si creano delle nuove missioni. Ma, ha aggiunto, qualsiasi trasferimento effettuato o chiamata modificata vengono fatti apertamente.

“Vi prego di decidere adesso di mettere fine alle dicerie e non di diffonderle”, ha dichiarato.

Il Salvatore è venuto per dare una seconda nascita, ha continuato. È qualcosa di particolarmente confortante per coloro che sono in lutto per la sparatoria del Connecticut, nello specifico per Emilie Parker, una bambina di 6 anni figlia di Santi degli Ultimi Giorni.

“Alle famiglie di queste vittime, e a tutti coloro che subiscono tragedie in questa vita, giungono conforto e consolazione attraverso il dono della nascita, della vita e della gloriosa vittoria sulla morte del Salvatore”, ha affermato l’anziano Nelson. “Questa missione di Gesù Cristo ci rassicura che la piccola Emilie Parker e tutte quelle altre vittime innocenti vivranno nuovamente! Invero, ‘tutti i bambini sono vivi in Cristo’. La Sua Espiazione consente a ogni essere umano di risorgere”.

I missionari che vanno nel mondo sono “chiamati a portare speranza, pace, amore e gioia a un mondo ricolmo di odio, contesa e peccato”.

L’anziano Nelson, inoltre, ha messo in guardia i missionari contro coloro che non hanno motivazioni pure. I missionari sono posti in coppia e devono proteggersi a vicenda e restare insieme, ha detto.

“Tenete gli occhi ben aperti, e quando vedete o perfino percepite un’atmosfera di male, mettetevi rapidamente al sicuro”, ha avvertito l’anziano Nelson.

Ha espresso la speranza che ciascuna coppia possa essere assegnata a un rione o ramo. Ha suggerito ai missionari di fare conoscenza con il dirigente del lavoro missionario di rione, un referente essenziale per aiutare i missionari a conoscere le esigenze delle persone del rione, coloro che hanno bisogno di essere visitati e coloro che possono progredire con l’aiuto dei missionari, e per trovare persone cui i missionari possono insegnare. Questo è particolarmente importante nei luoghi in cui il proselitismo porta a porta sta diventando meno comune.

I missionari devono inoltre coltivare i rapporti con il consulente genealogico di rione, che, a sua detta, può divenire il loro più “stretto alleato” per ammorbidire il cuore di coloro che stanno cercando di conoscere la Chiesa. Collaborando, i missionari e il coordinatore della genealogia di rione possono aiutare i simpatizzanti a identificare un antenato, un modo ideale per i missionari di mostrare il proprio amore per coloro che non sanno molto della Chiesa, ha detto.

Oltre a lodare il Signore il giorno di Natale, l’anziano Nelson ha elogiato i missionari e il loro altruismo.

“Nel cuore di ogni missionario c’è lo spirito del servizio… Essere impegnati a tempo pieno nel servizio del Signore Gesù Cristo il giorno di Natale è uno speciale privilegio per noi”.

Quando incontrano coloro che sono critici delle imperfezioni delle persone della Chiesa, i missionari devono “aiutare queste persone critiche a capire che possono ottenere saggezza — perfino l’Esaltazione — tramite la dottrina giunta per rivelazione dal cielo a persone imperfette. Applicando questa dottrina, ogni individuo può, a tempo debito, divenire perfetto in Cristo”.

In un periodo in cui si danno e ricevono doni, la sorella Nelson ha parlato di doni spirituali. Paragonandoli a dei buoni regalo, ha detto che a molti sono concessi doni che poi non usano. Ha incoraggiato i missionari a ricercare e a usare questi doni “ansiosamente, persistentemente, implacabilmente” per essere aiutati a superare le debolezze e a divenire missionari migliori.