Tre cose che portano a una “vita a esuberanza”

Inserito da Ryan Morgenegg, redazione di Church News

  • 18 Febbraio 2015

La sorella Cheryl A. Esplin ha insegnato che un principio della vita a esuberanza è il cercare la luce e la verità. “Il Salvatore benedice chi cerca diligentemente di apprendere la saggezza e di trovare la verità”, ha detto.  Fotografia di Meagan Larsen, BYU.

Punti salienti dell’articolo

  • Gli insegnamenti e l’Espiazione del Salvatore possono aiutarti a vivere una vita più ricca.
  • Ricerca la conoscenza, la luce e la verità; considera la vita con una prospettiva eterna; prova ed esprimi gratitudine.

“La ricerca della conoscenza, della luce e della verità è una delle ragioni per cui siamo sulla terra. È una ricerca che dura una vita e richiede grande impegno e grande diligenza da parte nostra, che sia mediante lo studio o la fede”. — Cheryl A. Esplin, membro della presidenza generale della Primaria 

PROVO, UTAH (USA)

“Tutto quello che il Salvatore ha fatto o ha detto è stato a beneficio dell’umanità”, ha insegnato la sorella Cheryl A. Esplin, seconda consigliera della presidenza generale della Primaria, a una recente riunione.

“La Sua Espiazione, il Suo esempio, i Suoi insegnamenti — tutto quanto non serviva solo ad aiutarci ad avere una vita più ricca sulla terra, ma a ottenere anche la vita più a esuberanza di tutte: la vita eterna”.

Lo studio delle parole del Salvatore riportate in Giovanni 10:10 ha fatto sì che ella le meditasse e le mettesse in pratica nella vita. Citando il versetto, ha detto: “Io son venuto perché abbian [intendendo io e voi] la vita e l’abbiano [io e voi] ad esuberanza”.

La sorella ha evidenziato tre principi che il Salvatore ha insegnato e che portano la gente a una vita più ricca.

1. Ricercare la luce e la verità

Il primo principio è quello di ricercare la luce e la verità. “Il Salvatore benedice chi cerca diligentemente di apprendere la saggezza e di trovare la verità”, ha detto.

La sorella ha spiegato che la luce e la verità possono illuminare l’anima ed essere una risposta alla preghiera. Ha detto: “La ricerca della conoscenza, della luce e della verità è una delle ragioni per cui siamo sulla terra. È una ricerca che dura per tutta la vita e richiede grande impegno e grande diligenza da parte nostra, che sia mediante lo studio o la fede”.

La sorella Esplin parla agli studenti della BYU a una riunione tenuta il 3 febbraio. Fotografia di Meagan Larsen, BYU.

2. Guardare alle cose con una prospettiva eterna.

La sorella ha detto che il secondo principio del vivere una vita a esuberanza riguarda il considerare la vita con una prospettiva eterna e si può trovare nelle seguenti parole di Isaia: “Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno” (Isaia 55:8).

Riferendosi a una storia scritta dallo scrittore religioso Harleigh M. Rosenberger che parla di un uomo che percorse a piedi gli Stati Uniti dalla California a New York, la sorella Esplin ha sottolineato un importante principio. Ha detto che, a metà del percorso, un giornalista chiese al viaggiatore qual era stata l’esperienza più difficile vissuta fino a quel momento. Ha raccontato che Rosenberger descrisse la risposta dell’uomo con queste parole:

“Il viaggiatore pensò a lungo. Nella sua mente riaffiorò la difficile scalata attraverso i passi delle montagne; lingue di deserto bollenti e secche. Sole. Vento. Poi disse con calma: ‘Credo che il mio problema più grande sia stato il fatto che la sabbia continuava a entrarmi nelle scarpe’.

La sabbia nelle scarpe. Non qualche grande crisi che aveva affrontato. Non qualche pericolo per cui aveva quasi perso la vita. La sabbia. La sabbia che gli causava vesciche sulla pianta dei piedi. La sabbia che si infilava tra i pori della pelle e la irritava costantemente, che rendeva ogni passo un’agonia. La sabbia nelle scarpe…

L’escursionista aveva un solo suggerimento per quando la sabbia gli entrava nelle scarpe. Doveva fermarsi e scrollarla via”.

La sorella Esplin ha detto: “Nel nostro viaggio della vita anche noi siamo tormentati dalla sabbia nelle scarpe — sabbia che assume la forma del cambiamento, delle difficoltà, delle prove e delle tentazioni. Possiamo lasciare che queste cose ci fermino, impedendoci di raggiungere la nostra meta, o possiamo trovare modi per scrollare la sabbia dalle scarpe e continuare il nostro viaggio”.

3. Provare ed esprimere gratitudine

La sorella Esplin ha detto che il terzo principio del vivere una vita a esuberanza è l’importanza del provare e dell’esprimere gratitudine.

Enfatizzando tale principio, la sorella Esplin ha letto un versetto di Dottrina e Alleanze: “E colui che riceve ogni cosa con gratitudine sarà reso glorioso; e le cose di questa terra gli saranno aggiunte, sì, centuplicate, e più ancora” (DeA 78:19).

Ha raccontato la storia di una ragazza di sua conoscenza che si chiama Elizabeth Stitt, la quale si sentiva talmente benedetta dalla propria situazione da ringraziare il Padre Celeste ogni giorno anche quando le cose non andavano bene. Meditando sulle proprie esperienze positive, si chiedeva perché il Padre Celeste la stesse aiutando così tanto. Nella mente giunse chiaro il pensiero: “‘È perché sei grata’. Elizabeth ha detto: ‘Quel giorno imparai che a volte la gratitudine precede le benedizioni’”.

“È interessante il modo in cui funziona la gratitudine”, ha detto la sorella Esplin. “Pensiamo che stiamo ripagando il Signore essendo grati, invece il Signore ci benedice ancora di più — perché siamo grati”.

La sorella Esplin ha detto che può capitare che sorga un problema quando le persone ottengono ciò per cui non hanno lavorato duramente. Alcuni potrebbero persino aspettarsi qualcosa senza che facciano alcuno sforzo. Prendendo ad esempio il sacrificio dei primi santi, la sorella Esplin ha detto: “Dobbiamo essere grati non solo per coloro che ci hanno preceduti e che si sono sacrificati così tanto, ma dobbiamo essere grati soprattutto a Dio, la fonte di ogni cosa buona”.

La sorella Esplin ha espresso i propri commenti durante una riunione della Brigham Young University tenuta il 3 febbraio a Provo, nello Utah (USA).