Il Consiglio generale delle Giovani Donne si riunisce per la prima volta

Inserito da Sarah Jane Weaver, direttrice associata di Church News

  • 8 Ottobre 2014

Le componenti del Consiglio generale internazionale delle Giovani Donne posano a Salt Lake City martedì 30 settembre 2014.  Fotografia di Jeffrey D. Allred, Deseret News.

Per la prima volta da quando sono state chiamate a far parte del Consiglio generale delle Giovani Donne la scorsa primavera, tutte e nove le componenti del consiglio si sono riunite il 27 settembre nella stessa stanza dell’edificio della Società di Soccorso a Salt Lake City. Prima di questa data, il consiglio e la presidenza generale delle Giovani Donne hanno tenuto le riunioni grazie all’ausilio delle videoconferenze.

E non pensano di riunirsi fisicamente un’altra volta dopo la prima settimana di ottobre.

La sorella Bonnie L. Oscarson, presidentessa generale delle Giovani Donne, ha detto di essere felicissima che l’intero gruppo fosse riunito per la riunione generale delle donne e per la Conferenza generale. “Ci siamo incontrate ed eravamo già amiche”, ha detto. “Nessuna voleva andarsene. C’era un tale senso di unità e di amore”.

Ha detto che avere donne che servono come se fossero gli occhi e le orecchie dei dirigenti nella sede centrale della Chiesa a rappresentanza di altre aree del mondo ha portato, tuttavia, una grande forza al consiglio generale delle Giovani Donne.

Lo scorso febbraio la sorella Oscarson ha annunciato che il nuovo Consiglio generale delle Giovani Donne avrebbe rappresentato i membri della Chiesa di tutto il mondo. Il Consiglio generale delle Giovani Donne è formato da quattro donne dello Utah che coadiuvano la presidenza nelle faccende più immediate presso la sede centrale. Servono, con l’ausilio di videoconferenze, assieme a cinque donne che vivono rispettivamente in Brasile, Perù, Giappone, Sudafrica e New York.

La presidentessa generale delle Giovani Donne ha detto che, data la crescita internazionale della Chiesa, era il momento giusto per chiamare nel consiglio generale donne che rappresentassero i membri della Chiesa che vivono al di fuori dello Utah. Grazie alla tecnologia — telefoni cellulari, e-mail e videoconferenze — le componenti del consiglio si consultano, ricevono incarichi e contribuiscono agli addestramenti.

I membri del nuovo Consiglio generale internazionale delle Giovani Donne si recano a piedi dall’edificio della Società di Soccorso al Tempio di Salt Lake, a Salt Lake City, martedì 30 settembre 2014. Fotografia di Jeffrey D. Allred, Deseret News.

Il consiglio internazionale “è stato un utile passo avanti nel progresso della Chiesa”, ha detto la sorella Oscarson. “Adesso questa è una Chiesa globale e i bisogni sono diversi rispetto al passato, e i programmi devono riflettere tali cambiamenti”.

Ciò non significa che trovare una soluzione per la logistica non sia impegnativo, ha detto la sorella Oscarson. I membri del consiglio, che vivono in aree che interessano sedici fusi orari, si incontrano ogni due sabati alle 18:00, orario dello Utah,

cioè le 22:00 per Megumi Yamaguchi di Nagoya, in Giappone. Tuttavia non ci sono problemi, ha detto lei quando è stata chiamata nel consiglio e ha chiesto di servire dal Giappone. “Ho sentito che era davvero la cosa giusta”, ha detto. “Sono emozionata di contribuire in ogni modo possibile”.

Dorah Mkhabela, del Sudafrica, ha detto che considera la sua chiamata nel consiglio come farebbe se si incontrassero fisicamente a Salt Lake City. “Provo a prepararmi per le riunioni. Indosso gli abiti della domenica. Mi siedo e mi sento parte di Salt Lake City”.

Janet M. Nelson, che vive e serve a Brooklyn, New York, ha detto di “avere la responsabilità di far sì che la presidenza sappia com’è la Chiesa a New York e nelle aree circostanti”. Parla delle sfide che le unità della Chiesa affrontano mentre i dirigenti integrano culture e lingue diverse e gestiscono la mancanza di risorse.

M. Lúcia Silva di San Paolo, in Brasile, ha detto che tutte, nel consiglio, si sentono benedette a lavorare con le giovani donne della Chiesa e “vedono il modo in cui il programma delle Giovani Donne funziona in tutte le località del mondo. Le giovani donne del Brasile sono forti. Hanno molte difficoltà, me se la cavano bene”.

Carmela M. Hooker di Lima, in Perù, ha detto che incontrare finalmente il comitato di persona è stato grandioso. “Sono così felice di essere qui con loro, di incontrarle e di sapere che lavoriamo in tutto il mondo facendo le stesse cose”.

Rosemary Thackeray, che vive a Orem, nello Utah, ha detto che ciascun membro del comitato “contribuisce al gruppo con una forza diversa”, ma che sono tutte “unite nello scopo”.

La sorella Silva ha detto di non trovare le parole per esprimere i sentimenti di gratitudine che prova per aver potuto visitare Salt Lake City e incontrare di persona il consiglio intero.

“Incontrare tutte queste grandi donne è stato meraviglioso”, ha detto la sorella Nelson.

“Abbiamo riso tantissimo insieme”, ha detto la sorella Thackeray.

Leslie P. Layton di Sandy, nello Utah, ha detto che, fin dall’inizio, il sentimento predominante nel consiglio è stato l’amore.

La sorella Yamaguchi ha detto che amava già le donne con cui serve, prima di andare a Salt Lake City. “Adesso voglio loro ancora più bene”, ha aggiunto. “Sento che è come se fossimo una famiglia”.

La sorella Mkhabela ha detto che abbracciare ognuna delle donne e far loro visita di persona — cose impossibili da fare tramite videoconferenza — è stato meraviglioso. “Abbiamo rotto il ghiaccio”, ha detto. “Da ora in poi sarà diverso”.