1990–1999
Siate uomini
Aprile 1992


Siate uomini

«Il vero uomo è colui che cede al richiamo del Santo Spirito e cerca di acquisire le virtù cristiane»

Un giovane in età di diacono scrive: «I miei amici insistono perché fumi, rubi e faccia cose simili … I miei migliori amici mi spingono continuamente a farlo. E se non lo faccio, mi chiamano femminuccia e cocco di mamma. Non mi va davvero l’idea di fumare, ma il mio caro amico Steve mi ha detto davanti ad alcuni amici: ‹Kevin, sei un idiota e un pollo messi insieme in un corpiciattolo›» (Santrock, J., 1987. Adolescence. New York: William C. Brown, 1987, corsivo dell’autore).

Un sacerdote diciottenne riferisce:

«Una volta mi lasciai convincere a unirmi a un gruppo per fare un’escursione. Mi fu riferito che il programma di quel giorno prevedeva una gita panoramica, il pranzo e la visione di un film. Mi fu promesso che non vi sarebbero state attività illecite. Tutti sapevano che sono un membro della Chiesa che rispetta fedelmente le sue norme.

Quando arrivammo a destinazione visitammo alcuni luoghi di interesse storico e facemmo colazione. Poi accadde l’inevitabile: il gruppo volse i passi verso un bar e una casa di malaffare. Rifiutai di entrare in quei luoghi di iniquità ed espressi apertamente la mia ira perché i miei compagni erano venuti meno alle loro promesse.

Quando mi allontanai i miei compagni cominciarono a farsi beffe di me gridando: ‹Quando ti deciderai a crescere?› ‹Quando smetterai di fare il fanatico?› ‹Quando diventerai un uomo?›» (Carlos E. Asay, In the Lord’s Service, Salt Lake City, Utah: Deseret Book Co., 1990, pag. 46).

Che Cos’è L’Uomo?

Sembra che tutti prima o poi siano invitati dai loro amici a fumare, bere, rubare o compiere altre azioni immorali, e tutto con la pretesa di farli diventare uomini. E quando qualcuno rifiuta l’invito, spesso viene messo in ridicolo, viene chiamato femminuccia, cocco di mamma, idiota, pollo, fanatico. Questi appellativi vengono usati dai coetanei, secondo i quali la virilità consiste nel bere alcoolici, buttar fuori fumo da tutte le cavità facciali, comportarsi da animali e violare le leggi morali senza alcun rimorso di coscienza.

Vediamo la pubblicità che incoraggia dai manifesti, dalle riviste e dagli schermi della televisione il consumo di sigarette e di birra e promuove altri vizi. Coloro che usano queste astute tecniche per smerciare i loro prodotti non considerano il bene delle anime dei giovani; amano soltanto il loro denaro. Vogliono farci credere che una persona che ha in mano una sigaretta o una bevanda alcoolica è un uomo, mentre in realtà non è che lo schiavo di una sostanza perniciosa. Vogliono farci credere che una persona che compie un atto sessuale illecito è un vero uomo, mentre invece è solo un essere che approfitta di coloro che sono «tenerissimi», «casti» e «delicati» (Giacobbe 2:7). Essi vorrebbero farci credere che la forza bruta, il comportamento rozzo, l’umore incontrollato, il linguaggio osceno e l’aspetto trasandato sono gli elementi che fanno un uomo, mentre in realtà queste caratteristiche sono al massimo attributi animaleschi, e quanto meno il contrario della virilità.

Noi che deteniamo il sacerdozio dobbiamo stare in guardia. Nella nostra lotta per diventare uomini non dobbiamo lasciarci influenzare da voci barbare (vedi 1 Corinzi 14:8-11). Dobbiamo ricordare che «Dio creò l’uomo a sua immagine», e che vuole che l’uomo continui a rispecchiare tale immagine nel suo aspetto (Genesi 1:27; vedi anche Alma 5:14, 19).

«Che cos’è l’uomo?» chiede il Salmista. La risposta è: Dio l’ha fatto «poco minore degli angeli» (Salmi 8:4-6). È pertanto nostro dovere salire sempre più in alto per portare onorevolmente le corone donateci da Dio. I giovani, particolarmente coloro che appartengono a una «generazione eletta» e ad un «real sacerdozio», devono capire che sono i figli di spirito di Dio, e che nessuno diventa veramente uomo se non riverisce il Padre degli spiriti e se non consente ai poteri insiti in lui di dominare i suoi pensieri, le sue parole e le sue azioni (vedi 1 Pietro 2:9; Atti 17:28; Ebrei 12:9).

Cos’è Che Rende Uomo Un Uomo?

«Cos’è che rende uomo un uomo?» Questa è una domanda posta dalla pubblicità di un tipo di birra. Il suggerimento implicito in questa pubblicità è che si diventa uomini bevendo quella particolare birra. Quanto è ingannevole tale annuncio, e quanto è stupido! Coloro che cercano di indurvi a consumare bevande alcooliche e a fare uso di droga dimostrano una totale mancanza di rispetto per voi che siete i templi di Dio. Pertanto essi vorrebbero indurvi a profanare il vostro corpo e ad offendere lo Spirito di Dio che dimora in voi (vedi 1 Corinzi 3:16-17).

Cos’è che rende uomo un uomo? Rivolgiamoci al Libro di Mormon e a padre Lehi per conoscere la risposta. Poco tempo prima di morire Lehi rivolse ai figli questa esortazione: «Levatevi dalla polvere … e siate uomini …» (2 Nefi 1:21; corsivo dell’autore).

«Risvegliatevi da un sonno profondo, sì, anzi, il sonno dell’inferno, e scuotetevi di dosso le orribili catene che vi tengono legati …» (2 Nefi 1:13).

«Siate fermamente uniti in una sola mente ed un sol cuore …» (2 Nefi 1:21).

«Rivestitevi dell’armatura di giustizia … uscite dall’oscurità … non ribellatevi più» (2 Nefi 1:23-24; corsivo dell’autore).

La sfida a «levarci dalla polvere» ci chiede di liberarci di ogni comportamento riprovevole che distrugge il carattere e rovina la vita. Gli appetiti fisici devono essere dominati.

L’invito a «risvegliarci da un profondo sonno, dal sonno dell’inferno», ci impone di conoscere i santi propositi di Dio. Nessun sonno è più profondo o più mortale del sonno dell’ignoranza.

L’esortazione a «scuoterci di dosso le orribili catene che ci tengono legati» sottolinea la necessità di liberarci delle cattive abitudini, e anche delle abitudini apparentemente innocue che poi si trasformano nelle forti catene dell’inferno (vedi 2 Nefi 26:22; Alma 5:7).

Per essere «fermamente uniti in una sola mente e in un sol cuore» è necessario il totale impegno verso la rettitudine e l’unità di propositi, in modo che la nostra volontà sia compatibile con la volontà di Dio.

«Rivestitevi dell’armatura di giustizia» ci ricorda la necessità di porci sul capo l’elmo della salvezza, prendere la spada della verità, usare lo scudo della fede e accettare senza riserva la protezione del Signore (vedi Efesini 6:11-18).

«Uscite dall’oscurità» è un’esortazione ad essere esempi di bontà e a diventare una luce per gli altri. I veri uomini sono sorgenti di luce vicino alle quali è piacevole stare (Thomas Carlyle; vedi anche DeA 103:9-10).

«Non ribellatevi più» indica chiaramente che ignorare o violare scientemente i comandamenti è uno sforzo dispendioso.

UNA VILE MENZOGNA

C’è una menzogna, una vile menzogna, che circola tra i Santi degli Ultimi Giorni e miete le sue vittime tra i giovani. È quella che un «uomo equilibrato» è colui che si guarda deliberatamente dal diventare troppo retto. Questa menzogna vorrebbe farvi credere che è possibile vivere felicemente ed avere successo pur tenendo un piede in Babilonia e un piede in Sion (vedi Giacomo 1:8).

Mi piace la storia dei due giovani che erano stati educati in un monastero. Una mattina, andando in cerca di avventure, passarono davanti a una cattedrale. Il più retto dei due ricordò che quel mattino non avevano pregato e disse: «Come possiamo sperare di godere delle benedizioni di Dio oggi?»

Il meno retto dei due rispose: «Amico mio, durante gli ultimi due mesi ho pregato tanto che quasi penso di aver pregato troppo».

«Come può una persona essere troppo religiosa?» chiese il primo. «È l’unica cosa che conta. L’uomo è soltanto una bestia se vive da un giorno all’altro mangiando e bevendo, respirando e dormendo. Soltanto quando si innalza e si preoccupa dello spirito immortale che è in lui diventa veramente un uomo. Pensa quanto sarebbe triste se il sangue del Redentore fosse stato sparso invano» (A. Conan Doyle, The White Company, Cosmopolitan Book Corporation: New York, 1988, pagg. 58-59; corsivo dell’autore).

Può un uomo essere troppo retto? Troppo simile a Cristo? Impossibile! Può il cosiddetto «uomo equilibrato» camminare con successo al limite tra il bene e il male? No! Ogni suo passo è incerto, e alla fine egli vacillerà, cadrà e si infrangerà contro i comandamenti di Dio.

La carnalità non fu mai virilità, né mai lo sarà. Il vero uomo è colui che cede al richiamo del Santo Spirito e cerca di acquisire le virtù cristiane. Il vero uomo è colui che permette allo spirito di dirigere i suoi passi e di scandire il ritmo della sua vita. «Ricordatevi che lo spirito carnale è morte e quello spirituale è vita eterna» (2 Nefi 9:39).

ESEMPI DI VIRILITÀ

Il 1˚ ottobre 1959 un uomo di Cristo si presentò davanti a una folla di 1.500 persone all’ombra del Cremlino e coraggiosamente parlò di Gesù come il Grande Redentore. Disse con voce rotta dall’emozione:

«Credo fermamente nella preghiera. È possibile attingere a poteri invisibili che ci danno tanta forza e sono come un’ancora nei momenti di necessità. Non temete. Osservate i Suoi comandamenti. Amatevi gli uni gli altri, amate tutta l’umanità. Adoperatevi per la pace, e tutto andrà bene. La verità durerà. Il tempo è dalla parte della verità» (Ezra Taft Benson, Cross Fire: The Eight Years with Eisenhower, Garden City, N.Y.: Doubleday and Co., Inc., 1962, pagg. 485-488).

In quella occasione la gente pianse apertamente, compresi i giornalisti che con riluttanza avevano partecipato alla riunione religiosa. Un giornalista, un duro ex-marine, dichiarò che quell’esperienza era uno dei due momenti più spirituali della sua vita.

In quella cattedrale della Russia, in quel giorno particolare, c’era un uomo! Il suo nome: Ezra Taft Benson; colui che oggi presiede come presidente e profeta della Chiesa.

Parley P. Pratt ci ha lasciato la descrizione di un vero uomo nella storia del suo imprigionamento a Richmond nel Missouri, insieme con Joseph Smith e altri dirigenti. In una di quelle terribili notti passate in carcere fratello Pratt e i suoi compagni furono oggetto di infami vituperii da parte delle guardie, le quali si vantavano dei loro atti di stupro, assassinio e rapina e di altre nefandezze commesse contro i Mormoni. Quando il Profeta non ne poté più, si alzò in piedi e parlò con voce di tuono:

«FATE SILENZIO, voi demoni degli abissi dell’inferno! Nel nome di Gesù Cristo, vi ordino di tacere! Non vi sopporterò un altro istante, né voglio ascoltare un simile linguaggio. Smettete di parlare, oppure o io o voi moriremo in QUESTO ISTANTE!»

Disse l’anziano Pratt: «Ho visto i magistrati rivestiti della toga propria del loro ufficio nelle contee dell’Inghilterra, ho visto un Congresso in solenne seduta, ho cercato di immaginare i re e gli imperatori riuniti in assemblea per stabilire il destino dei regni; ma soltanto una volta ho visto la dignità e la maestà, in catene, a mezzanotte, nel carcere di un oscuro villaggio del Missouri» (Autobiography di Parley P. Pratt. Salt Lake City; Deseret Book Co., 1985, pagg. 179-180).

Quello era un uomo! Joseph Smith, il profeta della Restaurazione.

Il Salvatore, il perfetto modello di virilità, stette dinanzi ai suoi tormentatori dopo essere stato flagellato, percosso, ricoperto di sputi e incoronato di spine. Pilato dovette ammettere: «Non trovo in lui alcuna colpa». Poi pronunciò quelle decisive e penetranti parole: «Ecco l’uomo!» (Giovanni 19:4-5).

Gesù, nostro Salvatore, fu veramente il più grande degli uomini, poiché crebbe «in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini» (Luca 2:52); Egli sottomise la carne allo Spirito e non cedette alla tentazione (vedi Mosia 15:1-8); Egli imparò l’obbedienza dalle cose che patì (vedi Ebrei 5:8); Egli crebbe di grazia in grazia (vedi DeA 93:12-14) e, per usare le parole di Shakespeare:

Mansueta fu la sua vita;

e gli elementi erano in lui così commisti

che la Natura poteva ergersi ed esclamare dinanzi a tutto il mondo:

«Questo fu un uomo!»

Pertanto Egli, l’unico uomo perfetto e senza peccato che sia mai vissuto su questa terra ha il diritto di dichiarare: «Che sorta di uomini dovreste essere? In verità, io vi dico, così come sono io» (3 Nefi 27:27).

Re Davide impartì al figlio Salomone questi ammonimenti: «Fortificati e portati da uomo! Osserva quello che l’Eterno, il tuo Dio, t’ha comandato d’osservare … affinché tu riesca in tutto ciò che farai» (1 Re 2:2-3; corsivo dell’autore). Voglio ripetere questo ammonimento: comportatevi da uomini! Comportatevi da uomini di Dio! Per questo io prego, nel nome di Gesù Cristo. Amen. 9