1990–1999
Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente
Aprile 1993


Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente

Tutti voi che conoscete e comprendete la gloriosa opera di redenzione compiuta dal Signore Gesù Cristo … capite perché dovete stare di buon animo.

Miei amati fratelli e sorelle, mi sento sopraffatto da un sentimento di gioia e di gratitudine per gli eventi trascendenti che ebbero luogo nel Tempio di Kirtland proprio centocinquantasette anni fa. E desidero rivolgere un omaggio ai miei genitori che mi hanno allevato «secondo le parole e gli ammonimenti del Signore» (Enos 1). Ammiro le parole che il Signore ha rivolto a tutti noi che siamo chiamati ad andare nel mondo a predicare il Vangelo in questi ultimi giorni:

«Voi, miei servitori, siate dunque di buon animo e non temete, poiché Io, il Signore, sono con voi e vi starò vicino; e voi porterete testimonianza di me, anzi di Gesù Cristo, che Io sono il Figlio dell’Iddio vivente, ch’Io fui, ch’Io sono e ch’Io sto per venire» (DeA 68:5-6).

Tutti voi che conoscete e comprendete la gloriosa opera di redenzione compiuta dal Signore Gesù Cristo, tutti voi che conoscete la Sua maestà, potere e promesse, capite perché dovete stare di buon animo. Coloro che sono arrivati a conoscerLo non temono! Essi rivolgono a Lui ogni loro pensiero, non dubitano, non temono (vedi DeA 6:36). Sanno che Egli, il Signor Gesù Cristo, è con loro e starà loro vicino (vedi DeA 6:32; 29:4-7; 32:3; 84:87-88).

«Siate dunque di buon animo e non temete, poiché Io, il Signore, sono con voi e vi starò vicino».

Dopo questa consolante e sacra promessa, troviamo un ammonimento serio e altrettanto sacro, un comandamento che non può essere ignorato:

«E voi porterete testimonianza di me, anzi di Gesù Cristo, che Io sono il Figlio dell’Iddio vivente, ch’Io fui, ch’Io sono e ch’Io sto per venire» (DeA 68:6).

Perché questo sacro ammonimento, questo comandamento del Signore ai Suoi servi? Risponde il Signore stesso:

«E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo» (Giovanni 17:3).

«Poiché stretta è la porta ed angusta la via che conduce all’esaltazione ed alla continuazione delle vite, e ve ne sono pochi che la trovano, perché non mi ricevete nel mondo né mi conoscete» (DeA 132:22).

«Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14:6).

Nessuna dottrina è basilare per la conoscenza del piano di salvezza più di quella che rivela la vera identità e ruolo di Gesù Cristo.

Ma come possono tutte le nazioni della terra pervenire alla conoscenza della vera identità del Signore Gesù Cristo? Considerate queste profezie:

  • «Il giorno verrà in cui la conoscenza del Salvatore si diffonderà per ogni nazione, stirpe, lingua e popolo» (Mosia 3:20).

  • «Questi ultimi libri [riferendosi chiaramente al Libro di Mormon e alle altre Scritture degli ultimi giorni] … faranno conoscere a tutte le razze, lingue e popoli che l’Agnello di Dio è il Figlio del Padre Eterno e il Salvatore del mondo; e che tutti gli uomini debbono venire a Lui, altrimenti non possono essere salvati» (1 Nefi 13:40).

  • «E manderò la giustizia dal cielo, e farò uscire la verità dalla terra per portare testimonianza del mio Unigenito Figliuolo, della Sua risurrezione dai morti, sì, ed anche della risurrezione di tutti gli uomini; e farò sì che la giustizia e la verità spazzino la terra come un diluvio, per raccogliere i miei eletti dai quattro canti della terra» (Mosè 7:62).

Il presidente Benson ha dichiarato pubblicamente che «il Libro di Mormon è lo strumento che Dio ha designato per spazzare la terra come con un diluvio e raccogliere i Suoi eletti» (La Stella, gennaio 1989, pag. 3). Non abbiamo privilegio più sacro né compito più urgente e santo del portare testimonianza che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente! E non abbiamo «strumento» più efficace, con il quale svolgere questo sacro compito, degli annali che Dio ha preparato proprio per questo scopo, ossia il Libro di Mormon, un’altra testimonianza di Gesù Cristo! Nelle sue pagine, come nelle altre opere canoniche della Chiesa, la vera identità del Signore Gesù Cristo è rivelata per sempre – nel passato, nel presente e nel futuro!

A Natale le sale da concerti di molti paesi del mondo sono piene di persone che, con riverenza e gioia, si alzano e cantano le trionfanti e immortali parole di Isaia, messe in musica nel Messia di Handel:

«Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere, Ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace» (Isaia 9:5, JST).

Ma chi è questo «fanciullo»? Chi è questo «figliuolo»? E «di chi è figliuolo»? (Matteo 22:42). Chi è questo «Dio potente, Padre eterno, Principe della pace» di cui parla Isaia? Il Libro di Mormon ribadisce e chiarisce chi Egli è (Ezra Taft Benson, A Witness and a Warning, Salt Lake City: Deseret Book Co., 1988, pag.13). Egli è Gesù Cristo, nato in questo mondo come «Unigenito Figliuolo» (Giacobbe 4:5, 11; 2 Nefi 25:12, 19; Alma 5:48; 9:26; 12:33-34; 13:5) di Dio, «Padre eterno», e Figlio di Maria, «secondo la carne» (1 Nefi 11:18-24; 2 Nefi 2:4, 8; 31:7; 32:6; Mosia 3:8).

Egli è Gesù Cristo, il lungamente atteso «Messia», «il Salvatore» e «Redentore del mondo» (1 Nefi 1:19; 10:4-17; 15:13-14; 2 Nefi 2:6-10), di cui tutti i profeti hanno portato testimonianza (vedi 3 Nefi 11:10; Mosia 3:13; Helaman 8:13-23), che venne nel mondo «affinché la salvezza sia data ai figliuoli degli uomini, mediante la fede nel nome Suo» (Mosia 3:9; 2 Nefi 31:2-21; Alma 32:21-43).

Egli è Gesù Cristo, «l’Agnello di Dio», che «fu giudicato dal mondo … messo in croce» (1 Nefi 11:32-33) e «crocifisso» (1 Nefi 19:9-10, 13-15; 2 Nefi 6:9; 10:3-5; 25:12-13; Mosia 3:9; 15:7-9), per espiare «per i peccati del mondo» (Alma 34:8; 22:14; 33:22-23; Mosia 3:11-18).

Egli è Gesù Cristo che, prima di degnarsi di scendere dal cielo per dimorare tra i figliuoli degli uomini (vedi Mosia 3:5) non era altri che il grande Geova (Moroni 10:34; DeA 110:3-4; Abramo 1:16; 2:6-8), il Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe (1 Nefi 19:7-15; Mosia 7:19-20; Helaman 8:13-23), «il Santo di Israele» (2 Nefi 6:9), il Quale dette la legge a Mosè sul monte (3 Nefi 15:5).

Egli è Gesù Cristo, il Padre del cielo e della terra, il Creatore di tutte le cose sin dal principio (Mosia 3:8; 2 Nefi 9:6; Alma 11:39; 3 Nefi 9:15; DeA 38:1-3; 76:24), la cui espiazione infinita (2 Nefi 9:5-10; 2:6-10; Alma 34:8-16; 36:17-18) consente la risurrezione dei morti (2 Nefi 9:10-13, 21-22; Giacobbe 4:11-12; Alma 11:42-45; 40:23; Helaman 14:15-19).

Egli è Gesù Cristo, l’Eterno Giudice dei vivi e dei morti (Moroni 10:34; 2 Nefi 2:9-10; 9:13-17, 41; Mosia 3:10, 18; 3 Nefi 27:13-15; 28:31; Mormon 3:20-22).

Egli è Gesù Cristo, «il Signore Onnipotente che regna, che fu ed è d’eternità in eternità» (Mosia 3:5).

«Voi, miei servitori, siate dunque di buon animo e non temete, poiché Io, il Signore, sono con voi e vi starò vicino; e voi porterete testimonianza di me, anzi di Gesù Cristo, che Io sono il Figlio dell’Iddio vivente, ch’Io fui, ch’Io sono e ch’Io sto per venire» (DeA 68:5-6).

So e porto testimonianza che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, che Egli era ed è il grande Geova, il Salvatore e Redentore del mondo. So che Egli espiò per i peccati del mondo e che risuscitò con un glorioso corpo di carne e ossa. Porto testimonianza che Egli vive e che presto tornerà di nuovo a regnare e governare come «Re dei re, Signor dei signori» (Apocalisse 19:16). Possiamo noi veramente «inondare la terra con il Libro di Mormon» (vedi La Stella, gennaio 1989, pag. 4), in modo che tutti coloro che vogliono farlo possano venire a Lui ed essere salvati. Così prego nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen. 9