1990–1999
Eguaglianza mediante la diversità


Ottobre 1993


Eguaglianza mediante la diversità


«Indicando ruoli diversi per l’uomo e per la donna, il Padre celeste offre maggiori possibilità di sviluppo, servizio e progresso».

Sono onorato di poter parlare a voi, sorelle della Società di Soccorso. Ognuna di voi è parte della più grande e più antica organizzazione femminile del mondo, l’unica organizzata da un profeta di Dio. Vi porto il saluto della Prima Presidenza e del Consiglio dei Dodici Apostoli. Noi e i vostri dirigenti del sacerdozio locali apprezziamo voi sorelle e vi teniamo in alta stima. Riconosciamo e apprezziamo tutto quello che fate per contribuire all’edificazione del regno di Dio. Ci stupiamo davanti alla vostra fede e al servizio devoto che rendete alle vostre famiglie, alla Chiesa e alla comunità. Preghiamo per voi ed esprimiamo il nostro affetto a ognuna di voi.


Io e i miei fratelli siamo i consulenti del sacerdozio della presidenza e del consiglio generali della Società di Soccorso. Il compito della Società di Soccorso è più impegnativo che mai per la diversità di lingue, culture e condizioni ambientali e per i continui mutamenti che si verificano nelle condizioni di vita in tutto il mondo. Un’attenta programmazione deve essere al tempo stesso vasta e ristretta: abbastanza vasta da soddisfare le diverse necessità di più di tre milioni di donne che vivono in oltre centotrenta paesi diversi, e tuttavia abbastanza ristretta da soddisfare le necessità di ogni sorella. La Società di Soccorso e il Vangelo devono abbracciare ogni donna. Ognuna di voi è benvenuta e necessaria, sia che abbia diciotto o ottant’anni, sia sposata o nubile, parli inglese o portoghese, viva in un’isola o in alto tra le montagne, abbia dei figli o li ami semplicemente senza averne nessuno di suo, possieda una prestigiosa laurea o sia praticamente analfabeta, abbia un marito che non è attivo nella Chiesa o sia sposata con un presidente di palo, abbia una solida testimonianza o si sforzi di acquisirne una.


Voi appartenete a questa chiesa! Voi e i vostri talenti, attributi e contributi siete quanto mai necessarie alla Chiesa. Come disse Eliza R. Snow, seconda presidentessa generale della Società di Soccorso: «Non c’è sorella tanto isolata in una sfera tanto ristretta che non possa fare molto per stabilire il regno di Dio sulla terra» (Woman’s Exponent, 15 settembre 1893, pag. 62).


Prego che lo Spirito del Signore mi assista questa sera, mentre vi esporrò un principio fondamentale del Vangelo che, se viene compreso correttamente, fortificherà e aiuterà voi sorelle nella ricerca della vita eterna.


Il nostro Padre nei cieli ama tutti i Suoi figli egualmente, perfettamente e infinitamente. L’amore che Egli sente per le Sue figlie non è diverso da quello per i Suoi figli. Anche il nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo, ama egualmente gli uomini e le donne. La Sua espiazione e il Suo vangelo sono per tutti i figli di Dio. Durante il Suo ministero sulla terra Gesù servì sia gli uomini che le donne nella stessa misura; Egli guarì sia gli uomini che le donne e ammaestrò sia gli uomini che le donne.


Il vangelo di Gesù Cristo può santificare sia gli uomini che le donne nella stessa maniera e mediante principi identici. Per esempio, la fede, il pentimento, il battesimo e il dono dello Spirito Santo sono requisiti necessari per tutti i figli di Dio, a prescindere dal sesso. Lo stesso è vero per le alleanze e le benedizioni del tempio. L’opera e la gloria del nostro Padre sono far avverare l’immortalità e la vita eterna dei Suoi figli (vedi Mosè 1:39). Egli ci ama tutti nella stessa misura, e il Suo dono più grande, quello della vita eterna, è disponibile a tutti.


Anche se gli uomini e le donne sono uguali al cospetto di Dio per le loro possibilità eterne, essi hanno doveri diversi, ma egualmente importanti, nel Suo piano eterno. Dobbiamo capire che Dio considera tutti i Suoi figli con infinita saggezza e perfetta equità. Di conseguenza Egli può riconoscere e anche incoraggiare le nostre diversità, pur offrendoci eguali possibilità di progresso e di sviluppo.


Il nostro Padre celeste assegnò sulla terra agli uomini e alle donne compiti diversi quando vivevamo con Lui come Suoi figli e figlie di spirito. Ai Suoi figli Egli avrebbe dato il sacerdozio e le responsabilità della paternità, e alle Sue figlie Egli avrebbe dato le responsabilità della maternità, ognuna con le sue funzioni pertinenti.


La creazione del mondo, l’espiazione di Gesù Cristo e la restaurazione del Vangelo negli ultimi giorni tramite il profeta Joseph Smith hanno un solo scopo unificante: consentire a tutti i figli di spirito del nostro Padre Eterno di ottenere un corpo fisico e poi, grazie al dono del libero arbitrio, seguire il piano di redenzione reso possibile dall’espiazione del Salvatore. Dio preparò tutto questo per noi, in modo che potessimo ritornare alla nostra dimora celeste, rivestiti di immortalità e vita eterna, per vivere con Lui con le nostre famiglie.


Una famiglia può vivere con Lui soltanto dopo che un uomo e una donna sono stati suggellati nel matrimonio per l’eternità mediante il potere del santo sacerdozio. Noi riconosciamo che molte persone nella Chiesa desiderano questa grande benedizione, ma vedono poche speranze che si avveri in questa vita.


Nondimeno la promessa dell’esaltazione rimane un obiettivo accessibile a ognuno di noi. I profeti hanno indicato chiaramente che nessuna benedizione sarà negata a nessun figlio o figlia di Dio che Lo ama, ha fede in Lui, osserva i Suoi comandamenti e persevera fedelmente sino alla fine.


La maggior parte di quello che gli uomini e le donne devono fare per diventare degni di vivere insieme come famiglia nell’aldilà si basa sulla condivisione delle responsabilità e degli obiettivi. Molti requisiti sono esattamente gli stessi per gli uomini e per le donne. Per esempio, l’obbedienza alle leggi di Dio deve essere la stessa per gli uomini e per le donne. Gli uomini e le donne devono pregare nella stessa maniera. Entrambi hanno lo stesso privilegio di ricevere la risposta alle loro preghiere e di avere pertanto rivelazioni personali per il loro personale sviluppo spirituale.


Sia gli uomini che le donne ­devono servire i loro familiari e altre persone, ma le maniere in cui lo fanno qualche volta sono diverse. Per esempio, Dio ha rivelato tramite i Suoi profeti che gli uomini devono ricevere il sacerdozio, diventare padri e, con gentilezza e amore puro e sincero, devono guidare e nutrire i loro cari in rettitudine, così come il Salvatore guida la Chiesa (vedi Efesini 5:23). È stato affidato precipuamente a loro il dovere di provvedere al benessere materiale della famiglia (vedi DeA 83:2). Le donne hanno il potere di mettere al mondo i figli ed è stato affidato loro il dovere precipuo e anche il grande onore, in veste di madri, di guidarli, nutrirli e ammaestrarli in un ambiente in cui regna l’amore e la spiritualità. In questa associazione divina mariti e mogli si sostengono reciprocamente nello svolgimento dei compiti affidati loro da Dio. Indicando ruoli diversi per l’uomo e per la donna, il Padre celeste offre maggiori possibilità di sviluppo, servizio e progresso. Egli non ha dato agli uomini e alle donne compiti diversi semplicemente per perpetuare l’idea di una famiglia; piuttosto Egli l’ha fatto per assicurare che la famiglia possa continuare per sempre, essendo essa l’obiettivo supremo del piano eterno del nostro Padre.


In tutto questo dobbiamo riconoscere le dure realtà della vita sulla terra e dobbiamo usare il buon senso e la guida che ci viene data mediante la rivelazione personale. Alcuni non si sposeranno in questa vita.


Alcuni matrimoni falliranno. Alcune coppie non avranno figli. Alcuni figli sceglieranno di non rispondere positivamente nemmeno alle più devote e attente cure di genitori affettuosi. In alcuni casi possono venir meno la salute e la fede. Alcune donne che vorrebbero rimanere a casa possono essere costrette ad andare a lavorare. Non giudichiamo gli altri, poiché non conosciamo la loro situazione, né sappiamo quello che il buon senso e la rivelazione personale li hanno condotti a fare. Sappiamo che durante questa vita terrena le donne e gli uomini dovranno affrontare difficoltà e prove nel loro impegno verso il piano di Dio per loro. Dobbiamo ricordare che le prove e le tentazioni sono una parte importante della nostra vita. Non dobbiamo criticare gli altri per il modo in cui scelgono di esercitare il loro libero arbitrio quando si trovano davanti alle avversità o alle afflizioni.


In questi ultimi giorni vediamo delle persone, sempre più numerose, che incitano gli altri a sentire e ad esprimere il dissenso quando le frustrazioni e le difficoltà entrano nella loro vita. Vorrebbero farci credere che la Chiesa e i suoi dirigenti sono ingiusti verso le donne, o che alle donne è negata la possibilità di realizzare il loro pieno potenziale nello schema del Vangelo. Sorelle, noi sappiamo che la Chiesa è fatta di esseri mortali, che i dirigenti del sacerdozio sono fallibili e che alcuni non sempre sanno svolgere il loro ministero con la necessaria sensibilità.


Tuttavia voglio che comprendiate che questo piano è vero: il vangelo di Gesù Cristo fornisce l’unica via per la quale le donne e gli uomini possono realizzare il loro pieno potenziale come figli di Dio. Soltanto il Vangelo può liberarci dai terribili effetti del peccato. Soltanto seguendo il piano di Dio per noi, con la fede e la determinazione di vivere infine riuniti in famiglie eterne, possiamo qualificarci per la vita eterna alla Sua presenza. La Chiesa e la famiglia non inibiscono il nostro progresso. Anzi, lo favoriscono, mettendo i nostri piedi fermamente sulla via del Vangelo che ci riporta a Dio. Ognuno di noi ha il privilegio di cercare attentamente e devotamente di conoscere la volontà di Dio per quanto riguarda le sue difficoltà e i suoi dilemmi personali. La rivelazione personale è veramente personale. Non è condizionata dal sesso o dalla posizione, soltanto dalla dignità.


Ci perviene in risposta alla sincera richiesta. Tuttavia le rivelazioni per la Chiesa pervengono soltanto tramite i profeti, veggenti e rivelatori del Signore.


In questi tempi di confusione, tenere i piedi sulla via del Vangelo può essere difficile.


Sentiamo molte voci persuasive che ci esortano a voltare alle spalle alla verità rivelata e ad abbracciare le teorie del mondo. Propongo tre semplici suggerimenti, che aiuteranno tutti noi a mantenere chiara e libera la nostra eterna prospettiva.


Primo, concentriamoci sui principi fondamentali. Con tanta profondità e sostanza nelle semplici verità del Vangelo, non è necessario sguazzare nell’acqua bassa della teologia speculativa. Insegnatevi l’un l’altra nella Società di Soccorso e nel vostro insegnamento in visita le pure dottrine che si trovano nelle Scritture e nei corsi di studio approvati. Lo Spirito Santo vi guiderà e confermerà i vostri insegnamenti. Insegnate ai vostri figli la fede, il pentimento, il battesimo e gli altri principi fondamentali del Vangelo restaurato. Fate alleanza con Dio e ricevete tutte le ordinanze del sacerdozio. Studiate e meditate le Scritture, in particolare il Libro di Mormon, individualmente e insieme alle vostre famiglie. In questo mondo pieno di conflitti e di confusione troverete pace e sicurezza nella parola rivelata di Dio.


Secondo, mantenete il vostro equilibrio. La discussione dottrinale libera e aperta è importante per quanto riguarda lo studio del Vangelo, ma ricordate che la maggior parte delle cose sono state messe al loro posto da Dio e non sono quindi soggette a cambiamenti. Le dottrine e i principi della Chiesa sono stabiliti soltanto mediante rivelazione, non per legislazione. Questo è il piano di Dio; noi non abbiamo la prerogativa di alterarlo, né di manometterlo.


Il nostro compito è quello di vivere i principi del Vangelo in modo che nella nostra vita vi sia equilibrio. Quando godete di un sano equilibrio, prima che ve ne rendiate conto, la vostra vita si riempirà di conoscenza spirituale, che vi confermerà che il Padre celeste vi ama e che il Suo piano è giusto e vero e che dobbiamo sforzarci di comprenderlo e di goderlo nel metterlo in pratica.


Terzo, aiutatevi le une le altre con amore, poiché «la carità non viene mai meno» (Moroni 7:46).


Molte di voi sorelle, comprese alcune che sono qui questa sera, forse soffrono per un motivo o per l’altro. Aiutate coloro che soffrono, ascoltate le loro difficoltà, siate degne della loro fiducia e rispettate sempre le confidenze che vi vengono fatte. Alleggerite i loro fardelli. Istruitele, sia con il precetto che con l’esempio, riguardo al piano del Padre celeste per i Suoi figli.


Aiutatele a comprendere l’inalterabile impegno del nostro Padre verso il principio del libero arbitrio. Insegnate loro a capire il ruolo indispensabile che l’avversità svolge nella nostra vita eterna.


Prendetele per mano e aiutatele a pentirsi, a perdonare, ad aver fede, a perseverare o a fare quanto altro è necessario. Non dimenticate mai che il Signore per vostro tramite può operare in loro un miracolo.


Sorelle, voi appartenete alla Società di Soccorso. Essa è stata organizzata sotto la direzione del sacerdozio in ogni rione e ramo. Le sorelle che fanno parte della vostra presidenza locale della Società di Soccorso sono donne sagge e ispirate che sono state chiamate per rivelazione e messe a parte da coloro che detengono l’autorità di amministrare le ordinanze del Vangelo. Sono stato vescovo due volte, e voglio che sappiate che voi fate parte di un’organizzazione che è vitale per il vostro rione, e che il vostro contributo individuale è di grande valore per il lavoro del Signore.


Dio vi benedica, mie care sorelle, nella vostra vita personale, nelle vostre case, nelle vostre famiglie e nelle vostre chiamate nella Chiesa. Possa Egli benedirvi per il vostro servizio fedele. Possiate sentire la confortante sicurezza che il vostro Padre celeste ama ognuna di voi, Sue figlie, e che la via che Egli ha tracciato per voi è quella che porta alla perfetta equità e libertà in questa vita e nell’eternità. Porto testimonianza di queste cose e prego umilmente che le benedizioni del Signore scendano su di voi. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.