1990–1999
Egli vive
Ottobre 1999


Egli vive

Egli [Gesù Cristo] ha dato la vita affinché, anche nella nostra debolezza, potessimo porre rimedio ai nostri errori mediante il pentimento e l’obbedienza al Suo vangelo.

Il nostro cuore si è commosso, la nostra mente si è riempita di visioni e si è fortificata la nostra determinazione di vivere in modo migliore grazie a ogni messaggio udito nelle edificanti sessioni di questa conferenza. Molti come me sono stati spinti a promettere di migliorare in determinati aspetti della vita, sì che le nostre azioni siano più coerenti con i nostri obiettivi e i nostri sogni. Forse siete stati stimolati ad abbandonare alcuni aspetti poco edificanti della vostra attuale condotta. Forse avete deciso di liberarvi di una cattiva abitudine che ha cominciato a mettere radici in voi per poi produrre amari frutti. Probabilmente vi sono alcuni che hanno promesso di pentirsi dei gravi errori commessi e di ritornare alle fresche acque della rettitudine. Questi impulsi a migliorare provengono dal Salvatore tramite lo Spirito Santo.

Voglio parlarvi di Lui. Poiché i pensieri rivolti al Salvatore richiamano nel nostro cuore sentimenti di grande dolcezza, citerò le Sue stesse parole e la testimonianza di altri profeti.

Affinché potessimo essere guidati a compiere le giuste scelte, Egli ha detto:

«Io ti parlerò nella tua mente e nel tuo cuore mediante lo Spirito Santo che verrà su di te e che dimorerà nel tuo cuore».1

«E lo Spirito vi sarà dato mediante la preghiera della fede».2

«In verità ti dico: Riponi la tua fiducia in quello Spirito che conduce a fare il bene—sì, ad agire con giustizia, a camminare con umiltà, a giudicare con rettitudine; e questo è il mio Spirito …

Ti impartirò del mio Spirito, che illuminerà la tua mente, che riempirà la tua anima di gioia …

Allora conoscerai, ossia in questo modo conoscerai qualunque cosa mi chiederai con fede, che si riferisca alle cose della giustizia, credendo che la riceverai».3

«Prega sempre, e io riverserò il mio Spirito su di te, e grande sarà la tua benedizione».4

Con il dono dello Spirito Santo ci perviene la capacità di sviluppare una maggiore sensibilità nel distinguere le giuste scelte. Coltivate questo dono. Potete farlo, come ha indicato il Signore, vivendo costantemente nella rettitudine. Se accrescete la vostra capacità di percepire la guida di questa infallibile influenza eviterete delusioni, ⌦scoraggiamento e anche tragedie.

Il Signore ha immesso nella vostra vita una corrente di divina influenza che vi sospingerà lungo il piano che Egli ha preparato espressamente per voi, perché poteste adempierlo qui sulla terra. Cercate mediante lo Spirito di individuare e seguire attentamente tale corrente. Adeguatevi ad essa. Scegliete volontariamente di esercitare il vostro libero arbitrio per seguirla. Non lasciatevi sconfiggere concentrandovi soltanto sul presente, sui suoi impegni, sulle difficoltà, sulle occasioni che offre. Queste sono preoccupazioni che non devono monopolizzare la vostra attenzione, consumando così la vostra vita. Vorrei inculcare indelebilmente nel tessuto della vostra anima la convinzione che la vostra attuale vita fa parte di un piano molto più grande che il Signore ha preparato per voi. Voi avete vissuto parte della vostra vita nell’esistenza preterrena. Là vi dimostraste coraggiosi e veniste quaggiù perché volevate crescere e godere di una maggiore felicità. Quello che decidete di fare ora influirà sul modo in cui adempirete il piano divino che Egli ha preparato per voi.

Non capisco completamente come questo avvenga, ma questa guida divina non vi priva del libero arbitrio. Potete prendere le decisioni che volete prendere. Se le scelte fatte sono sbagliate, c’è un modo di tornare indietro: il pentimento. Quando le condizioni del pentimento vengono soddisfatte interamente, l’espiazione del Salvatore consente la liberazione dalle richieste della giustizia per gli errori commessi. Egli dice: «Poiché io, il Signore, non posso considerare il peccato col minimo grado di tolleranza;

nondimeno colui che si pente e rispetta i comandamenti del Signore sarà perdonato».5

Ciò è meravigliosamente semplice e incomparabilmente bello. Se continuate a vivere rettamente saprete sempre che cosa dovete fare. Qualche volta questa scoperta può richiedere uno sforzo impegnativo e tanta fiducia da parte vostra. Tuttavia saprete che cosa dovete fare quando avrete soddisfatto le condizioni necessarie per richiedere questa guida divina: obbedire ai comandamenti del Signore, confidare nel Suo piano ed evitare qualsiasi cosa che sia contraria ad esso. Quanto più strettamente adeguate la vostra vita alla dottrina del Signore, tanto più grande sarà il vostro potere di fare quello che lo Spirito vi ispira a fare.6

Vi invito a imparare a memoria i passi delle Scritture che vi commuovono nel profondo del cuore e riempiono la vostra anima di conoscenza. Quando le Scritture vengono usate così come il Signore ha voluto che fossero scritte, esse hanno un potere intrinseco che non viene comunicato quando sono parafrasate. Qualche volta, quando mi trovo davanti a un impegno importante, ripasso mentalmente i passi delle Scritture che mi hanno dato forza. Grande è il conforto, la guida e il potere che scaturisce dalle Scritture, specialmente dalle parole del Signore. Questi tre esempi servono a illustrare questo concetto: «Si consoli dunque il vostro cuore … poiché ogni carne è nelle mie mani; state tranquilli e sappiate che io sono Dio».7

«Le opere e i disegni e gli scopi di Dio non possono essere frustrati, né possono finire in nulla.

Poiché Dio non cammina in sentieri tortuosi, né gira a destra o a sinistra, né varia da quanto ha detto; perciò i suoi sentieri sono diritti e il suo corso è un unico cerchio eterno.

Ricorda, ricorda che non è l’opera di Dio che è frustrata, ma l’opera degli uomini».8

Davide esultava con queste parole:

«L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà.

Egli mi fa giacere in verdeggianti paschi, mi guida lungo le acque chete.

Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome.

Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno: perché tu sei meco; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano.

Tu apparecchi davanti a me la mensa al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca.

Certo, beni e benignità m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; ed io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni».9

Qualche volta sentite la tentazione di lamentarvi con il Signore per una difficoltà che avete incontrato in questa vita non per colpa vostra. Giacobbe dichiarò: «Pertanto, fratelli, non cercate di dar consigli al Signore, ma di prendere consiglio dalla sua mano. Poiché ecco, voi stessi sapete ch’egli consiglia con saggezza e con giustizia e con grande misericordia su tutte le sue opere».10

Dio sa quello che è meglio per noi. Anche se non comprendiamo perché dobbiamo affrontare alcune cose oggi, al tempo da Lui stabilito lo sapremo e ne saremo grati.

Egli ha promesso di aiutarci ⌦a portare i nostri fardelli: «Ed ⌦allevierò pure i fardelli che sono posti sulle vostre spalle, cosicché non possiate sentirli più sulla schiena … affinché possiate sapere con sicurezza che io, il Signore Iddio, conforto il mio popolo nelle sue afflizioni».11

Ci è stato dato questo consiglio: «Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà».12 Sono stato grandemente benedetto quando ho deposto per qualche tempo ai Suoi piedi un pesante fardello. Quando l’ho ripreso era più leggero e più maneggevole.

Tutte le dottrine contenute nelle Scritture possono esserci di beneficio, anche se sono state rivolte ad altre persone, poiché Dio ha detto ripetutamente: «Quello che io dico a uno, lo dico a tutti».13

A Emma Smith fu detto: «Continua nello spirito di mitezza e bada all’orgoglio … Rispetta i miei comandamenti con costanza e riceverai una corona di giustizia».14

Il Signore poi aggiunge: «Questa è la mia voce a tutti».15

Questa dottrina è confermata da Nefi, il quale scrisse: «Applicai infatti a noi tutte le Scritture, affinché questo ci potesse essere di profitto e di istruzione».16

Pertanto il Salvatore ha detto: «Vi è comandato in ogni cosa di chiedere a Dio, che dà generosamente; e ciò che lo Spirito vi attesta, vorrei che lo faceste in tutta santità di cuore, camminando rettamente dinanzi a me, considerando il fine della vostra salvezza, facendo ogni cosa con preghiera e gratitudine».17

«Guardate a me in ogni pensiero; non dubitate, non temete.

Guardate le ferite che hanno trafitto il mio fianco, e anche le impronte dei chiodi nelle mie ⌦mani e nei miei piedi; siate fedeli, rispettate i miei comandamenti, ed erediterete il regno dei cieli».18

Joseph Smith fu aiutato a svolgere compiti che erano del tutto superiori alle sue capacità personali. Talvolta questo fu possibile grazie alla guida e all’intervento divino. Ma di solito gli giungevano i sommessi suggerimenti dello Spirito, con il sostegno che li accompagnava, grazie alla sua obbedienza, alla sua fede nel Maestro e alla sua incrollabile determinazione di fare la volontà del Signore. Perché egli ebbe successo? Parte della risposta si trova in una sua dichiarazione: «Faccio di questo la mia regola: quando il Signore comanda, fatelo».19

Porto testimonianza che nel nostro personale campo di attività e di responsabilità il Signore ci fornisce lo stesso aiuto. Quando è necessaria e meritata, possiamo godere dell’ispirazione divina per sapere che cosa dobbiamo fare e, quando è necessario, del potere e della capacità di farlo.20 Joseph Smith imparò a perfezionare la capacità di seguire la guida del Signore mediante una continua disciplina personale. Egli non consentiva ai suoi desideri, alla comodità o alla persuasione degli uomini di interferire con tale obbedienza, mentre cresceva ed era ammaestrato dal Signore su come svolgere i compiti che gli erano stati affidati. Seguiamo il suo esempio.

Arricchite la vostra vita con la bellezza che vi circonda. Ce n’è dappertutto una grande abbondanza: l’aurora splendente che dà il benvenuto a un nuovo giorno; le grandi braccia di un pino ornate con le medaglie d’oro di un vicino acero; l’increspatura brillante di un lago di montagna formata dallo splendere del sole; il silenzio e la pace di una radura circondata da una foresta alla luce della luna; l’esuberanza di un bambino che gioca e l’amore che brilla negli occhi della madre. «Siate sempre allegri … in ogni cosa rendete grazie».21 «E colui che riceve ogni cosa con gratitudine sarà reso glorioso; e le cose di questa terra gli saranno aggiunte, sì, centuplicate, e più ancora».22

Esprimete gratitudine per ogni dono del cielo, poiché: «In nulla l’uomo offende Dio, ovvero contro nessuno s’infiamma la sua ira, se non contro coloro che non riconoscono la sua mano in ogni cosa e non obbediscono ai suoi comandamenti».23

Tra pochi minuti il presidente Hinckley terrà il discorso conclusivo di questa conferenza. Gli voglio tanto bene. Per la sua umiltà e i suoi instancabili sforzi il Signore ha esaltato le sue straordinarie capacità naturali per aiutare milioni di persone in tutto il mondo. Seguiamo i suoi consigli ispirati. Egli stesso ha portato testimonianza di non essere il capo di questa chiesa. Questo capo è il nostro Signore e Maestro, Gesù Cristo, il Redentore.

Egli è la guida. Egli ha dato la Sua vita, affinché anche nella nostra debolezza, potessimo porre rimedio ai nostri errori mediante il pentimento e l’obbedienza al Suo vangelo. Oh, quanto è fortunato il nostro popolo nel possedere questa luce e questa conoscenza, nell’avere queste occasioni di felicità sulla terra e per tutte le eternità! Impegnamoci dunque a diffondere la conoscenza di questa stupenda opera, personalmente o tramite i missionari, tra i nostri amici e vicini, affinché essi possano unirsi a questo regno di Dio sulla terra e ricevere le più alte ed eterne benedizioni disponibili.

Miei cari amici, se avete bisogno di pentirvi, fatelo ora.

Se vi siete allontanati e vi siete lasciati intrappolare nelle ragnatele di questo mondo, tornate indietro. Vi vogliamo bene. Abbiamo bisogno di voi. Vi aiuteremo.

Per concludere vorrei citare la testimonianza di Alma come se fosse la mia, poiché io ho la stessa convinzione:

«Parlo con l’energia della mia anima …

Poiché sono chiamato a parlare in questa maniera, secondo il santo ordine di Dio, che è in Cristo Gesù; sì, mi è comandato di presentarmi e di rendere testimonianza …

Vi attesto che io so che queste cose di cui ho parlato sono vere …

Io vi dico che mi sono rese note dal Santo Spirito di Dio … ho digiunato e pregato … per poter conoscere queste cose da me. Ed ora so da me che sono vere; poiché il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il Suo Santo Spirito».24

Come uno dei Suoi apostoli autorizzati a portare testimonianza di Lui dichiaro solennemente di sapere che il Salvatore vive, che Egli è un Personaggio dotato di un amore perfetto, risorto e glorificato. Porto testimonianza che Egli dette la vita perché noi potessimo vivere eternamente con Lui. Egli è la nostra speranza, il nostro Mediatore, il nostro Redentore. Io so che Egli vive. Io so che vi ama e che vi aiuterà a trovare la gioia e la felicità se vivete in modo degno di tale aiuto. Nel nome di Gesù Cristo. Amen. 9

  1. DeA 8:2; vedere anche versetto 3.

  2. DeA 42:14.

  3. DeA 11:12–14.

  4. DeA 19:38.

  5. DeA 1:31–32.

  6. DeA 43:15–16.

  7. DeA 101:16.

  8. DeA 3:1–3.

  9. Salmi 23.

  10. Giacobbe 4:10.

  11. Mosia 24:14.

  12. Salmi 55:22.

  13. DeA 61:18; 82:5; 92:1; 93:49.

  14. DeA 25:14–15.

  15. DeA 25:16.

  16. 1 Nefi 19:23.

  17. DeA 46:7.

  18. DeA 6:36–37.

  19. History of the Church, 2:170.

  20. Vedere DeA 42:15–16.

  21. DeA 98:1; vedere 1 Tessalonicesi 5:16.

  22. DeA 78:19.

  23. DeA 59:21.

  24. Alma 5:43–46.