2000–2009
«Voi siete il tempio di Dio»
Ottobre 2000


«Voi siete il tempio di Dio»

«Il vostro corpo è davvero lo strumento per la vostra mente e il vostro carattere è basato su di esso»

È da tanto tempo che sento di dover dire ai giovani della Chiesa che devono affrontare le sfide che ai nostri tempi erano sconosciute.

Il presidente J. Reuben Clark descrisse la nostra gioventù come: «spiritualmente affamata; sono ansiosi di conoscere il Vangelo e desiderano riceverlo nella sua chiarezza e purezza. Vogliono conoscere … quello in cui crediamo; vogliono ricevere la testimonianza di queste verità; non sono dubbiosi ma indagatori, ricercatori della verità …

Non dovete bisbigliare a questa gioventù spiritualmente esperta e sussurrare la religione nelle loro orecchie; dovete uscire allo scoperto, faccia a faccia, e parlare con loro … potete condividere apertamente queste verità con loro…I giovani possono dimostrarvi di non essere spaventati da questi principi più di quanto lo siete voi. Non c’è bisogno di avvicinarli gradualmente» («The Charted Course of the Church in Education», in Boyd K. Packer, Teach Ye Diligently, rev. ed. [1991], 365, 373–374).

Sono d’accordo col presidente Clark quindi parlerò chiaramente ai giovani di cose che ho imparato e che so essere vere.

Quando avevo diciotto anni fui chiamato al servizio militare. Non avevo ancora ricevuto la mia benedizione patriarcale, così il vescovo mi raccomandò ad un patriarca vicino alla nostra base aerea.

Il patriarca J. Roland Sandstrom del Palo di Santa Ana in California mi diede la benedizione. In essa mi fu detto questo: «Tu hai scelto liberamente e volontariamente di essere sostenuto dalle leggi del progresso eterno come designate dal nostro Fratello maggiore, il Signore Gesù Cristo. Ti è stato dato … un corpo fisico col quale puoi vivere le esperienze terrene … un corpo di proporzioni fisiche e forma tali da permettere al tuo spirito di funzionare grazie ad esso, libero dagli impedimenti fisici … custodiscilo come se fosse un grande patrimonio» (Benedizione patriarcale di Boyd K. Packer, 15 gennaio 1944, 1).

Questo mi confortava molto, perché da bambino avevo avuto la poliomielite e non ero in grado di partecipare alle attività sportive; mi sentivo inferiore quando mi confrontavo con i miei amici.

La mia benedizione patriarcale mi consigliava: «Veglia e proteggi [il tuo corpo]-non usare cose che potrebbero danneggiare i suoi organi perché sono sacri. È lo strumento per la tua mente e il tuo carattere è basato su di esso» (Benedizione di Boyd K. Packer, 15 gennaio 1944, 1).

Nella parola di saggezza ho trovato un principio con una promessa. Il principio: cura per il corpo; evitare le abitudini che danno eccitazione, tè, caffè, tabacco, alcolici e droga (vedere DeA 89:3–9).Tali cose che creano dipendenza fanno di più che alleviare il desidero che inizialmente ne fu la causa.

La promessa: Coloro che obbediscono riceveranno una salute migliore (vedere DeA 89:18), e «tesori di conoscenza, sì, dei tesori nascosti» (DeA 89:19).

Il profeta Joseph Smith ha detto: «Venimmo su questa terra per poter avere un corpo e presentarlo puro dinanzi a Dio nel regno celeste. Il grande principio di felicità consiste nell’avere un corpo. Il diavolo non ha un corpo e questo è il suo castigo. Egli è felice quando può avere il tabernacolo dell’uomo … Tutti gli esseri che hanno un corpo hanno il dominio su quelli che non lo hanno» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, [1976], 140).

Anche le dure prove che riguardano la salute o gli handicap o un corpo disabile possono raffinare un’anima per il giorno glorioso della restaurazione e della guarigione che senz’altro verrà.

Il vostro corpo è davvero lo strumento per la vostra mente e il vostro carattere è basato su di esso.

Il presidente Harold B. Lee parlò degli effetti che hanno il modo in cui vestite e curate il vostro corpo. Se curate il vostro aspetto e vestite con modestia, inviterete la compagnia dello Spirito del nostro Padre in cielo ed eserciterete una sana influenza su tutti coloro che vi circondano. Se trascurate il vostro aspetto sarete esposti alle influenze degradanti (vedere The Teachings of Harold B. Lee, ed. Clyde J. Williams [1996], 220).

Evitate i vestiti immodesti. Vestitevi e curatevi per dimostrare al Signore che sapete quanto sia prezioso il vostro corpo.

Il presidente Hinckley vi ha ammoniti di non ornare il vostro corpo con immagini o simboli che non si laveranno mai, o praticare il piercing con anelli e gioielli sparsi ovunque alla maniera del mondo (vedere «Madre, questo è il tuo più grande impegno», Liahona, gennaio 2001).

Non dipingereste il tempio con immagini oscure, simboli, graffiti o perfino iniziali. Non fatelo col vostro corpo.

«E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartiene a voi stessi?

Poiché foste comprati a prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito che appartengono a Dio» (1 Corinzi 6:19–20).

«Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi» (1 Corinzi 3:16–17).

Il vostro corpo ha il potere supremo di creare la vita. I ragazzi crescono per essere uomini e per poter essere padri; le ragazze crescono per essere donne e per poter essere madri. Sentimenti buoni e naturali avvicinano gli uomini e le donne.

«Tutti gli esseri umani — maschi e femmine — sono stati creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno possiede una natura e un destino divini. Il sesso è una caratteristica essenziale dell’identità e del fine della vita preterreni, terreni ed eterni dell’individuo» («La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, ottobre 1998, pag. 24).

«Il matrimonio tra l’uomo e la donna è ordinato da Dio e … la famiglia è il cardine del piano del Creatore per il destino eterno dei Suoi figli» (Ibidem).

Dovreste sentirvi attratti l’uno verso l’altro e sposarvi. Allora, e solo allora, potrete rispondere degnamente al desiderio forte e buono di esprimere quell’amore per mezzo del quale i figli benediranno la vostra vita. Per comandamento di Dio nostro Padre, ciò deve accadere soltanto tra il marito e la moglie – uomo e donna – impegnati l’uno verso l’altro nell’alleanza del matrimonio (vedere 1 Corinzi 7:2; DeA 42:22). Agire diversamente è proibito e porterà dolore.

Per poter controllare questi desideri naturali nelle rivelazioni sono stati dati i più stretti tra i comandamenti (vedere Insegnamenti, 140; Galati 5:19; Efesini 5:5; Mormon 9:28).

Giovani uomini e giovani donne, mantenetevi degni. State lontani da quegli ambienti, la musica, i film, i video e le amicizie che vogliono spingervi ad agire immoralmente (vedere 1 Corinzi 6:9; 1 Tessalonicesi 5:22; 2 Timoteo 2:22; DeA 9:13).

Ora devo parlarvi di un altro pericolo, quasi sconosciuto quando ero giovane ma che per voi oggi si trova ovunque.

Negli anni dell’adolescenza emergono i desideri naturali e l’attrazione, c’è la tentazione a sperimentare, a interferire col sacro potere della procreazione. Questi desideri possono intensificarsi, perfino pervertirsi, a causa della pornografia, della musica indecente, o essere incoraggiati da amicizie non adatte. Quella che dovrebbe essere soltanto la fase che stabilisce l’identità sessuale potrebbe diventare una fissazione e lasciarvi confusi, perfino turbati.

Se lo consentite, l’avversario può prendere il controllo dei vostri pensieri per condurvi verso un’abitudine e un’inclinazione, convincendovi che un comportamento immorale e innaturale è nella vostra natura.

Per alcuni, c’è la tentazione che sembra quasi prepotente di sentirsi attratti verso le persone dello stesso sesso. Le Scritture condannano pienamente coloro che «vituperano fra loro i loro corpi…; commettendo uomini con uomini cose turpi (Romani 1:24, 27). [O] femmine che hanno mutato l’uso naturale in quello [che] è contro natura» (Romani 1:26).

La porta della libertà, con il bene o il male oltre la soglia, si apre o si chiude alla parola d’ordine scelta. Siete liberi di scegliere il cammino che vi conduce alla disperazione, alla malattia e persino alla morte (vedere 2 Nefi 2:26–27).

Se scegliete questo corso le sorgenti della vita potrebbero asciugarsi. Non conoscerete il legame tra l’amore e l’impegno, tra il dolore e il piacere, tra la delusione e il sacrificio i quali si fondono tutti nella maternità e paternità, esaltano un uomo o una donna e li conducono a quella pienezza di gioia di cui si parla nelle Scritture (vedere 2 Nefi 2:25; 9:18; DeA 11:13; 42:61; 101:36).

Non fate esperimenti; non permettete a nessuno dei due sessi di toccare il vostro corpo per risvegliare passioni che possono andare oltre il vostro controllo. Inizia con la curiosità innocente, Satana influenza i vostri pensieri e ciò diventerà un modello, un’abitudine, che può imprigionarvi in un’inclinazione, col dolore e il dispiacere di coloro che vi amano (vedere Giovanni 8:34; 2 Pietro 2:12–14, 18–19).

Sulla legge viene fatta pressione per legalizzare questa condotta innaturale. Non potranno mai far diventare giusto ciò che nella legge di Dio è proibito (vedere Levitico 18:22: 1 Corinzi 6:9; 1 Timoteo 1:9–10).

A volte ci chiedono perché non riconosciamo in questa condotta uno stile di vita diverso ed accettabile. Non possiamo farlo. Non abbiamo dettato noi le leggi; furono pronunciate in cielo «prima della fondazione del mondo» (DeA 132:5; 124:41; vedere anche Alma 22:13). Noi siamo soltanto i servitori.

Proprio come gli antichi profeti, noi siamo stati «consacrati sacerdoti e insegnanti di questo popolo … [Responsabili di] fare onore al nostro ufficio per il Signore, prendendo su di noi la responsabilità, rispondendo con la nostra propria testa dei peccati del popolo, se non avessimo insegnato loro la parola di Dio con tutta diligenza» (Giacobbe 1:18–19).

Capiamo perché alcuni si sentono come se li rifiutassimo. Non è vero. Non vi rifiutiamo, rifiutiamo il comportamento immorale. Non possiamo rifiutarvi, poiché siete i figli e le figlie di Dio. Non vi rifiuteremo, perché vi amiamo (vedere Ebrei 12:6–9; Romani 3:19; Helaman 15:3; DeA 95:1).

Potete persino sentire che non vi amiamo. Anche questo non è vero. I genitori sanno e voi un giorno saprete, che ci sono delle volte in cui i genitori, e noi che guidiamo la Chiesa, dobbiamo riprendervi con fermezza quando respingete gli insegnamenti e la disciplina.

Non siamo noi a stabilire le regole; furono rivelate come comandamenti. Non siamo noi a causare le conseguenze alla disobbedienza alle leggi della virtù né possiamo prevenirle (vedere DeA 101:78). A dispetto della critica e dell’opposizione, noi dobbiamo insegnare e dobbiamo avvisare.

Quando qualsiasi desiderio impuro si insinua nella vostra mente, combattetelo, respingetelo, controllatelo (vedere Giacomo 4:6–8; 2 Nefi 9:39; Mosia 3:19). L’apostolo Paolo insegnò: «Niuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; or Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, onde la possiate sopportare» (1 Corinzi 10:13; vedere anche DeA 62:1).

Questa potrebbe essere una lotta dalla quale non ne uscirete in questa vita. Se reagirete alle tentazioni, non vi sentirete in colpa. Resistere potrebbe essere molto difficile. Ma è meglio questo che recare delusione e infelicità a voi e a coloro che vi amano.

Alcuni pensano che Dio li abbia creati con desideri opprimenti e innaturali, che sono intrappolati e senza responsabilità (vedere Giacomo 1:13–15). Non è vero. Non può esserlo. Anche se così fosse, devono ricordarsi che Egli può curare e può guarire (vedere Alma 7:10–13; 15:8).

Quindi, cosa dire di coloro che hanno già commesso degli errori o che si sono persi nell’immoralità? Quali speranze avete? Siete banditi e persi per sempre?

Questi non sono peccati imperdonabili. Per quanto queste trasgressioni possano essere disdicevoli, innaturali o immorali, esse non sono imperdonabili (vedere DeA 42:25). Con l’abbandono totale e il completo pentimento, essi possono accedere al dono purificatore del perdono e cancellare il fardello della colpa. Si può tornare indietro: forse la strada è lunga; difficile senz’altro; possibile, sicuramente! (vedere Atti 5:31; Efesini 1:7; Mosia 4:2, 26:29; DeA 1:31–32; 58:42; 61:2)

Non dovete, non potete trovare la vostra strada da soli. Avete un Redentore. Il Signore allevierà i vostri fardelli se scegliete di pentirvi e di abbandonare i vostri peccati e di non commetterli più. Per questa ragione Cristo ha espiato.

«Eppoi venite, e discutiamo assieme, dice l’Eterno: quand’anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; quand’anche fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana» (Isaia 1:18).

La scelta resta a voi; non siete rigettati per sempre. Lo ripeto, queste trasgressioni non sono imperdonabili.

Qualcuno potrebbe pensare che è troppo tardi, che presto la vita finirà e che sarà condannato per sempre. Non è così, perché «se abbiamo sperato in questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini» (1 Corinzi 15:19).

Proprio come il corpo fisico si può pulire e medicare, così lo spirito può essere nettato per mezzo del potere dell’espiazione. Il Signore vi solleverà e porterà i vostri fardelli durante la sofferenza e la lotta richieste per rendervi puri. È per questa ragione che c’è l’espiazione di Cristo. Egli ha detto: «E io, il Signore, non li [ricorderò] più i vostri [peccati]» (DeA 58:42; vedere anche Ebrei 8:12, 10:17; Alma 36:19).

Nostri amati e preziosi giovani, state dalla parte del Signore. Se inciampate, rialzatevi e andate avanti. Se vi siete smarriti, tutti noi aspettiamo il vostro ritorno.

Lodiamo Dio per il potere di purificazione e di perdono dell’espiazione operata dal Signore Gesù Cristo, di cui porto testimonianza. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.9