2000–2009
Resi mondi dal fetore del peccato
Aprile 2003


Resi mondi dal fetore del peccato

Il nostro affettuoso Padre celeste,… sapeva che noi avremmo peccato e saremmo diventati impuri. Egli fornì un processo di purificazione dal peccato che… funziona davvero.

Ogni scelta che facciamo, giusta o sbagliata, comporta delle conseguenze.

Sono cresciuto in quella che alcuni di voi potrebbero definire una noiosa comunità agricola: Virden, Nuovo Messico, 135 abitanti. Una sera d’estate, quando ero un ragazzo, io, degli amici e dei miei cugini stavamo cercando qualcosa di emozionante da fare. Qualcuno propose di giocare uno scherzo innocente a un vicino. La mia coscienza sussurrava che era una cosa sbagliata, ma non ebbi il coraggio di oppormi all’entusiasmo del gruppo.

Dopo aver compiuto la nostra azione maligna, scappammo giù per la strada al buio e, mentre correvamo, ridevamo e ci congratulavamo l’uno con l’altro. All’improvviso uno di noi inciampò e urlò: «Oh no, ho colpito un gatto!» Quasi istantaneamente sentimmo delle goccioline nebulizzate su di noi. Avevano un odore terribile. Il mio amico non aveva preso un gatto ma una puzzola, che per difendersi, ci aveva spruzzato. Pochi odori sono così nauseanti come quello emesso dalle puzzole; ora puzzavamo terribilmente.

Rincasammo mestamente sperando che i genitori, mossi a compassione, ci avrebbero confortato. Appena entrammo in cucina, mia madre sentì la puzza e c’intimò di uscire subito. Fummo cacciati fuori di casa. Dopo ebbe inizio il processo di pulizia. Mia madre bruciò i nostri vestiti. Sembrò poi che tutti i rimedi e i miscugli del paese furono provati su di noi per eliminare la puzza. Dovemmo sopportare di essere lavati prima col succo di pomodoro, poi col latte e perfino col sapone di lisciva fatto in casa. Ma il fetore non andò via. Neanche il dopobarba di mio padre riusciva a coprire il fetore. Per giorni fummo condannati a mangiare fuori, sotto un albero, dormimmo in una tenda e fummo relegati a viaggiare nel retro del camioncino.

Dopo qualche tempo, pensando ingenuamente che la puzza fosse andata via, cercammo di avvicinare delle ragazze dall’odore normale. Non ci lasciavano avvicinare neppure a metri di distanza, distruggendo il nostro debole ego adolescenziale!

Devo ammettere che essere appestati da una puzzola non è una conseguenza comune del peccato. La maggior parte delle conseguenze non sono così immediate né drammatiche. Ma, alla fine, si dovrà pagare una conseguenza per tutti i peccati.

A volte le conseguenze del peccato possono sembrare irrilevanti al peccatore. Possiamo addirittura convincerci, come facemmo prima di avvicinare le ragazze, che nessuno potrà scoprire i nostri peccati e che li abbiamo nascosti bene. Ma sempre per il nostro Padre celeste e spesso per i dirigenti, genitori e amici spiritualmente sensibili, i nostri peccati sono evidenti.

Mentre mi trovavo a una riunione al caminetto per i giovani con l’anziano Richard G. Scott, notai cinque giovani tra la congregazione il cui volto o il cui linguaggio del corpo quasi urlavano che c’era qualcosa di carente nella loro vita spirituale. Al termine della riunione, quando ne parlai con l’anziano Scott, egli replicò semplicemente: «Ce n’erano otto».

Isaia profetizzò: «L’aspetto del loro volto testimonia contro di loro, e dichiara che i loro peccati sono proprio come quelli di Sodoma, e non li possono nascondere» (2 Nefi 13:9; vedere anche Isaia 3:9).

Dio ha dichiarato: «Colui che pecca e non si pente sia rigettato» (DeA 42:28). Proprio come io e i miei cugini fummo «rigettati» dalla nostra casa terrena in conseguenza del nostro scherzo, saremo rigettati dalla dimora celeste se non ci pentiamo.

«Quando cominciamo a coprire i nostri peccati», così come provai a fare io con la lozione dopobarba, «i cieli si ritirano, [e] lo Spirito del Signore è afflitto» (DeA 121:37). Perdiamo i nostri doni spirituali. Il Signore ha dichiarato: «E a colui che non si pente, sarà tolta anche la luce che ha ricevuto» (DeA 1:33).

Ognuno di noi ha la luce di Cristo, ovvero una coscienza. Ci sprona costantemente a scegliere il giusto. Le giuste scelte portano buone conseguenze. Al contrario, procrastinare il pentimento e continuare a commettere il peccato è come continuare a dare un calcio a una puzzola. Il fetore diventa sempre più forte a ogni peccato portandoci sempre più lontano da Dio e da coloro che amiamo. Potremmo presto ritrovarci a essere come Laman e Lemuele, i quali, perseverando nell’errore, divennero «insensibili» e non riuscivano più a sentire la voce calma e sommessa (vedere 1 Nefi 17:45).

Se avessi semplicemente dato ascolto alla mia coscienza, che mi suggerì di non giocare quello scherzo, avrei evitato tutte le puzzolenti traversie.

Il Salvatore insegnò attraverso Nefi che «nessuna cosa impura può dimorare con Dio; pertanto dovrete essere rigettati per sempre!» (1 Nefi 10:21).

Ma il nostro affettuoso Padre celeste, conoscendo le nostre debolezze, sapeva che noi avremmo peccato e saremmo diventati impuri. Egli fornì un processo di purificazione dal peccato che, a differenza del succo di pomodoro, del latte e del sapone di lisciva, funziona davvero.

Egli mandò un Salvatore, il Suo Unigenito Figlio, Gesù Cristo, a espiare i nostri peccati (vedere Alma 22:14).

Nel Giardino di Getsemani, mostrando totale obbedienza, il dolore che Cristo provò fece sì che Egli stesso, «Iddio, il più grande di tutti, [tremasse] per il dolore e [sanguinasse] da ogni poro, e [soffrisse] sia nel corpo che nello spirito» (DeA 19:18). Poi lasciò che lo «[innalzassero] sulla croce e [lo uccidessero] per i peccati del mondo» (1 Nefi 11:33).

«Egli soffrì i dolori di tutti gli uomini, affinché tutti possano pentirsi e venire a lui… E quanto grande è la sua gioia nell’anima che si pente!» (DeA 18:11, 13).

Il Salvatore ha indicato come possiamo sapere «se un uomo si pente dei suoi peccati: ecco, li confesserà e li abbandonerà» (DeA 58:43). Quindi ecco la miracolosa promessa: «quand’anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve» (Isaia 1:18).

Se lo Spirito suggerisce al vostro cuore di correggere un aspetto della vostra vita, sappiate questo: la vostra anima è preziosa. Il Padre celeste vuole che facciate parte della Sua famiglia eterna.

Con amore vi esorto a «non procrastinare il giorno del pentimento» (Alma 34:33). Cominciate ora quel processo. Liberatevi dal fetore del peccato attraverso il pentimento. Allora, attraverso l’Espiazione, il Salvatore potrà rendervi mondi. Di questo io porto testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.