2000–2009
Il ruolo essenziale del lavoro membro missionario
Aprile 2003


Il ruolo essenziale del lavoro membro missionario

Dobbiamo prepararci ad assistere i missionari a trovare quei figli del nostro Padre celeste che possano accettare il messaggio della Restaurazione.

Fratelli e sorelle, Pasqua è il periodo in cui il mondo cristiano pensa e gioisce della resurrezione del Signore e Salvatore, Gesù Cristo. Quel singolo avvenimento ha cambiato ogni cosa per sempre. Il Salvatore ha rimosso tutte le barriere che ci impedivano di ritornare al nostro amorevole Padre nei cieli. In cambio ci chiede: «andate… ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservare tutte quante le cose che v’ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente» (Matteo 28:19–20).

Una versione più personale dello stesso messaggio è contenuta nel vangelo di Giovanni. Sulla riva del mar di Galilea, Gesù chiese a Pietro per tre volte: «M’ami tu?» La risposta di Pietro fu ogni volta la stessa: «Signore, tu sai che io t’amo». E ogni volta il Salvatore istruì Pietro in questo modo: «Pasci i miei agnelli… Pastura le mie pecorelle… Pasci le mie pecore» (Giovanni 21:15–17).

Il sentito invito del Salvatore a «pascere le Sue pecorelle» ha validità ancora oggi. Proprio come Pietro e i suoi fratelli a quel tempo, gli apostoli del Signore Gesù Cristo oggi hanno il compito di portare il Vangelo in tutto il mondo. Raramente questo compito è lontano dalla nostra mente. Ogni Autorità generale ha il compito di essere un missionario.

Ma il Salvatore non stava parlando solamente agli apostoli. Egli stava parlando a ogni persona che ha avuto la benedizione di sentir parlare del Vangelo ed è membro della Sua Chiesa. In una rivelazione data al profeta Joseph Smith, il Signore dice semplicemente: «Conviene ad ogni uomo che è stato avvertito di avvertire il suo prossimo» (DeA 88:81).

Nel corso dell’ultima conferenza generale abbiamo spronato i nostri giovani uomini a prepararsi meglio per servire il Signore Gesù Cristo. Abbiamo chiesto loro di essere missionari degni, qualificati e spiritualmente preparati. Date le incerte condizioni in cui versa il mondo oggi, hanno bisogno di essere «la più grande generazione di missionari» nella storia della Chiesa. (Vedere M. Russell Ballard, «La più grande generazione di missionari», Liahona, novembre 2002, 46). Non ci aspettiamo che siano perfetti, ma c’è bisogno che siano desiderosi, disposti e impegnati a servire in modo che possano elevarsi a nuovi livelli di spiritualità quali insegnanti del Vangelo. C’è bisogno che conoscano il messaggio della restaurazione del vangelo di Gesù Cristo e lo insegnino con potere usando parole proprie sotto l’influenza e la guida del Santo Spirito.

Nella Chiesa stiamo lavorando tanto per aiutare tutti i missionari ad accrescere la loro maturità spirituale. Si è parlato di questo impegno generale anche come dell’impegno ad «alz[are] il livello» o la «qualità». Ringraziamo voi genitori, voi vescovi e voi presidenti di palo per il vostro sostegno in questo sforzo. Ringraziamo anche voi giovani fedeli della Chiesa per la vostra disponibilità a vivere all’altezza delle norme del Signore. Possa Egli continuare a benedirvi mentre vi preparate a servirLo in questo mondo travagliato.

Nell’accrescere le nostre aspettative riguardo ai missionari, dobbiamo anche accrescere le nostre aspettative nei confronti di tutti i membri della Chiesa nell’adempimento dei nostri doveri riguardo al lavoro missionario. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, fratelli e sorelle, nell’assistere e sostenere i nostri missionari a trovare e battezzare sempre più figli del nostro Padre nei cieli. Abbiamo bisogno che voi vi prendiate cura dei missionari, che proteggiate e ispiriate coloro che sono servi del Signore. Se il livello si alza, si alza per ognuno di noi. Dobbiamo essere più fedeli. Dobbiamo essere più in sintonia con lo Spirito. Dobbiamo prepararci ad assistere i missionari a trovare quei figli del nostro Padre celeste che possano accettare il messaggio della Restaurazione.

Ricordatevi, fratelli e sorelle, non stiamo cercando di promuovere un prodotto. Non stiamo vendendo nulla. Non stiamo cercando di far colpo su nessuno con i nostri numeri o la nostra crescita. Siamo membri della Chiesa restaurata di Gesù Cristo, investiti di potere e mandati dal Signore stesso a trovare, nutrire e riportare sani e salvi nella Sua Chiesa coloro che stanno cercando di conoscere la verità.

Da una prospettiva eterna, ciò che dobbiamo fare sembra semplice e chiaro, ma so che il lavoro missionario dei membri può essere difficile e talvolta anche intimorire. Permettetemi di suggerirvi tre semplici cose che possiamo fare per prendere parte a questo compito affidatoci dal Signore.

Primo, dobbiamo esercitare la nostra fede e pregare individualmente e come famiglie per chiedere aiuto nel trovare dei modi in cui parlare del vangelo restaurato di Gesù Cristo. Chiedete al Signore di preparare la via. Pregate e scegliete con la famiglia un giorno in cui invitare qualcuno ad ascoltare i missionari. Ricordate, fratelli e sorelle, questa è la Chiesa del Signore. Lasciatevi guidare da Lui in preghiera. Con una preghiera nel vostro cuore, parlate con chiunque potete. Non siate prevenuti. Non tenete celata la buona novella a nessuno. Parlate con tutti e abbiate fiducia nel potere dello Spirito che vi darà le parole che dovrete dire. Lasciate che siano loro a decidere se accettare o declinare il vostro invito. Col tempo, il Signore metterà sul vostro cammino coloro che sono alla ricerca della verità. Egli è il Buon Pastore. Egli conosce le Sue pecore ed esse conosceranno la Sua voce per vostro tramite e Lo seguiranno (vedere Giovanni 10).

Di recente, il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Sarà un grande giorno quando la nostra gente non pregherà solo per i missionari nel mondo ma chiederà al Signore di benedirla nell’aiutare i missionari che lavorano nel proprio rione» («Lavoro missionario», Riunione di addestramento ai dirigenti, gennaio 2003, 19).

Secondo, i dirigenti devono dirigere con l’esempio. Lo Spirito vi suggerirà e vi guiderà nel trovare coloro che sono interessati al nostro messaggio. La vostra dignità vi darà il coraggio e il potere spirituale di ispirare i vostri membri ad aiutare attivamente i missionari.

Alcuni anni fa, un fedele convertito, fratello George McLaughlin, fu chiamato a presiedere un piccolo ramo di 20 membri a Farmingdale, nel Maine. Era un uomo umile e per lavoro guidava un furgone per la consegna del latte. Attraverso il digiuno e la fervente preghiera, lo Spirito gli indicò ciò che lui e i membri del suo ramo dovevano fare per aiutare la Chiesa a crescere in quella zona. Tramite la sua grande fede, la preghiera costante e un possente esempio, insegnò ai suoi membri come condividere il Vangelo. È una storia meravigliosa, una delle grandi storie missionarie di questa dispensazione. In appena un anno, quel ramo ebbe 450 battesimi di convertiti. L’anno seguente ce ne furono altri 200. Il presidente McLaughlin ha detto: «Il mio compito di presidente del ramo è stato di insegnare [ai nuovi convertiti] come essere dei mormoni. Ho dovuto insegnar loro a fare discorsi e lezioni in chiesa. Ho dovuto istruirli su come insegnare il Vangelo ai loro figli. Io ho addestrato i nuovi membri su come diventaremembri forti». Piuttosto semplice.

Soltanto cinque anni dopo fu organizzato il Palo di Augusta, nel Maine. Molti dei dirigenti di quel nuovo palo provenivano da quei convertiti del ramo di Farmingdale. Forse ci chiediamo perché a quel tempo ci fu così tanto successo. La risposta potrebbe essere nell’urgenza di rafforzare la Chiesa. Lasciate che vi dica che la stessa urgenza è fondamentale oggi in ogni unità della Chiesa così come lo è stata allora.

La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli hanno chiarito più volte che il lavoro missionario deve essere organizzato a livello di rione. I presidenti di palo e i vescovi hanno l’onere e la responsabilità di aiutare i membri a trovare i puri di cuore e prepararli per il battesimo e una vita di servizio nell’ambito del loro rione e palo. Il presidente Hinckley ha anche detto: «Vorrei suggerire che ogni vescovo della Chiesa proponga ai suoi fedeli questo motto: ‹Lavoriamo tutti insieme per far crescere il rione›» («Pascete gli agnelli», La Stella, luglio 1999, 120).

Un vescovo nello Stato di Washington ha seguito con fede quel consiglio. Questo è ciò che sta facendo. Attraverso i dirigenti del sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie, il consiglio di rione coordina il lavoro missionario nel rione. I missionari vengono invitati nelle riunioni del consiglio del rione per parlare del loro lavoro. Ai membri viene dato l’incarico di partecipare alle visite dei missionari con le persone interessate. I membri e i mis-sionari fanno anche visita insieme alle famiglie meno attive e i cui componenti non sono tutti nella Chiesa. Lo scorso anno questo rione ha battezzato e confermato 46 nuovi membri e la percentuale del ritenimento di quei membri è molto alta. In questo rione, coloro che entrano nella Chiesa o che vi ritornano, hanno già degli amici perché il sacerdozio e le ausiliarie sono coinvolti nel processo di conversione sotto la guida del vescovo che opera attraverso il consiglio di rione (vedere «Ward Council Is Secret of Centralia Ward Success», Church news,1 febbraio 2003, 5).

Vescovi, coinvolgete l’intero rione nella proclamazione del Vangelo. Vedrete che il Signore benedirà voi e i vostri membri con molti più convertiti e molti altri torneranno a essere completamente attivi. Il lavoro missionario non deve essere argomento esclusivo dei consigli di rione, ma anche del quorum degli anziani, della Società di Soccorso, degli altri quorum, dei gruppi e delle organizzazioni ausiliarie. Bisogna porre l’accento sui battesimi e sul modo in cui mantenere attivi i padri e le madri insieme ai loro figli. Pertanto il lavoro missionario dei dirigenti del sacerdozio e delle ausiliarie deve essere coordinato dal dirigente del lavoro missionario di rione e dal vescovo per mezzo del consiglio di rione. In questo modo, i convertiti saranno membri completamente attivi nel loro rione.

Oggi i membri hanno la speciale opportunità di condividere il Vangelo usando il DVD dal titolo Finding Faith in Christ [Come trovare la fede in Cristo], allegato al numero di aprile della rivista Ensign. Invitate vicini e amici a passare una serata con voi durante il periodo di Pasqua e parlate loro della vita, del ministero e della gloriosa resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Può anche essere indicato invitare i missionari a partecipare affinché insegnino come il Signore ha restaurato la Sua Chiesa tramite il profeta Joseph Smith.

Terzo, il lavoro membro missionario non richiede lo sviluppo di strategie o stratagemmi. Richiede solo fede, vera fede e fiducia nel Signore. Richiede anche amore puro. Il primo e grande comandamento è: «Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua… Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso» (Matteo 22:37, 39).

Lasciamo dunque che il potere dell’amore ci guidi nel portare il Vangelo a familiari, amici, vicini, colleghi e qualunque altra persona incontriamo nel corso della vita. Quasi tutti vogliono provare pace e felicità. È un naturale desiderio dell’essere umano. Le persone vogliono trovare delle soluzioni ai problemi che incontrano. Questo è ancora più vero nel mondo in cui oggi viviamo.

Promozioni sul lavoro, stipendi più alti, case più grandi, automobili nuove e divertimenti non portano la felicità e la pace duratura. La felicità scaturisce dalla comprensione di Dio e dal sapere che Egli ha un piano per la nostra gioia e pace eterne. La felicità si trova nel conoscere e nell’amare il Salvatore e nel vivere in armonia con i Suoi insegnamenti. La felicità proviene da forti legami familiari e da amicizie con altri membri della Chiesa basate sui valori del Vangelo.

Alcuni membri dicono: «Ho paura di parlare del Vangelo perché potrei offendere qualcuno». L’esperienza dimostra che le persone non si offendono quando condividiamo qualcosa perché motivati da uno spirito di amore e interesse. Come potrebbe qualcuno offendersi quando diciamo qualcosa come: «Amo il modo in cui la mia Chiesa mi aiuta» e poi aggiunge ciò che lo Spirito suggerisce. È solamente quando sembra che stiamo svolgendo un incarico e non siamo in grado di mostrare vero interesse e amore che offendiamo gli altri. Non dimenticate mai, fratelli e sorelle, che voi e io siamo in possesso dei veri punti di dottrina che porteranno le persone al Signore. Il vangelo restaurato di Gesù Cristo ha in sé il potere di portare profonda e duratura felicità all’animo umano, cosa che sarà apprezzata e tenuta cara per il resto della vita e di tutta l’eternità. Non stiamo semplicemente cercando di portare le persone nella nostra Chiesa; stiamo condividendo con loro la pienezza del vangelo restaurato di Gesù Cristo. Tuttavia,per quanto possente possa essere il nostro messaggio, esso non può essere imposto alle persone; può solamente essere condiviso parlando da cuore a cuore, da anima ad anima, da spirito a spirito, nell’essere dei buoni vicini che mostrano attenzione e affetto. Dobbiamo essere attenti alle necessità gli uni degli altri e aiutarci a vicenda. Nel fare ciò, faremo trasparire il Vangelo nella nostra vita che a sua volta farà trasparire le benedizioni che il Vangelo ha da offrire.

Seguiamo l’ammonimento del profeta Joseph Smith: «Dopo tutto quello che è stato detto, il dovere più grande e più importante è quello di predicare il Vangelo» (History of the Church, 2:478).

Noi possiamo e dobbiamo fare meglio, fratelli e sorelle. Prego che il Signore possa concedere a ognuno di noi la fede e il coraggio di accrescere il nostro sostegno ai missionari a tempo pieno nel proclamare il vangelo restaurato a tutti i figli di Dio nel mondo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.