2000–2009
Egli vi conosce per nome
Aprile 2005


Egli vi conosce per nome

Forse non avrete sentito il Signore chiamarvi per nome, ma Egli conosce ciascuna di voi e sa il vostro nome.

Era «il mattino di una bella giornata serena all’inizio della primavera del 1820» quando il quattordicenne Joseph Smith andò nel bosco, si inginocchiò e vide «due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidano ogni descrizione, ritti sopra di [lui] nell’aria». Egli disse: «Uno di essi mi parlò, chiamandomi per nome, e disse indicando l’altro: Questo è il mio Figlio diletto. Ascoltalo!»1 Potete immaginare come deve essersi sentito Joseph Smith nel vedere Dio Padre e Suo Figlio Gesù Cristo e sentendo il Padre celeste che lo chiamava per nome?

Quando visitai il Bosco Sacro cercai di immaginare come ci si poteva sentire nei panni di Joseph Smith. In quei momenti di tranquillità, lo Spirito suggerì al mio cuore, che stavo su un suolo sacro e che tutto ciò che il profeta Joseph Smith aveva detto era vero. Poi ebbi la possente consapevolezza che siamo i beneficiari della sua fede, coraggio e fermo desiderio di obbedire a Dio. Egli ebbe risposta alla sua umile preghiera. Vide il Padre e il Suo Figlio diletto. Lì, nel Bosco Sacro, io seppi che il Padre celeste non solo conosceva Joseph Smith per nome, ma che conosce ciascuno di noi per nome, e che proprio come Joseph Smith aveva un ruolo importante da svolgere in quest’opera grande e meravigliosa, anche noi abbiamo un ruolo importante in questi ultimi giorni.

Sapevate che il Padre celeste vi conosce personalmente, per nome? Le Scritture ci insegnano che questo è vero. Quando Enos andò nei boschi a pregare, scrisse: «E mi giunse allora una voce che diceva: Enos, i tuoi peccati ti sono perdonati, e tu sarai benedetto».2 Mosè non solo pregò, ma parlò con Dio a faccia a faccia, e Dio disse a Mosè: «Ho un’opera per te, Mosè, figlio mio».3 L’Eterno conosceva il nome di Giacobbe e lo cambiò in Israele affinché rispecchiasse meglio la sua missione sulla terra.4 Egli fece lo stesso con Paolo, Abrahamo e Sara. In Dottrina e Alleanze, sezione 25, a Emma Smith fu data una benedizione di conforto e di guida per la sua vita. Il Signore inizia questa benedizione dicendo: «Da’ ascolto alla voce del Signore tuo Dio, mentre parlo a te, Emma Smith, figlia mia».5

Forse non avrete sentito il Signore chiamarvi per nome, ma Egli conosce ciascuna di voi e sa il vostro nome. L’anziano Neal A. Maxwell disse: «Fratelli, so che Dio vi conosce singolarmente da tanto, tanto tempo (vedere DeA 93:23). Egli vi ama da tanto, tanto tempo. Egli non solo conosce il nome di tutte le stelle (vedere Salmi 147:4; Isaia 40:26), ma conosce anche i vostri nomi, i vostri dolori e le vostre gioie».6

Come potete sapere che il vostro nome e le vostre necessità sono noti al Padre celeste? L’anziano Robert D. Hales ha detto: «Rivolgetevi alle Scritture, inginocchiatevi in preghiera, chiedete con fede e ascoltate lo Spirito Santo… Vivete il Vangelo con pazienza e perseveranza».7

È ciò che fece Joseph Smith. La sua testimonianza aiuta tutti noi a sapere che siamo conosciuti e amati dal nostro Padre celeste. Siamo veramente figlie di un Padre celeste che ci ama.8 L’anziano Jeffrey R. Holland ci ha spiegato: «Nessuno di noi è meno amato o meno prediletto da Dio di un altro… Egli ama ciascuno di noi, con le sue insicurezze, ansietà, immagine e tutto il resto… Egli sorride su ogni corridore e dice ad alta voce che la gara è contro il peccato, non contro gli altri».9

Una volta ricevuta questa conoscenza, la sua vita non si semplificò. Infatti egli dovette affrontare intense pressioni da giovani e adulti. La storia di Joseph Smith offre uno schema importante per ciascuno di noi. Possiamo mettere in pratica i suoi insegnamenti quando non sappiamo cosa fare, quando subiamo le pressioni dei coetanei, quando siamo circondate dalla tentazione o ci sentiamo indegne o sole. Possiamo pregare! Possiamo fare appello a Dio nel nome del Suo Santo Figliolo, Gesù Cristo, e cercare conforto, guida e direzione. Avete mai avuto un problema senza sapere cosa fare? Joseph Smith disse: «La mia mente fu stimolata a serie riflessioni e ad una grande inquietudine… Io mi dicevo spesso: Cosa devo fare?»10

Come ricevette guida e conforto? Egli studiò le Scritture, ponderò sulle loro promesse e poi giunse «alla determinazione di ‹chiedere a Dio›».11 La risposta che ricevette quel bellissimo giorno di primavera cambiò la sua vita e direzione. Egli sapeva. Aveva ottenuto una testimonianza di Dio e Gesù Cristo, e la sua testimonianza gli permise di vivere il Vangelo con pazienza e perseveranza. Non si fece scoraggiare dalla pressione e dalle persecuzioni dei coetanei, poiché, come disse lui: «Avevo avuto una visione; io lo sapevo e sapevo che Dio lo sapeva, e non potevo negarlo».12 Egli poteva rimanere saldo grazie alla sua testimonianza. Lo stesso vale per voi.

Se siete state attratte dalle pressioni esercitate dagli amici, pregate, chiedete con fede e ascoltate lo Spirito Santo. Poi mettete in pratica il Vangelo. Joseph Smith identificò le sue imperfezioni e debolezze. Di nuovo, egli pregò. In risposta alla sua preghiera, fu visitato dall’angelo Moroni. Joseph Smith raccontò: «Mi chiamò per nome e mi disse… che Dio aveva un’opera da farmi compiere».13

Quando pregheremo, il Signore ci guiderà e ci preparerà a fare la nostra parte. Un’estate, mentre giravo l’Europa col gruppo di danza folcloristica internazionale della BYU, appresi una lezione importante. Mi ammalai ed ero sconfortata. Volevo mollare tutto e andare a casa. Eravamo in Scozia per esibirci davanti ai membri della Chiesa, i simpatizzanti e i missionari. Andammo alla casa della missione per dire una preghiera. Quando entrai, notai una pietra posta nel giardino, sulla quale erano scolpite le parole: «Chiunque tu sia, recita bene la tua parte». Quel messaggio raggiunse il mio cuore come una scossa. Era come se quella pietra stesse parlando a me. Mi cambiò. Seppi in quell’istante che avevo una parte da recitare, e non soltanto nel corpo di ballo, ma nel corso della mia vita, e che era molto importante che facessi bene la mia parte.14

Che cosa si aspetta da noi il Signore? Si aspetta che recitiamo la nostra parte nelle scene finali che precedono la Sua venuta. Si aspetta che ci dimostriamo degne di tornare a vivere con Lui. Si aspetta che diventiamo come Lui. Seguiamo l’esempio di Joseph Smith. Amo le parole dell’inno che ha appena cantato il coro: «Ma il ragazzo non temeva, nel Suo Dio sperava ancor».15Non temere significa essere fermi, decisamente coraggiosi. Joseph si descrisse come qualcuno che sarebbe stato «di turbamento» per il regno dell’avversario. Disse: «Sembra che l’avversario fosse consapevole… che ero destinato a dimostrarmi di turbamento e di molestia per il suo regno».16 A margine delle mie Scritture ho annotato: «Essere di turbamento!» Confidate nelle cure del Padre celeste.

Tutti noi svolgeremo un ruolo importante se seguiremo l’esempio stabilito da Joseph Smith. Il Signore rafforzò Joseph Smith affinché compisse la sua missione divina. Egli vi rafforzerà perché possiate compiere la vostra. Potrà persino mandare i Suoi santi angeli a istruirvi. La sfida è questa: vi troverete in un luogo in cui gli angeli possano entrare? Farete silenzio per ascoltare? Sarete coraggiose e fiduciose?

Viviamo in un’epoca in cui la pienezza del Vangelo è stata restaurata sulla terra tramite il profeta del Signore: Joseph Smith. Viviamo in un’epoca in cui abbiamo il Libro di Mormon a guidarci. Viviamo in un’epoca in cui c’è un profeta vivente, il potere del sacerdozio sulla terra e il potere di suggellamento per unire per l’eternità le famiglie nei sacri templi. Questi sono veramente giorni «che non si possono dimenticare».17

Prego che ciascuna di noi possa essere ferma nella fede, per seguire l’esempio che Joseph Smith ci ha dato per ottenere una testimonianza. Prego anche che ciascuna di noi possa essere degna di rappresentare il Salvatore, dato che prendiamo su di noi il Suo nome. Egli ha promesso: «Come i nuovi cieli e la nuova terra ch’io sto per creare sussisteranno stabili dinanzi a me… così sussister[à]… il vostro nome».18

La mia testimonianza del vangelo restaurato di Gesù Cristo è stata come una guida e un’ancora nella mia vita. Sono grata di stare dinanzi a voi oggi e dirvi con tutto il cuore: «Ti siam grati, o Signor, per il Profeta».19 Sono molto grata dell’integrità di un giovane di quattordici anni che pregò per avere risposta alle sue domande e rimase fedele alla conoscenza che ricevette.

Ognuna di voi ha una parte in quest’opera grande e meravigliosa. Il Salvatore vi aiuterà. Vi condurrà per mano.20 Egli vi conosce per nome. Di questo io porto testimonianza nel nome sacro di Gesù Cristo. Amen.

  1. Joseph Smith—Storia 1:14, 17; corsivo dell’autore.

  2. Enos 1:5; corsivo dell’autore.

  3. Mosè 1:6; corsivo dell’autore.

  4. Vedere Guida alle Scritture, «Israele», 102–103).

  5. DeA 25:1; corsivo dell’autore.

  6. «[Ricordate] quanto misericordioso [è] stato il Signore», Liahona, maggio 2004, 46.

  7. «Come ricevere una testimonianza del vangelo restaurato di Gesù Cristo», Liahona, novembre, 2003, 31.

  8. Vedere Tema delle Giovani Donne.

  9. «L’altro figliuol prodigo», Liahona, luglio 2002, 72.

  10. Joseph Smith—Storia 1:8, 10.

  11. Joseph Smith—Storia 1:13.

  12. Joseph Smith—Storia 1:25.

  13. Joseph Smith—Storia 1:33; corsivo dell’autore.

  14. Il presidente David O. McKay fu motivato da questa stessa pietra mentre era in missione in Scozia. In seguito, questa pietra fu acquistata e posta nei giardini della casa della missione in Scozia perché fosse fonte d’ispirazione per i missionari. Ora si trova a Salt Lake City, Utah, nel Museo di storia e arte della Chiesa.

  15. «Il mattino era sereno», Inni, 18.

  16. Joseph Smith—Storia 1:20.

  17. Joseph Smith—Storia 1:71, nota.

  18. Isaia 66:22.

  19. Inni, 11.

  20. Vedere DeA 112:10; Abrahamo 1:18.