2000–2009
Una questione di pochi gradi
Aprile 2008


Una questione di pochi gradi

La differenza tra felicità e infelicità… spesso deriva da un errore di solo pochi gradi.

Cari fratelli, ora che siamo radunati come il sacerdozio di Dio, avverto la vostra forza e bontà. Vi voglio bene e vi ammiro. Grazie per la vostra fede, le preghiere e la disponibilità a servire il Signore.

Sono trascorsi due mesi da quando il presidente Thomas S. Monson mi chiamò a servire come secondo consigliere della Prima Presidenza della Chiesa. Sono sicuro che per molti è stata una sorpresa. Anch’io sono stato colto alla sprovvista. Di fatto, posso affermare di essere stato la seconda persona più sorpresa sulla terra, dopo mia moglie.

Il giorno in cui il Quorum dei Dodici Apostoli si ritrovò nel tempio per sostenere Thomas S. Monson e ordinarlo e metterlo a parte quale profeta, veggente e rivelatore e presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, provai una gioia immensa per la possibilità di alzare la mano per sostenere il mio amato amico e dirigente.

Dopo che il presidente Monson è stato sostenuto, annunciò i suoi consiglieri.

Presidente Eyring: nessuna sorpresa. È un uomo di grande statura e carattere, una scelta meravigliosa come primo consigliere. Gli voglio bene e lo ammiro moltissimo.

Il presidente Monson quindi annunciò il secondo consigliere. Il nome mi suonò stranamente familiare: era il mio.

Mi guardai attorno, non essendo sicuro di avere udito correttamente. Il sorriso dei fratelli e lo sguardo di compassione del presidente Monson mi assicurarono che ancora una volta la mia vita stava per cambiare.

A tutti noi manca il presidente Hinckley. Egli continua a benedire la nostra vita.

Il presidente Monson è il profeta di Dio per i nostri giorni; gli rendo onore e prometto di offrire il cuore, le facoltà, la mente e la forza a questa grande opera.

Nel 1979, un grande aereo passeggeri, con a bordo duecentocinquantasette persone, decollò dalla Nuova Zelanda per un volo panoramico sopra l’Antartide e ritorno. Senza che i piloti lo sapessero, qualcuno aveva modificato le coordinate di volo di solo due gradi. Questo errore portò il velivolo a 28 miglia (45 chilometri) a est rispetto al punto in cui i piloti credevano di trovarsi. Avvicinandosi all’Antartide, i piloti scesero di quota affinché i passeggeri potessero ammirare meglio il paesaggio. Benché entrambi fossero piloti esperti, nessuno di loro aveva già fatto questo volo e non potevano in alcun modo sapere che le coordinate sbagliate li avevano messi sulla rotta di collisione con il Monte Erebus, un vulcano attivo che si erge dal paesaggio ghiacciato sino a un’altezza di oltre 12.000 piedi (3.700 metri).

Mentre i piloti avanzavano, il bianco della neve e del ghiaccio che coprivano il vulcano si fuse con il bianco delle nuvole sovrastanti, dando loro l’impressione di volare su terreno pianeggiante. Quando gli strumenti li avvertirono che il terreno si stava elevando velocemente verso di loro fu troppo tardi. L’aeroplano si schiantò su un versante del vulcano e tutte le persone a bordo morirono.

Fu una tragedia tremenda causata da un piccolo errore, una questione di solo un paio di gradi.1

Negli anni trascorsi al servizio del Signore e in occasione d’innumerevoli interviste, ho appreso che la differenza tra felicità e infelicità per il singolo, per una coppia sposata e per una famiglia spesso deriva da un errore di solo pochi gradi.

Saul, re d’Israele

La storia di Saul, re d’Israele, illustra questo punto. La sua vita iniziò con una grande promessa, ma la fine fu spiacevole e tragica. All’inizio, Saul era «giovine e bello… non ve n’era tra i figliuoli d’Israele uno più bello di lui».2 Egli fu scelto personalmente da Dio per diventare re.3 Aveva tutti i vantaggi: era fisicamente sovrastante,4 e proveniva da una famiglia influente.5

Ovviamente Saul aveva delle debolezze, ma il Signore gli promise di aiutarlo, sostenerlo e di farlo prosperare. Le Scritture ci raccontano che Iddio promise di essergli sempre accanto,6 di mutargli il cuore7 e di farlo diventare un altro uomo.8

Quando ebbe l’aiuto del Signore, fu un re magnifico. Unì Israele e sconfisse gli Ammoniti, che avevano invaso la loro terra.9 Ben presto dovette affrontare un problema maggiore: i Filistei, che avevano un esercito fortissimo con carri, cavalieri e «gente numerosa come la rena ch’è sul lido del mare».10 Gli Israeliti rimasero tanto spaventati per via dei Filistei, che «si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce».11

Il giovane re aveva bisogno di aiuto. Il profeta Samuele gli mandò a dire di aspettare e che lo avrebbe raggiunto, avrebbe offerto un sacrificio e avrebbe chiesto consiglio al Signore. Saul attese sette giorni, ma Samuele non era ancora arrivato. Alla fine, il re pensò di non poter più aspettare. Radunò il popolo e fece una cosa per la quale non aveva l’autorità del sacerdozio: offrì egli stesso il sacrificio.

Quando Samuele arrivò, gli si spezzò il cuore. «Tu hai agito stoltamente», gli disse. Se solo il nuovo re avesse pazientato un po’ di più e non si fosse allontanato dal corso del Signore, se solo avesse seguito l’ordine rivelato del sacerdozio, l’Eterno avrebbe stabilito il suo regno per sempre. «Ma ora», aggiunse Samuele, «il tuo regno non durerà».12

Quel giorno, il profeta Samuele riconobbe una debolezza pericolosa nel carattere di Saul: quando pressato da influenze esterne, il re non aveva l’autodisciplina di rimanere sul sentiero retto, confidare nel Signore e nel Suo profeta, e di seguire il modello che Iddio aveva stabilito.

I piccoli errori possono avere grandi conseguenze

Una differenza di pochi gradi—come nel volo antartico o nella mancanza di Saul di attenersi al consiglio del profeta solo un po’ più a lungo—può apparire cosa da poco. Anche i piccoli errori, tuttavia, con il tempo possono avere effetti drammatici nella nostra vita.

Vi racconterò come ho insegnato questo principio ai giovani piloti.

Immaginate di dover decollare da un aeroporto che si trova all’equatore, volendo circumnavigare il globo, ma di essere fuori rotta di un solo grado. Tornando alla stessa longitudine, di quanto sareste fuori rotta? Di qualche miglio? Di un centinaio di miglia? La risposta potrebbe sorprendervi. Un errore di un solo grado vi porterebbe quasi 500 miglia (800 chilometri) fuori rotta, ossia a un’ora di distanza per un aviogetto.

Nessuno vuole che la propria vita finisca in una tragedia, tuttavia troppo spesso, come nel caso dei piloti e dei passeggeri del volo panoramico, partiamo per un viaggio che speriamo sia fantastico per renderci conto, quando è troppo tardi, che un errore di soli pochi gradi ci ha portato sulla rotta di un disastro spirituale.

Possiamo apprendere una lezione da questi esempi?

I piccoli errori e le minime deviazioni dalla dottrina del vangelo di Gesù Cristo possono avere conseguenze dolorose. È pertanto d’importanza critica che ci autodiscipliniamo abbastanza da apportare subito quelle correzioni decisive che ci riportano sulla rotta corretta, senza attendere o sperare che gli errori, in qualche modo, si correggano da soli.

Più ritardiamo la correzione, maggiore diventa la necessità di apportare cambiamenti e più tempo occorre per ritornare sulla rotta corretta, e questo vale anche quando intravediamo già il disastro.

A voi uomini del sacerdozio è affidata una grande responsabilità. Pensateci: il Padre celeste affida a voi giovani diaconi, insegnanti e sacerdoti la «chiave del ministero degli angeli e del Vangelo preparatorio».13 Voi uomini del Sacerdozio di Melchisedec avete ricevuto un giuramento e un’alleanza nella quale vi è stato promesso tutto ciò che il Padre ha, a condizione che magnifichiate il sacerdozio.14

Il Signore ci ricorda che «a colui a cui molto è dato, molto è richiesto».15 I detentori del sacerdozio di Dio hanno la grande responsabilità di essere un esempio di bontà davanti al mondo. Viviamo all’altezza di queste attese quando riconosciamo velocemente i pericoli e le influenze che tentano di allontanarci dal sentiero del Signore e quando, con coraggio, seguiamo i suggerimenti dello Spirito Santo nell’apportare correzioni decisive che ci riporteranno sulla retta via.

Questa conferenza è tradotta in novantadue lingue e trasmessa in novantasei paesi grazie al miracolo della tecnologia moderna. Molti di voi, fratelli, seguono la conferenza generale su Internet. Le nuove tecnologie come questa rendono possibile la diffusione del messaggio evangelico in tutto il mondo. I siti Internet della Chiesa sono un buon esempio di come questa tecnologia possa essere usata come una fonte meravigliosa d’ispirazione, aiuto e apprendimento. Possono essere una grande benedizione per voi, detentori del sacerdozio, per le vostre famiglie e per la Chiesa.

State però attenti. Queste stesse tecnologie possono consentire alle influenze malvagie di varcare la soglia della vostra casa. Queste trappole pericolose sono solo a un click di mouse. La pornografia, la violenza, l’intolleranza e l’empietà distruggono le famiglie, i matrimoni e i singoli. Questi pericoli sono distribuiti tramite molti mezzi di comunicazione, tra cui riviste, libri, televisione, cinema, musica, oltre a Internet. Il Signore vi aiuterà a riconoscere e a evitare questi pericoli. Riconoscere subito il pericolo e correggerlo prontamente vi manterrà nella luce del Vangelo. Piccole decisioni possono portare a gravi conseguenze.

Entrare in Internet in una chat room strana e rischiosa può condurvi al centro di una violenta tempesta. Mettere un computer in una stanza alla quale gli altri non possono accedere potrebbe essere l’inizio di un viaggio ingannevole e pericoloso.

Il Signore, tuttavia, non richiede soltanto azioni esteriori, ma anche che i pensieri e i sentimenti siano vicini allo spirito della legge.16 Iddio «richiede il cuore e una mente ben disposta».17

Noi, il sacerdozio di Dio, abbiamo la responsabilità e il potere di auto-guidarci: «Non è opportuno che io comandi in ogni cosa», dice il Signore. «Gli uomini dovrebbero essere ansiosamente impegnati in una buona causa, e compiere molte cose di loro spontanea volontà, e portare a termine molte cose giuste; Poiché il potere sta in loro, col quale sono arbitri di se stessi».18

Il Padre celeste sapeva prima che iniziassimo quest’esistenza terrena che le forze negative ci avrebbero tentato di deviare dal nostro corso, «difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio».19 Questo è il motivo per cui Egli ha preparato una via affinché potessimo apportare le correzioni necessarie. Grazie al processo misericordioso del vero pentimento e all’espiazione di Gesù Cristo, i nostri peccati possono essere perdonati e noi potremo non «peri[re], ma a[vere] vita eterna».20

La disponibilità a pentirci mostra la nostra gratitudine per il dono di Dio, per l’amore del Salvatore e per il Suo sacrificio compiuto a nostro favore. I comandamenti e le alleanze del sacerdozio ci offrono una prova della fede, dell’obbedienza e dell’amore per Dio e per Gesù Cristo, tuttavia, fatto ancora più importante, ci danno la possibilità di sentire l’amore di Dio e di ricevere una pienezza di gioia in questa vita e in quella a venire.

Questi comandamenti e alleanze di Dio sono come istruzioni di navigazione provenienti da altezze celesti e ci guidano in sicurezza alla nostra destinazione eterna. Questa destinazione è di una bellezza e di una gloria che ora non riusciamo a comprendere. Vale la pena di compiere lo sforzo. Vale la pena di apportare ora le correzioni necessarie e poi di seguire la rotta.

Ricordate: i cieli non saranno pieni di persone che non hanno mai commesso errori, ma di chi ha riconosciuto di essere fuori strada e ha corretto la propria rotta per riportarsi alla luce della verità evangelica.

Più facciamo tesoro delle parole dei profeti e le applichiamo, meglio riconosceremo quando ci allontaniamo dalla strada maestra, anche se solo di pochi gradi.

Che cosa succede se siamo completamente fuori rotta?

Fratelli, ci sono coloro che hanno trascurato di apportare le correzioni necessarie e che ora pensano di essere troppo lontani dalla via del Signore per ritornare indietro. A loro proclamiamo la buona novella del vangelo di redenzione e salvezza. A prescindere da quanto incredibilmente siate fuori rotta, indipendentemente da quanto vi siate allontanati, la via di ritorno è certa e sgombra. Venite, imparate dal Padre; offrite in sacrificio un cuore spezzato e uno spirito contrito. Abbiate fede e credete nel potere purificatore dell’espiazione infinita di Gesù il Cristo. Se confessiamo e ci pentiamo dei peccati, Dio è fedele e giusto nel perdonarci e nel purificarci da tutta l’iniquità.21 «Quand’anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve».22

Potrebbe non essere un sentiero facile e richiedere autodisciplina e determinazione, ma il traguardo è glorioso oltre ogni descrizione. Non siete condannati a una fine tragica. Molti sono desiderosi di aiutarvi: famigliari, vescovi, presidenti di palo, dirigenti del quorum e insegnanti familiari. Certamente, il più grande amico è l’onnipotente Creatore dell’universo. È Suo il sacerdozio che detenete. Egli comprende il vostro dolore. Conosce i vostri affanni. Lui e il nostro Padre celeste vi aiuteranno, conforteranno e rafforzeranno; cammineranno accanto a voi e vi condurranno quando vi sforzerete di correggere il vostro corso.

Cari fratelli, siete veramente preziosi figli eletti del Padre celeste. Egli vi ha affidato il sacro potere del sacerdozio. Per favore, non uscite dalla retta via, neppure di pochi gradi. Prestate attenzione al Signore vostro Dio ed Egli farà per voi quello che promise di fare per Saul: vi darà un cuore nuovo, vi renderà uomini nuovi e sarà sempre con voi.

Rendo testimonianza del nostro Padre celeste, che vi conosce e che vi ama. Attesto che Gesù Cristo è il nostro Salvatore e che è a capo di questa chiesa. Il presidente Thomas S. Monson è il profeta di Dio per i nostri giorni. Esprimo affetto e gratitudine nei vostri confronti, miei cari amici e fratelli del sacerdozio. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. Vedere Arthur Marcel, «Mount Erebus Plane Crash», www.abc.net.au/rn/ockhamsrazor/ stories/2007/1814952.htm.

  2. 1 Samuele 9:2.

  3. Vedere 1 Samuele 9:17.

  4. Vedere 1 Samuele 10:23.

  5. Vedere 1 Samuele 9:1.

  6. Vedere 1 Samuele 10:7.

  7. Vedere 1 Samuele 10:9.

  8. Vedere 1 Samuele 10:6.

  9. Vedere 1 Samuele 11:11.

  10. 1 Samuele 13:5.

  11. 1 Samuele 13:6.

  12. 1 Samuele 13:13–14.

  13. DeA 84:26.

  14. Vedere DeA 84:38–39.

  15. DeA 82:3.

  16. Vedere Alma 12:12–14; DeA 88:109.

  17. DeA 64:34.

  18. DeA 58:26–28.

  19. Romani 3:23.

  20. Giovanni 3:16.

  21. Vedere 1 Giovanni 1:9.

  22. Isaia 1:18.