2000–2009
Aprire il nostro cuore
Aprile 2008


Aprire il nostro cuore

Facciamo in modo che aprire il nostro cuore allo Spirito diventi uno sforzo quotidiano.

Oggi voglio parlarvi dell’importanza di aprire il nostro cuore allo Spirito Santo.

Dopo il battesimo, veniamo confermati e riceviamo lo Spirito Santo. Questo è un dono divino. Lo Spirito Santo ci conforta, ci insegna, ci ammonisce, ci illumina e ci ispira. Nefi disse molto semplicemente: «Se voi entrerete per questa via e riceverete lo Spirito Santo, egli vi mostrerà tutte le cose che dovrete fare».1 Abbiamo bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo per poter superare in modo sicuro ciò che l’apostolo Paolo ha chiamato «tempi difficili»2 nei quali viviamo.

Lo Spirito Santo è un personaggio di spirito; ciò gli permette di dimorare nei nostri cuori e di comunicare direttamente con il nostro spirito.3 La voce dello Spirito è descritta come calma e sommessa e come un sussurro.4 Come può una voce essere calma? Perché è paragonata ad un sussurro? Perché lo Spirito parla quasi sempre alle nostre menti e ai nostri cuori,5 piuttosto che alle nostre orecchie. Il presidente Boyd K. Packer ha detto: «Lo Spirito Santo parla con una voce che si sente più che udire».6

Sentiamo qualcosa nel nostro cuore. Nelle Scritture i profeti insegnano che la rivelazione personale è strettamente collegata al cuore. Per esempio:

Mormon insegnò che «a motivo della mitezza e dell’umiltà di cuore viene la visitazione dello Spirito Santo».7

Alma disse: «Colui che indurirà il suo cuore riceverà la minor porzione della parola; e a colui che non indurirà il suo cuore verrà data la maggior porzione della parola».8

Mormon scrisse ai Nefiti: «[Le loro anime erano riempite] di gioia e di consolazione… perché consegnarono il loro cuore a Dio».9

Nei Salmi troviamo scritto: «L’Eterno è vicino a quelli che hanno il cuore rotto».10

Non è forse qualcosa che cerchiamo tutti, fratelli e sorelle, essere visitati dallo Spirito Santo, che il Signore ci sia più vicino per trovare gioia e consolazione? Se è così, allora valutare la condizione del nostro cuore è una delle cose più essenziali che possiamo fare in questa vita.

Il cuore è qualcosa di fragile. È sensibile a molte influenze, sia positive che negative. Può essere ferito da altre persone. Può essere indebolito dal peccato. Può essere addolcito dall’amore. Molto presto nella vita impariamo a proteggere il nostro cuore. È come se costruissimo un recinto con un cancello intorno al nostro cuore. Nessuno può oltrepassare il cancello a meno che non gli diamo il permesso di farlo.

In alcuni casi, il recinto che costruiamo intorno al nostro cuore si può paragonare ad una palizzata con un cartello di benvenuto sul cancello. Altri cuori sono stati talmente feriti o indeboliti dal peccato, che intorno hanno una rete metallica alta due metri e mezzo ricoperta di filo spinato. Il cancello è chiuso con un lucchetto e ha un grande cartello con la scritta «Vietato l’ingresso».

Applichiamo l’idea del cancello al cuore per ricevere la rivelazione personale. Nefi insegnò: «Quando un uomo parla per il potere dello Spirito Santo, il potere dello Spirito Santo lo porta fino al cuore dei figlioli degli uomini».11 L’anziano David A. Bednar notò l’uso della parola fino. Notate come il potere dello Spirito porti il messaggio fino ma non necessariamente nel cuore… Infine,… il contenuto di un messaggio e la testimonianza dello Spirito Santo penetra nel cuore solo se colui che lo riceve gli permette di entrare».12

Perché solo fino al cuore? La libertà personale è talmente sacra che il Padre celeste non obbligherà il cuore umano, benché il Suo potere sia infinito. Gli uomini possono provare a farlo ma Dio no. In altre parole, Dio ci permette di essere i guardiani o i custodi del nostro cuore. Dobbiamo aprire il cuore allo Spirito di nostra spontanea volontà, poiché Egli non si imporrà su di noi.

Perciò come facciamo ad aprire il nostro cuore?

Nel Sermone sul Monte il Salvatore disse: «Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Iddio».13 Se una cosa è pura non è stata inquinata o alterata da ciò che non le appartiene. La purezza di cuore è sicuramente uno dei requisiti più importanti per ricevere l’ispirazione da Dio. Anche se il nostro cuore non è perfetto, più ci sforziamo diligentemente di eliminare l’impurità, o di buttare fuori le cose che non dovrebbero starci, e più apriamo il nostro cuore allo Spirito Santo. Notate questa dolce promessa del profeta Giacobbe: «O voi tutti che siete puri di cuore, alzate il capo e ricevete la piacevole parola di Dio, e nutritevi con gioia del suo amore».14

Mentre il profeta Joseph Smith si trovava nel carcere di Liberty, ricevette una rivelazione che descrive la condizione di alcuni cuori.

«Ecco, vi sono molti chiamati, ma pochi sono scelti: E perché non sono scelti?

Perché il loro cuore è rivolto così tanto verso le cose di questo mondo, e aspira agli onori degli uomini».15

Molti nel mondo oggi vivono in condizioni prosperose e pacifiche. Nel Libro di Mormon, la prosperità spesso ha guidato le persone lontano dal Signore. Mormon ci ammonì: «Possiamo vedere che proprio nel momento in cui egli fa prosperare il suo popolo, sì, aumentando i loro raccolti, le loro greggi, i loro armenti e il loro oro, il loro argento ed ogni sorta di cose preziose di ogni specie ed arte,… è allora il momento in cui essi induriscono il loro cuore, e dimenticano il Signore loro Dio».16

Il Signore ha sottolineato tre conseguenze naturali dell’avere il cuore rivolto verso le cose del mondo: Primo, cerchiamo di coprire i nostri peccati invece di pentircene. Secondo, cerchiamo di gratificare il nostro orgoglio e le vane ambizioni invece di cercare le cose di Dio. Infine, cominciamo a esercitare un dominio ingiusto sugli altri.17

Notate che l’orgoglio è una conseguenza naturale del mettere il nostro cuore nelle cose del mondo. L’orgoglio rende meno sensibile il nostro cuore ai suggerimenti spirituali. Per esempio, il Signore disse: «Io, il Signore, non mi compiaccio del mio servitore Sidney Rigdon; egli si è esaltato nel suo cuore e non ha accettato consigli, ma ha afflitto lo Spirito».18 Confrontatelo con questa promessa: «Sii umile, e il Signore Iddio ti condurrà per mano e darà risposta alle tue preghiere».19

Nella rivelazione ricevuta nel carcere di Liberty, il Signore descrisse l’effetto di un cuore terreno. «Ecco, i cieli si ritirano, lo Spirito del Signore è afflitto… [E] ecco, prima che se ne renda conto, è lasciato a se stesso».20 Fratelli e sorelle, in questi «tempi difficili», non possiamo permetterci di affliggere lo Spirito e di essere lasciati a noi stessi.

Lo ripeto ancora, la condizione del nostro cuore influisce direttamente sulla nostra sensibilità verso le cose spirituali. Facciamo in modo che aprire il nostro cuore allo Spirito diventi uno sforzo quotidiano. Siccome siamo i guardiani del nostro cuore, possiamo scegliere di farlo. Scegliamo ciò che lasciamo entrare o ciò che teniamo fuori. Fortunatamente il Signore è ansioso di aiutarci a scegliere saggiamente.

Concludo la mia testimonianza con due delle Sue promesse a coloro che cercano di venire a Lui: «Pertanto, miei diletti fratelli, pregate il Padre con tutta la forza del vostro cuore, per poter essere riempiti [del Suo] amore,… affinché possiamo… essere purificati proprio come egli è puro».21

Infine, questa rassicurante dichiarazione dell’apostolo Paolo: «Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica».22

Possiamo noi sempre chiedere a Cristo di rafforzare il nostro cuore e di riempirlo con il Suo amore, questa è la mia preghiera, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. 2 Nefi 32:5.

  2. 2 Timoteo 3:1.

  3. Vedere DeA 8:2.

  4. Vedere DeA 85:6.

  5. Vedere DeA 8:2.

  6. «La rivelazione personale: il dono, la prova e la promessa», La Stella, giugno 1997, 10.

  7. Moroni 8:26.

  8. Alma 12:10.

  9. Helaman 3:35.

  10. Salmi 34:18.

  11. 2 Nefi 33:1; corsivo dell’autore.

  12. «Cercate l’istruzione mediante la fede», Liahona, settembre 2007, 17.

  13. Matteo 5:8.

  14. Giacobbe 3:2.

  15. DeA 121:34–35.

  16. Helaman 12:2.

  17. Vedere DeA 121:36–37.

  18. DeA 63:55.

  19. DeA 112:10.

  20. DeA 121:37–38.

  21. Moroni 7:48.

  22. Filippesi 4:13.