2000–2009
S’approssima il tempo
Ottobre 2008


S’approssima il tempo

La partecipazione alla Società di Soccorso fa parte del glorioso retaggio e delle benedizione di noi donne della Chiesa del Signore.

Mie care sorelle, quanto siamo benedette! Non solo facciamo parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ma siamo anche membri della Società di Soccorso: «l’organizzazione istituita dal Signore per le donne».1 La Società di Soccorso è la dimostrazione dell’amore di Dio per le Sue figlie.

Non vi sentite emozionate nel ricordare la storia della Società di Soccorso e dei suoi appassionanti inizi? Il 17 marzo 1842, quando venne tenuta la prima riunione della Società di Soccorso, il profeta Joseph Smith dichiarò che «la Chiesa non fu mai organizzata completamente sino a quando le donne non furono organizzate in questa maniera».2 Egli poi organizzò le sorelle «sotto il sacerdozio, secondo lo schema del sacerdozio».3 Il piccolo e variegato gruppo che prese parte a quella prima riunione della Società di Soccorso era formato da donne dedicate, simili alle donne che fanno parte oggi della Società di Soccorso. C’erano donne giovani e donne adulte; donne istruite e donne che non avevano ricevuto nessuna istruzione. Donne che erano mogli e madri e donne sole. Donne ricche e donne che possedevano ben pochi beni materiali. Si volevano tutte bene, nutrivano amore per il Signore e avevano il desiderio di servire. Ricordandoci di quello che le sorelle nella Società di Soccorso del passato hanno fatto, possiamo comprendere meglio ed essere guidate oggi.

A quella prima riunione della Società di Soccorso il profeta Joseph Smith chiese alle sorelle di assistere i fratelli «prendendosi cura dei poveri, cercando i bisognosi e provved[endo] alle loro necessità».4 Ed esortò inoltre le sorelle ad agire «secondo questi sentimenti umanitari che Dio ha impiantato nel vostro cuore».5

Le sorelle hanno preso a cuore questo invito e sono diventate una società dedicata a servire i poveri e i bisognosi. Sorella Emma Smith disse: «Faremo qualcosa di straordinario. Quando una barca si troverà bloccata tra le rapide con al suo interno una moltitudine di mormoni, noi considereremo ciò come un forte grido di aiuto; ci aspettiamo occasioni eccezionali e chiamate insistenti».6

Nei primi giorni della Chiesa le sorelle offrivano conforto andando di casa in casa. Facendo quello che oggi chiamiamo insegnamento in visita, le sorelle portavano aiuto a tutti, si preoccupavano e si prendevano cura delle necessità degli altri, si accertavano che le persone avessero cibo, abiti, un tetto e fornivano il conforto necessario. Se una sorella aveva qualcosa da condividere, lo avrebbe offerto alle insegnanti visitatrici. Se necessitava di qualcosa, le sorelle l’avrebbero aiutata a procurarselo.7

Come consigliato dal presidente Boyd K. Packer, consacriamo noi stesse alla Società di Soccorso. «Il servizio nella Società di Soccorso esalta e santifica ogni singola sorella… Quando vi dedicate alla Società di Soccorso, l’organizzate e la fate funzionare partecipando alle sue attività, appoggiate una causa che aiuterà ogni donna che rientrerà nel suo campo di influenza».8

Proprio come Emma aveva descritto quella barca bloccata tra le rapide e le persone al suo interno in difficoltà, possiamo applicare questo concetto ai nostri giorni quando vediamo cose come un vicino di casa ammalato, un bambino che ha bisogno di guida, un giovane che ha bisogno di un amico o una famiglia che ha perso il lavoro e ha bisogno di aiuto per rialzarsi. Sentiamo di calamità, di tempeste, di tragedie personali nella vita delle nostre sorelle in ogni dove. Non c’è bisogno di cercare troppo per trovare cose da fare o cause da sposare.

Ricordate che molto spesso l’aiuto di cui c’è bisogno è nelle nostre case, tra i nostri vicini e nella nostra comunità. Una parola gentile di incoraggiamento, un biglietto di ringraziamento, una telefonata, un sorriso amorevole, un atto di aiuto e il ricordo che Dio ci ama, spesso sono le cose di cui c’è più bisogno. Possiamo sollevare e benedire gli altri in così tanti modi.

La Società di Soccorso non è solo una classe domenicale. Non è solo un posto dove andiamo se non siamo impegnate a insegnare nelle organizzazioni della Primaria o delle Giovani Donne. È l’organizzazione del Signore per le donne. La partecipazione alla Società di Soccorso fa parte del glorioso retaggio e delle benedizione di noi donne della Chiesa del Signore.

Durante quelle prime riunioni della Società di Soccorso, Joseph Smith istruì le sorelle affinché si insegnassero reciprocamente il vangelo di Gesù Cristo: Egli disse: «Il compito della Società [di Soccorso] non è solo quello di soccorrere i poveri, ma anche di salvare le anime».9 Egli aggiunse: «Giro la chiave in vostro favore nel nome di Dio, e questa Società gioirà, e la conoscenza e l’intelligenza scaturiranno da essa da ora in poi».10 Amo questa dichiarazione! Mi ricorda di gioire delle benedizioni che Dio ha in serbo per le donne di questa Chiesa.

Le donne della Società di Soccorso hanno sempre cercato di apprendere e di crescere. Sappiamo che «la gloria di Dio è l’intelligenza».11

Nel 1830, in una rivelazione data tramite il profeta Joseph a sua moglie, Emma, il Signore dichiarò che ella avrebbe dovuto «esporre le Scritture e… esortare la chiesa, secondo quanto ti sarà dato dal mio Spirito».12 Questo compito non fu dato solo a Emma, ma Joseph spiegò bene che tutte le sorelle avrebbero dovuto cercare questo dono.13 Le donne insegnarono il vangelo di Gesù Cristo e seguirono il Salvatore con le parole e con le azioni. Le sorelle si nutrivano l’un l’altra con la buona parola di Dio.14

Alcune donne hanno affermato di essere spaventate a insegnare una lezione o a parlare di fronte a un gruppo di persone. Posso assicurarvi che so per esperienza quanto questo possa intimorire. Ricordiamo le parole che Eliza R. Snow rivolse a sua nipote che era stata invitata a parlare davanti a un gruppo di persone. Quando sua nipote si era alzata non era riuscita a dire nulla perché la paura l’aveva sopraffatta. Alla fine dovette rimettersi a sedere. Eliza con gentilezza e delicatezza le disse: «Non ti preoccupare, ma la prossima volta che ti verrà chiesto di parlare, cerca di avere qualcosa da dire».15

Avremo qualcosa da dire se ci prepariamo come ha insegnato il Signore. Egli ci dice: «[Predicate] il mio Vangelo mediante lo Spirito», e così coloro che predicano e coloro che ricevono «si comprendono l’un l’altro, ed entrambi sono edificati e gioiscono insieme».16 Se ci prepariamo con fervore usando le Scritture e i materiali della Chiesa approvati e chiediamo al Signore di aiutarci, Egli ci darà «il dono ineffabile dello Spirito Santo»,17 e avremo qualcosa da dire per l’edificazione di tutti.

A una meravigliosa riunione della Società di Soccorso, Eliza R. Snow scrisse nel suo rapporto che: «quasi tutti i presenti si sono alzati e hanno parlato e lo Spirito del Signore, come un corso d’acqua purificatore, ha dato vigore a ogni cuore».18 Ci auguriamo che le nostre sorelle oggi si sentano nutrite, edificate ed elevate ogni volta che partecipano alla lezione della domenica, quando fanno l’insegnamento in visita, partecipano a un’attività o fanno un qualunque atto di servizio.

Sorelle, ora più che mai abbiamo bisogno di donne che si facciano avanti e siano forti. Abbiamo bisogno di donne che dichiarino la verità con forza, fede e coraggio. Abbiamo bisogno di donne che siano un esempio di rettitudine. Abbiamo bisogno di donne che siano «ansiosamente impegnat[e] in una buona causa».19 Abbiamo bisogno di condurre una vita che porti testimonianza che amiamo il nostro Padre celeste e il Salvatore Gesù Cristo e che faremo ciò che ci hanno chiesto. Abbiamo bisogno di recuperare «tutto quanto vi è di bello nell’animo»20 così che come figlie di Dio possiamo fare la nostra parte per edificare il regno di Dio. Saremo aiutate nel farlo. Come disse Joseph: «Se vi dimostrerete all’altezza dei vostri privilegi non si potrà impedire agli angeli di stare al vostro fianco».21

Portiamo i fardelli gli uni degli altri, piangiamo con quelli che piangono, confortiamo quelli che hanno bisogno di conforto e manteniamo fede, così facendo, alle nostre alleanze.22

Siamo molto benedette. Il Salvatore è a capo di questa Chiesa. Siamo guidate da profeti, veggenti e rivelatori. Possiamo leggere, studiare e ricevere le risposte per la nostra vita quotidiana tramite le sacre Scritture. Abbiamo i sacri templi nel mondo dove possiamo ricevere le ordinanze necessarie per permetterci di ritornare al nostro Padre celeste e possiamo aiutarci l’un l’altra.

Nei miei viaggi in molte parti del mondo posso vedere «l’immagine di Dio impressa sul […]volto»23 di voi brave sorelle. Sento parlare delle vostre buone azioni e della vostra straordinaria dedizione. Vedo la luce di Cristo riflessa nei vostri occhi.

So che, come ci ha incoraggiato Emma, possiamo fare qualcosa di straordinario oggi. Possiamo essere un esercito di donne rette armate di amore, compassione, gentilezza, servizio e fede. Possiamo essere una possente forza benefica nel mondo. E allora saremo come il presidente Packer ci ha descritto: «La Società di Soccorso può essere paragonata a un rifugio—ad un luogo di sicurezza e di protezione… In esso sarete al sicuro poiché abbraccia ogni sorella come un muro protettivo».24 Dobbiamo avere questo luogo di sicurezza e protezione!

Non vi sentite emozionate a far parte della Società di Soccorso? Il ricordo di ciò che queste generose donne hanno fatto nel passato ci guiderà oggi e nel futuro.

Porto testimonianza che Dio, il nostro Padre celeste, e Suo figlio, Gesù Cristo, vivono e ci amano. Porto testimonianza che siamo guidate da un profeta di Dio. Porto testimonianza che se osserviamo le nostre alleanze, saremo immensamente benedette. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. Spencer W. Kimball, «La Società di Soccorso—Le sue promesse e il suo potenziale», La Stella, marzo 1977, 3.

  2. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith (corso di studio del sacerdozio di Melchisedec e della Società di Soccorso, 2007), 459; vedere anche Jill Mulvay Derr e altri, Women of Covenant: The Story of Relief Society (1992), nota a piè di pagina 61, 445–446.

  3. Sarah Granger Kimball, «Auto-biography», Woman’s Exponent, 1 settembre 1883, 51.

  4. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith (2007), 459.

  5. History of the Church, 4:605.

  6. Emma Smith, citata in Relief Society, Minute Book marzo 1842- Marzo 1844, 7 marzo 1842, 12, Archivio della Chiesa, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

  7. Vedere Women of Covenant: The Story of Relief Society, 32–33.

  8. Boyd K. Packer, «Il cerchio delle sorelle», La Stella, aprile 1981, 228.

  9. History of the Church, 5:25.

  10. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith (2007), 459.

  11. DeA 93:36.

  12. DeA 25:7.

  13. Vedere Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith (2007), 459; vedere anche DeA 25:16.

  14. Vedere Moroni 6:4

  15. Eliza R. Snow, citata in Emily S. Richards, «General Conference: Relief Society», Woman’s Exponent, dicembre 1901,54.

  16. DeA 50:14, 22.

  17. DeA 121:26.

  18. Eliza R. Snow, Minute Book, 19 aprile 1842, 33.

  19. DeA 58:27.

  20. J. Reuben Clark, citato in Provvedere alla maniera del Signore: Guida ai servizi di benessere per uso dei dirigenti [manuale sul benessere, 1990], pagina del titolo.

  21. History of the Church, 4:605.

  22. Vedere Mosia 18:8–9

  23. Alma 5:19.

  24. Boyd K. Packer, «Il cerchio delle sorelle», La Stella, aprile 1981, 228.