2000–2009
Essendo temperanti in ogni cosa
Ottobre 2009


Essendo temperanti in ogni cosa

Imparare a essere temperanti in ogni cosa è un dono spirituale disponibile tramite lo Spirito Santo.

In risposta alla domanda del profeta Joseph Smith, il Signore lo istruì dicendo: «E nessuno può contribuire a quest’opera, salvo che sia umile e pieno d’amore, e abbia fede, speranza e carità, e sia temperante in tutto, in qualunque cosa venga affidata alle sue cure».1

L’insegnamento di essere temperanti in tutto, si applica a ognuno di noi. Che cos’è la temperanza e perché il Signore vuole che siamo temperanti? Una semplice definizione potrebbe essere quella di «usare moderazione nel consumo di cibi e bevande». Infatti, questo significato di temperanza potrebbe essere una buona regola per rispettare la Parola di Saggezza. A volte la temperanza può essere definita con il «trattenersi dalla rabbia, o il non andare in collera». Comunque, queste definizioni sono soltanto alcuni dei modi in cui questa parola viene usata nelle Scritture.

In un senso spirituale, la temperanza è un attributo divino di Gesù Cristo. Egli desidera che ognuno di noi sviluppi questo attributo. Imparare a essere temperanti in ogni cosa è un dono spirituale disponibile tramite lo Spirito Santo.

Quando l’apostolo Paolo descrisse alcuni frutti dello Spirito nella sua epistola ai Galati, parlò di «amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, [e] temperanza».2

Quando Paolo scrisse a Tito, descrivendogli gli attributi necessari a un vescovo per contribuire in questo lavoro, disse che un vescovo deve «non [essere] arrogante, non iracondo…[ma] temperante».3 Essere temperanti vuol dire usare moderazione in tutto o esercitare l’autocontrollo.

Quando Alma il giovane insegnava nella terra di Gedeone, disse:

«Confido che non siate elevati nell’orgoglio del vostro cuore; sì, confido che non abbiate posto il vostro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane del mondo…

Vorrei che foste umili, che foste sottomessi e gentili, facili da trattare, pieni di pazienza e di longanimità, essendo temperanti in ogni cosa».4

In seguito, Alma, in un discorso nel quale istruì suo figlio Shiblon, e i cui insegnamenti si estendono anche a noi, disse: «bada[te] di non elevar[vi] nell’orgoglio»,5 ma siate «diligent[i] e temperant[i] in ogni cosa».6 Essere temperanti significa esaminare attentamente le nostre aspettative e i nostri desideri; essere diligenti e pazienti nella ricerca di obiettivi retti.

Qualche anno fa, stavo tornando a casa dal lavoro quando un camion che andava nella direzione opposta, perse una delle sue doppie gomme. La gomma volò sullo spartitraffico che separava le corsie. Arrivò rimbalzando fino al mio lato dell’autostrada. I conducenti delle macchine sterzavano in entrambe le direzioni, non sapendo in quale sarebbe poi rimbalzata la gomma. Mi spostai bruscamente a sinistra quando avrei dovuto spostarmi a destra e la gomma rimbalzò finendo esattamente nell’angolo del mio parabrezza.

Un amico chiamò mia moglie per informarla dell’incidente. Succes-sivamente mia moglie mi disse che aveva subito pensato a delle lacerazioni causate dal vetro frantumato. In effetti, ero ricoperto di pezzettini minuscoli di vetro rotto, ma non avevo neanche un graffio. Non fu sicuramente grazie alle mie abilità di guida, ma fu piuttosto perché il parabrezza della mia piccola auto era fatto di vetro temperato.

Il vetro temperato, come l’acciaio temperato, è sottoposto a un processo di riscaldamento ben controllato che aumenta la sua resistenza. Perciò, quando un vetro temperato è sotto pressione, non si rompe facilmente in piccole schegge taglienti e pericolose.

Allo stesso modo un’anima temperante, che è umile e piena d’amore, è anche una persona di una maggiore forza spirituale. Avendo una maggiore forza spirituale, siamo in grado di sviluppare la padronanza di noi stessi e di vivere con moderazione. Impariamo a controllare, o temperare, la nostra rabbia, la vanità e l’orgoglio. Grazie a una maggiore forza spirituale possiamo proteggerci da eccessi pericolosi e dalle dipendenze distruttive del mondo di oggi.

Tutti noi cerchiamo la pace della mente e desideriamo sicurezza e felicità per la nostra famiglia. Se cerchiamo speranze per l’avvenire nel calo economico dell’anno passato, forse le prove che alcuni di voi hanno affrontato ci hanno insegnato che la pace della mente, la sicurezza e la felicità non derivano dall’acquisto di una casa o dall’accumulo di beni per i quali i debiti contratti sono più grandi dei nostri risparmi o delle nostre entrate.

Viviamo in un mondo impaziente e intemperante pieno di incertezze e contese. È simile alla comunità di convertiti a fedi diverse dove viveva Joseph Smith quando era un ragazzo di 14 anni, in cerca di risposte alle sue domande. Il giovane Joseph disse: «Tutti i loro buoni sentimenti l’uno per l’altro, se mai ne avevano avuto alcuno, si persero interamente in un conflitto di parole e in una controversia sulle opinioni».7

Per avere sicurezza nella nostra famiglia dobbiamo imparare l’autocontrollo, a evitare gli eccessi di questo mondo e a essere temperanti in ogni cosa. Grazie ad una forte fede in Gesù Cristo possiamo avere la pace della mente. Essendo diligenti nell’osservare le alleanze fatte al battesimo e nei sacri templi del Signore possiamo avere la felicità.

Quale miglior esempio di temperanza possiamo avere se non quello del nostro Salvatore Gesù Cristo?

Il Salvatore insegnò che quando il nostro cuore è indotto all’ira a causa delle dispute e delle contese, dobbiamo «pentir[ci] e divenire come un fanciullo».8 Dobbiamo riconciliarci con i nostri fratelli e venire a Lui con pieno intento di cuore.9

Gesù insegnò che quando gli altri sono scortesi, «la mia benevolenza non se ne andrà da te».10

Quando ci troviamo nel dolore, Egli disse: «Sii paziente nelle afflizioni, non insultare coloro che insultano. Governa la tua casa con mitezza e sii costante».11

Quando ci sentiamo oppressi, possiamo ricevere conforto sapendo che: «Fu oppresso e afflitto, e tuttavia non aprì la bocca».12 «Certamente egli ha portato le nostre afflizioni e si è caricato i nostri dolori».13

Quando Gesù Cristo, il più grande di tutti, soffrì per noi al punto da sanguinare da ogni poro, nella sua sofferenza non espresse rabbia e non insultò. Con insorpassato autocontrollo, o temperanza, i Suoi pensieri non erano per Se stesso ma per voi e per me. In seguito, in umiltà e pieno d’amore, disse: «Nondimeno, sia gloria al Padre, bevvi e portai a termine i miei preparativi per i figlioli degli uomini».14

Durante quest’ultimo anno, ho avuto il privilegio di rendere testimonianza della realtà del nostro Salvatore e della restaurazione del Vangelo ai Santi e amici in Asia. La maggior parte di loro sono della prima generazione di Santi degli Ultimi Giorni, che vivono dove la Chiesa è ancora agli inizi. Questo viaggio nel loro regno è simile a quello fatto dai primi Santi della Chiesa degli anni passati.

In questo mondo meraviglioso di diversità, in Asia, dove i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono soltanto una frazione dell’uno per cento della vasta popolazione, ho acquisito un maggiore apprezzamento per l’attributo cristiano della temperanza. Amo e onoro questi Santi che mi hanno insegnato, con l’esempio, cosa significa essere umili e pieni d’amore, essere «temperanti in tutto, in qualunque cosa venga affidata alle [loro] cure».15 Grazie a loro, ho compreso meglio l’amore che Dio ha per tutti i Suoi figli.

Vi lascio la mia testimonianza che il nostro Redentore vive e il Suo dono divino della temperanza è disponibile a tutti i figli di Dio. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Nota

  1. DeA 12:8.

  2. Galati 5:22–23.

  3. Tito 1:7–8.

  4. Alma 7:6, 23.

  5. Alma 38:11.

  6. Alma 38:10.

  7. Joseph Smith—Storia 1:6.

  8. 3 Nefi 11:37.

  9. Vedere 3 Nefi 12:24.

  10. 3 Nefi 22:10.

  11. DeA 31:9.

  12. Mosia 14:7.

  13. Mosia 14:4.

  14. DeA 19:19.

  15. DeA 12:8.