2010–2019
Madri e figlie
Aprile 2010


Madri e figlie

In questi ultimi giorni è essenziale, addirittura critico, che i genitori e i figli si ascoltino e apprendano gli uni dagli altri.

Fratelli e sorelle, sei mesi fa alla sessione del sacerdozio della conferenza generale mi sono rivolto ai padri e ai figli. Come potreste aspettarvi, le mie cinque figlie, ventiquattro nipoti e un numero sempre in crescita di pronipoti hanno rivendicato lo stesso trattamento. Oggi, pertanto, mi rivolgerò principalmente alle madri e alle figlie che appartengono alla Chiesa.

Barbara, la mia cara moglie, ha avuto un’influenza di importanza eterna sulle nostre figlie e nipoti, e queste, in cambio, l’hanno avuta su di lei. Madri e figlie hanno un ruolo fondamentale nell’aiutarsi a esplorare le loro possibilità infinite, nonostante le influenze minacciose di un mondo in cui la femminilità e la maternità sono corrotte e manipolate.

Parlando quasi un secolo fa alle donne della Chiesa, il presidente Joseph F. Smith dichiarò: «Non si addice a voi essere guidate dalle donne del mondo; si addice invece a voi guidare… le donne del mondo, in tutto ciò che è degno di lode, in tutto ciò che guardi a Dio, in tutto ciò che edifichi e purifichi i figlioli degli uomini» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph F. Smith, 184).

Sorelle, noi, vostri fratelli, non possiamo fare ciò che foste designate a compiere sin prima della fondazione del mondo. Ci possiamo provare, ma non possiamo sperare di replicare neanche lontanamente i vostri doni unici. Nel mondo non c’è nulla che sia tanto personale, educativo o formativo quanto l’influenza di una donna retta.

Mi rendo conto che alcune giovani non hanno una madre con cui parlare di queste cose e che al momento molte di voi non hanno figlie, nondimeno, tutte le donne, in virtù della loro natura divina intrinseca, ereditano il talento e la responsabilità propria delle madri. Ciò vale per lo più anche per le nonne, le zie, le sorelle, le madri acquisite, le suocere, le dirigenti e le altre maestre di vita che talvolta colmano i vuoti lasciati nell’importante rapporto madre-figlia.

Ragazze, vostra madre vi adora. Vede in voi la promessa di generazioni future. Tutto ciò che conseguite, ogni difficoltà che superate, le porta pura gioia. Similmente, le vostre preoccupazioni e angosce sono le sue preoccupazioni e angosce.

Oggi desidero dare a voi giovani alcuni suggerimenti su come trarre il massimo dal rapporto con vostra madre. Vorrei poi condividere qualche pensiero su come le madri possono massimizzare la loro influenza sulle figlie e sugli altri familiari.

Purtroppo è sin troppo facile illustrare la confusione e la distorsione che c’è nella società contemporanea sul ruolo delle donne. L’immodestia, l’immoralità e l’intemperanza intasano l’etere, monopolizzano le riviste e s’intrufolano negli schermi tra ldel mondo. L’apostolo Paolo scrisse profeticamente di «tempi difficili» che sarebbero arrivati negli ultimi giorni e menzionò in maniera specifica alcune cose che probabilmente gli sembrarono particolarmente pericolose: «Donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie» (2 Timoteo 3:6). La cultura popolare attuale spesso fa apparire le donne sciocche, insignificanti, irrazionali e impotenti; le rende oggetti, manca loro di rispetto, quindi suggerisce che possono lasciare il segno soltanto attraverso la seduzione, che molto probabilmente è il messaggio più pericoloso e pervasivo che l’avversario invii alle donne su se stesse.

E così, mie giovani donne, con tutto il cuore vi esorto a non guardare alla cultura contemporanea come a un esempio o a un modello del vostro ruolo. Volgetevi alla vostra fedele madre per trovare un modello da seguire. Prendete lei a modello, non le celebrità i cui standard non sono quelli del Signore e i cui valori potrebbero non riflettere una prospettiva eterna. Osservate vostra madre. Imparate dai suoi punti forti, dal suo coraggio e dalla sua fedeltà. Ascoltatela. Potrebbe non essere un mago nel mandare messaggini e non essere neppure su Facebook, ma quando si tratta di cuore e delle cose del Signore, la sua conoscenza è un tesoro. Quando vi avvicinerete al matrimonio e alla maternità, sarà la vostra più grande risorsa di saggezza. In questa vita e per sempre, nessun’altra persona sulla terra vi amerà alla stessa maniera o sarà disposta a sacrificare tanto per incoraggiarvi e aiutarvi a trovare la felicità.

Amate vostra madre, mie giovani sorelle. Rispettatela. Ascoltatela. Fidatevi di lei. Ha a cuore il vostro bene. Si preoccupa della vostra sicurezza e felicità eterne. Siate quindi gentili con lei. Siate pazienti con le sue imperfezioni, perché ne ha. Tutti ne abbiamo.

Vorrei ora rivolgere a voi madri alcuni pensieri sul ruolo speciale che giocate nella vita delle figlie. Una nostra amica di famiglia viaggia spesso in compagnia di parenti. Dopo ogni viaggio la sua osservazione principale è quanto le giovani si comportino come la madre. Se le madri sono parsimoniose, anche le figlie lo sono. Se le madri sono modeste, anche le figlie lo sono. Se le madri vanno alla riunione sacramentale con gli infradito o con altri capi di abbigliamento casual, anche le figlie lo fanno. Madri, il vostro esempio è estremamente importante per le vostre figlie, anche se queste non lo riconoscono.

Nel corso della storia del mondo, le donne sono sempre state le insegnanti dei valori morali. Queste istruzioni iniziano nella culla e proseguono per tutta la vita dei figli. Oggi, la nostra società è bombardata con messaggi pericolosamente e perversamente sbagliati sul ruolo delle donne e sulla maternità. Seguire questi messaggi può indirizzare le vostre figlie sul sentiero del peccato e dell’autodistruzione. Le figlie potrebbero non capirlo, salvo che diciate loro, o meglio mostriate loro come compiere delle buone scelte. Come madri in Israele, rappresentate il fronte nella difesa delle vostre figlie contro le astuzie del mondo.

Capisco che a volte sembra che i figli non prestino attenzione alle lezioni che cerchiamo d’impartire loro. Credetemi, ho visto quello sguardo vitreo negli occhi degli adolescenti quando un genitore arriva a ciò che ritiene la parte più importante delle sue istruzioni. Vorrei rassicurarvi che anche quando pensate che vostra figlia non vi ascolti, impara da voi mentre vi osserva per vedere se le vostre azioni corrispondono alle parole. Come si suppone che disse Ralph Waldo Emerson: «Ciò che fai parla tanto forte che non riesco a sentire quello che dici» (vedere Ralph Keyes, The Quote Verifier [2006], 56).

Insegnate alle vostre figlie a trovare gioia nell’allevare i figli. È qui che l’amore e i talenti possono avere la massima importanza eterna. Considerate in questo contesto l’ingiunzione del presidente Harold B. Lee che «il lavoro più importante… che saremo mai chiamati a fare sarà svolto entro le pareti della nostra casa» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Harold B. Lee, 134). Ovviamente ciò vale per tutti noi, ma è particolarmente vero per quanto riguarda il rapporto madre-figlia.

Madri, insegnate alle vostre figlie che una figlia fedele di Dio evita la tentazione di far pettegolezzi o di giudicare gli altri. In un sermone diretto alla Società di Soccorso di Nauvoo, il profeta Joseph Smith disse: «La lingua è difficile da domare, trattenetela nelle cose di poca importanza» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith, 466).

Negli ultimi anni, ci sono stati moltissimi articoli, libri e film scritti su donne e ragazze che fanno pettegolezzi e che sono “crudeli”. Satana cerca sempre di insidiare l’elemento più prezioso della natura divina femminile: la disposizione innata di educatrice.

Il rapporto madre-figlia è quello in cui una figlia apprende a educare essendo ella stessa educata e amata. È istruita e prova sulla propria pelle che cosa significa avere qualcuno che si preoccupi abbastanza di lei da correggerla pur continuando a incoraggiarla e a credere in lei.

Ricordate, sorelle, Dio è la fonte di tutto il potere morale e spirituale. Accediamo a questo potere entrando in alleanza con Lui e tenendo fede a tali alleanze. Madri, insegnate alle figlie l’importanza di stringere alleanze, quindi mostrate loro come essere fedeli in modo tale che desiderino vivere in maniera degna di entrare nel tempio.

Nel mondo attuale, ciò significa parlare con loro delle questioni sessuali. Le vostre figlie, come pure i vostri figli, stanno crescendo in un mondo che abbraccia apertamente una promiscuità superficiale e sconsiderata sin da una giovane età. Donne impudiche e licenziose sono rese attraenti e troppo spesso celebrate ed emulate. Benché ci siano passi che possiamo compiere a casa e in famiglia per minimizzare l’esposizione a questi elementi disgustosi della vita contemporanea, le vostre figlie non possono evitare del tutto i messaggi sessuali sfacciati e le istigazioni che le circondano. Dovete parlare spesso e in maniera aperta con loro, insegnando la verità riguardo a questi argomenti.

Ad esempio, c’è bisogno che capiscano che se indossano vestiti troppo attillati, corti o scollati, non solo inviano un messaggio sbagliato ai ragazzi che frequentano, ma lasciano che la loro mente indugi nella credenza che il valore di una donna dipende soltanto dall’attrazione sessuale che esercita. Questa non è mai stata né mai sarà la definizione corretta per una fedele figlia di Dio. Hanno bisogno di sentirlo in maniera chiara e ripetuta dalle vostre labbra, e hanno bisogno di vederlo esemplificato in modo coerente nei vostri standard personali riguardanti il vestiario, l’aspetto e il vivere modestamente.

È più probabile che tutti i giovani stringano le alleanze e vi rimangano fedeli se imparano a riconoscere la presenza e la voce dello Spirito. Insegnate alle vostre figlie le cose dello Spirito. Indirizzatele verso le Scritture. Adoperatevi affinché facciano esperienze che le aiutino ad apprezzare le benedizioni del potere del sacerdozio. Grazie all’osservanza delle alleanze impareranno ad ascoltare la voce del Signore e a ricevere rivelazioni personali. Dio ascolterà e risponderà veramente alle loro preghiere. Il tema delle attività congiunte del 2010 si applica ai giovani come pure a tutti noi: «Sii forte e fatti animo; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l’Eterno, il tuo Dio, sarà teco dovunque andrai» (Giosuè 1:9). Ciò le porterà sane e salve alle benedizioni della Casa del Signore.

Assicuratevi che sappiano che l’osservanza delle alleanze è la strada più sicura per la felicità eterna. Se necessario, insegnate loro come pentirsi e come rimanere pure e degne.

Ora, se non vi suona nuovo ciò che vi dico è perché per tre conferenze generali di seguito mi sono rivolto ai genitori e ai loro figli. Lo scorso aprile ho incoraggiato i giovani ad apprendere le “lezioni del passato”. In quel discorso ho spiegato: «Quando siete disposti ad ascoltare e ad apprendere, alcuni degli insegnamenti più importanti giungono da coloro che vi hanno preceduto… Quanto migliore sarà la vostra vita se seguite il nobile esempio dei fedeli seguaci di Cristo» («Apprendiamo le lezione del passato», Liahona, maggio 2009, 31, 33).

Lo scorso ottobre, durante la riunione del sacerdozio, mi sono rivolto ai padri e ai figli, mentre oggi ho parlato per lo più alle madri e alle figlie. In ogni discorso il mio messaggio è stato diverso ma simile. Spero che prestiate attenzione, che riconosciate uno schema e che ascoltiate il messaggio costante e regolare, essenziale, nonché critico, in questi ultimi giorni: i genitori e i figli devono ascoltarsi e apprendere gli uni dagli altri. Non ho parlato di concetti eterei, ma dell’essenza, del nocciolo del piano di Dio per la nostra felicità e pace eterne.

La Chiesa aiuterà dove possibile. Noi siamo qui per aiutarvi e sostenervi come genitori e figli, tuttavia la casa è il luogo più importante per preparare i giovani di oggi a guidare le famiglie e la Chiesa di domani. Ognuno di noi come madre o padre ha la responsabilità di fare tutto ciò che può per preparare i giovani affinché diventino uomini e donne fedeli e retti. È in famiglia che dobbiamo insegnare il Vangelo mediante il precetto e l’esempio.

Concludo il mio consiglio con la ricapitolazione profetica del presidente Joseph F. Smith: «I nostri [legami] familiari non sono intesi esclusivamente per questa vita, per questo tempo, come noi lo distinguiamo dall’eternità. Viviamo per il tempo e per l’eternità. Formiamo dei legami e diamo vita a rapporti per il tempo e per tutta l’eternità… Chi altri, oltre ai Santi degli Ultimi Giorni, ritiene che oltre la tomba noi continueremo a vivere nel nucleo familiare, cioè con il padre, la madre, i figli… che è un’unità nella grande e perfetta organizzazione dell’opera del Signore, e che tutti saranno destinati a continuare attraverso il tempo e l’eternità?» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph F. Smith, 385{ en} 386).

Prego che Dio possa aiutare noi a insegnarci, educarci e prepararci a vicenda entro le mura di casa per la grande opera che ora e in futuro deve essere compiuta da tutti noi. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.