2010–2019
La via del nostro dovere
Aprile 2010


La via del nostro dovere

Il dovere non richiede la perfezione, ma la diligenza. Non è semplicemente ciò che è lecito, ma ciò che è virtuoso.

Questo è un mondo travagliato. La discordia e le calamità sono ovunque. A volte sembra come se tutto il genere umano fosse minacciato.

Prevedendo i nostri giorni, il Signore disse: «I cieli tremeranno, e anche la terra; e grandi tribolazioni saranno fra i figlioli degli uomini; ma il mio popolo, lo preserverò».1 Dobbiamo trarre grande conforto da questa promessa.

Benché i disastri interrompano completamente «il regolare corso della [nostra] vita»2 non devono lasciare la nostra vita rovinata per sempre. Essi possono «spronar[ci] a ricordar[e]»,3 «risvegliar[ci] al senso del [nostro] dovere verso Dio»4 e tenerci «sulla via del [nostro] dovere».5

Durante la seconda guerra mondiale, in Olanda, la famiglia di Casper ten Boom usò la propria casa come nascondiglio per coloro che erano inseguiti dai nazisti. Questo era il loro modo di vivere secondo la loro fede cristiana. Quattro membri della famiglia persero la vita nel fornire questo rifugio. Corrie ten Boom e sua sorella, Betsie, passarono dei mesi orribili nell’infame campo di concentramento di Ravensbrück. Betsie morì là, mentre Corrie sopravvisse.

A Revensbrück, Corrie e Betsie impararono che Dio ci aiuta a perdonare. Dopo la fine della guerra, Corrie era determinata a condividere questo messaggio. In un’occasione, aveva appena finito di parlare a un gruppo di persone in Germania che soffrivano a causa delle devastazioni della guerra. Il suo messaggio fu: «Dio perdona». Fu lì che la fedeltà di Corrie ten Boom si dimostrò essere una benedizione.

Un uomo le si avvicinò; ella riconobbe in lui una delle guardie più crudeli del campo. «Nel suo discorso ha menzionato Ravensbrück», le disse. «Io ero una guardia lì; ma da allora sono diventato cristiano». Spiegò che aveva cercato il perdono di Dio per le azioni crudeli che aveva commesso. Stese la sua mano e chiese: «Può perdonarmi?»

Corrie ten Boom raccontò:

«Non saranno passati più di pochi secondi da quando lui era lì, porgendomi la mano, ma a me sembrarono ore mentre lottavo con la cosa più difficile che avessi mai dovuto fare…

Il messaggio che Dio perdona ha… una condizione: cioè che noi perdoniamo coloro che ci hanno ferito…

“Aiutami!”, pregai silenziosamente. “Posso sollevare la mano. Posso fare così tanto. Tu compensami con il perdono”.

Come un pezzo di legno e meccanicamente infilai la mia mano in quella stesa verso di me. Nel farlo accadde una cosa incredibile. La corrente cominciò dalla mia spalla, percorse tutto il braccio e si diffuse nelle nostre mani unite. In seguito, questo calore guaritore sembrò pervadere il mio intero essere, portandomi le lacrime agli occhi.

“Fratello, ti perdono!”, dissi piangendo, “Con tutto il cuore”.

Per un lungo momento ci stringemmo la mano, la guardia e la prigioniera di un tempo. Non avevo mai provato l’amore di Dio così intensamente come in quell’occasione».6

Per coloro che si astengono dal male e conducono una buona vita, che lottano per un giorno più splendente e osservano i comandamenti di Dio, le cose possono andare di meglio in meglio persino di fronte alla tragedia. Il Signore ci ha mostrato la via. Dal Getsemani, dalla croce e dalla tomba, Egli risorse trionfante, portando vita e speranza a tutti noi. Egli ci invita dicendoci: «Vieni e seguitami».7

Il presidente Thomas S. Monson ha consigliato: «Se vogliamo camminare a testa alta, dobbiamo dare il nostro contributo nella vita. Se vogliamo adempiere il nostro destino e tornare a vivere con il Padre in cielo, dobbiamo osservare i Suoi comandamenti e vivere la nostra vita sul modello di quella del Salvatore. Così facendo, non solo raggiungeremo il nostro obiettivo della vita eterna, ma lasceremo anche il mondo più ricco e migliore di quello che sarebbe stato se non avessimo vissuto e compiuto il nostro dovere».8

Nella Sacra Bibbia troviamo queste parole ispirate: «Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: — Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo».9

Cos’è questa cosa chiamata dovere?

Il dovere di cui parlo è ciò che dobbiamo fare ed essere. È un imperativo morale che tira fuori dalle persone e dalle comunità ciò che è giusto, vero e onorevole. Il dovere non richiede la perfezione, ma la diligenza. Non è semplicemente ciò che è lecito, ma ciò che è virtuoso. Non è riservato al potente o a chi è in alte posizioni, ma si basa sul fondamento della responsabilità personale, dell’integrità e del coraggio. Compiere il proprio dovere è una manifestazione di fede.

In proposito il presidente Monson ha detto: «Mi piace molto, mi sta molto a cuore questa nobile parola: dovere».10 Per i membri della Chiesa di Gesù Cristo, la nostra via del dovere è quella di tener fede alle alleanze nella vita di ogni giorno.

A chi e a che cosa siamo vincolati?

Primo, il nostro dovere è verso Dio, il nostro Padre Eterno. Egli è l’autore del piano di salvezza, Colui che ha formato i cieli e la terra, il creatore di Adamo ed Eva.11 Egli è la fonte di verità,12 la personificazione dell’amore13 e il motivo per cui abbiamo la redenzione tramite Gesù Cristo.14

Il Presidente Joseph F. Smith disse: «Tutto quello che abbiamo viene da [Dio]… Da soli non siamo altro che un mucchio di argilla senza vita. La vita, l’intelligenza, la saggezza, il giudizio, il potere di ragionare, sono tutti doni di Dio ai figlioli degli uomini. Egli ci dà la nostra forza fisica come pure i poteri mentali… Dobbiamo onorare Dio con la nostra intelligenza, la nostra forza, la nostra comprensione, la nostra saggezza e con tutto il potere che abbiamo. Dobbiamo cercare di fare il bene nel mondo. Questo è il nostro dovere».15

Uno non può compiere il suo dovere verso Dio Padre senza fare altrettanto verso il Figlio di Dio, il Signore Gesù Cristo. Per onorarne uno è necessario avere riverenza per l’altro, poiché il Padre ha stabilito che è solo nel e tramite il nome di Cristo che una persona può adempiere completamente a questa responsabilità.16 Egli è il nostro Esempio, il nostro Maestro e il nostro Redentore.

Quando compiono il proprio dovere verso Dio, uomini e donne, ragazzi e ragazze si sentono spinti a compiere il proprio dovere verso gli altri, verso la famiglia, la loro chiesa e nazione, e verso tutte le cose a loro affidate. Essi sono vincolati a usare i loro talenti, a essere brave persone e obbedienti alle leggi. Diventano umili, sottomessi e facili da trattare. La temperanza sconfigge l’indulgenza; l’obbedienza guida la loro diligenza. La pace scende su di loro. I cittadini diventano leali, le comunità diventano benevole e i vicini diventano amici. Il Dio dei cieli ne è compiaciuto, la terra è rappacificata e questo mondo diventa un luogo migliore.17

In che modo possiamo conoscere la via del nostro dovere in mezzo alle crisi?

Preghiamo! Questo è il modo sicuro per sapere; è il nostro collegamento vitale con il cielo. L’apostolo Pietro disse: «Gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro supplicazioni».18

La preghiera umile, sincera e ispirata rende disponibile per ognuno di noi la guida divina di cui abbiamo un così disperato bisogno. Brigham Young consigliò: «Talvolta gli uomini sono incerti e pieni di preoccupazioni… Tuttavia il nostro buon senso ci dice che è nostro dovere pregare».19

Gesù insegnò:

«Dovete vegliare e pregare sempre per timore di entrare in tentazione…

Perciò dovete sempre pregare il Padre nel mio nome…

Pregate il Padre nelle vostre famiglie, sempre nel mio nome, affinché vostra moglie e i vostri figli siano benedetti».20

Per essere efficaci le preghiere devono essere in armonia con il piano celeste. La preghiera della fede porta i suoi frutti quando c’è tale armonia, e questa armonia c’è quando le preghiere sono ispirate dallo Spirito Santo. Lo Spirito ci manifesta quali devono essere le nostre richieste.21 Senza questa guida ispirata, tendiamo a «domanda[re] male»22 cercando solo la nostra volontà e non la «Sua volontà».23 È importante essere guidati dal Santo Spirito quando preghiamo come pure lo è essere illuminati da quello stesso Spirito quando riceviamo una risposta alla preghiera. Tali preghiere portano le benedizioni del cielo perché il nostro Padre «sa le cose di cui [abbiamo] bisogno, prima che gliele chiedia[mo]»24 e risponde a ogni preghiera sincera. In fine, sono il Padre e il Figlio che promettono: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto».25

Rendo la mia testimonianza che la via del dovere è segnata chiaramente da una fede e fiducia complete in Dio, il Padre Eterno, in Suo Figlio, Gesù Cristo, e nel potere della preghiera. Questa via deve essere percorsa da tutti i figli di Dio che Lo amano e desiderano osservare i Suoi comandamenti. Essa conduce i giovani al successo personale e alla preparazione, gli adulti a una fede rinnovata e alla risolutezza e aiuta le generazioni più anziane ad acquisire una prospettiva e a perseverare in rettitudine sino alla fine. Essa equipaggia ogni viaggiatore fedele con la forza del Signore, lo protegge dai mali del mondo e gli fornisce la conoscenza che «la conclusione di tutto il discorso… [è che dobbiamo] tem[ere] Dio e osserva[re] i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo».26 Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Mosè 7:61; corsivo dell’autore.

  2. Joseph F. Smith, Dottrina evangelica, prima edizione italiana (1980), 138.

  3. Mosia 1:17.

  4. Alma 7:22.

  5. Helaman 15:5.

  6. Corrie ten Boom, Tramp for the Lord (1974), 54–55.

  7. Luca 18:22.

  8. Thomas S. Monson, citato con il suo consenso.

  9. Ecclesiaste 12:15; corsivo dell’autore.

  10. Thomas S. Monson, «Il dovere ci chiama», La Stella, luglio 1996, 46.

  11. Vedere Dottrina e Alleanze 20:17–19.

  12. Vedere Dottrina e Alleanze 93:36.

  13. Vedere 1 Giovanni 4:8.

  14. Vedere Giovanni 3:16; Helaman 5:10–11.

  15. Joseph F. Smith, Conference Report, ottobre 1899, 70; corsivo dell’autore.

  16. Vedere Moroni 10:32–33; Dottrina e Alleanze 59:5.

  17. Vedere Alma 7:23, 27.

  18. 1 Pietro 3:12.

  19. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Brigham Young (1997), 45; corsivo dell’autore.

  20. 3 Nefi 18:18–19,21.

  21. Vedere Dottrina e Alleanze 50:29–30.

  22. Giacomo 4:3.

  23. Matteo 6:10.

  24. Matteo 6:8.

  25. Matteo 7:7; vedere anche Joseph Smith Translation, Matthew 7:12–13, Bible appendix.

  26. Ecclesiaste 12:15; corsivo dell’autore.