2010–2019
Non c’è più posto per il nemico della mia anima
Aprile 2010


Non c’è più posto per il nemico della mia anima

Possiamo noi provare la gioia della nostra fedeltà a ciò che di più nobile e migliore c’è in noi, mentre serbiamo l’amore, il matrimonio, la società e la nostra anima puri come bisogna che siano.

Di recente, mentre io e sorella Holland stavamo scendendo dall’aereo in un aeroporto lontano da qui, tre belle donne giovani, che erano sullo stesso volo, ci sono corse incontro per salutarci. Si sono presentate come membri della Chiesa, il che non ci ha sorpreso troppo perché di solito quelli che non sono della nostra stessa fede non ci colmano di attenzioni negli aeroporti. Nel corso di una conversazione che non ci aspettavamo, quelle tre donne ci hanno detto, fra le lacrime, di aver divorziato da poco; in ogni caso il marito non era stato fedele e in ogni caso l’allontanamento e la trasgressione avevano avuto inizio con l’attrazione per la pornografia.

Con questa triste introduzione al mio discorso di oggi, che di certo non trovo facile da fare, mi sento molto simile a Giacobbe il quale in tempi antichi disse: «Mi affligge anche il dovere usare un linguaggio tanto ardito… dinanzi alle vostre mogli e ai vostri figlioli, i cui sentimenti sono in gran parte tenerissimi, casti e delicati».1 Ma noi dobbiamo essere arditi. Forse era il padre in me o forse il nonno, ma il pianto di quelle giovani donne ha fatto venire le lacrime agli occhi miei e della sorella Holland, e le loro domande mi hanno portato a chiedermi: «Perché attorno a noi c’è così tanta decadenza morale e perché così tante persone e famiglie ne cadono vittime, rimanendone così tragicamente segnate?»

Ma, naturalmente, conoscevo almeno una parte della risposta alla mia domanda. Quasi tutti i giorni siamo assaliti da messaggi immorali di vario genere che ci sommergono da ogni angolo. I lati più oscuri dell’industria cinematografica, televisiva e musicale affondano sempre di più nel fango, saturando la società di linguaggi offensivi e cattivi comportamenti sessuali. Tristemente, lo stesso computer e Internet che mi permettono di fare la mia genealogia e di preparare i nomi dei miei antenati per il lavoro nel tempio possono permettere, in mancanza di filtri e controlli, ai miei figli o ai miei nipoti di avere accesso a una cloaca di percezioni che possono aprire una voragine nella loro mente per sempre.

Ricordate che quelle giovani mogli avevano detto che l’infedeltà dei mariti era iniziata con un’attrazione per la pornografia, ma l’attività immorale non è solo un problema dell’uomo e i mariti non sono gli unici a trasgredire. Il compromesso che è a disposizione al solo click del mouse—incluso quanto può accadere in un incontro virtuale in una chat room—non fa distinzione fra le persone, maschi o femmine, giovani o vecchi, sposati o single. E proprio per assicurarsi che la tentazione sia ancora più accessibile, l’avversario è impegnato a estendere la sua copertura, come si usa dire in questo campo, ai telefoni cellulari, ai video game e ai riproduttori di MP3.

Se la smettessimo di fare a pezzi i rami di questo problema e colpissimo più direttamente alla radice dell’albero del male, scopriremmo, non con stupore, che vi si cela furtivamente la lussuria. La lussuria è una parola disgustosa e di certo un argomento ripugnante da trattare, ma c’è una buona ragione perché in alcune tradizioni è nota come il più mortale dei sette peccati capitali.2

Perché la lussuria è un peccato mortale? Oltre all’effetto che ha sulla nostra anima di allontanarla completamente dallo Spirito, penso sia un peccato perché profana il rapporto più alto e più santo che Dio ci ha dato sulla terra: l’amore che un uomo e una donna nutrono l’uno per l’altra e il desiderio che la coppia ha di crescere dei figli in una famiglia che vuole essere eterna. Qualcuno ha detto una volta che il vero amore deve includere l’idea di durevolezza. Il vero amore dura. Ma la lussuria cambia così in fretta quanto girare una pagina pornografica o dare un’occhiata a un altro potenziale oggetto di gratificazione che passa, maschio o femmina che sia. Il vero amore, come quello che provo per sorella Holland, ci dà le vertigini, lo gridiamo ai quattro venti. La lussuria invece è caratterizzata dalla vergogna e dalla segretezza ed è quasi morbosamente clandestina: l’ora più tarda e più buia è la migliore, meglio con la porta chiusa a doppia mandata, giusto in caso. L’amore ci porta istintivamente a tendere la mano a Dio e alle altre persone. Al contrario, la lussuria è tutto meno che misericordiosa e solennizza l’indulgenza verso se stessi. L’amore presuppone mani e cuore aperti; la lussuria presuppone solo un appetito aperto.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui corrompere il vero significato dell’amore, con l’immaginazione o con un altra persona, è così devastante. Distrugge ciò che è secondo solo alla nostra fede in Dio, ossia la fiducia in coloro che amiamo. Scuote le colonne della fiducia su cui poggia l’amore attuale, o quello futuro, e ci vuole molto tempo per ripristinare la fiducia una volta che si è perduta. Allontanate questa idea, sia che vi riguardi personalmente come membro della famiglia o pubblicamente come persona politica, uomo d’affari, stella dei mass media o idolo dell’atletica, e presto, sull’edificio costruito per ospitare una società moralmente responsabile, potrete appendere il cartello: «Questa proprietà è libera». 3

Che siate single o sposati, giovani o vecchi, parliamo per un momento di come è possibile mettersi al sicuro dalla tentazione, in qualsiasi forma si presenti. Forse non siamo in grado di curare tutti i mali della società, ma limitiamoci a parlare delle azioni personali.

  • Cercate, prima di tutto, di separarvi da persone, materiali e circostanze che possono danneggiarvi. Come ben sanno le persone che lottano contro l’alcolismo, la pressione che dà la vicinanza può essere fatale. È così anche nelle questioni morali. Come Giuseppe alla presenza della moglie di Potifar,4 correte; correte quanto più lontano potete da qualsiasi cosa o da chiunque sia seducente. E, per favore, quando fuggite dalla scena della tentazione, non lasciate il vostro recapito.

  • Riconoscete che le persone legate dalle catene di vere dipendenze hanno spesso più bisogno di aiuto esterno che di contare sulle proprie forze, e una di questa persone potreste essere anche voi. Cercate questo aiuto e accoglietelo con gioia. Parlate con il vostro vescovo, seguite il suo consiglio. Chiedete una benedizione del sacerdozio. Usate le risorse messe a disposizione dai Family Services della Chiesa o cercate l’aiuto di professionisti qualificati. Non cessate mai di pregare. Chiedete agli angeli di aiutarvi.

  • Assieme ai filtri al computer e a un catenaccio agli affetti, ricordate che l’unico vero controllo nella vita è quello che si esercita su sé stessi. Esercitate un controllo maggiore anche sui momenti più irrilevanti che vi trovate di fronte. Se un programma alla tv è indecente, spegnete l’apparecchio. Se un film è volgare, uscite dalla sala. Se sta iniziando un rapporto sconveniente, interrompetelo. Tecnicamente, all’inizio, molte di queste influenze possono non essere cattive, ma possono offuscare il vostro giudizio, indebolire la vostra spiritualità e portare a qualcosa che potrebbe essere malvagio. Un vecchio proverbio dice che un viaggio di mille chilometri incomincia sempre con un passo.5 Controllate il vostro passo.

  • Come ladri nella notte, pensieri indesiderati possono e cercano di farsi strada nella vostra mente. Ma non dobbiamo spalancargli la porta, servirgli tè e biscotti e poi dirgli dove tenete l’argenteria! (A dire il vero non dovreste nemmeno servirgli il tè). Buttate fuori questi mascalzoni! Sostituite i pensieri volgari con immagini piene di speranza e ricordi gioiosi; immaginate il volto delle persone che amate e che rimarrebbero distrutte se le deludeste. Più di un uomo è stato salvato dal peccato o dalla stupidità ricordando il volto della mamma, della moglie o del figlio che lo aspettavano a casa. Quali che siano i vostri pensieri, accertatevi che arrivino al vostro cuore solo su vostro invito. Come ha detto una volta un poeta, che la vostra volontà sia la vostra ragione.6

  • Coltivate lo Spirito del Signore e state dove è Lui. Accertatevi che includa la vostra casa, lasciando che ispiri il genere di arte, musica e letteratura che vi tenete. Se avete ricevuto l’investitura, andate al tempio spesso, ogni volta che potete. Ricordate che il tempio vi arma del «potere [di Dio]… [mette la Sua] gloria… attorno a [voi], e [fa sì che] i [Suoi] angeli [vi] proteggano».7 E quando lasciate il tempio, ricordate i simboli che portate con voi: non metteteli mai da parte né dimenticateli.

La maggior parte delle persone che hanno dei problemi finisce col dire: «A cosa stavo pensando?» Orbene, a qualsiasi cosa quelle persone stessero pensando, non pensavano a Cristo. Eppure, come membri della Sua chiesa, ogni domenica della nostra vita ci impegniamo a prendere su di noi il Suo nome e promettiamo di ricordarci «sempre di lui».8 Applichiamoci perciò un po’ di più a ricordarLo, a ricordare in particolare che «eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato… ma egli è stato… fiaccato a motivo delle nostre iniquità… e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione».9 Di certo se ricordassimo che ogni volta che trasgrediamo non solo feriamo le persone che amiamo ma feriamo anche Lui, che ci ama così tanto, questo pensiero guiderebbe le nostre azioni. Ma se pecchiamo, per quanto grave sia il nostro peccato, possiamo essere salvati da questo stesso maestoso personaggio, Colui che porta il solo nome dato sotto il cielo per cui ogni uomo o donna può essere salvato.10 Quando affrontiamo le nostre trasgressioni e la nostra anima è tormentata dal dolore, possiamo noi fare eco alle parole di Alma penitente e pronunciare il grido che ha cambiato la sua vita: «O Gesù, tu, Figlio di Dio, abbi misericordia di me».11

Fratelli e sorelle, vi voglio bene. Il presidente Thomas S. Monson e i Fratelli vi vogliono bene. E cosa ancora più importante, il Padre in cielo vi ama. Oggi ho cercato di parlarvi dell’amore, del vero amore, dell’amore sincero, del rispetto per l’amore, e di farvene un ritratto nelle sane società che l’umanità ha conosciuto; della santità dell’amore fra un uomo e una donna sposati e nelle famiglie che l’amore alla fine crea; della manifestazione dell’amore redentore, la carità personificata, che riceviamo tramite la grazia di Cristo stesso. Di conseguenza, ho anche parlato del diavolo, del diabolico, del padre delle menzogne e della lussuria, che farà ogni cosa in suo potere per contraffare il vero amore, per profanare e dissacrare il vero amore ovunque lo incontri. E ho parlato del suo desiderio di distruggerci, se ci riesce.

Quando ai nostri giorni affrontiamo simili tentazioni, dobbiamo dichiarare, come fece il giovane Nefi ai suoi tempi: «Non dar[ò] più posto al nemico della mia anima».12 Possiamo respingere il maligno. Se lo vogliamo con tutto il cuore, il nemico può essere rimproverato, e lo sarà, dal potere redentore del Signore Gesù Cristo. Vi prometto inoltre che la luce del Suo vangelo eterno brillerà di nuovo nei momenti in cui temete che la vita sia irrimediabilmente finita, senza alcuna speranza. Possiamo noi provare la gioia della nostra fedeltà a ciò che di più nobile e migliore c’è in noi, mentre serbiamo l’amore, il matrimonio, la società e la nostra anima puri come bisogna che siano. Questa à la mia preghiera nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Giacobbe 2:7.

  2. Vedere, per esempio, l’ottimo saggio di Henry Fairlie The Seven Deadly Sins Today (1978).

  3. Vedere Fairlie, The Seven Deadly Sins Today, 175.

  4. Vedere Genesi 39:1–13.

  5. Lao Tzu, in John Bartlett, comp., Bartlett’s Familiar Quotations, 14a edizione (1968), 74.

  6. Vedere Giovenale, Le Satire (satira 6, riga 223).

  7. Dottrina e Alleanze 109:22.

  8. Dottrina e Alleanze 20:77; vedere anche versetto 79.

  9. Isaia 53:4–5.

  10. Vedere Atti 4:12.

  11. Alma 36:18.

  12. 2 Nefi 4:28.