2010–2019
“Scelti per portare testimonianza del mio nome”
Ottobre 2015


“Scelti per portare testimonianza del mio nome”

È davvero meraviglioso avere uomini anziani di grande maturità spirituale e giudizio che servono come dirigenti generali della chiesa restaurata di Gesù Cristo.

Nel 1996 il presidente Gordon B. Hinckley fu ospite del programma giornalistico televisivo 60 Minutes. Mike Wallace, un giornalista esperto e tenace, intervistò il presidente Hinckley su vari argomenti importanti.

Verso la fine della loro conversazione, il signor Wallace osservò: “C’è chi dice che questa sia una gerontocrazia; una chiesa guidata da vecchi”.

Il presidente Hinckley rispose allegramente e senza esitazione dicendo: “Non è meraviglioso avere un uomo maturo al timone; un uomo di giudizio che non si lascia portare qua e là da ogni vento di dottrina?” (trasmissione del 7 aprile 1996).

Il mio scopo è spiegare perché è davvero meraviglioso avere uomini anziani di grande maturità spirituale e giudizio che servono come dirigenti generali della chiesa restaurata di Gesù Cristo, e perché dovremmo udire e dare ascolto (vedere Mosia 2:9) agli insegnamenti di questi uomini che il Signore ha “[scelto] per portare testimonianza del [Suo] nome […] fra tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli” (DeA 112:1).

Prego che saremo tutti istruiti dallo Spirito Santo mentre esaminiamo insieme questo argomento importante.

La lezione di una vita

Parlo di questo argomento da una prospettiva senza dubbio particolare. Per gli ultimi undici anni sono stato il membro più giovane dei Dodici in termini di età anagrafica. Durante i miei anni di servizio, l’età media degli uomini che hanno servito nella Prima Presidenza e nel Quorum dei Dodici Apostoli è stata di 77 anni, l’età media degli apostoli più alta in un intervallo di undici anni in questa dispensazione.

Sono stato benedetto dalle osservazioni e dall’esperienza apostolica, personale e professionale collettiva dei componenti del quorum con i quali servo. Un esempio tratto dalla mia interazione con l’anziano Robert D. Hales sottolinea le opportunità straordinarie che ho avuto di imparare da questi dirigenti e di servire con loro.

Diversi anni fa trascorsi una domenica pomeriggio con l’anziano Hales nella sua casa, mentre si stava riprendendo da una grave malattia. Parlammo delle nostre famiglie, delle nostre responsabilità nel quorum e di esperienze importanti.

A un certo punto chiesi all’anziano Hales: “Ha avuto successo come marito, come padre, come atleta, come pilota, come dirigente d’azienda e come dirigente nella Chiesa. Quali lezioni ha imparato man mano che, invecchiando, è stato limitato da capacità fisiche decrescenti?”.

L’anziano Hales si fermò per un momento e rispose: “Quando non puoi più fare quello che hai sempre fatto, fa’ soltanto ciò che conta di più”.

Rimasi colpito dalla semplicità e dalla portata della sua risposta. Il mio caro collega apostolico aveva condiviso con me una lezione di una vita; una lezione appresa nel crogiuolo della sofferenza fisica e della ricerca spirituale.

Limitazioni e fragilità umane

Le limitazioni che sono la conseguenza naturale dell’avanzare dell’età in realtà possono diventare fonti straordinarie di apprendimento spirituale e di comprensione. Proprio i fattori che molte persone credono limitino l’efficacia di questi servitori possono diventare alcuni dei loro punti di forza più grandi. Le limitazioni fisiche possono espandere la visione. Una capacità di resistenza limitata può chiarire le priorità. L’incapacità di fare molte cose può focalizzare l’attenzione su poche cose di maggior importanza.

Alcune persone hanno suggerito che nella Chiesa ci sia bisogno di dirigenti più giovani e più vigorosi per affrontare efficacemente le grandi sfide del nostro mondo moderno. Ma il Signore non usa filosofie e pratiche dei leader contemporanei per realizzare i Suoi propositi (vedere Isaia 55:8–9). Possiamo aspettarci che il presidente e gli altri dirigenti generali della Chiesa saranno uomini di una certa età ed esperienza spirituale.

Il modello di governo attraverso i consigli nella sua Chiesa, rivelato dal Signore, fornisce una soluzione alle fragilità umane e ne attenua l’impatto. È interessante come le limitazioni terrene di questi uomini in realtà affermino l’origine divina delle rivelazioni che giungono loro e tramite loro. Questi uomini sono realmente chiamati da Dio per profezia (vedere Articoli di Fede 1:5).

Un modello di preparazione

Ho visto nei miei Fratelli almeno una parte del motivo per cui il Signore sceglie uomini più anziani, maturi e giudiziosi perché servano come dirigenti generali nella Chiesa. Questi uomini sono stati istruiti costantemente dal Signore, il Quale essi rappresentano, servono e amano. Hanno imparato a comprendere la lingua divina dello Spirito Santo e i modelli del Signore per ricevere rivelazione. Questi uomini comuni hanno subito un processo di sviluppo davvero straordinario che ha affinato la loro visione, ha acuito la loro comprensione, li ha riempiti di amore per le persone di tutte le nazioni e con storie diverse, e ha confermato la realtà della Restaurazione.

Ho visto ripetutamente i miei Fratelli sforzarsi diligentemente di adempiere e di tener fede alle loro responsabilità mentre lottavano con gravi problemi fisici. Questi uomini non sono immuni dall’afflizione. Piuttosto, sono benedetti e rafforzati con la capacità di andare avanti coraggiosamente quando soffrono.

Servendo con questi rappresentanti del Signore, mi sono reso conto che il loro desiderio più grande è discernere e fare la volontà del nostro Padre Celeste e del Suo Figlio Diletto. Consigliandoci insieme, ho ricevuto ispirazione e ho preso decisioni che riflettono un grado di luce e di verità ben superiore all’intelligenza, al raziocinio e all’esperienza di un uomo. Lavorando insieme in unità su problemi complessi, la nostra comprensione collettiva di un problema è stata ampliata in modi meravigliosi mediante il potere dello Spirito Santo.

Sono benedetto nel poter osservare quotidianamente la personalità, le capacità e il nobile carattere di questi dirigenti. Alcune persone trovano i difetti umani dei Fratelli preoccupanti e fonte di decrescita della fede. Per me quelle imperfezioni sono incoraggianti e promotrici di fede.

Una lezione ulteriore

Fino a ora ho visto sei dei miei Fratelli essere trasferiti, attraverso la morte fisica, a nuove responsabilità nel mondo degli spiriti: il presidente James E. Faust, il presidente Gordon B. Hinckley, l’anziano Joseph B. Wirthlin, l’anziano L. Tom Perry, il presidente Boyd K. Packer e l’anziano Richard G. Scott.

Questi Fratelli valorosi hanno dedicato “tutta la [loro] anima” (Omni 1:26) a rendere testimonianza del nome di Gesù Cristo in tutto il mondo. La somma dei loro insegnamenti non ha prezzo.

Negli ultimi anni del loro ministero terreno, questi servitori hanno condiviso con noi sintesi spirituali possenti delle lezioni apprese nel corso di decenni di servizio consacrato. Questi dirigenti hanno impartito verità di grande valore in un momento in cui alcuni possono aver creduto che avessero poco da dare.

Considerate gli insegnamenti finali dei grandi profeti nelle Scritture. Per esempio, Nefi concluse i suoi annali con queste parole: “Poiché così il Signore mi ha comandato, e io devo obbedire” (2 Nefi 33:15).

Verso la fine della sua vita, Giacobbe ammonì:

“Pentitevi, ed entrate dalla porta stretta e continuate sulla via che è angusta, finché otterrete la vita eterna.

Oh, siate saggi; cosa posso dire di più?” (Giacobbe 6:11–12).

Moroni completò la sua opera di preparazione delle tavole con un’anticipazione speranzosa della Risurrezione: “Andrò presto a riposare nel paradiso di Dio, fino a che il mio spirito e il mio corpo si riuniranno di nuovo, e io sarò portato trionfante attraverso l’aria, per incontrarvi dinanzi alla piacevole sbarra del grande Geova, il Giudice Eterno sia dei vivi che dei morti” (Moroni 10:34).

Siamo benedetti di poter imparare dagli insegnamenti e dalle testimonianze finali dei profeti e degli apostoli degli ultimi giorni. I loro nomi oggi non sono Nefi, Giacobbe e Moroni, ma Presidente Faust, Presidente Hinckley, Anziano Wirthlin, Anziano Perry, Presidente Packer e Anziano Scott.

Non sto suggerendo che i messaggi finali di questi amati uomini siano stati necessariamente i più degni di nota o i più importanti del loro ministero. Tuttavia, la somma del loro apprendimento spirituale e delle loro esperienze nella vita ha messo questi dirigenti nella condizione di sottolineare verità eterne con assoluta autenticità e un potere grande e penetrante.

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Il presidente James E. Faust

Nel suo ultimo discorso alla conferenza generale di aprile 2007, il presidente Faust dichiarò:

“Il Salvatore, tramite la Sua Espiazione, ha offerto a ciascuno di noi una pace preziosa che, però, può venire solo se siamo pronti a rigettare i sentimenti negativi della rabbia, del rancore o della vendetta. […]

Ricordiamoci che dobbiamo perdonare per essere perdonati. […] Con tutto me stesso, io credo nel potere guaritore che viene dal seguire il consiglio del Salvatore ‘di perdonare tutti’ [DeA 64:10]” (“Il potere guaritore del perdono”, Liahona, maggio 2007, 69).

Il messaggio del presidente Faust è la possente lezione di una vita da una persona a cui voglio bene e da uno degli uomini più pronti a perdonare che abbia mai conosciuto.

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Il presidente Gordon B. Hinckley

Il presidente Hinckley rese testimonianza per l’ultima volta a una conferenza generale nell’ottobre del 2007: “In questo giorno io affermo la mia testimonianza della chiamata del profeta Joseph, della sua opera, del suggellamento della sua testimonianza con il sangue come martire per la verità eterna. Voi ed io dobbiamo confrontarci con la semplice domanda se accettare la verità della Prima Visione e quello che ne è seguito. Sulla sua realtà poggia la validità stessa di questa chiesa. Se è vero, e io attesto che è vero, allora l’opera nella quale siamo impegnati è la più importante sulla faccia della terra” (“La pietra staccatasi dalla montagna”, Liahona, novembre 2007, 86).

La testimonianza del presidente Hinckley afferma una possente lezione di una vita da un uomo che ho amato e che so essere stato un profeta di Dio.

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L’anziano Joseph B. Wirthlin

L’anziano Wirthlin ha pronunciato il suo ultimo messaggio alla conferenza generale di ottobre 2008.

“Ricordo ancora il consiglio che [mia madre] mi diede quel giorno di tanto tempo fa quando la mia squadra aveva perso la partita: ‘Lascia che le cose accadano e poi amale’. […]

Le avversità, se gestite correttamente, possono benedire la nostra vita. […]

Possiamo sopportare avversità e prove se impariamo ad avere il senso dell’umorismo, cerchiamo la prospettiva eterna, comprendiamo il principio della compensazione e ci avviciniamo al nostro Padre Celeste. Come mia madre, possiamo dire: ‘Lascia che le cose accadano e poi amale’” (“Lascia che le cose accadano e poi amale”, Liahona, novembre 2008, 28).

Il messaggio dell’anziano Wirthlin è la possente lezione di una vita da un uomo a cui voglio bene e che era un sermone vivente sul come superare le difficoltà tramite la fede nel Salvatore.

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L’anziano L. Tom Perry

L’anziano Perry era in piedi davanti a questo pulpito appena sei mesi fa. Allora non potevamo immaginare che quella testimonianza sarebbe stata l’ultima a una conferenza generale.

“Lasciate che concluda con la mia testimonianza (e i miei nove decenni su questa terra mi qualificano pienamente per dirlo) che più avanzo negli anni e più realizzo che la famiglia è il centro della vita ed è la chiave della felicità eterna.

Sono grato per mia moglie, i miei figli, i miei nipoti e i miei pronipoti, e per [… la] famiglia estesa che rendono la mia vita così ricca e, sì, perfino eterna. Di questa verità eterna rendo la mia più possente e sacra testimonianza nel nome di Gesù Cristo”, (“Perché il matrimonio e la famiglia sono importanti — in tutto il mondo”, Liahona, maggio 2015, 42).

Il messaggio dell’anziano Perry è la possente lezione di una vita da un uomo a cui voglio bene e che comprese, attraverso una grande esperienza, la relazione essenziale tra la famiglia e la felicità eterna.

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Il presidente Boyd K. Packer

Sei mesi fa alla Conferenza generale, il presidente Packer parlò del piano di felicità del Padre, dell’Espiazione del Salvatore e di famiglie eterne:

“Rendo testimonianza che Gesù è il Cristo, e il Figlio del Dio vivente. Egli è a capo della Chiesa. Tramite la Sua Espiazione e il potere del sacerdozio, le famiglie che vengono formate sulla terra potranno vivere insieme nelle eternità. […]

Sono molto grato per […] l’Espiazione che può ripulirci da ogni macchia a prescindere da quanto sia difficile, o da quanto tempo o da quante volte l’abbiamo rifatta. L’Espiazione può ridarvi la libertà di andare avanti, in modo puro e degno, per percorrere il sentiero che avete scelto nella vita” (“Il piano di felicità”, Liahona, maggio 2015, 28).

Il messaggio finale del presidente Packer è una lezione di una vita da un uomo che con enfasi e ripetutamente dichiarò che lo scopo “di tutto ciò che facciamo nella Chiesa è assicurarci che un uomo e una donna con i loro figli siano felici nella loro casa, e siano suggellati per l’eternità” (“Il piano di felicità”, Liahona, maggio 2015, 26).

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L’anziano Richard G. Scott

Durante il suo ultimo discorso a una conferenza generale, a ottobre 2014, l’anziano Scott proclamò: “Siamo venuti al mondo proprio per crescere grazie alle sofferenze e alle prove. Le difficoltà ci aiutano a diventare più simili al nostro Padre Celeste e l’Espiazione di Gesù Cristo ci permette di sopportarle. Attesto che quando veniamo a Lui attivamente, possiamo resistere a ogni tentazione, ogni dolore, ogni difficoltà che affrontiamo” (“Fate dell’esercizio della fede la vostra priorità assoluta”, Liahona, novembre 2014, 94).

Il messaggio dell’anziano Scott è una lezione possente di una vita da un uomo a cui voglio bene e da un testimone speciale del nome di Cristo in tutto il mondo (vedere DeA 107:23).

Promessa e testimonianza

Il Salvatore dichiarò: “Che sia dalla mia propria voce o dalla voce dei miei servitori, è lo stesso” (DeA 1:38). Mi auguro che udremo e daremo ascolto alle verità eterne insegnate dai rappresentanti autorizzati del Signore. Se lo faremo, vi prometto che la nostra fede nel Padre Celeste sarà rafforzata e riceveremo guida spirituale e protezione per le nostre circostanze e necessità specifiche.

Con tutta l’energia della mia anima, sono testimone che il Cristo risorto e vivente dirige gli affari della Sua chiesa restaurata e vivente tramite i Suoi servitori che sono stati scelti per portare testimonianza del Suo nome. Di questo rendo testimonianza nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.