2010–2019
La gioia di vivere una vita incentrata su Cristo
Ottobre 2015


La gioia di vivere una vita incentrata su Cristo

La nostra vita deve essere incentrata scrupolosamente su Cristo se vogliamo trovare vera gioia e pace in questa vita.

Il mondo in cui viviamo esercita una notevole pressione sulle brave persone di ogni dove per indurle ad abbassare, o perfino ad abbandonare, le loro norme di una vita retta. Tuttavia, nonostante i mali e le tentazioni che ci circondano ogni giorno, possiamo trovare — e troveremo — vera gioia vivendo una vita incentrata su Cristo.

Incentrare la nostra vita su Gesù Cristo e sul Suo vangelo porterà stabilità e felicità, come possiamo vedere nei seguenti esempi.

All’anziano Taiichi Aoba dei Settanta, che vive in un piccolo villaggio di montagna a Shikoku, in Giappone, fu chiesto di insegnare in una classe a una conferenza dei giovani. Come tema della conferenza fu scelto: “State in luoghi santi”. Dopo aver riflettuto sul tema e su cosa insegnare, l’anziano Aoba decise di usare la sua professione come strumento didattico. Il suo lavoro consiste nel realizzare ceramiche.

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L’anziano Aoba modella la creta con dei giovani

L’anziano Aoba racconta che la sua classe di giovani tornò in vita per l’entusiasmo quando tutti videro che era in grado, quasi magicamente, di modellare un pezzo di creta nelle sue mani in modo da ottenerne piatti, scodelle e tazze. Dopo la sua dimostrazione, chiese alla classe se qualcuno volesse provare. Tutti alzarono la mano.

L’anziano Aoba fece venire avanti diversi giovani per provare questa nuova attività. Dopo averlo osservato, tutti pensavano che sarebbe stato piuttosto semplice. Tuttavia, nessuno di loro riuscì a realizzare nemmeno una semplice scodella. Dicevano: “Non ci riesco!”, “Perché è così difficile?”, “È troppo difficile”. Commenti che venivano fatti mentre la creta schizzava qua e là per la stanza.

L’anziano Aoba chiese ai giovani perché stessero trovando tanta difficoltà nel creare dei manufatti. Risposero in vari modi: “Non ho nessuna esperienza”, “non sono mai stato addestrato” o “non ho talento”. A giudicare dai risultati, ciò che dicevano era tutto vero; tuttavia, la causa più importante del loro fallimento era che la creta non era centrata sulla ruota. I giovani pensavano di aver posizionato la creta al centro ma, dalla prospettiva di un esperto, non era esattamente al centro. Poi disse loro: “Proviamoci ancora una volta”.

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L’anziano Aoba modella la creta

Questa volta l’anziano Aoba posizionò la creta esattamente al centro della ruota e poi iniziò a farla ruotare, facendo un buco al centro della creta. Diversi giovani provarono di nuovo. Questa volta tutti iniziarono a battere le mani mentre commentavano: “Evviva! Non sta tremando”, “posso farcela” o “ce l’ho fatta!”. Ovviamente le forme non erano perfette, ma il risultato fu completamente diverso dal primo tentativo. Il motivo del loro successo fu la creta perfettamente centrata sulla ruota.

Il mondo in cui viviamo è simile alla ruota del vasaio e la velocità di quella ruota sta aumentando. Come la creta sulla ruota del vasaio, anche noi dobbiamo essere centrati. Gesù Cristo e il Suo vangelo devono essere il fulcro, il centro della nostra vita. Vivere una vita incentrata su Cristo significa conoscere meglio Gesù Cristo e il Suo vangelo, poi seguire il Suo esempio e osservare i Suoi comandamenti scrupolosamente.

L’antico profeta Isaia dichiarò: “Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l’argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l’opera delle tue mani”1.

Se la nostra vita è incentrata su Gesù Cristo, Egli può modellarci con successo per farci diventare ciò che dobbiamo essere per ritornare alla presenza Sua e del Padre Celeste nel regno celeste. La gioia che proveremo in questa vita sarà direttamente proporzionale a quanto la nostra vita è incentrata sugli insegnamenti, sull’esempio e sul sacrificio espiatorio di Gesù Cristo.

Fratelli e sorelle, sono nato in una famiglia che è nella Chiesa da molte generazioni, per cui le benedizioni e la gioia che derivano dall’avere il vangelo di Gesù Cristo come base della cultura familiare si sono intessute nella nostra vita quotidiana. È stato soltanto durante la mia missione a tempo pieno da giovane che realizzai l’effetto incredibilmente positivo che la pienezza del vangelo di Gesù Cristo ha su coloro che non ne avevano mai sperimentato le benedizioni nella propria vita. Un versetto in Matteo riflette il processo a cui vanno incontro le persone che si convertono al vangelo di Gesù Cristo: “Il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e per l’allegrezza che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo”2.

Lasciate che condivida con voi un esempio dal Libro di Mormon che illustra ciò che un convertito era disposto a pagare per ricevere la gioia associata al trovare il tesoro di cui Gesù parla nella parabola del tesoro nascosto nel campo.

Ricorderete che nel libro di Alma, capitolo 20, Ammon e Lamoni stavano viaggiando verso la città di Middoni per trovare Aaronne, fratello di Ammon, e per farlo uscire di prigione. Durante il viaggio, incontrarono il padre di Lamoni che era il re Lamanita su tutto il paese.

Il re era molto arrabbiato per il fatto che suo figlio stesse viaggiando con Ammon, un missionario nefita che considerava un nemico. Riteneva che suo figlio avrebbe dovuto partecipare a una grande festa che aveva preparato per i suoi figli e per il suo popolo. Il re Lamanita era così arrabbiato che comandò a suo figlio Lamoni di uccidere Ammon con la sua spada. Quando Lamoni si rifiutò, il re sfoderò la sua spada per uccidere suo figlio per disobbedienza, ma Ammon intervenne per salvare la vita di Lamoni. Alla fine riuscì a sovrastare il re e avrebbe potuto ucciderlo.

Questo è ciò che disse il re ad Ammon trovandosi fra la vita e la morte: “Se mi risparmierai ti accorderò qualsiasi cosa chiederai, finanche la metà del regno”3.

Quindi il re era disposto a pagare il prezzo di metà del suo regno per aver salva la vita. Il re deve essersi meravigliato quando Ammon chiese solo che suo fratello Aaronne e i suoi amici venissero liberati di prigione e che Lamoni, il figlio del re, potesse conservare il suo regno.

Più tardi, grazie a questo incontro, il fratello di Ammon, Aaronne, fu liberato dalla prigione di Middoni. Dopo essere stato liberato, fu ispirato ad andare nel paese governato dal re Lamanita. Aaronne fu presentato al re ed ebbe il privilegio di insegnargli i principi del vangelo di Gesù Cristo incluso il grande piano di redenzione. Gli insegnamenti di Aaronne ispirarono profondamente il re.

La reazione del re agli insegnamenti di Aaronne si trova nel versetto 15 del capitolo 22 di Alma: “E avvenne che dopo che Aaronne gli ebbe esposto tutte queste cose, il re disse: Che dovrò fare per poter avere questa vita eterna di cui hai parlato? Sì, che dovrò fare per poter nascere da Dio, dopo aver sradicato questo spirito malvagio dal mio petto, e ricevere il suo Spirito, affinché io possa essere riempito di gioia, affinché io possa non essere rigettato all’ultimo giorno? Ecco, disse, io rinuncerò a tutto ciò che possiedo, si, abbandonerò il mio regno, per poter ricevere questa grande gioia”.

Per quanto possa sembrare strano, in contrasto col rinunciare a metà del suo regno per salvare la propria vita, il re Lamanita adesso era disposto a rinunciare al suo intero regno per ricevere la gioia che viene dal comprendere, accettare e vivere il vangelo di Gesù Cristo.

Anche mia moglie, Nancy, è una convertita nella Chiesa. Nel corso degli anni, mi ha raccontato molte volte della gioia che è entrata nella sua vita da quando ha trovato, accettato e messo in pratica il vangelo di Gesù Cristo. Ciò che segue sono alcune riflessioni della sorella Maynes sulla sua esperienza:

“Da giovane, poco più che ventenne, mi sono trovata in un momento della vita in cui sapevo che avevo bisogno di cambiare qualcosa per poter essere una persona più felice. Mi sentivo come se la mia vita non avesse uno scopo o una direzione precisi, e non sapevo dove andare per trovarli. Avevo sempre creduto nell’esistenza del Padre Celeste e, occasionalmente, nella mia vita, avevo fatto delle preghiere e sentito che Lui mi ascoltava.

All’inizio della mia ricerca, sono andata in diverse chiese, ma poi finivo sempre per provare gli stessi sentimenti e lo stesso scoraggiamento. Mi sento molto benedetta perché, alla fine, la mia preghiera per ricevere direzione e scopo nella vita ha avuto risposta e la pienezza del vangelo di Gesù Cristo è entrata nella mia vita. Per la prima volta sentivo di avere uno scopo e il piano di felicità ha portato vera gioia nella mia vita”.

Un’altra esperienza dal Libro di Mormon illustra chiaramente come il vivere una vita incentrata su Cristo può riempirci di grande felicità anche quando siamo circondati da grandi difficoltà.

Dopo aver lasciato Gerusalemme nel 600 a.C., Lehi e la sua famiglia vagarono nel deserto per circa otto anni fino a che arrivarono in una terra, che chiamarono Abbondanza, che era sulla riva del mare. Nefi descrive la loro vita di tribolazioni nel deserto in questo modo: “[Avevamo] sofferto molte afflizioni e molte difficoltà, […] talmente tante che non possiamo scriverle tutte”4.

Mentre vivevano ad Abbondanza, Nefi venne incaricato dal Signore di costruire una nave per attraversare il mare e arrivare alla terra promessa. Dopo essere arrivati alla terra promessa, continuarono a sorgere grandi conflitti fra coloro che incentravano la loro vita su Cristo e i non credenti che seguivano l’esempio di Laman e Lemuele. Alla fine il rischio di violenza fra i due gruppi si fece così grande che Nefi e coloro che seguivano gli insegnamenti del Signore si allontanarono e fuggirono nel deserto per trovare sicurezza. A questo punto, circa trent’anni dopo che Lehi e la sua famiglia erano partiti da Gerusalemme, Nefi fa una dichiarazione ben documentata e piuttosto inaspettata, specialmente dopo aver riportato nelle Scritture le tante afflizioni e tribolazioni che avevano attraversato così a lungo. Queste sono le sue parole: “E avvenne che [vivevamo] in maniera felice”5. Nonostante le loro difficoltà, erano in grado di vivere in maniera felice perché erano incentrati su Cristo e sul Suo vangelo.

Fratelli e sorelle, come la creta sulla ruota del vasaio, così pure la nostra vita deve essere incentrata scrupolosamente su Cristo se vogliamo trovare vera gioia e pace in questa vita. L’esempio del re Lamanita, quello di mia moglie Nancy e quello del popolo nefita sostengono tutti la veridicità di questo principio.

Vi porto la mia testimonianza oggi che anche noi possiamo trovare quella pace, quella felicità e quella gioia vera se scegliamo di incentrare la nostra vita su Cristo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.