2002
«Fino al giorno in cui ci rivedrem»
Gennaio 2002


«Fino al giorno in cui ci rivedrem»

«La nostra sicurezza risiede nella virtù della nostra vita. La nostra forza sta nella rettitudine. Dio ha detto chiaramente che se noi non Lo abbandoneremo, Egli non ci abbandonerà».

Miei cari fratelli e sorelle, sono felice che ieri e oggi abbiamo avuto con noi la sorella Inis Hunter, vedova del presidente Howard W. Hunter. Apprezziamo molto la sua presenza.

Siamo giunti al termine di questa magnifica conferenza. Il coro canterà «Fino al giorno in cui ci rivedrem» (Inni, 94). Mi piace questo inno che dice:

Fino al giorno in cui ci rivedrem

Sia il Signore a te vicino

e protegga il tuo cammino… .

Fino al giorno in cui ci rivedrem

Ei consoli il tuo pianto

con l’amore Suo santo… .

Fino al giorno in cui ci rivedrem

Resti puro il tuo cuore,

sempre aperto all’amore.

Fino al giorno in cui ci rivedrem.

Ho cantato quelle parole in inglese mentre gli altri le hanno cantate in diverse altre lingue. Ho innalzato la mia voce con quelle parole semplici e meravigliose in memorabili occasioni, in tutti i continenti della terra. Le ho cantate nel salutare i missionari in partenza, con le lacrime agli occhi. Le ho cantate con uomini in uniforme da combattimento durante la guerra del Vietnam. Le ho cantate in migliaia di luoghi e circostanze diverse nell’arco dei lunghi anni della mia vita. Ho levato la mia voce insieme a tante altre persone nel canto di queste parole di dipartita, persone che si vogliono bene.

Eravamo estranei quando ci siamo incontrati. Eravamo fratelli e sorelle quando ci siamo detti addio.

Quelle semplici parole sono diventate una preghiera rivolta al trono dei cieli per il bene reciproco.

E in quello spirito ci salutiamo, al termine di quella che è stata una storica conferenza dai notevoli contenuti.

Spero che, nell’ascoltare i fratelli e le sorelle parlare, i nostri cuori si siano commossi, suscitando in noi la determinazione a diventare migliori. Spero che ogni uomo sposato abbia detto a se stesso: «Sarò più gentile e generoso verso la mia compagna ed i miei figli. Controllerò il mio temperamento». Spero che la gentilezza sostituirà l’asprezza dei nostri rapporti gli uni con gli altri.

Spero che ogni moglie guardi al proprio marito come al suo caro compagno, alla stella della sua vita, al suo sostenitore, al suo guardiano, al compagno con il quale cammina mano nella mano, in unità d’intenti. Spero che ella guardi ai propri figli come a figli e figlie di Dio. Essi rappresentano il suo contributo più alto fatto al mondo, il suo maggiore impegno nei confronti dei loro conseguimenti in questa vita, e la cosa più preziosa che ella ha o potesse sperare di ricevere.

Spero che i ragazzi e le ragazze lasceranno questa conferenza con maggiore apprezzamento per i loro genitori, con il cuore colmo d’affetto nei confronti di coloro che li hanno messi al mondo, coloro che li amano di più e si preoccupano maggiormente per loro.

Spero che il rumore delle nostre abitazioni si riduca di qualche decibel, che possiamo parlare con tono di voce più calmo e tranquillo e rivolgerci l’uno all’altro con maggiore apprezzamento e rispetto.

Spero che tutti coloro che sono membri di questa chiesa le saranno totalmente leali. La Chiesa necessita del nostro sostegno leale e voi avete bisogno del sostegno leale della Chiesa.

Spero che la preghiera assuma più significato. Nessuno sa cosa ci riserva il futuro. Possiamo fare delle ipotesi, ma non possiamo sapere quello che avverrà. La malattia può colpirci. La sfortuna può abbattersi su di noi. Le paure possono affliggerci. La morte può stendere il suo freddo velo su di noi o su un nostro caro.

A prescindere da quello che può accadere, possa una fede irremovibile e costante guidarci e splendere su di noi come la stella polare.

Oggi dobbiamo affrontare problemi particolari, difficoltà serie e preoccupanti, e di certo abbiamo bisogno del Signore. Quando sono andato a casa per pranzo ho acceso la televisione e ho seguito per un attimo le notizie, parafrasando nella mia mente le parole del salmista: «Perché tumultano le nazioni così furiosamente?» (vedere Salmi 2:1). Ho vissuto durante tutte le guerre del ventesimo secolo. Mio fratello maggiore giace sepolto sul suolo di Francia, vittima della prima guerra mondiale. Ho vissuto durante la seconda guerra mondiale, la guerra di Corea, quella del Vietnam, quella del golfo e durante conflitti minori. Siamo stati popoli molto irascibili e difficili nei conflitti gli uni contro gli altri. Abbiamo bisogno di rivolgerci al Signore e guardare a Lui. Penso alle magnifiche parole di Kipling:

Chiamate lontano, le nostre flotte si dissolvono

Il fuoco è aperto tra le dune e i promontori –

Ed ecco, tutta la pompa di ieri

Ha fatto la fine di Ninive e Tiro!

Giudice delle nazioni, risparmiaci ancora,

Per tema che dimentichiamo!

(Rudyard Kipling, «Recessional», in Masterpieces of Religious Verse, ed. James Dalton Morrison [1948], 512)

La nostra sicurezza risiede nella virtù della nostra vita. La nostra forza sta nella rettitudine. Dio ha detto chiaramente che se noi non Lo abbandoneremo, Egli non ci abbandonerà. Colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà (vedere Salmi 121:4).

Al termine di questa conferenza, anche se vi sarà un’invocazione di chiusura, nelle circostanza in cui ci troviamo vorrei dire una breve preghiera:

O Dio, nostro Padre eterno, Tu che sei il grande Giudice delle nazioni, Tu che sei il governatore dell’universo, nostro Padre e nostro Dio, noi Tuoi figli guardiamo a Te con fede in questo momento buio e solenne. Ti preghiamo, caro Padre, di benedirci con la fede. Benedicici con l’amore, con la carità nei nostri cuori, con uno spirito di perseveranza per estirpare i tremendi mali che affliggono questo mondo. Dai protezione e guida a coloro che sono impegnati attivamente nella battaglia. Benedicili e preserva la loro vita; salvali dal pericolo e dal male. Ascolta le preghiere dei loro cari per la loro salvezza. Preghiamo perché le grandi democrazie della terra i cui governi hai contribuito a creare, possano ottenere libertà, pace e capacità di operare in democrazia.

Padre, guarda con misericordia a questa Tua nazione, ai suoi amici in questi momenti di bisogno. Risparmiaci e aiutaci a camminare con fede in Te e nel Tuo beneamato Figlio, sulla cui misericordia noi contiamo e a cui guardiamo come nostro Salvatore e Signore. Benedici la causa della pace e fa che possa presto tornare; Ti preghiamo umilmente, chiedendoTi di perdonare la nostra arroganza, di guardare al di là dei nostri peccati ed essere buono e pieno di grazia verso di noi, e aiutarci a volgere a Te i nostri cuori con amore. Preghiamo umilmente nel nome di Colui che ama tutti, il Signore Gesù Cristo, nostro Redentore e Salvatore. Amen.