2002
I profeti degli ultimi giorni ci parlano dell’Antico Testamento
Febbraio 2002


I profeti degli ultimi giorni ci parlano dell’Antico Testamento

Joseph Smith (1805-1844), Primo Presidente Dellachiesa

«Abbiano sufficienti motivi per andare avanti e dimostrare, in base alla Bibbia, che il Vangelo è sempre stato lo stesso, le ordinanze che ne adempiono i precetti le stesse, e i ministri che le officiano gli stessi, come gli stessi sono i segni e i frutti che derivano dalle promesse. Perciò, poiché Noé era un predicatore di giustizia, egli deve essere stato battezzato e ordinato al sacerdozio per mezzo dell’imposizione delle mani» ( Insegnamenti del profeta Joseph Smith, compilati da Joseph Fielding Smith, [1976], 207).

Brigham Young (1801-1877), Secondo Presidente Dellachiesa

«Noi consideriamo la Bibbia… come una guida… che indica una determinata direzione. Questa è una dottrina vera che noi proclamiamo apertamente. Se seguiremo le dottrine di questo libro e se ci lasceremo guidare dai suoi precetti, esso ci indirizzerà laddove si può vedere come siamo veduti, dove si può parlare con Gesù Cristo, avere l’apparizione degli angeli, sogni, visioni e rivelazioni, capire e conoscere Dio da soli. Non è questo per noi una risorsa e un sostegno? Sì, questo vi dimostrerà che state seguendo le orme degli antichi. Potrete vedere quello che essi videro, capire quello che essi capirono» ( Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Brigham Young [1997], 120).

George Albert Smith (1870–1951), Ottavopresidente Della Chiesa

«Quando il Signore mandò i nostri progenitori sulla terra, Egli diede loro istruzioni precise e, in seguito, mandò ai loro discendenti profeti ispirati che li guidassero lungo il cammino. Tanto nell’Antico quanto nel Nuovo Testamento troviamo gli insegnamenti del Signore, non quelli degli uomini, e la conferma che il Padre celeste desidera guidarci sul cammino che ci porterà al regno celeste. Quale meraviglia è sapere che esiste una strada che ci condurrà al regno di gloria celeste!» (relazione sulla conferenza, ottobre 1937, 49).

Joseph Fielding Smith (1876–1972), Decimopresidente Della Chiesa

«L’influenza della Sacra Bibbia sul mondo è stata assai più determinante di quella di ogni altro libro mai pubblicato… La ragione per questa influenza della Bibbia è che è un libro ispirato contenente la parola di Dio rivelata ai profeti, i quali dal principio del mondo scrissero e parlarono illuminati dallo Spirito Santo. Per questo stesso motivo si è attirata molte critiche. Se non si trattasse di un libro ispirato, non sarebbero state mosse tante aspre critiche da parte degli osteggiatori, i quali ottengono ispirazione dal padre di ogni male, colui che per primo giurò nella sua collera di distruggere l’opera di Dio» ( Seek Ye Earnestly, a cura di Joseph Fielding Smith Jr. [1972], 263).

Spencer W. Kimball (1895-1985), Dodicesimo Presidentedella Chiesa

«Sin da bambino ho amato le versioni illustrate e semplificate delle storie bibliche, dal momento che allora la Bibbia mi sembrava troppo lunga da leggere e il suo significato alquanto oscuro, per cui l’avevo evitata fino al giorno, però, che decisi di sfidare me stesso. Ero adolescente. Alla conferenza di palo un’oratrice tenne un discorso che trattava l’importanza della lettura della Bibbia. Al termine dell’intervento, la donna chiese a quanti avessero letto la Bibbia per intero di alzare la mano. Mi accorsi che il numero di mani alzate era veramente esiguo!… Ne rimasi sconvolto e mi impegnai a cominciare la lettura di quella sacra Scrittura.

Arrivato a casa presi il libro e cominciai a leggere dal primo versetto contenuto nel libro della Genesi. I giorni seguenti continuai col mio proposito di lettura.

Che soddisfazione quando, un anno più tardi, mi accorsi di aver letto tutta la Bibbia dal primo all’ultimo libro! Il mio spirito fu riempito di gioia!…

Raccomando anche a voi di farlo». (“What I Read as a Boy”, Children’s Friend, novembre 1943, 508).

Ezra Taft Benson (1899–1994), Tredicesimopresidente Della Chiesa

«Amo la Bibbia, sia il Nuovo che l’Antico Testamento. È una fonte di grande verità. Ci informa sulla vita e sul ministero del Maestro. Dalle sue pagine apprendiamo che la mano di Dio ha sempre guidato il Suo popolo sin dal principio della storia della terra. Sarebbe difficile sopravvalutare l’effetto che la Bibbia ha avuto sulla storia della nostra civiltà. Le sue pagine hanno ispirato la vita di intere generazioni» («Il dono delle rivelazioni moderne», La Stella, gennaio 1987, 75).

Howard W. Hunter (1907–1995), Quattordicesimopresidente Della Chiesa

«La lettura e lo studio delle Scritture ci rendono coscienti delle molte promesse condizionali fatte dal Signore per incoraggiarci a essere obbedienti e a vivere rettamente. La storia di Israele è piena di esempi e di alleanze che costituiscono uno dei temi fondamentali dell’Antico Testamento: le promesse di Dio date in cambio degli impegni presi dai profeti e dal popolo… Se scegliamo di comportarci come Giosuè, Abramo, Rebecca e Rachele, la nostra risposta consiste semplicemente nell’andare a fare ciò che il Signore ha comandato» («L’impegno verso Dio», La Stella, aprile 1983, 119-122).

Gordon B. Hinckley (1910–), Quindicesimopresidente Della Chiesa

«Le opere canoniche ci sono indispensabili per comprendere le cose di Dio. La Bibbia costituisce il fondamento della nostra fede: l’Antico Testamento costituisce la parola di Geova giunta a noi grazie ai Suoi antichi profeti; il Nuovo Testamento esprime con belle parole l’incomparabile vita e l’ineguagliabile sacrificio del Salvatore del genere umano» («L’ordine e la volontà di Dio», La Stella, agosto 1989, 2).