2002
L’esodo ripetuto
Aprile 2002


L’esodo ripetuto

Le scritture date sia all’antica che alla moderna Israele parlano della potenza della mano del Signore nella loro liberazione.

Esistono molti paralleli istruttivi tra l’esodo dall’Egitto degli Israeliti guidati da Mosè e l’esodo dagli Stati Uniti dei pionieri Santi degli Ultimi Giorni guidati da Brigham Young. Possiamo imparare molto da questi uomini coraggiosi dell’antica e moderna Israele.

Di solito, le scenette e gli spettacoli teatrali storici hanno ben rappresentato ciò che i pionieri hanno fatto. Solo alcuni scrittori, tuttavia, hanno scavato abbastanza in profondità da spiegarne il perché. Ancora meno hanno riportato le similitudini tra il viaggio dei pionieri e l’esodo dall’Egitto. Una chiara rassomiglianza è che entrambi i gruppi hanno avuto un mare interno di acqua salata e un fiume Giordano. Ma c’erano molte altre similitudini più significative. L’antica e la moderna Israele sono strettamente connesse.

I Due Giuseppe

L’antica Israele ebbe dei dirigenti prima di Mosè e la moderna Israele ebbe un profeta-presidente prima di Brigham Young (1801-1877). I predecessori di ognuno dei due gruppi avevano anche una rassomiglianza l’uno con l’altro. Un nome comune ad entrambi era Giuseppe: Giuseppe che fu venduto in Egitto ed il profeta Joseph Smith (1805-1844). Pochi uomini nell’Antico Testamento sono più importanti per i Santi degli Ultimi Giorni di Giuseppe d’Egitto. Molti di noi rivendicano di discendere da lui attraverso i suoi figli Efraim e Manasse. Il Libro di Mormon rivela:

«Un lembo del mantello di Giuseppe era stato preservato e non si era decomposto…. Così come questo residuo della veste… è stato preservato, così un residuo della posterità sarà preservato dalla mano del Signore, che lo prenderà a Sé» (Alma 46:24).

I pionieri erano il rimanente di quella preziosa stirpe. Sapevano che Joseph Smith era stato scelto dal Signore per adempiere le responsabilità della tribù di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Secoli prima Giuseppe aveva profetizzato di Joseph Smith e aveva descritto la loro parentela:

«Sì, Giuseppe disse in verità: Così mi dice il Signore: Farò nascere dal frutto dei tuoi lombi un veggente scelto; ed egli sarà altamente stimato fra il frutto dei tuoi lombi. E a lui darò il comandamento di compiere un’opera per il frutto dei tuoi lombi, i suoi fratelli, che sarà di grande valore per loro, sì, per portarli a conoscenza delle alleanze che io ho fatto con i tuoi padri.

E io gli darò il comandamento di non compiere alcun’altra opera, salvo l’opera che gli comanderò. E lo renderò grande ai miei occhi: poiché egli compirà la mia opera» (2 Nefi 3:7-8).

Il nome Giuseppe si riferiva non solo a Joseph Smith Junior ma anche al padre del profeta. Cito ancora Giuseppe che fu venduto in Egitto:

«Ecco, il Signore benedirà quel veggente [Joseph Smith]… poiché questa promessa, che ho ottenuto dal Signore circa il frutto dei miei lombi, sarà adempiuta….

E il suo nome sarà come il mio, e sarà come il nome di suo padre. Ed egli sarà come me; poiché ciò che il Signore porterà alla luce per sua mano, mediante il potere del Signore porterà il mio popolo alla salvezza» (2 Nefi 3:14-15; vedere anche Traduzione di Joseph Smith, Genesi 50:26-38).

Giuseppe il figlio di Giacobbe e Joseph Smith avevano ancora di più in comune. A 17 anni a Giuseppe fu rivelato il suo grande destino (vedere Genesi 37:2-11). Alla stessa età a Joseph Smith fu rivelato il suo destino in merito al Libro di Mormon. A 17 anni ricevette per la prima volta la visita dell’angelo Moroni che rivelò al giovane profeta che «Dio aveva un’opera da fargli compiere». Egli doveva tradurre un libro scritto su tavole d’oro che conteneva la pienezza del Vangelo eterno. Il suo «nome sarebbe stato conosciuto in bene e in male fra tutte le nazioni, stirpi e lingue» (Joseph Smith – Storia 1:33; vedere anche i versetti 34-41).

I due Giuseppe sopportarono entrambi persecuzioni. Giuseppe dei tempi antichi fu falsamente accusato di un crimine che non aveva commesso e fu gettato in prigione (vedere Genesi 39:11-20). Joseph Smith subì il carcere per accuse inventate e per false imputazioni.

La colorata veste di Giuseppe gli fu strappata dai suoi fratelli col crudele intento di convincere il loro padre che era stato ucciso (vedere Genesi 37:2-33). La vita fu tolta crudelmente a Joseph Smith in gran parte a causa del tradimento di falsi fratelli.

Anticamente, quando «la carestia si estese a tutto il paese d’Egitto, il popolo gridò a faraone per avere del pane. E Faraone disse a tutti gli Egiziani: andate da Giuseppe, e fate quello che vi dirà» (Genesi 41:55). Negli ultimi giorni, il popolo che stava morendo di fame per la mancanza del nutrimento che solo il Vangelo può procurare, doveva ancora essere nutrito, questa volta da Joseph. Il Signore dichiarò che «questa generazione avrà la mia parola tramite [Joseph Smith]» (DeA 5:10). Oggi, grazie a Joseph Smith, possiamo «nutrirci abbondantemente delle parole di Cristo»(2 Nefi 32:3).

Mosè E Brigham Young

Mosè e Brigham Young avevano molto in comune. Erano saggi discepoli prima di diventare grandi capi. Mosè era stato preparato alla corte d’Egitto ed aveva acquisito molta esperienza nell’arte militare ed in altre responsabilità (vedere Flavius Josephus, Antiquities of the Jews, tradotto da William Whiston, 2.10.1-2; vedere anche Atti 7:22; Ebrei 11:24-27). Brigham Young fu in modo simile preparato al suo ruolo di guida. Nella Marcia del Campo di Sion egli aveva osservato la capacità direttiva del profeta Joseph Smith in condizioni difficili (vedere History of the Church, 2:61-134, 183-85). Brigham Young collaborò al trasferimento del Profeta Joseph da Kirtland (vedere History of the Church, 3:1-2; vedere anche Anziano Elden J. Watson, editore, Manuscript History of Brigham Young, 1801-1844 [1968], 23-24). Egli diresse anche lo spostamento dei Santi perseguitati dal Missouri a Nauvoo (vedere History of the Church, 3:250-252, 261; vedere anche John K. Carmack, «Missouri Era: Residue of Wisdom», Regional Studies in Latter-day Saint Church History: Missouri, edito da Arnold K. Garr e Clark V. Johnson [1994], 2-3).

Sia per gli Israeliti che per i Santi le leggi civili e quelle ecclesiastiche erano unificate nelle mani di un solo capo. Mosè sopportò quella responsabilità per il suo popolo (vedere Joseph Smith, Insegnamenti del Profeta Joseph Smith, compilati da Joseph Fielding Smith [1976], 197). Brigham Young, il moderno Mosè (vedere DeA 103:16)1, guidò la marcia verso l’Ovest dei Santi degli Ultimi Giorni, con la benedizione del Signore (vedere DeA 136). Mosè e Brigham Young seguirono modelli di governo paralleli (vedere Esodo 18:17-21; DeA 136:1-3). Brigham Young organizzò un grande gruppo di uomini, donne e bambini per un’ordinata migrazione verso l’Ovest.

Ci rammarichiamo che i dirigenti di entrambi i gruppi abbiano dovuto sopportare dissensi proprio da parte dei loro fedeli più stretti. Per esempio, Mosè incontrò l’opposizione dei suoi diletti fratelli Aaronne e Maria (vedere Numeri 12:1-11). Anche i dirigenti degli ultimi giorni sopportarono contese tra i loro membri più fidati (vedere History of the Church, 1:104-105, 226). Tuttavia lo stesso modello di governo unificato tornerà ancora quando il Signore sarà «Re su tutta la terra» (Salmi 47:2; vedere anche Zaccaria 14:9) e regnerà da Sion a Gerusalemme (vedere Isaia 2:1-4).

Il viaggio dall’Egitto al Monte Sinai durò circa tre mesi (vedere Esodo 19:1). Anche il viaggio da Winter Quarters alla valle del Gran Lago Salato durò tre mesi (111giorni). La destinazione per ognuno dei due gruppi fu descritta dal Signore come una terra in cui scorrono latte e miele.2I pionieri trasformarono il loro deserto in una terra fertile e fecero fiorire il deserto come una rosa, esattamente come profetizzato secoli prima da Isaia (vedere Isaia 32:15-16; 35:1).

I Miracoli In Comune

Entrambi i gruppi ebbero in comune molti miracoli che vengono commemorati ogni anno: la celebrazione della Pasqua ebraica relativa ai viaggi degli antichi Israeliti e ogni luglio noi ripetiamo le leggendarie storie dei nostri pionieri. Entrambi i gruppi attraversarono deserti, montagne e vallate di deserti selvaggi. Gli antichi Israeliti lasciarono l’Egitto attraverso le acque divise del Mar Rosso «come per l’asciutto» (Ebrei 11:29). I pionieri lasciarono gli Stati Uniti attraversando le ampie acque del fiume Mississippi, ghiacciato al punto da diventare un’ampia strada di ghiaccio.

Il libro dell’Esodo riporta che comparvero miracolosamente delle quaglie per nutrire l’affamato popolo dell’antica Israele (vedere Esodo 16:13; Numeri 11:32; Salmi 105:40). I pionieri ebbero un’esperienza equivalente. Dopo che l’ultimo di loro fu guidato fuori da Nauvoo, molti si ammalarono ed alcuni morirono. Le loro provviste erano scarse. Sulle rive del fiume vicino a Montrose, nell’Iowa, il 9 ottobre 1846, molte quaglie volarono miracolosamente nel campo e sfamarono circa 640 povere persone (vedere Stanley B. Kimball, «Nauvoo West: The Mormons of the Iowa Shore», BYU Studies, inverno 1978, 142).3

Fu anche miracoloso che una colonia permanente sopravvivesse nella valle del Gran Lago Salato. I gabbiani che salvarono i raccolti furono parte di questo miracolo.

Dio preservò l’antica Israele dalle piaghe mandate all’Egitto (vedere Esodo 15:26). Similmente, Dio preservò i Santi dalla piaga della Guerra Civile degli Stati Uniti che provocò più morti tra gli americani di qualsiasi altra guerra.

Forze Spirituali In Comune

Le prove sostenute dagli Israeliti e dai Santi forgiarono una grande forza spirituale. Entrambi sopportarono prove per la loro fede, durante le quali chi fu debole venne separato e chi fu forte poté perseverare fino alla fine (vedere Ether 12:6; DeA 101:4-5; 105:19). Dovettero lasciare le loro case e i loro possedimenti terreni ed imparare a confidare totalmente in Dio. L’antica Israele fu protetta dal Signore che «andava davanti a loro di giorno in giorno in una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino: e di notte in una colonna di fuoco» (Esodo 13:21; vedere anche il versetto 22; Numeri 14:14; Deuteronomio 1:33; Nehemia 9:19). Lo stesso era stato detto della divina protezione offerta ai pionieri (vedere History of the Church, 3:xxxiv; vedere anche Thomas S. Monson, Conference Report, aprile 1967, 56).

Le Scritture date ad entrambi i gruppi parlano della forza della mano del Signore nella loro liberazione. A quelli dell’antica Israele Mosè disse: «Ricordatevi di questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di servitù; poiché l’Eterno vi ha tratti fuori di questo luogo, con mano potente» (Esodo 13:3).

Un’uguale Scrittura fu rivelata ai Santi degli ultimi giorni: «Poiché io, il Signore, ho steso la mano per esercitare i poteri del cielo; voi non potete vederlo ora, ma ancora un po’ e lo vedrete, e saprete che io sono» (DeA 84:119).

I figli d’Israele avevano un tabernacolo portatile in cui venivano fatte le alleanze e venivano svolte le ordinanze per fortificarli durante il viaggio.4Molti Santi degli Ultimi Giorni furono suggellati nel Tempio di Nauvoo prima del loro difficile viaggio verso l’Ovest.

Gli Israeliti celebravano con gratitudine il loro esodo dall’Egitto. I Santi degli Ultimi Giorni commemorarono il loro esodo con la creazione di un centro mondiale della Chiesa restaurata sulla cima delle montagne. Tutti resero grazie a Dio per la loro liberazione (vedere Geremia 23:7-8).

Principi Evangelici Eterni

Le Scritture utilizzate sia dalla moderna che dall’antica Israele contengono principi evangelici eterni. Conoscete bene la profezia di Isaia: «sarai abbassata, parlerai da terra, e la tua parola uscirà sommessamente dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella d’uno spettro, e la tua parola sorgerà dalla polvere come un bisbiglio» (Isaia 29:4).

Potrebbero esserci, per le persone dei nostri giorni, parole che descrivono il Libro di Mormon meglio di: «fuori dalla polvere» e «sorgere dalla polvere come un bisbiglio»?

Altri passi dell’Antico Testamento profetizzarono del Libro di Mormon. Di uno mi ricordai mentre presenziavo ad una colazione di preghiera nel gennaio 1997 alla Casa Bianca a Washington, D.C. Durante l’informale ricevimento che precedeva la colazione stavo chiacchierando con un illustre e dotto rabbino ebreo di New York. La nostra conversazione venne interrotta da un altro rabbino che chiese al collega di New York se ricordava quale Scrittura si riferiva al legno di Giuda e al legno di Giuseppe. Il mio amico indugiò un attimo, lisciandosi il mento, e poi rispose: «Penso che la potrà trovare nel libro di Ezechiele».

Riguardo a ciò, non potei trattenermi. «Può guardare al capitolo 37 di Ezechiele», mi intromisi, «troverà il versetto che cerca».

Il mio amico rabbino sorpreso chiese: «Come fa a conoscerla?»

«Questa dottrina», conclusi, «è molto importante per la nostra teologia». Infatti lo è. Vorrei citare da essa:

«E tu, figliuol d’uomo, prenditi un pezzo di legno, e scrivi sopra: – Per Giuda, e per i figliuoli d’Israele, che gli sono associati. – Poi prenditi un altro pezzo di legno e scrivi sopra: – Per Giuseppe, bastone d’Efraim e di tutta la casa d’Israele, che gli è associata.

– Poi accostali l’uno all’altro per farne un solo pezzo di legno, in modo che siano uniti nella tua mano» (Ezechiele 37:16-17).

I Santi della moderna Israele in ogni parte del mondo sono benedetti perché tengono la Bibbia e il Libro di Mormon uniti nelle loro mani. Il valore di questo privilegio non deve mai essere sottovalutato. Isaia descrisse lo spirito del Libro di Mormon come «familiare» (vedere Isaia 29:4, [traduzione inglese di re Giacomo]). Ciò riecheggia per le persone che conoscono l’Antico Testamento, in modo particolare per coloro che hanno familiarità con la lingua ebraica. Il Libro di Mormon è ricco di ebraismi: tradizioni, simbolismi, idiomi, forme letterarie. È familiare perché più dell’ottanta per cento delle sue pagine viene dalla medesima epoca storica di alcune parti dell’Antico Testamento.

Le verità eterne e i principi del Vangelo erano e sono importanti per il popolo dell’antica e della moderna Israele. La domenica, per esempio, è stata onorata per diverse ragioni durante le generazioni. Dal tempo di Adamo a Mosè, il giorno del riposo fu osservato in ricordo del lavoro della Creazione (vedere Esodo 20:8-11; 31:16-17). Dal tempo di Mosè alla risurrezione del Signore, questo giorno ricordò anche la liberazione degli Israeliti dalla schiavitù in Egitto (vedere Deuteronomio 5:12-15; Isaia 58:13; Ezechiele 20:20; 44:24; Mosia 13:19). Negli ultimi giorni, i Santi santificano la domenica in memoria dell’espiazione di Gesù Cristo (vedere Atti 20:7; I Corinzi 16:2; Apocalisse 1:10; DeA 59:9-19).

La restaurazione del sacerdozio rinnovò il principio della decima, collegandosi agli insegnamenti di Genesi e Malachia (vedere Genesi 14:20; Malachia 3:8-12). I Santi della moderna Israele sanno come calcolare la propria decima grazie a questa semplice istruzione: «coloro che hanno dato in tal modo la decima pagheranno annualmente un decimo di tutto il loro guadagno; e questa sarà per loro una legge permanente ed eterna, per il mio santo sacerdozio, dice il Signore» (DeA 119:4).

Volgendo ancora la nostra attenzione alle eterne verità del Vangelo, nessuna è più essenziale di quelle associate all’adorazione nel tempio. Ci sono altre connessioni tra l’antica e la moderna Israele.

Ogniqualvolta il Signore ha avuto sulla terra un popolo che obbediva alla Sua parola, a questo veniva comandato di costruire templi in cui potessero essere celebrate le ordinanze del Vangelo ed altre cerimonie spirituali che concernono l’esaltazione e la vita eterna (vedere Guida alle Scritture, «Tempio, casa del Signore», 192).

Il tempio più conosciuto dell’antica Israele era il tempio di Salomone. Il suo fonte battesimale e la preghiera dedicatoria hanno fornito modelli che sono serviti per i templi odierni (vedere II Cronache 4:15; 6: 12-42; DeA 109). I versetti dell’Antico Testamento riferiscono di abiti particolari (vedere Esodo 28:4; 29:5; Levitico 8:7; I Samuele 18:4) e di ordinanze (vedere Esodo 19:10, 14; II Samuele 12:20; Ezechiele 16:9) associati ai templi (vedere DeA 124:37-40). Come siamo grati che il Signore abbia deciso di restaurate le supreme benedizioni del sacerdozio per i suoi fedeli figli e figlie. Egli ha detto: «Poiché intendo rivelare alla mia chiesa delle cose che sono state tenute celate fin da prima della fondazione del mondo, cose che riguardano la dispensazione della pienezza dei tempi» (DeA 124:41).

Verità rivelate che noi conosciamo come la Parola di Saggezza data al Profeta Joseph Smith nel 1833. Ogni Santo degli Ultimi Giorni ha familiarità con essa come uno dei caratteri distintivi della nostra fede. Il versetto finale di quella rivelazione crea un altro collegamento con l’antica Israele: «E io, il Signore, faccio loro una promessa: che l’angelo distruttore passerà loro accanto, come ai figlioli d’Israele, e non li ucciderà» (DeA 89:21). Questo riferimento alla Pasqua ebraica mostra che il Signore desiderava che i Santi obbedienti della moderna Israele ricevessero protezione fisica e spirituale proprio come quella che aveva offerto ai suoi fedeli seguaci secoli prima.

L’alleanza, la Dispersione E Il Raduno

Altri divini insegnamenti rispettati da entrambi i gruppi includono le dottrine dell’alleanza di Abrahamo, della dispersione e del raduno d’Israele. Circa 4.000 anni fa, Abrahamo ricevette dal Signore una promessa che benedizioni sarebbero state concesse a tutta la sua posterità terrena (vedere DeA 132:29-50; Abrahamo 2:6-11). Erano comprese le promesse che il figlio di Dio sarebbe venuto dalla sua stirpe, che alcune terre sarebbero state ereditate dalla sua posterità, che le nazioni e le famiglie della terra sarebbero state benedette tramite il suo seme e altre ancora. Conferme e riconferme di questa alleanza sono evidenti in molti versetti dell’Antico Testamento (vedere Genesi 26:1-4, 24, 28; 35:9-13; 48:3-4).

Sebbene alcuni aspetti di quell’alleanza si siano già adempiuti, molti altri devono ancora esserlo. Il Libro di Mormon insegna che noi della moderna Israele siamo tra il popolo dell’alleanza del Signore (vedere 1 Nefi 14:14; 15:14; 2 Nefi 30:2; Mosia 24:13; 3 Nefi 29:3; Mormon 8:15). Più sorprendentemente, esso insegna che l’alleanza di Abrahamo si adempirà solo negli ultimi giorni! (vedere 1 Nefi 15:12-18). Il Signore ha rinnovato l’alleanza di Abrahamo, di nuovo in questo tempo al profeta Joseph Smith, perché fosse una benedizione per lui e per la sua posterità dopo di lui (vedere DeA 124:58).

Sapevate che Abrahamo è citato in più versetti delle moderne rivelazioni che in tutti i versetti dell’Antico Testamento?5Abrahamo, questo grande patriarca dell’Antico Testamento, è inscindibilmente congiunto con tutti coloro che si uniscono alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.6

Le dottrine relative alla dispersione e al raduno della casa d’Israele sono state anche tra le prime lezioni insegnate nel Libro di Mormon. Cito da 1 Nefi: «E dopo che il casato d’Israele sarebbe stato disperso, essi sarebbero stati di nuovo radunati;… i rami naturali dell’olivo, o i superstiti del casato d’Israele, sarebbero stati innestati, cioè sarebbero venuti a conoscenza del vero Messia, loro Signore e loro Redentore» (10:14).

I Santi della moderna Israele sanno che Pietro, Giacomo e Giovanni furono inviati dal Signore con «le chiavi del [Suo] regno e una dispensazione dal Vangelo per gli ultimi tempi; e per la pienezza dei tempi», in cui Egli avrebbe «radunato tutte le cose in una, sia quelle che sono in cielo che quelle che sono sulla terra» (vedere DeA 27:13; paragonare con Efesini 1:10).

I viaggi e i travagli dei nostri pionieri ebbero con- seguenze eterne. La loro missione non si limitò ad un’immigrazione internazionale o ad un’emigrazione transcontinentale con carri e carretti a mano. Stavano gettando le fondamenta di un lavoro eterno che avrebbe «riempito il mondo» (Joseph Smith, citato in Wilford Woodruff, The Discourses of Wilford Woodruff, selezionati da G. Homer Durham [1946], 39). Furono fondamentali per l’adempimento della profezia di Geremia: «O nazioni, ascoltate la parola dell’Eterno, e proclamatela alle isole lontane, e dite: ‹Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, e lo custodisce come un pastore il suo gregge›» (Geremia 31:10)7.

I Santi compresero il messaggio. Missionari furono inviati subito nelle isole lontane per iniziare il lavoro del Signore. Come risultato la Chiesa fu stabilita nelle Isole Britanniche e nelle isole della Polinesia Francese anni prima che i pionieri entrassero nella valle del Gran Lago salato.

La stirpe di Giuseppe, tramite Efraim e Manasse, è il seme stabilito per guidare il raduno d’Israele. I pionieri sapevano, tramite la loro benedizione patriarcale e tramite l’Antico Testamento, rafforzati dalle Scritture e dalle rivelazioni della Restaurazione, che il raduno d’Israele lungamente atteso era iniziato con loro. Questa «palla» era nel loro campo!

Conclusione

I primi convertiti della Chiesa erano i pionieri della moderna Israele. Indipendentemente dal tempo o dal luogo in cui i Santi vivono, tutti i fedeli membri della Chiesa riceveranno la loro giusta ricompensa. «Tutte le cose sono loro soggette, sia la vita che la morte, le cose presenti e quelle a venire, sono tutte loro soggette ed essi sono di Cristo, e Cristo è di Dio» (DeA 76:59).

L’antica e la moderna Israele credono e seguono il messaggio eterno dell’Antico Testamento: «Riconosci dunque che l’Eterno, l’Iddio tuo… mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione a quelli che l’amano e osservano i suoi comandamenti» (Deuteronomio 7:9).8

È nostra responsabilità mantenere la fede per tutta la nostra generazione. Questa «palla» è ora nel nostro campo! Noi della moderna Israele siamo destinati ad essere «un regno di sacerdoti ed una nazione santa» (Esodo 19:6). Sappiamo di essere figli dell’alleanza (vedere Atti 3:25; 3 Nefi 20:25-26). Siamo il rimanente del seme che ora deve essere raccolto e spigolato negli eterni granai di Dio (vedere Alma 26:5).

Come santi della moderna Israele parliamo con una sola voce. Amiamo il nostro Padre celeste. Amiamo il Signore Gesù Cristo, il figlio del Dio vivente. Siamo il Suo popolo. Abbiamo preso il Suo nome su di noi. Sappiamo che il Libro di Mormon è la parola di Dio e lo teniamo tutt’uno con la Sacra Bibbia. Proclamiamo Joseph Smith come il grande profeta della Restaurazione. Sosteniamo il presidente Gordon B. Hinckley come il profeta donatoci oggi da Dio.

Tratto da un caminetto tenuto per il Sistema Educativo della Chiesa alla Brigham Young University il 7 settembre 1997.

Note

  1. In merito al ruolo di Brigham Young in quell’esodo, presidente Spencer W. Kimball (1895-1985) scrisse: «Fin dai tempi di Adamo ci sono stati molti esodi e terre promesse: Abrahamo, Giared, Mosè, Lehi ed altri guidarono dei gruppi. Come è facile accettare che quei popoli lontani nel tempo, siano stati guidati dal Signore, mentre quelli a noi vicini nel tempo li consideriamo calcoli e decisioni umane. Consideriamo per un momento il lungo viaggio dei profughi mormoni dall’Illinois alla Valle del Lago Salato. Pochi grandi esodi, se mai ce ne sono stati, lo possono uguagliare. Sentiamo dire spesso che Brigham Young guidò il suo popolo a preparare nuove strade nel deserto, a scalare montagne mai scalate, ad attraversare e guadare fiumi senza ponti e a percorrere il territorio degli indiani ostili; e, sebbene Brigham Young fosse lo strumento di Dio, non era lui ma il Signore del cielo a guidare la moderna Israele attraverso le pianure verso la terra promessa» (Faith Precedes the Miracle [1972], 28).

  2. Per gli antichi israeliti, vedere Esodo 3:8, 17; 13:5; 33:3; Levitico 20:24; Numeri 13:27; 14:8; Deuteronomio 6:3; 11:9; 26:9, 15; 27:3; 31:20; Giosuè 5:6; Geremia 11:5; 32:22; Ezechiele 20:6, 15; Traduzione di Joseph Smith, Esodo 33:1. Per i pionieri vedere: DeA 38:18-19.

  3. Un dipinto ad olio che rappresenta questo avvenimento è La Cattura delle Quaglie, di C. C. A. Christensen, situato nel Museo d’Arte della Brigham Young University.

  4. Le ordinanze e le alleanze dell’antica Israele sono citate in I Corinzi 10:1-3; per quelle della moderna Israele vedere DeA 84:26-27. Il tabernacolo dell’antica Israele era stato progettato per essere un tempio mobile prima che il popolo perdesse la legge superiore (vedere DeA 84:25; 124:38).

  5. Abrahamo è citato in 506 versetti delle Scritture, 289 dei quali sono nelle moderne rivelazioni.

  6. L’alleanza si può anche ricevere per adozione (vedere Matteo 3:9; Luca 3:8; Galati 3:27-29; 4:5-7).

  7. La parola raduno in inglese deriva dal verbo ebraico qabats, che significa «radunare, riunire».

  8. Vedere anche Deuteronomio 11:1, 27; 19:9; 30:16; Giosuè 22:5; 1 Giovanni 5:2-3; Mosia 2:4. Altri versetti dell’Antico Testamento riferiscono che la ricompensa per coloro che obbediscono ai comandamenti di Dio sarà «per mille generazioni» (vedere I Cronache 16:15; Salmi 105:8).