2002
Amici per sempre
Maggio 2002


I Classici Della Liahona

Amici per sempre

L’anziano Marvin J. Ashton è stato membro del Quorum dei Dodici Apostoli dal 1971 al 1994. Fu sostenuto come Assistente dei Dodici il 3 ottobre 1969, il giorno in cui fece questo discorso.

Un giorno io e mia moglie eravamo di fronte al nostro giardino quando lo strillone venne giù per la strada con la sua bicicletta. Era piena di giornali. Circa 20 o 25 metri dietro di lui c’era un altro strillone che lo seguiva con la sua bicicletta. All’epoca non ero certo di quale rapporto ci fosse tra i due, ma notai che stavano venendo giù per la strada ad una gran bella velocità.

Quando il ragazzo giunse all’entrata del nostro vialetto, stava andando troppo veloce per riuscire a girare verso casa nostra, e come risultato lui andò in una direzione, la sua bicicletta in un’altra e i giornali si sparsero ovunque. Anche se avevamo notato che il ragazzo era caduto sull’erba e che quindi non si era fatto male, ma sapendo che sarebbe comunque stato imbarazzato per via della caduta di fronte al suo amico, ci dirigemmo verso di lui.

Alla vista di questo atterraggio perfetto, se così lo possiamo chiamare, l’altro ragazzo esultò dalla gioia e rise di buon gusto della sfortuna del suo collega.

Nel tentativo di mitigare l’imbarazzo del ragazzo, e sapendo che non avrebbe voluto aiuto ma soltanto recuperare un po’ del suo orgoglio, mi avvicinai di più e gli dissi: «È un colpo basso che il tuo amico rida di una caduta così brutta, non è vero?»

Cominciò a raccogliere i giornali senza neanche guardare in alto. Alla fine, dopo averli rimessi tutti a posto, risalì sulla bicicletta; mentre se ne stava andando fece questa osservazione: «Non è un mio amico, è mio fratello».

Le sue parole sono risuonate nelle mie orecchie cariche di significato fin da quel giorno. Credo sinceramente che uno dei più grandi scopi delle serate familiari e dell’insegnamento familiare sia aiutare i membri di una famiglia a comprendere che un fratello può essere un amico, e che una sorella può essere un’amica, e che un padre e una madre possano essere più che genitori: possono essere amici.

Spero e prego che ognuno di noi possa cogliere la saggezza e l’ispirazione per edificare una casa nella quale i membri di quella sacra unità possano guardare al padre e dire «lui è il mio migliore amico», o alla madre e dire «mia madre è più di una madre, è una mia amica». Quando capiremo che tra genitori e figli ci può essere più che un semplice rapporto di sangue, ma che possono veramente essere degli amici, allora avremo un’idea di come il nostro Padre celeste vuole che viviamo, non soltanto come fratelli e sorelle, ma come amici molto intimi.

Da un discorso della conferenza generale di ottobre 1969.