2003
Facciamo udire la nostra voce
Novembre 2003


Facciamo udire la nostra voce

Facciamoci sentire e promuoviamo mezzi d’informazione più edificanti, ispirativi e accettabili.

L’autunno è il momento dell’anno in cui le reti televisive trasmettono le prime puntate dei nuovi programmi in onda e presentano i loro nuovi spettacoli. Un amico mi ha detto che questo autunno ci saranno ben trentasette nuove serie televisive. Leggendone le recensioni nelle riviste, ne ha trovate poche che vorrebbe che i suoi figli guardassero. La maggior parte delle fiction, dei lavori teatrali e dei reality show contengono immoralità, violenza e derisione velata dei valori tradizionali e delle famiglie tradizionali. Ogni anno i nuovi spettacoli sembrano peggiorare, allargando sempre più i confini di quello che il pubblico accetterà. Le produzioni che arrivano da Hollywood, il materiale disponibile su Internet e molta della musica odierna creano una rete di decadenza che può intrappolare i nostri figli e metterci tutti in pericolo.

I dirigenti della Chiesa hanno il dovere di parlare della moralità e di impartire consigli alle persone sole e alle famiglie. La famiglia non è solo l’unità fondamentale della società, ma anche l’unità fondamentale dell’eternità. Per cui, quando le forze del male minacciano la famiglia, i dirigenti della Chiesa devono rispondere.

La famiglia è il punto centrale del piano del nostro Padre celeste perché facciamo tutti parte della Sua famiglia e perché la vita terrena è la nostra occasione per formare le nostre proprie famiglie e assumere il ruolo di genitori. È in seno alla famiglia che impariamo l’amore incondizionato che può venire a noi e avvicinarci molto all’amore di Dio. È in seno alla famiglia che si insegnano i valori e si forma il carattere. Le chiamate di padre e madre sono chiamate dalle quali non saremo mai rilasciati, e non esiste compito più importante della responsabilità che ci assumiamo nell’accogliere nella nostra famiglia i figli di spirito di Dio.

Nell’ambito di questo contesto della preminente importanza delle famiglie e delle minacce che le famiglie oggi devono affrontare, non ci sorprende che la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli abbiano usato parole forti nel proclama al mondo sulla famiglia: «Noi avvertiamo le persone che… mancano di assolvere i loro doveri familiari, che un giorno saranno chiamati a renderne conto dinanzi a Dio. Inoltre ammoniamo che la disintegrazione della famiglia richiamerà sugli individui, sulle comunità e sulle nazioni le calamità predette dai profeti antichi e moderni».1 Uno di questi profeti era Malachia, il quale ammonì i genitori di volgere il cuore verso i loro figli e i figli verso i loro genitori, altrimenti il paese sarebbe stato colpito di sterminio (vedere Malachia 4:6).

A questi ammonimenti, vecchi come l’Antico Testamento e attuali come il proclama sulla famiglia, io aggiungo la mia personale voce di ammonimento, in modo particolare in merito ai mezzi di comunicazione odierni e ai possenti effetti negativi che possono avere sulle famiglie e sulla vita familiare.

Per via della loro portata, oggi i mass media presentano una vasta scelta di opzioni estremamente contrastanti tra di loro. In contrapposizione al loro aspetto pernicioso e permissivo, essi presentano molti aspetti positivi e produttivi. La televisione propone reti incentrate sulla storia, sulla scienza e sull’educazione. Si possono ancora trovare film, sceneggiati e lavori teatrali di grande intrattenimento che edificano e descrivono accuratamente le conseguenze del bene e del male. Internet può essere un favoloso strumento d’informazione e comunicazione; inoltre nel mondo esiste una produzione illimitata di buona musica. Perciò il nostro compito più grande è di scegliere saggiamente quello che ascoltiamo e quello che guardiamo.

Come disse il profeta Lehi, grazie a Cristo e alla Sua espiazione, noi siamo «per sempre liberi, distinguendo il bene dal male; per agire da sé e non per subire… liberi di scegliere la libertà e la vita eterna… o di scegliere la schiavitù e la morte» (2 Nefi 2:26–27).

Le scelte che facciamo nell’ambito dei mass media possono essere rappresentative delle scelte che facciamo nella vita. Scegliendo di guardare programmi televisivi o film di tendenza, vellicanti o di cattivo gusto, possiamo finire, se non stiamo attenti, per scegliere le stesse cose nella nostra vita reale.

Se non facciamo delle scelte assennate, i mass media possono devastare la nostra famiglia e trascinare i nostri figli lontano dalla via stretta del Vangelo. Nella realtà virtuale e in quella percepita dai grandi e piccoli schermi, i punti di vista e i comportamenti distruttivi per la famiglia vengono normalmente raffigurati come piacevoli, di stile, eccitanti e normali. Spesso gli attacchi più devastanti dei mezzi di comunicazione alla famiglia non sono diretti e frontali o apertamente immorali. La malvagità intelligente è troppo astuta per presentarsi così, sapendo che la maggior parte delle persone credono ancora nella famiglia e nei valori tradizionali. Gli attacchi sono piuttosto subdoli e amorali—non si tratta neanche di bene e male. Le allusioni all’immoralità e al sesso sono dappertutto, portando alcune persone a credere che poiché lo fanno tutti deve essere una cosa giusta. Questa perniciosa forma di malvagità non si trova fuori, lontana, in qualche parte della strada, ma entra direttamente nelle nostre case, nel cuore stesso delle nostre famiglie.

Per essere forti e felici, le famiglie devono essere nutrite dai principi descritti nel tredicesimo articolo di fede, ossia credere «nell’essere onesti, fedeli, casti, benevoli, virtuosi e nel fare il bene a tutti gli uomini». Fortunatamente ci sono molti uomini e donne di culture e fedi diverse, che cercano anch’essi le cose «virtuose, amabili, di buona reputazione o degne di lode».

Noi però viviamo nei «tempi difficili» ai quali si riferiva l’apostolo Paolo quando mise in guardia contro i nostri giorni definendoli giorni in cui gli uomini sarebbe stati «egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, senz’affezione naturale… calunniatori… senza amore per il bene, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio» (vedere 2 Timoteo 3:1–4).

Uomini e donne cospiratori, intenti a guadagnare piuttosto che a fare il bene, «che aizzano il popolo… ad ogni sorta di… malvagità» (vedere Alma 11:20), impediscono gli usi nobili per cui i mass media potrebbero essere impiegati.

La nuova moralità che viene predicata dal pulpito dei mezzi d’informazione non è niente altro che la vecchia immoralità. Attacca la religione. Mina la famiglia. Cambia la virtù in vizio e il vizio in virtù. Assale i sensi e tempesta l’anima di messaggi e immagini che non sono né virtuose, né amabili, né di buona reputazione né degne di lode.

È arrivato il momento in cui i membri della Chiesa hanno bisogno di farsi sentire e unirsi alle molte altre persone che la pensano come loro, opponendosi alle influenze offensive, distruttive e di spirito negativo che stanno spazzando la terra.

Secondo la Kaiser Family Foundation, la share televisiva dei programmi in prima serata dai contenuti sessuali sono saltate dal 67 percento nel 1998 al 75 percento nel 2000.2 I mass media dai simili contenuti hanno molti effetti negativi. Conservano un atteggiamento insensibile nei confronti delle donne che vengono spesso raffigurate come oggetti da maltrattare o sminuire e non come preziose figlie di Dio, indispensabili al Suo piano eterno. I valori rappresentati dall’astinenza di rapporti intimi prima del matrimonio e della totale fedeltà tra marito e moglie dopo il matrimonio, a lungo mantenuti, vengono denigrati e derisi. I bambini e i giovani sono confusi e sviati dai comportamenti devianti che vedono nelle cosiddette star che ammirano e cercano di imitare. Nella confusione morale creata dai mass media, vengono abbandonati i valori osservati da sempre.

Vediamo la rapida crescita della pornografia cibernetica, che crea dipendenza da sesso su Internet. Alcune persone diventano così dipendenti dalla pornografia disponibile su Internet e dalle pericolose chat room on line, che ignorano le loro alleanze matrimoniali e gli obblighi familiari, mettendo spesso a rischio persino il loro impiego. Molti si scontrano con la legge. Altri diventano tolleranti nei confronti della propria perversione, rischiando sempre più per soddisfare la loro dipendenza immorale. I matrimoni si sfaldano e i rapporti falliscono quando le persone dipendenti da queste cose spesso perdono tutto ciò che ha valore reale ed eterno.

Secondo un osservatore sociale: «La televisione… ha sostituito la famiglia, la scuola e la chiesa—in questo ordine—come principale strumento per la socializzazione e diffusione dei valori… Avidità, depravazione, violenza, illimitata gratificazione di sé, assenza di freni morali… sono i messaggi, sapientemente camuffati, che ricevono ogni giorno i nostri figli».3

Dobbiamo preoccuparci della violenza e del carico di sesso contenuti in molta musica popolare di oggi e nella relativamente nuova «forma artistica» dei video musicali. Secondo gli osservatori dell’industria, 40 per cento degli ascoltatori di musica su video hanno meno di diciotto anni.4 Uno studio riporta che circa tre quarti di tutti i video musicali che raccontano una storia utilizzano immagini di sesso e, quasi la metà, usa situazioni di violenza.5 E come potete immaginare, le tendenze della moda ivi rappresentata sono lungi dall’essere «virtuose, amabili, di buona reputazione o degne di lode». La nostra è sicuramente un’epoca in cui gli uomini «chiaman bene il male, e male il bene» (Isaia 5:20).

Lasciate che dica di nuovo che la famiglia è il bersaglio preferito dagli attacchi del male e dunque è su di essa che dobbiamo concentrare la nostra protezione e difesa. Come ho già detto in passato, se ci fermiamo un attimo a pensare, da un punto di vista diabolico, combattere contro la famiglia ha senso per Satana. Se egli vuol arrestare l’opera del Signore, non avvelenerà certo le scorte di burro di arachidi di tutto il mondo, mettendo in ginocchio il sistema missionario della Chiesa. Non manderà nemmeno un’epidemia di laringite per debellare il Coro del Tabernacolo Mormone. Non legifererà nemmeno contro la gelatina o lo stufato. Quando il male vuole colpire e fermare l’essenza dell’opera di Dio, attacca la famiglia. Lo fa tentando di non curarsi della legge di castità, di confondere i generi sessuali, di desensibilizzare alla violenza, di rendere normale il linguaggio crudo e blasfemo e far sembrare il comportamento immorale e deviante la regola anziché l’eccezione.

Dobbiamo ricordare quanto dichiarò Edmund Burke: «L’unico elemento necessario perché trionfi il male è che gli uomini buoni non facciano niente».6 Dobbiamo far sentire la nostra voce con gli altri cittadini preoccupati in tutto il mondo e opporci alle tendenze attuali. Dobbiamo dire agli sponsor dei mass media offensivi che ne abbiamo abbastanza. Dobbiamo sostenere programmi e prodotti che sono positivi e edificanti. Unendoci ai nostri vicini e amici che condividono le nostre preoccupazioni, possiamo mandare un chiaro messaggio ai responsabili. I siti Internet e le compagnie locali che li sostengono hanno sicuramente i loro indirizzi. Le lettere e le e-mail hanno maggiore effetto di quanto si creda, in particolare se sono simili a quella inviata da una sorella della Società di Soccorso, che diceva: «Rappresento un gruppo di oltre cento donne che si incontrano ogni settimana e parlano spesso dei danni che il vostro programma procura ai nostri figli».

Certamente, il modo più immediato di protestare contro i mass media dall’impatto negativo è di non guardarli, non leggerli o non giocarci. Dobbiamo insegnare ai membri della nostra famiglia a seguire i consigli emanati dalla Prima Presidenza per i giovani. Nell’opuscolo Per la forza della gioventù, è indicato in maniera molto chiara il comportamento che devono adottare rispetto ai divertimenti e ai mezzi di comunicazione.

«Non andare, guardare o partecipare a divertimenti volgari, immorali, violenti o in qualche modo pornografici. Non prendere parte a divertimenti che in qualche maniera presentino comportamenti immorali o violenti come accettabili…

Abbi il coraggio di andartene da un cinema, da un gruppo di amici che guardano una videocassetta, di spegnere il computer o il televisore, di cambiare stazione radiofonica o di riporre una rivista se il contenuto non è all’altezza delle norme stabilite dal Padre celeste. Fai queste cose anche se gli altri non le fanno».7

Fratelli e sorelle, rifiutate di farvi usare. Rifiutate di farvi manipolare. Rifiutate di appoggiare i programmi che violano i tradizionali valori della famiglia. Forse all’inizio la nostra sarà una piccola voce; nondimeno, facciamoci sentire e promuoviamo mezzi d’informazione più edificanti, ispirativi e accettabili.

Oltre a far sentire la nostra voce, lasciate che concluda indicando sette cose che ogni genitore può fare per ridurre gli effetti negativi che i mass media hanno sulle nostre famiglie:

  1. Dobbiamo tenere i consigli di famiglia e decidere quali saranno le nostre regole inerenti ai mass media.

  2. Dobbiamo trascorrere un tempo sufficiente e di qualità con i nostri figli e capire che noi esercitiamo la maggiore influenza nella loro vita, e non i mass media o qualsiasi gruppo di amici.

  3. Noi stessi dobbiamo scegliere dei buoni mezzi di comunicazione e dare l’esempio ai nostri figli.

  4. Dobbiamo limitare il tempo che i nostri figli trascorrono ogni giorno davanti alla TV, con i videogiochi o con Internet. La realtà virtuale non deve diventare la loro realtà.

  5. Dobbiamo mettere dei filtri a Internet e il blocco dei programmi TV per impedire ai nostri figli di rischiare di vedere cose che non dovrebbero vedere.

  6. Dobbiamo tenere la televisione e il computer in una zona della casa usata da tutti, non in una camera da letto o un luogo appartato.

  7. Dobbiamo dedicare il tempo necessario a guardare i giusti programmi insieme ai nostri figli e stabilire con loro come fare scelte che edifichino e costruiscano piuttosto che degradino.

Possa Dio benedirci con il coraggio e la saggezza necessari per fare tutto ciò che ognuno di noi può per aiutare l’onda dei media ad allontanarsi dalle tenebre, e avvicinarsi alla verità e alla luce. Possa Dio benedire le nostre famiglie in modo che siano forti e fedeli ai principi del Vangelo. Questa è la mia umile preghiera, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. «La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, ottobre 1998, 24.

  2. Vedere Dale Kunkel e altri, Sex on TV 2003: A Biennial Report to the Kaiser Family Foundation (2003), 40.

  3. Zbigniew Brzezinski, «Weak Ramparts of the Permissive West», Nathan P. Gardels, ed., At Century’s End: Great Minds Reflect on Our Times (1995), 53.

  4. Vedere National Institute on Media and the Family, «Fact Sheet», Internet, http://www.mediafamily.org/facts/facts_mtv.shtml.

  5. Vedere Barry L. Sherman e Joseph R. Dominick, «Violence and Sex in Music and Videos: TV and Rock ‘n’ Roll», Journal of Communication, Inverno 1986, 79–93.

  6. Attribuito a John Bartlett, Familiar Quotations, 15ma ed. (1980), ix.

  7. Per la forza della gioventù, 17, 19.