2008
Come anteposi il matrimonio all’orgoglio
Gennaio 2008


Come anteposi il matrimonio all’orgoglio

Come tutte le coppie, nel corso del matrimonio io e mio marito abbiamo avuto dei dissensi, tra i quali ne spicca uno in particolare. Non ricordo quale fosse il motivo del disaccordo, ma finimmo per non parlarci. Rammento che pensavo che fosse tutta colpa di mio marito. Pensavo di non aver fatto assolutamente nulla di cui dovessi chiedere scusa.

Con il trascorrere del giorno aspettavo che mio marito mi chiedesse scusa. Sicuramente poteva capire quanto avesse torto. Doveva essere ovvio quanto mi avesse ferito nei sentimenti. Sentii di dover difendere la mia posizione; era il principio che contava.

Col finire del giorno iniziai a rendermi conto di attendere invano, così mi accostai al Signore in preghiera. Pregai che mio marito comprendesse che cosa aveva fatto e come ciò stesse danneggiando il nostro matrimonio. Pregai che fosse ispirato a scusarsi, in modo che potessimo mettere fine al disaccordo.

Mentre stavo pregando ebbi la forte impressione di dover andare da mio marito e scusarmi. Rimasi scioccata e immediatamente nella preghiera feci notare che io non avevo fatto nulla di male e che, pertanto, non avrei dovuto scusarmi. Mi balenò una domanda: «Vuoi avere ragione oppure vuoi essere sposata?»

Analizzando la domanda, capii che potevo aggrapparmi all’orgoglio e non cedere sino a quando si fosse scusato, ma quanto ci sarebbe voluto? Giorni? Ero profondamente infelice quando non ci parlavamo. Capii che benché questo incidente in se stesso non sarebbe stato la fine del matrimonio, con il trascorrere degli anni, se non avessi mai ceduto, avrebbe causato gravi danni. Decisi che era più importante avere un matrimonio felice e pieno amore, piuttosto che non lasciare che venisse intaccato il mio orgoglio a causa di qualcosa che in futuro mi sarebbe apparso futile.

Andai da mio marito e mi scusai per averlo fatto arrabbiare. Anche lui si scusò e ben presto ci ritrovammo ancora una volta felici e uniti nell’amore.

Da allora ci sono state occasioni in cui ho avuto bisogno di chiedermi di nuovo: «Vuoi avere ragione oppure vuoi essere sposata?» Sono assai grata per la grande lezione appresa la prima volta che ho affrontato la domanda. Ciò mi ha sempre aiutato a riallineare la mia prospettiva e a porre mio marito e il matrimonio prima dell’orgoglio.