2008
Presidente Dieter F. Uchtdorf
Luglio 2008


Presidente Dieter F. Uchtdorf

Un uomo per la famiglia, un uomo di fede, un uomo preordinato

Immagine
President Dieter F. Uchtdorf

Riuscite ad immaginare il terrore che deve essere imperversato nel cuore dell’undicenne Dieter Uchtdorf, quando nel 1952 la famiglia abbandonò la casa nella Germania dell’Est1 per cercare la libertà all’Ovest? Per ragioni politiche, la vita del padre di Dieter era in gran pericolo. Avrebbe dovuto scappare da solo per minimizzare i rischi che avrebbero corso la moglie e i figli. Per evitare i sospetti, gli altri familiari non avrebbero potuto viaggiare insieme, ma avrebbero dovuto farlo separatamente.

Fu implementato un piano: i fratelli maggiori di Dieter, Wolfgang e Karl-Heinz, si diressero a nord rispetto alla loro cittadina di Zwickau; la sorella, Christel, viaggiò con altre due ragazze su un treno che attraversava brevemente la Germania Ovest diretto a una città della Germania Est. Mentre il treno si trovava nella Germania Ovest, le ragazze persuasero il macchinista ad aprire le porte ed esse saltarono giù.

Dieter, che aveva undici anni e che era il figlio minore, insieme con la coraggiosa madre fecero ancora un altro percorso. Portarono con sé soltanto un po’ di cibo e alcune preziose fotografie di famiglia che avevano preservato dalla distruzione della seconda guerra mondiale. Dopo che la madre e il figlio avevano camminato per molte ore, le ginocchia della sorella Uchtdorf iniziarono a cedere. Il figlio portò la roba e aiutò la madre a salire sull’ultima collina prima della libertà. Si fermarono a mangiare un misero pasto, ma, quando videro dei soldati russi, si resero conto che non avevano ancora oltrepassato il confine. I due terminarono il picnic, raccolsero i pacchetti e salirono ancora più in alto prima di raggiungere la meta.

Dieter e la madre proseguirono il lungo cammino come rifugiati, chiedendo passaggi e camminando sino alla destinazione, un sobborgo di Francoforte. Dopo molti giorni di lunga e pericolosa separazione, alla fine la famiglia si riunì. I fratelli arrivarono per primi, seguiti dal padre. Giunsero poi Dieter e la madre, seguiti dalla sorella. La gran riunione fu gioiosa.

D’importanza minore era che si erano lasciati indietro virtualmente tutti i beni.

Sette anni prima, verso la fine della seconda guerra mondiale, avevano dovuto fuggire da casa con l’approssimarsi del nemico. Ora, nuovamente, erano dei rifugiati. Ancora una volta non avevano nulla. Per la seconda volta dovevano ricominciare da capo. Avevano tuttavia l’un l’altro. Avevano una fede profonda in Dio e avevano l’appartenenza alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, acquisita appena cinque anni prima.

Il monolocale in cui abitavano vicino Francoforte era piccolo e infestato dai topi. Il giovane Dieter era affascinato dai roditori che correvano in giro. I trasporti pubblici erano relativamente economici, ma la famiglia non poteva permettersi che ogni settimana tutti andassero in chiesa, per cui facevano a turno.

Non c’è da meravigliarsi che il presidente Uchtdorf provi fortissimi sentimenti per l’istituzione della famiglia. Con gran sincerità attesta che la famiglia è ordinata da Dio. Per lui la famiglia è d’estrema importanza. Fu in famiglia che i semi di questa possente fede furono seminati e nutriti. È lì che iniziò a prepararsi per l’adempimento della sua preordinazione come dirigente del sacerdozio nella chiesa di Dio.

Un uomo per la famiglia

Dieter Friedrich Uchtdorf nacque da buoni genitori, Karl Albert e Hildegard Else Opelt Uchtdorf, il 6 novembre 1940, a Mährisch-Ostrau, Cecoslovacchia. Nel 1944 la famiglia lasciò la Cecoslovacchia e si trasferì in Germania a Zwickau. Dal 1949 al 1990, Zwickau faceva parte della Germania dell’Est e ruotava attorno alle miniere di carbone. Per via della sua importanza strategica durante la seconda guerra mondiale, divenne un bersaglio d’eccezione per i bombardieri alleati. A quattro anni, Dieter aveva paura, ma era anche affascinato dalle luci degli aerei che passavano sulla sua testa. Ricorda che la madre lo portava nei rifugi antiaerei. Il marito era stato richiamato nell’esercito tedesco e la sorella Uchtdorf con coraggio sostenne la famiglia mentre la guerra in Europa infuriava attorno a loro.

Dopo la guerra, il padre di Dieter lavorò nelle miniere di carbone e di uranio di Zwickau, in una situazione che lo predispose a sviluppare una malattia maligna che gli tolse la vita a sessantadue anni. Il presidente Uchtdorf ricorda il padre come una persona gentile e affettuosa, forte e tenera. Il padre amava le responsabilità sacerdotali che ebbe come diacono, insegnante, sacerdote e anziano.

La madre, Hildegard, che morì nel 1991, non era soltanto coraggiosa, ma era anche una vera convertita e una discepola devota, che servì in molte chiamate della Chiesa.

Nel 1956, i genitori e i figli furono suggellati nel Tempio Svizzero. Da allora i fratelli, Wolfgang e Karl-Heinz, sono morti. La sorella, Christel Uchtdorf Ash, che svolse una missione in Germania, al momento risiede in Texas, nel sud degli Stati Uniti.

Il presidente Uchtdorf conobbe la futura sposa, Harriet Reich, partecipando alle riunioni dell’Associazione di mutuo miglioramento della Chiesa. Harriet si fece battezzare insieme con la madre e la sorella quando aveva quasi tredici anni, dopo che i missionari avevano bussato alla loro porta e avevano insegnato loro il Vangelo. Il padre era morto di cancro solo otto mesi prima. Da allora la madre e la sorella sono morte.

Una ricompensa straordinaria arrivò a uno di quei missionari, l’anziano Gary Jenkins, che aveva insegnato il Vangelo alla famiglia Reich e l’aveva battezzata. Che giorno gioioso fu per lui il 16 febbraio 2008, decenni dopo la missione, quando la nipote, Crystal, fu suggellata al marito, Steven, nel Tempio di Salt Lake da un membro della Prima Presidenza, il presidente Dieter F. Uchtdorf.

Harriet e Dieter furono suggellati il 14 dicembre 1962 nel Tempio Svizzero di Berna. Egli definisce Harriet il sole nella sua vita. Il suo sostegno è una fonte costante di forza. Lei è l’amore della sua vita. Harriet descrive il marito come un uomo di gran cuore. «È gentile. È un dirigente buono e compassionevole. Questo è un commento che udiamo da molti suoi ex colleghi, come pure da suoi amici nella Chiesa. È un marito meraviglioso, che cerca sempre modi per sostenermi. È un uomo con un forte senso dell’umorismo e gran saggezza. Sono molto fortunata di essere sua moglie».

Gli Uchtdorf hanno due figli. La figlia, Antje, è sposata con David A. Evans. Antje e David hanno tre figli: Daniel e Patrick, gemelli diciannovenni, ed Eric, otto anni. Vivono in Germania a Darmstadt.

Il figlio, Guido, servì nella Missione di Washington D.C. Sud. Si sposò con Carolyn Waldner di Basilea, Svizzera. Ora Guido e Carolyn vivono vicino Zurigo, dove Guido è vescovo del Rione Wetzikon del Palo di San Gallo, Svizzera. Hanno tre figli: Jasmin, sette anni; Robin, cinque anni; Niklas Ivan, un anno.

Quando è stato chiesto ad Antje che cosa ne pensasse del padre e della sua nuova chiamata, ella ha risposto: «Siamo molto fortunati ad avere genitori tanto meravigliosi. Quando eravamo piccoli, non mi rendevo conto di quanto fosse preso mio padre, perché trovava sempre il tempo per stare con noi. Non siamo mai stati di seconda importanza per lui. Quando avevamo un problema, gli chiedevamo consiglio. I nostri figli pensano che Opa conosca la risposta a tutte le domande. Ora che è nella Prima Presidenza, sentiamo una responsabilità ancora maggiore di fare del nostro meglio».

I ricordi di Guido sono abbastanza simili. Ha raccontato di un’occasione in cui, anni fa, lui, la sorella e i genitori presero lezioni di sci. Quello fu l’inizio di una divertente tradizione familiare: sciare insieme. Guido si rendeva conto che il lavoro del padre di pilota d’aerei gli richiedeva di rimanere lontano da casa per lunghi periodi. «Quando però papà tornava a casa, giocavamo, parlavamo e ridevamo insieme», ha aggiunto Guido. «Erano momenti di qualità!»

Guido e Antje hanno imparato dai genitori l’importanza del tempo trascorso insieme come famiglia. Sia che un’uscita sia istruttiva o ricreativa, contribuisce a rafforzare i legami familiari. Essere genitori e nonni a distanza è un compito ora facilitato per gli Uchtdorf, che si servono della tecnologia moderna. Le e-mail e le telefonate sono integrate dall’invio di filmati e di fotografie via Internet.

Il tempo trascorso insieme, tuttavia, è ritenuto molto prezioso. È stato molto bello per Guido seguire la conferenza generale di aprile 2008 ed essere presente quando il padre era in piedi al pulpito del Centro delle conferenze.

Quando ha dato consigli alla famiglia, il presidente Uchtdorf ha sempre posto l’accento sui principi fondamentali. Guido ha spiegato: «Il papà insegna le benedizioni che giungono dalla preghiera, dallo studio delle Scritture, dall’osservanza dei comandamenti e dall’avere un atteggiamento positivo. Per lui queste sono cose molto più importanti di chiedersi dove si trovi Kolob».

In occasione del quarantesimo anniversario di matrimonio del presidente e della sorella Uchtdorf, questi si sono ritrovati al Tempio Svizzero di Berna con i figli e i loro coniugi, come pure con i nipoti più grandi, e hanno celebrato insieme le ordinanze sacre. Questo tempio è molto caro a Harriet e a Dieter, perché i loro genitori, loro e i loro figli si sono tutti suggellati lì.

Un uomo di fede

Non si può studiare la vita di questo grande uomo senza rimanere colpiti dalla sua fede unica e incrollabile. Egli ha una fede totale in Dio, fede nel Signore Gesù Cristo, fede nella Chiesa, fede che l’aiuto divino gli arriverà quando necessario.

I genitori rischiarono la vita per la libertà e la fede. Il padre rese onore al sacerdozio che gli era stato conferito. Egli imparò dalla madre a pregare e a confidare nel Signore, soprattutto durante la loro fuga pericolosa dalla Germania dell’Est.

Il presidente Uchtdorf descrive la madre come una persona brillante. Spiega che faceva a mente i conti e che gli insegnò a fare altrettanto. Anche se si ritrovarono senza un soldo per ben due volte come rifugiati di guerra, osservavano la legge della decima. Sapevano che il Signore avrebbe aperto le cateratte del cielo e che avrebbe riversato benedizioni su coloro che obbedivano fedelmente a questa legge.2

Il presidente Uchtdorf nutre sentimenti speciali d’affetto per il già anziano Theodore M. Burton (1907–89), che fu presidente della Missione della Germania Ovest. In un periodo in cui molti bravi Santi degli Ultimi Giorni tedeschi stavano lasciando la propria terra, la famiglia Uchtdorf ascoltò il consiglio dell’anziano Burton di rimanere in Germania e di edificare lì la Chiesa. Fu l’anziano Burton che ordinò Dieter F. Uchtdorf all’ufficio di anziano e che gli diede la memorabile istruzione che Dieter seguì alla lettera. La sorella Harriet Uchtdorf comprese l’importanza del consiglio dell’anziano Burton che la famiglia rimanesse in Europa a rafforzare la Chiesa. Per loro divenne un imperativo. I figli si sono attenuti allo stesso consiglio. Ora, scherzando, sgridano i genitori per essersi recati negli Stati Uniti, mentre loro sono rimasti in Europa.

Ovviamente, l’anziano Burton non è stato l’unico dirigente che ha avuto grande influenza sul presidente Uchtdorf. Dieter ricorda il presidente di ramo quando egli fu messo a parte come presidente del quorum dei diaconi. Il presidente di ramo gli fornì istruzioni dettagliate in merito ai doveri e alle responsabilità di un nuovo presidente di quorum. Dieter ricorda l’importanza di quegli insegnamenti, che un dirigente meno impegnato avrebbe ignorato semplicemente perché c’era soltanto un altro membro nel quorum dei diaconi.

La fede di questa famiglia è personificata dalla fede di una delle nonne del presidente Uchtdorf. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, questa si trovava in fila per il cibo, quando un’anziana sorella sola, senza una famiglia propria, la invitò alla riunione sacramentale. La nonna e i genitori del presidente Uchtdorf accettarono l’invito. Andarono in Chiesa, sentirono lo Spirito, furono edificati dalla gentilezza dei fedeli e dagli inni della Restaurazione.3 Nel 1947 i genitori di Dieter furono battezzati a Zwickau; Dieter fu battezzato quasi due anni dopo all’età di otto anni. L’impegno della famiglia verso la Chiesa divenne forte e continuo.

Il fondamento di fede su cui poggiava gli diede fiducia nelle proprie capacità di conseguire gli obiettivi. La sua carriera iniziò con gli studi di ingegneria, seguiti da sei anni trascorsi nell’aeronautica tedesca. Poi, grazie agli accordi governativi tra Germania e Stati Uniti, entrò nella scuola dei piloti da combattimento a Big Spring, in Texas, dove ottenne il distintivo di pilota dell’aeronautica statunitense e tedesca. Si guadagnò l’ambito riconoscimento Commander’s Trophy per essere il miglior studente pilota della classe. Nel 1970, a 29 anni, Dieter F. Uchtdorf raggiunse il grado di capitano nella Lufthansa Airlines. Alla fine divenne capo pilota e vice presidente senior delle operazioni di volo della Lufthansa.

Nel 2004, prima che fosse chiamato nel Quorum dei Dodici Apostoli, fu per coincidenza che io e l’anziano Uchtdorf viaggiammo insieme verso l’Europa su un aereo della Lufthansa. È abbastanza comune che dei passeggeri riconoscano e salutino un’Autorità generale che viaggia sullo stesso aereo, tuttavia, quella volta, i saluti erano piuttosto diversi. Virtualmente tutti i membri dell’equipaggio vennero con impazienza a salutare il loro ex capo pilota. Si misero in coda per il privilegio di stringergli la mano. I sentimenti di meritata adorazione nei suoi confronti mi furono molto evidenti. Sembravano percepire la sua grande fede, come pure l’interessamento che aveva nei loro confronti.

La fede del presidente Uchtdorf nel Signore è stata evidente man mano che ha accettato le chiamate a servire nella Chiesa. Nel 1985 fu chiamato come presidente del Palo di Francoforte, Germania. In seguito, quando furono cambiati i confini, fu chiamato come presidente del Palo di Mannheim, Germania. Nel 1994 fu chiamato nel Secondo Quorum dei Settanta, pur mantenendo il proprio domicilio in Germania e continuando a lavorare per la Lufthansa. Nel 1996 divenne un’Autorità generale a tempo pieno nel Primo Quorum dei Settanta. Tre anni dopo, l’anziano e la sorella Uchtdorf si trasferirono nello Utah, che allora considerarono come il loro turno di avere un «incarico all’estero».

Quando nell’ottobre 2004 l’anziano Uchtdorf fu chiamato al santo apostolato, alcuni giornalisti lo salutarono come l’«apostolo tedesco». Allora insegnò giustamente che era stato chiamato a rappresentare il Signore davanti alle persone e non viceversa. Di fatto, questa è la sua santa chiamata. Egli è tenuto a insegnare e a rendere testimonianza del Signore Gesù Cristo a «ogni nazione, stirpe, lingua e popolo».4

L’anziano David A. Bednar fu chiamato nel Quorum dei Dodici Apostoli allo stesso tempo dell’anziano Uchtdorf. L’anziano Bednar, riguardo alla chiamata nella Prima Presidenza del presidente Uchtdorf, ha commentato: «È stato per me di grande beneficio essere seduto accanto al presidente Uchtdorf, aver servito con lui e aver appreso da lui. I suoi insegnamenti e le maniere accattivanti e piene di grazia m’ispirano a lavorare con più diligenza e a migliorarmi. Amo e sostengo il presidente Uchtdorf nelle sue sacre responsabilità».

Un uomo preordinato

Non si può studiare la vita di questo grande uomo senza percepire la preordinazione per questa sua grande responsabilità. Questa dottrina è insegnata dai profeti antichi e moderni. Alma insegnò che i dirigenti del sacerdozio «erano ordinati—essendo chiamati e preparati fin dalla fondazione del mondo, secondo la prescienza di Dio».5

Il presidente Joseph F. Smith (1838–1918) rivelò che i dirigenti (come il presidente Uchtdorf) «erano tra i nobili e i grandi che furono scelti nel principio per essere governatori nella chiesa di Dio.

Ancor prima di nascere, essi, con molti altri, avevano ricevuto le loro prime lezioni nel mondo degli spiriti ed erano stati preparati per venire, nel tempo debito del Signore, a lavorare nella sua vigna per la salvezza delle anime degli uomini».6

Se fosse possibile, non sarebbe bello chiedere alla madre del presidente Uchtdorf se avesse mai avuto un qualche sentore che il figlio minore un giorno sarebbe stato chiamato a servire nella Prima Presidenza della Chiesa? Che cosa percepiva quando si curava del figlioletto, gli consentì di essere libero e gli salvò la vita? Una volta era con i figli in un auditorio pubblico. Sentì di uscire immediatamente dall’edificio. In conseguenza di quella sensazione d’urgenza, si servì di un carretto con ruote su cui pose il piccolo Dieter e si allontanò in tutta fretta con i figli. Poco dopo, l’edificio andò distrutto per cause belliche. La maggior parte di coloro che si trovavano nell’auditorio morì. La sorella Uchtdorf e i figli si salvarono.

Il presidente Uchtdorf ricorda che nel dopoguerra, quando era ancora bambino, giocava nelle case diroccate dai bombardamenti e che nella vicina foresta trovava fucili, munizioni e altre armi abbandonate. Nel corso degli anni, è vissuto avendo costantemente davanti agli occhi le conseguenze della guerra e la consapevolezza che il suo paese aveva inflitto sofferenze indicibili ad altre persone. Di fatto, anche lui e la sua famiglia furono vittime della dittatura opprimente.

In seguito, si salvò in occasione di un problema tecnico che ebbe con la cloche dell’aeroplano che stava pilotando, che non rispondeva più ai comandi. Se non fosse riuscito a riprendere i comandi, l’aereo avrebbe continuato ad avvitarsi e si sarebbe schiantato. Fallirono diversi tentativi di sbloccare la cloche. Ripetutamente l’istruttore di volo gli comandò di buttarsi dall’aereo. Alla fine il fortissimo pilota, Dieter F. Uchtdorf, sbloccò la cloche e riuscì a compiere un atterraggio di emergenza. Il presidente Uchtdorf riconosce la mano del Signore che gli consentì di sopravvivere in quella prova.7

Le probabilità matematiche che questo figlio di convertiti, nato in Cecoslovacchia, sopravvivesse a una vita piena di rischi, per essere poi chiamato a servire nella Prima Presidenza, erano quanto mai scarse. Il Signore, tuttavia, conosceva e amava quest’uomo speciale sin da prima della fondazione del mondo. Sì, egli era stato preordinato per i suoi compiti come dirigente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Ora si trova accanto al presidente Thomas S. Monson in questa chiamata sacra. I presidenti Henry B. Eyring e Dieter F. Uchtdorf sono grandi servitori del Signore, disposti e in grado di offrire consigli al presidente della Chiesa. Questi tre sommi sacerdoti presiedenti si completano a vicenda. I fedeli della Chiesa seguiranno con gioia e gratitudine la loro leadership ispirata.

NOTE

  1. Chiamata ufficialmente Repubblica Democratica Tedesca.

  2. Vedere Malachia 3:10; 3 Nefi 24:10.

  3. Vedere «La possibilità di testimoniare», Liahona, novembre 2004, 74.

  4. Mosia 3:20; vedere anche Apocalisse 14:6; 1 Nefi 19:17; 2 Nefi 26:13; Mosia 15:28; 16:1; Alma 37:4; DeA 133:37.

  5. Alma 13:3.

  6. DeA 138:55–56.

  7. Vedere Jeffrey R. Holland, «Anziano Dieter F. Uchtdorf: Verso nuovi orizzonti», Liahona, marzo 2005, 8.