2010
La decima: un comandamento anche per gli indigenti
Giugno 2010


Le autorità generali ci parlano

La decima: un comandamento anche per gli indigenti

Tratto da un discorso tenuto alla conferenza generale di aprile 2005.

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Elder Lynn G. Robbins

Nell’ottobre del 1998 il ciclone Mitch ha devastato molte zone dell’America centrale. Il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) era molto preoccupato per le vittime di questo disastro, molte delle quali hanno perso tutto: cibo, vestiario e casa. Egli visitò i santi delle città di San Pedro Sula e Tegucigalpa, in Honduras, e Managua, in Nicaragua. Usando parole simili a quelle dell’amorevole profeta Elia con la vedova affamata, questo profeta moderno portò lo stesso messaggio in ogni città: sacrificarsi e obbedire alla legge della decima.

Ma come si può chiedere a persone tanto indigenti di fare ulteriori sacrifici? Il presidente Hinckley sapeva che le provviste di cibo e vestiario che avevano ricevuto li avrebbero aiutati a sopravvivere alla crisi, ma il suo amore e la sua preoccupazione per loro andava ben oltre. Pur sapendo quanto sia importante l’aiuto umanitario, egli sapeva che l’aiuto più grande arriva da Dio, non dall’uomo. Il profeta voleva aiutarli a dischiudere le cateratte del cielo come promesso dal Signore nel libro di Malachia (vedere Malachia 3:10; Mosia 2:24).

Il presidente Hinckley insegnò loro che se avessero pagato la decima, ci sarebbe sempre stato cibo sulle loro tavole, avrebbero avuto sempre di che vestirsi e avrebbero avuto sempre un tetto sulla loro testa.

Il presidente Gordon B. Hinckley visita i membri della Chiesa dell’Honduras dopo il ciclone del 1998.