2011
Il potere delle Scritture
Novembre 2011


Il potere delle Scritture

Le Scritture sono come delle sorgenti di luce che illuminano la nostra mente e la preparano a ricevere guida e ispirazione dall’alto.

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Elder Richard G. Scott

Noi che veniamo a questo pulpito durante la conferenza sentiamo il potere delle vostre preghiere. Ne abbiamo bisogno e ve ne siamo grati.

Il nostro Padre in cielo sapeva che, per fare il giusto progresso durante il periodo della nostra prova terrena, avremmo dovuto affrontare molte sfide difficili. Alcune di queste sarebbero state quasi insopportabili. Egli ci ha dunque fornito degli strumenti utili per riuscire bene nella nostra prova terrena: tra questi troviamo le Scritture.

In tutte le epoche, il Padre Celeste ha ispirato uomini e donne scelti affinché trovassero delle soluzioni ai problemi più complicati della vita, mediante la guida dello Spirito Santo. Egli ha ispirato questi servitori autorizzati a registrare tali soluzioni in una specie di manuale, destinato a quei figli del Padre che hanno fede nel Suo piano di felicità e nel Suo Beneamato Figliuolo, Gesù Cristo. Possiamo facilmente accedere a questa guida grazie a quell’insieme di tesori che chiamiamo opere canoniche: l’Antico e il Nuovo Testamento, il Libro di Mormon, Dottrina e Alleanze e Perla di Gran Prezzo.

Dal momento che le Scritture hanno origine dalla comunicazione ispirata, tramite lo Spirito Santo, esse sono verità pura. Non dobbiamo preoccuparci della fondatezza dei concetti contenuti nelle opere canoniche, poiché lo Spirito Santo è stato lo strumento che ha spinto e ispirato coloro che le hanno scritte.

Le Scritture sono come delle sorgenti di luce che illuminano la nostra mente e la preparano a ricevere guida e ispirazione dall’alto. Esse, come una chiave, possono aprire il canale di intima comunicazione col nostro Padre Celeste e col Suo Beneamato Figliuolo, Gesù Cristo.

Quando citate correttamente, le Scritture aggiungono la potenza dell’autorità alle nostre affermazioni. Possono diventare amiche fedeli che ci accompagnano in ogni luogo e in ogni momento. Sono sempre disponibili, quando ne abbiamo bisogno. Il loro utilizzo fornisce un fondamento di verità che può essere risvegliato dallo Spirito Santo. Quando impariamo le Scritture, meditiamo su di esse, le scrutiamo e le memorizziamo, è come se stessimo riempiendo un casellario di amici, valori e verità a cui possiamo rivolgerci in ogni momento, dovunque ci troviamo.

Dalla memorizzazione delle Scritture può venire un grande potere. Imparare a memoria un passo delle Scritture è come stringere una nuova amicizia. È come scoprire una persona nuova che può aiutarci nel momento del bisogno, che può darci ispirazione e conforto, e che può motivarci a compiere i cambiamenti necessari. Imparare a memoria questo salmo, per esempio, è stato per me fonte di potere e conoscenza:

“All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò ch’è in essa, il mondo e i suoi abitanti.

Poich’egli l’ha fondata sui mari e l’ha stabilita sui fiumi.

Chi salirà al monte dell’Eterno? e chi potrà stare nel luogo suo santo?

L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità, e non giura con intenti di frode.

Egli riceverà benedizione dall’Eterno, e giustizia dall’Iddio della sua salvezza” (Salmi 24:1–5).

Meditare su un passo come questo significa ricevere una possente guida per la nostra vita. Le Scritture possono creare una base di sostegno e possono darci un gruppo incredibilmente vasto di amici volenterosi, che possono aiutarci. Un passo delle Scritture, quando viene memorizzato, diventa un amico fedele che non si indebolisce con il passare del tempo.

Come una chiave, la meditazione su un passo delle Scritture può schiudere la rivelazione, la guida e l’ispirazione che provengono dallo Spirito Santo. Le Scritture sono in grado di calmare l’animo agitato, di donarci pace e speranza, e di restituirci fiducia nella nostra capacità di superare le prove della vita. Quando è presente la fede nel Salvatore, esse hanno l’incredibile potere di guarire le ferite emotive, così come riescono ad accelerare la guarigione fisica.

A seconda delle nostre necessità, le Scritture riescono a veicolare svariati significati in momenti diversi della nostra vita. In un momento in cui stiamo affrontando delle prove sconosciute, può capitare che un versetto, che magari abbiamo letto tante volte, assuma delle sfumature di significato che ci appaiono ristoratrici e profonde.

E voi come utilizzate le Scritture? Le sottolineate? Scrivete degli appunti ai margini per ricordare un momento di guida spirituale o un’esperienza che vi ha insegnato una lezione profonda? Usate tutte le opere canoniche, compreso l’Antico Testamento? Nelle pagine dell’Antico Testamento ho trovato delle verità preziose che sono diventate parte essenziale delle fondamenta di verità che guidano la mia vita e che rappresentano una risorsa quando cerco di condividere il messaggio del Vangelo con gli altri. Ecco perché mi piace tanto l’Antico Testamento: perché in ogni sua pagina trovo dei gioielli di verità. Per esempio:

“E Samuele disse: ‘L’Eterno ha egli a grado gli olocausti e i sacrifizi come che si ubbidisca alla sua voce? Ecco, l’ubbidienza val meglio che il sacrifizio, e dare ascolto val meglio che il grasso dei montoni’” (1 Samuele 15:22).

“Confidati nell’Eterno con tutto il tuo cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento.

Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri.

Non ti stimar savio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male…

Figliuol mio, non disdegnare la correzione dell’Eterno, e non ti ripugni la sua riprensione;

ché l’Eterno riprende colui ch’egli ama, come un padre il figliuolo che gradisce.

Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza” (Proverbi 3:5–7, 11–13).

Anche il Nuovo Testamento è fonte di preziosissime verità:

“E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua.

Questo è il grande e il primo comandamento.

Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso.

Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti” (Matteo 22:37–40).

“Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano;

ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli.

Ma egli gli disse: Signore, con te son pronto ad andare e in prigione e alla morte.

E Gesù: Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi…

E una certa serva, vedutolo sedere presso il fuoco, e avendolo guardato fisso, disse: Anche costui era con lui.

Ma egli negò, dicendo: Donna, io non lo conosco.

E poco dopo, un altro, vedutolo, disse: Anche tu sei di quelli. Ma Pietro rispose: O uomo, non lo sono.

E trascorsa circa un’ora, un altro affermava lo stesso, dicendo: Certo, anche costui era con lui, poich’egli è Galileo.

Ma Pietro disse: O uomo, io non so quel che tu dica. E subito, mentr’egli parlava ancora, il gallo cantò.

E il Signore, voltatosi, riguardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola del Signore com’ei gli avea detto: Prima che il gallo canti oggi, tu mi rinnegherai tre volte.

E uscito fuori pianse amaramente” (Luca 22:31–34, 56–62).

Quanto mi duole il cuore per ciò che accadde a Pietro in quell’occasione!

Il seguente versetto di Dottrina e Alleanze ha rappresentato una grandissima benedizione per la mia vita: “Non cercare di proclamare la mia parola, ma cerca prima di ottenerla, ed allora la tua lingua verrà sciolta; allora, se lo desideri, avrai il mio Spirito e la mia parola, sì, il potere di Dio per convincere gli uomini” (DeA 11:21).

Dal mio punto di vista, il Libro di Mormon insegna la verità con una chiarezza e una forza uniche. Per esempio:

“Ed ora vorrei che foste umili, che foste sottomessi e gentili, facili da trattare, pieni di pazienza e di longanimità, essendo temperanti in ogni cosa, essendo diligenti nell’obbedire ai comandamenti di Dio in ogni occasione; e che chiedeste qualsiasi cosa di cui abbiate bisogno, sia spirituale che temporale, rendendo sempre grazie a Dio per tutte le cose che ricevete.

E assicuratevi di avere fede, speranza e carità, e allora abbonderete sempre in buone opere” (Alma 7:23–24).

Ed ecco un altro passo:

“E la carità tollera a lungo ed è gentile, non invidia, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, non si lascia provocare facilmente, non pensa il male, non gioisce dell’iniquità, ma gioisce della verità, resiste a tutte le cose, crede tutte le cose, spera tutte le cose, sopporta tutte le cose.

Perciò, miei diletti fratelli, se non avete carità non siete nulla, poiché la carità non viene mai meno. Pertanto attenetevi alla carità, che è la più grande di tutte, poiché tutte le cose devono perire—

Ma la carità è il puro amore di Cristo, e sussiste in eterno; e colui che sarà trovato pervaso di essa all’ultimo giorno, tutto andrà bene per lui.

Pertanto, miei diletti fratelli, pregate il Padre con tutta la forza del vostro cuore, per poter essere riempiti di questo amore, che egli ha conferito a tutti coloro che sono veri seguaci di suo Figlio Gesù Cristo, affinché possiate diventare figli di Dio; cosicché, quando apparirà, saremo simili a Lui, poiché lo vedremo come egli è; affinché possiamo avere questa speranza: di poter essere purificati proprio come egli è puro” (Moroni 7:45–48).

Jeanene, la mia adorata moglie, amava il Libro di Mormon. In gioventù, negli anni dell’adolescenza, esso divenne il fondamento della sua vita. Fu una sorgente di testimonianza e insegnamento durante il suo servizio come missionaria a tempo pieno negli Stati Uniti nordoccidentali. Quando servimmo insieme sul campo di missione a Córdoba, in Argentina, lei incoraggiava caldamente l’uso del Libro di Mormon nei nostri sforzi di proselitismo. Jeanene ricevette presto la conferma che coloro che leggono il Libro di Mormon con costanza vengono benedetti con una porzione maggiore dello Spirito del Signore, con un’accresciuta determinazione a obbedire ai Suoi comandamenti e con una testimonianza più salda della divinità del Figlio di Dio.1 Quando si avvicinava la fine dell’anno, non so per quanti anni l’ho vista sedersi in tranquillità per cercare di finire con cura tutto il Libro di Mormon.

Nel 1991 volli fare alla mia famiglia un regalo di Natale speciale. Scrissi nel mio diario come stavo realizzando questo desiderio: “Mercoledì, 18 dicembre 1991, ore 12:38. Ho appena finito la registrazione audio del Libro di Mormon per la mia famiglia. È stata un’esperienza che ha accresciuto la mia testimonianza di quest’opera divina e ha rafforzato in me il desiderio di conoscerne meglio le pagine, per trarre dalle Scritture le verità utili al servizio che rendo al Signore. Amo questo libro. Attesto con tutta la mia anima che esso è vero e che è stato preparato per benedire il casato d’Israele e tutti coloro che ne fanno parte in tutto il mondo. Tutti coloro che ne studieranno il messaggio con umiltà e fede, credendo in Gesù Cristo, ne conosceranno la veridicità e troveranno un tesoro che li condurrà, in questa vita, a maggiore felicità, pace e successo. Testimonio, su tutto ciò che è sacro, che questo libro è vero”.

Possa ognuno di noi trarre vantaggio dalla ricchezza di benedizioni che scaturisce dallo studio delle Scritture. Per questo prego, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Nota

  1. Vedere Gordon B. Hinckley, “Una testimonianza vibrante e sincera”, Liahona, agosto 2005, 6.