2012
Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo?
Febbraio 2012


“Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo?”

Tramite l’esempio di una famiglia simpatizzante, ho imparato che le promesse del Signore sono certe, quando obbediamo alla legge del digiuno con fede e intento.

Stavo servendo come missionaria a tempo pieno in Texas, USA, quando lessi per la prima volta Isaia 58. Qui il Signore delinea la dottrina della legge del digiuno, elencando circa 20 benedizioni specifiche per coloro che sono obbedienti alla Sua legge. Prima della mia missione, avevo visto molte di queste benedizioni nella mia vita e in quella dei miei amici e familiari. Tuttavia, fu grazie all’esempio e la fede di una famiglia simpatizzante che riuscii a comprendere veramente la realtà delle promesse del Signore, quando il nostro digiuno è accetto dinanzi a Lui.

“Allora chiamerai, e l’Eterno ti risponderà; griderai, ed egli dirà: ‘Eccomi!’” (Isaia 58:9).

Quando io e la mia collega cominciammo a insegnare a Corina Aguilar, lei aveva già espresso il desiderio di venire in chiesa. Dopo aver appreso della restaurazione del Vangelo e letto e pregato riguardo al Libro di Mormon, sentiva che la Chiesa era vera. C’era solo una cosa che la tratteneva: suo marito, Manuel.

Corina non veniva in chiesa da sola: voleva assolutamente che tutta la sua famiglia imparasse il Vangelo assieme. Tuttavia, Manuel era occupato, in quanto lavorava per molte ore, e quando rincasava, l’ultima cosa che voleva fare era ascoltare una coppia di missionarie.

Corina iniziò a pregare che Manuel avesse il desiderio di incontrarsi con noi, ma passarono settimane senza che il suo atteggiamento cambiasse. Poi, un giorno alla fine di una lezione, Corina ci fece delle domande sul digiuno. Stavamo facendo tardi per un altro appuntamento, per cui spiegammo brevemente che, quando digiuniamo, ci asteniamo dal mangiare e dal bere per due pasti consecutivi, pregando in quel periodo di tempo perché il Padre Celeste conceda aiuto e guida a noi o agli altri. Promettendo di approfondire l’argomento nella nostra prossima visita, ce ne andammo in gran fretta.

Qualche giorno più tardi, ritornammo da Corina. Durante la lezione ci sorprese quando disse mestamente: “Non credo di poter digiunare”. Ci spiegò che dopo la nostra ultima visita, aveva digiunato, saltando la colazione e il pranzo per poi mangiare a cena. Dopo quel pasto, aveva cominciato un’altra volta, non mangiando niente fino alla cena successiva, e così per tre giorni. Ho provato con tutta me stessa”, ci disse, “ma era così difficile”.

Meravigliate dalla sua fede, le spiegammo subito che normalmente si digiuna per un solo giorno. Poi, curiose di conoscere il motivo di un simile sacrificio, le domandammo: “Corina, possiamo chiedere per che cosa stava digiunando?”

“Per mio marito”, rispose.

Restammo colpite dal suo desiderio di seguire i comandamenti del Signore e ricercare benedizioni per la sua famiglia. L’anziano Joseph B. Wirthlin (1917–2008) del Quorum dei Dodici Apostoli ha insegnato: “Spesso quando digiuniamo, le nostre preghiere giuste e le petizioni hanno maggiore potere”.1 Così è stato per Corina. La settimana seguente Manuel accettò di incontrarsi con noi. Benché scettico, dopo aver appreso del piano di salvezza, cominciò a pregare e perfino tenne una copia del Libro di Mormon nel suo camion per leggerlo durante la pausa dal lavoro. Alla fine, Corina, Manuel e i loro tre figli iniziarono a venire in chiesa assieme.

“Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi, e che s’infranga ogni sorta di giogo?” (Isaia 58:6).

Sebbene progredisse grandemente, Manuel faticava a obbedire alla Parola di Saggezza. Beveva alcol da quando era ragazzo, e non solo aveva difficoltà a smettere, ma temeva anche di essere preso in giro dagli amici.

Anche Corina si sentiva schiava dell’abitudine di suo marito e per anni aveva cercato di aiutarlo. Ora, con una nuova fede e una testimonianza del potere del digiuno, cominciò a digiunare regolarmente affinché Manuel avesse la forza di osservare la Parola di Saggezza.

L’amore di Corina per suo marito mi ricordò la storia del Nuovo Testamento in cui un padre supplicò gli apostoli di guarire suo figlio lunatico. Benché avessero esercitato la fede, non erano stati in grado di compiere il miracolo. Il Signore, tuttavia, guarì il bambino, spiegando dopodiché che “questa specie di demoni non esce se non mediante la preghiera e il digiuno” (Matteo 17:21).

Similmente, fu grazie alla preghiera e al digiuno che Manuel gradualmente ottenne la forza di liberarsi dalla sua abitudine. Nonostante i suoi amici inizialmente lo deridessero, presto svilupparono maggiore rispetto per lui, quando dimostrò la sua lealtà al Signore osservando i Suoi comandamenti.

“L’Eterno ti guiderà del continuo, sazierà l’anima tua ne’ luoghi aridi… e tu sarai come un giardino ben annaffiato” (Isaia 58:11).

Oltre a fornire aiuto, forza e direzione dal Signore, il digiuno dà l’opportunità di supplire “ai bisogni dell’affamato, e sazi[are] l’anima afflitta” (Isaia 58:10) attraverso il pagamento di una generosa offerta di digiuno. Il presidente Marion G. Romney (1897–1988), primo consigliere della Prima Presidenza, ha insegnato: “Siate generosi nel vostro donare affinché voi stessi possiate progredire… Prometto a ognuno di voi che lo farà una maggiore prosperità sia spirituale che temporale”.2

Mentre gli Aguilar si preparavano per il battesimo, la loro fede fu messa alla prova in numerosi modi. Poco dopo aver fissato una data battesimale, Manuel perse il lavoro, e lui e Corina non sapevano come avrebbero pagato l’affitto e le bollette, per non parlare del cibo per i loro figli. Sebbene avessero ricevuto un aiuto economico da dei familiari, questo non era sufficiente per far fronte a tutti i loro oneri finanziari.

Non scorgendo altra alternativa, la coppia decise di vendere ciò che possedeva. Per prima cosa vendettero alcuni oggetti superflui che avevano in casa, per poi passare a qualsiasi cosa non fosse strettamente necessaria. Dopo una settimana, avevano racimolato abbastanza soldi per pagare l’affitto di quel mese, ma continuavano a temere per come avrebbero resistito i mesi successivi.

Non passò molto tempo prima che i membri del ramo vennero in loro soccorso. Il presidente di ramo si incontrò con Manuel per valutare di che altro tipo di aiuto avevano bisogno, e come ramo fecero il possibile per aiutare gli Aguilar a superare la situazione.

Continuando a seguire i comandamenti e facendo tutto quello che potevano per provvedere alla loro famiglia, gli Aguilar videro molte benedizioni, comprese nuove opportunità di lavoro. Impararono che anche nei momenti difficili il Signore promette di prendersi cura dei nostri bisogni, se siamo obbedienti.

“Allora la tua luce spunterà come l’aurora… la tua giustizia ti precederà, e la gloria dell’Eterno sarà la tua retroguardia” (Isaia 58:8).

Il 9 novembre 2008, Manuel, Corina, Jovani e Lupito Aguilar entrarono nelle acque del battesimo. La più piccola, Mariela, non vedeva l’ora di compiere otto anni ed essere battezzata. Manuel presto ricevette il Sacerdozio di Aaronne e in seguito il Sacerdozio di Melchisedec.

Un anno più tardi Manuel e Corina andarono al tempio per ricevere la loro dotazione e ora si stanno preparando per ritornarci e suggellarsi ai loro figli.

“Tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età” (Isaia 58:12).

Quali primi membri della Chiesa nella loro famiglia, Manuel e Corina sono pionieri che, grazie al loro esempio di fede e sacrificio, stanno stabilendo un modello da seguire per la loro posterità e per gli altri. Non solo hanno aiutato i loro figli a ricevere le benedizioni del Vangelo, ma hanno anche mostrato ad amici e familiari la gioia che è entrata nella loro vita attraverso l’obbedienza ai comandamenti. Alcuni di loro, inoltre, hanno conosciuto i missionari e si sono fatti battezzare.

Il digiuno apre la porta a benedizioni uniche di forza e conforto. Come la famiglia Aguilar, anche noi affrontiamo prove e difficoltà nello sforzarci di seguire il Salvatore: possiamo fare fatica a superare debolezze personali o tentazioni oppure tormentarci per gli errori degli altri; possiamo sentirci afflitti da pene fisiche o emotive oppure passare per dei periodi di ristrettezza economica. Indipendentemente dal fardello che portiamo, il digiuno ci aiuta a gettare “sull’Eterno il [nostro] peso, ed egli [ci] sosterrà” (Salmi 55:22). Se obbediremo alla legge del digiuno con fede e intento, saremo testimoni nella nostra vita delle benedizioni promesse in Isaia 58.

Note

  1. Joseph B. Wirthlin, “La legge del digiuno”, Liahona, luglio 2001, 89; Ensign, maggio 2001, 73.

  2. Marion G. Romney, “La benedizione del digiuno”, La Stella, dicembre 1982, 4

Curiose di conoscere il motivo di un simile sacrificio, domandammo a Corina per che cosa stava digiunando. “Per mio marito”, rispose.

Grazie alla preghiera e al digiuno Manuel gradualmente ottenne la forza di liberarsi dalla sua abitudine, e gli Aguilar si prepararono per essere battezzati.

Illustrazioni di Michael Malm