2012
Il tempo del raccolto arriverà
Settembre 2012


Il tempo del raccolto arriverà

La famiglia Filipponi ha imparato che la legge del raccolto — sia fisico che spirituale — richiede persistenza, pazienza e preghiera.

Per Oscar Filipponi e la sua famiglia, guadagnarsi da vivere con i prodotti della terra non è mai stato facile. Il vento, la siccità, il guasto dei macchinari, la crisi dei mercati e altre difficoltà a volte sembrano cospirare contro i loro migliori sforzi.

“Ogni giorno qui nel chacra — sulla nostra terra — dobbiamo ricercare l’ispirazione e la rivelazione per poter vivere di ciò che la terra ci offre”, dice Oscar, che coltiva 100 acri (40 ettari) nella valle bassa del fiume Chubut, situata nella provincia meridionale di Chubut in Argentina. “Ogni giorno porta con sé nuove sfide”.

Una delle sfide più grandi della famiglia Filipponi è che non sempre sa quando i suoi instancabili sforzi porteranno frutto. Tuttavia ha imparato che il duro lavoro e la perseveranza alla fine pagano sempre.

“Quando lavori la terra i tuoi sforzi non vengono ricompensati su base giornaliera o settimanale”, spiega Oscar. “Noi lavoriamo ogni giorno eccetto la domenica — ogni settimana, ogni mese — senza necessariamente vedere un riscontro monetario, quindi dobbiamo per forza stabilire dei piani economici. A volte ci vogliono dei mesi o addirittura un anno per godere dei frutti delle nostre fatiche. Dobbiamo sempre tenere a mente che il lavoro che facciamo adesso produrrà un raccolto più tardi”.

Insieme a sua moglie, Liliana, e due dei loro figli, Daniel e María Céleste, Oscar coltiva l’alfalfa e alleva del bestiame.

“A volte abbiamo del denaro, altre volte no perché va tutto nelle spese di gestione della fattoria”, lui dice. “A volte i nostri macchinari si guastano. A volte non possiamo vendere i nostri animali quando sono pronti per essere venduti. Ma se riflettiamo e preghiamo, se restiamo pazienti e ci aggrappiamo alla speranza, nel giro di uno o due giorni la soluzione ci si presenta da sola. Succede che qualcuno passa da noi e ci dice: ‘Che,1 hai degli animali in vendita?’ Le cose si risolvono, e noi andiamo avanti. È difficile lavorare la terra, ma siamo stati sorretti durante i nostri sforzi quotidiani”.

Punti di riferimento

Daniel dice che lavorare la terra gli fornisce la possibilità di riflettere ogni giorno sulle benedizioni e sulle difficoltà dal punto di vista del Vangelo. “È una benedizione poter parlare con il Signore e fare attenzione all’influenza dello Spirito senza essere distratti dal rumore, dalla musica o dalla pubblicità”, lui dice riguardo il lavorare la terra.

“È facile essere un membro della Chiesa quando si vive in un posto come questo circondati dalle persone che amiamo e dalla natura”, aggiunge Liliana. “Mi aiuta a ricordarmi che noi dipendiamo dal Signore e che tutto ciò che abbiamo ci viene dato grazie a Lui. Quasi tutto quello che facciamo qui riflette qualche principio del Vangelo. Oscar torna sempre a casa con una riflessione tratta dal mondo dell’agricoltura o dal lavoro con gli animali”.

Quando Oscar deve arare un campo, per esempio, lui sceglie un punto di riferimento come un albero o una roccia in lontananza affinché possa aiutarlo ad arare delle file diritte. “Non ha importanza se ci sono delle ostruzioni lungo il suo percorso”, dice Liliana. “Non può deviare dal suo corso perché vuole che le file siano diritte”.

Oscar aggiunge: “Se guardo dietro di me per vedere come stanno venendo le file, esco fuori dal mio corso. Quindi mi concentro sul mio punto di riferimento e vado avanti”.

Come nel chacra, lui dice, così è nella Chiesa. “Per mantenere la rotta nella nostra vita, dobbiamo guardare al Signore, leggere le Scritture e obbedire ai comandamenti. Se ci permettiamo il lusso di distrarci, perdiamo i nostri punti di riferimento e i nostri sentieri diventano storti e tortuosi”.

Un raccolto spirituale

La famiglia Filipponi frequenta un ramo della Chiesa vicino Gaiman. In questa cittadina di 6.000 persone, colonizzata da immigrati gallesi nel 1870, i membri del ramo hanno ampie opportunità di tenere alta la loro luce. “Dobbiamo essere al nostro meglio ogni giorno perché le persone ci guardano sempre”, dice Liliana.

Far sì che le persone si interessino al Vangelo può richiedere del tempo. Così come la legge fisica del raccolto, la legge spirituale del raccolto richiede pazienza. Ma siccome la famiglia vive i principi del Vangelo in maniera coerente, le persone hanno imparato a conoscere e a rispettare gli standard dei Santi degli Ultimi Giorni.

In precedenza, quando Oscar lavorava per il governo, rifiutava ripetutamente le offerte di caffè, tè ed alcol. “Dopo qualche anno”, lui dice, “i miei colleghi diventarono rispettosi e premurosi e solevano chiedermi: ‘Che tipo di bevanda gassata vuoi?’. A volte mostrarono anche dell’interesse nei confronti della Chiesa. Il raccolto è proprio così”.

Il luogo dove il raccolto spirituale dell’apprendere e del vivere i principi del Vangelo è stato particolarmente abbondante è all’interno della famiglia stessa.

Il raccolto è venuto tramite le benedizioni ricevute dal servizio svolto da Oscar come patriarca del Palo Trelew nell’Argentina del nord, dal servizio svolto da Liliana come presidentessa di ramo della Società di Soccorso, e da altri servizi in tante altre chiamate svolti dai membri della famiglia lungo gli anni.

Il raccolto è venuto dal santificare il giorno del Signore e dal vivere la legge della decima. “Le cateratte del cielo si aprono veramente: se non immediatamente, avviene comunque tramite un processo di obbedienza continua”, dice Oscar.

Il raccolto è venuto con il raggiungimento del diploma di scuola superiore da parte di tutti i figli dei Filipponi e con il servizio missionario a tempo pieno svolto da tutti e quattro i loro figli maschi. La loro formazione e il loro servizio missionario hanno fatto sì che trovassero dei lavori e delle opportunità di leadership che altrimenti forse non avrebbero avuto.

Il raccolto è venuto dalle domande che María Céleste ha ricevuto dai suoi compagni che vogliono sapere di più riguardo al servizio missionario a tempo pieno svolto dai suoi fratelli, riguardo al suo credo religioso e riguardo al perché evita di andare alle feste che cominciano tardi il sabato sera.

E il raccolto è venuto dai sussurri e dalla tranquillizzante influenza dello Spirito Santo, che ha aiutato la famiglia a evitare una possibile tragedia una notte tardi quando pensarono che qualcuno fosse entrato in casa per rubare. Daniel si svegliò quando sentì un rumore e si preparò a difendere la sua casa, ma colui che pensava essere un ladro in realtà era un vicino che era venuto a chiedere aiuto dopo che gli si era rotta la macchina.

“Realizzai che lo Spirito mi aveva calmato così da poter risolvere la situazione reagendo in maniera tranquilla e non in modo esagerato”, dice Daniel. “In seguito pregammo e ringraziammo il Padre Celeste che in quell’occasione non accadde niente di brutto”.

Quando doniamo veramente noi stessi a Dio, dicono i membri della famiglia Filipponi, Egli ci benedice con ciò di cui abbiamo bisogno e noi diventiamo degli strumenti nelle Sue mani. È un processo che richiede persistenza, pazienza e preghiera. Richiede anche molta fede e molto lavoro. Ma quando vorrà il Signore, il tempo del raccolto arriverà.

Nota

  1. Un’espressione usata comunemente in Argentina che significa “amico” o “compagno”.

Fotografia di famiglia di Michael R. Morris