2013
Pronta per leggere
Gennaio 2013


Pronta per leggere

“Iddio ci ha dato uno spirito non di timidità, ma di forza” (2 Timoteo 1:7).

Mary non riusciva a stare ferma sulla sedia per l’ansia mentre ascoltava gli altri bambini nella sua classe della Primaria leggere a turno le Scritture. Sperava che il suo turno non arrivasse mai.

Mary aveva un disturbo dell’apprendimento chiamato dislessia. Quando guardava le lettere su una pagina, esse sembravano muoversi e cambiare posto. Quando leggeva ad alta voce, le parole le uscivano lentamente e a volte nell’ordine sbagliato. Spesso leggeva parole che non erano nemmeno scritte.

Più si avvicinava il suo turno, più Mary era spaventata. Quando alla fine toccò a lei, Mary non ce la fece più.

“Devo andare in bagno”, disse improvvisamente alzandosi di scatto dalla sedia facendo cadere le sue Scritture sul pavimento. Mary corse lungo il corridoio fino ad arrivare al bagno. Era contenta che non ci fosse nessuno. Si mise in un angolo e cominciò a piangere.

Dopo pochi minuti sentì la sorella Smith che la chiamava mentre entrava in bagno. “Mary, che cosa c’è che non va?”

Mary non sapeva cosa dire. Era così imbarazzata. Nessuno degli altri bambini aveva questo problema. “Non posso leggere!” esclamò infilando la testa tra le sue braccia incrociate.

“Non puoi leggere?” chiese la sorella Smith, perplessa. Ti ho visto fare discorsi in Primaria. So che puoi leggere”.

Mary scosse la testa. “Imparo a memoria i miei discorsi. Li ripeto in continuazione così non devo provare a leggerli davanti alle persone. Non posso leggere ad alta voce e quando lo faccio commetto un sacco di errori. Non voglio che gli altri bambini ridano di me”.

“Oh Mary, mi dispiace. Non ti chiederò di leggere ad alta voce finché non saprò che sei pronta”, disse la sorella Smith. “E non credo che qualcuno nella nostra classe riderà di te. Sono tuoi amici”.

“I bambini a scuola ridono di me”, sussurrò Mary.

La sorella Smith asciugò le lacrime di Mary. “Torna in classe e vedrai”, disse.

Si avviarono insieme verso la classe. Betsy, un’amica di Mary, era seduta sulla sedia accanto alla sua, lisciando le pagine stropicciate delle Scritture di Mary. Mary si sedette e Betsy le restituì le Scritture.

“Chi vuole essere il prossimo a leggere?”, chiese la Sorella Smith.

“Tocca a Mary”, disse un bambino della classe.

Mary esitò, ma diede uno sguardo ai suoi compagni e vide i loro sorrisi gentili. La sorella Smith annuì e, come gli altri, le sorrise. Mary era nervosa, ma trovò il segno e cominciò a leggere.

Le parole le uscirono lentamente. Commise qualche errore, ma quando si bloccava, Betsy le sussurrava piano nell’orecchio la parola corretta. Mary non lesse bene come gli altri bambini nella sua classe, ma nessuno rise o la prese in giro. Poi fu il turno di qualcun altro e la lezione continuò.

Mentre si recavano nella stanza della Primaria dopo la lezione, la sorella Smith sussurrò a Mary che era orgogliosa di lei. Mary era felice di non dover più cercare di nascondere i suoi problemi con la lettura. “Continuerò a esercitarmi”, pensò. E sorrise, sapendo di avere dei buoni amici in chiesa che la sostenevano lungo il cammino.

Illustrazioni di Apryl Stott