2013
Il Padre e il Figlio
Maggio 2013


Il Padre e il Figlio

Il fulcro del vangelo di Gesù Cristo e il suo potere di salvezza è una corretta comprensione del Padre e del Figlio.

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Anziano Christoffel Golden jr

Cari fratelli e sorelle, sono grato di potervi parlare questo pomeriggio nella cornice di questa entusiasmante Conferenza generale!

Nel parlare di un argomento per me particolarmente sacro, spero innanzitutto di riconoscere con gratitudine la devozione di innumerevoli cristiani di tutte le epoche, compresi i miei antenati francesi protestanti e irlandesi cattolici. Poiché avevano fede e adoravano Dio, molti di loro sacrificarono la posizione, i possedimenti e persino la propria vita per difendere il loro Dio e la loro fede.1

Come Santi degli Ultimi Giorni e cristiani, anche noi abbiamo una fede forte e profonda in Dio, il Padre Eterno, e in Suo Figlio, Gesù Cristo. La devozione a Dio rimane sempre una questione sacra e personale tra ognuno di noi e il nostro Creatore.

La nostra ricerca della vita eterna non è altro che la richiesta di capire chi è Dio e di tornare a vivere con Lui. Il Salvatore pregò Suo Padre dicendo:“E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”.2

Anche alla luce di questa dichiarazione del Salvatore Stesso, l’opinione prevalente sulla natura del Padre e del Figlio nel corso dei molti secoli e tra la maggior parte degli uomini è chiaramente in contrasto con gli insegnamenti delle sacre Scritture.

Noi proponiamo con rispetto che il fulcro del vangelo di Gesù Cristo e il suo potere di salvezza è una corretta comprensione del Padre e del Figlio.3

L’importanza di questo principio fondamentale del vangelo di Gesù Cristo è confermata dalla Prima Visione del profeta Joseph Smith, nel 1820. Il profeta scrisse: “Io vidi due Personaggi il cui splendore e la cui gloria sfidano ogni descrizione, ritti sopra di me nell’aria. Uno di essi mi parlò, chiamandomi per nome, e disse indicando l’altro: Questo è il mio Figlio diletto. Ascoltalo!4

Questa esperienza del giovane Joseph, seguita da molte altre visioni e rivelazioni, mostra che Dio esiste davvero; che il Padre e Suo Figlio, Gesù Cristo, sono due esseri separati e distinti; che l’uomo è creato a immagine di Dio; che il nostro Padre Celeste è letteralmente il Padre di Gesù Cristo; che Dio continua a rivelarSi agli uomini; che Dio ci è sempre vicino e si interessa di noi; e che Egli risponde alle nostre preghiere.

Anche se nelle Scritture apparizioni simili del Padre e del Figlio sono relativamente rare, la particolarità della Prima Visione è che essa concorda benissimo con gli altri eventi riportati nelle sacre Scritture.

Nel Nuovo Testamento, ad esempio, leggiamo l’ultima testimonianza di Stefano durante il suo martirio. Egli disse: “Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio”.5

Durante una potente visione sull’isola di Patmos, l’apostolo Giovanni vede il “Signore Iddio, l’Onnipotente”6 e anche l’Agnello di Dio, che ci ha “comprat[i]… col [Suo] sangue”.7

Nel Libro di Mormon, la dottrina del Padre e del Figlio rappresenta una maestosa testimonianza insieme alla Sacra Bibbia. Il Libro di Mormon riporta la visita del nostro Salvatore ai Nefiti, nella quale la voce del padre, alla presenza di duemilacinquecento Nefiti, presenta il Cristo risorto: “Ecco il mio Figlio beneamato, nel quale io mi compiaccio, nel quale ho glorificato il mio nome: ascoltatelo”.8

Nei quattro vangeli, Cristo Stesso si riferisce a Suo Padre in cielo circa centosessanta volte, mentre durante il Suo breve ministero di tre giorni tra i Nefiti, secondo quanto riportato nel Libro di Mormon, Egli cita il Padre circa centoventi volte.

Ad esempio, in Matteo, Gesù dice: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli”.9

In Giovanni, Egli attesta: “Il Figliuolo non può da se stesso far alcuna cosa, se non la vede fare dal Padre”.10

E in Luca, Egli esclama: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.11

Ogni volta che il nostro Signore si riferisce al Suo Padre Celeste, lo fa con estrema riverenza e sottomissione.

Spero che le mie parole non diano adito a incomprensioni. Gesù Cristo è il grande Geova, il Dio d’Israele, il promesso Messia e, grazie alla Sua infinita Espiazione, Egli è il nostro Salvatore e il Redentore del mondo. Di Lui l’apostolo Paolo dichiarò: “Poi verrà la fine, quand[o Cristo] avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che [Cristo] avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà ed ogni potenza”.12

La sera dell’Espiazione, il Salvatore offrì la Sua grande preghiera di intercessione a Suo Padre. Egli disse:

“Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola:

che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.

E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno”.13

Il Padre e il Figlio sono esseri distintamente separati, ma Essi sono perfettamente uniti e sono uno nel potere e nello scopo. Il Loro essere uno non è riservato solo a Loro; al contrario, Essi desiderano la stessa unità per tutti coloro che, con devozione, seguono e rispettano i Loro comandamenti.

In che modo l’onesto ricercatore di Dio è in grado di conoscere il Padre e il Figlio? Il nostro Salvatore ha promesso: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo… vi insegnerà ogni cosa”.14

Nel Libro di Mormon, Nefi, parlando della dottrina di Cristo, dichiarò che lo Spirito Santo “testimonia del Padre e del Figlio”.15

È vero che il potere, o l’influenza, dello Spirito Santo può a volte essere sentito da chiunque, secondo la volontà del Signore e indipendentemente dalla propria convinzione religiosa. Ma la pienezza, o dono, dello Spirito Santo giunge solo dopo che la persona ha ricevuto, con “un cuore spezzato e uno spirito contrito”,16 le ordinanze del battesimo e del dono dello Spirito Santo17 mediante l’imposizione delle mani. Queste e altre sacre ordinanze possono essere effettuate solo sotto la direzione e il potere del sacerdozio di Dio. A riguardo, ci viene insegnato:

“E questo sacerdozio maggiore amministra il Vangelo e detiene la chiave dei misteri del regno, sì, la chiave della conoscenza di Dio.

Perciò, nelle sue ordinanze il potere della divinità è manifesto”.18

Vista alla sua vera luce, la dottrina del Padre e del Figlio è la dottrina della famiglia eterna. Ogni essere umano è esistito come figlio di spirito di genitori celesti19 nella vita preterrena, in cui Cristo era il Primogenito di tale famiglia celeste.20

Lo stesso vale per tutti noi. Noi siamo i figli del nostro Padre Celeste.

Il presidente Ezra Taft Benson, con visione profetica, disse: “Nulla ci stupirà di più, una volta passati dall’altra parte del velo, di quanto intimamente conosciamo il nostro Padre [Celeste], di quanto familiare sia per noi il Suo volto”.21

Ho imparato che non è possibile descrivere nella lingua degli uomini ciò che è reso noto solo mediante lo Spirito Santo e il potere di Dio. È con questo spirito che rendo solenne testimonianza della realtà, della vicinanza e della bontà del nostro Padre Eterno e del Suo santo Figlio, Gesù Cristo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.