2013
Esperienze in profonda fiducia
Luglio 2013


Esperienze di profonda fiducia

Quando Claire (il nome è stato cambiato) aveva sei anni, i suoi genitori divorziarono. Negli anni successivi, è stata testimone di molti matrimoni falliti e ha visto anche membri della famiglia alle prese con le dipendenze, con l’inattività nella Chiesa, e con la depressione. Triste e confusa, Claire ha perso la fiducia nella famiglia.

“Mi sono detta che il matrimonio non era per me”, dice. “In realtà temevo che il mio futuro sarebbe stato uguale al passato”.

Oltre a sentirsi angosciata per la sua situazione familiare, Claire si sentiva sola. Un giorno, quando era adolescente, cadde in ginocchio in preda alla disperazione e pregò, supplicando il Padre Celeste per sapere se c’era. “Quando ho smesso di piangere e di parlare, sono stata travolta da un ardente sentimento che era tranquillo, forte, e così diretto”, dice. “Sapevo che Padre Celeste c’era e che mi avrebbe sempre amata e aiutata durante le prove”.

La risposta che Claire ha ricevuto le ha suscitato il desiderio di accrescere la propria testimonianza e la fiducia che ripone in Dio e nei Suoi comandamenti riguardanti la famiglia. Non solo ha continuato a pregare, ma ha anche letto le Scritture, ha frequentato il Seminario e ha osservato i comandamenti.

Ora Claire è sposata e sta imparando ad affrontare con fede le difficoltà. “Il non riuscire a crescere una famiglia forte non è una preoccupazione per me perché io e mio marito abbiamo deciso di nutrire la nostra testimonianza, di includere il Padre Celeste e il Salvatore nella nostra vita e di ricordare l’innegabile veridicità del Vangelo sempre”.

Claire ha iniziato ad avere fiducia in Dio grazie a una preghiera semplice e sincera. Ma che cos’altro possiamo fare per acquisire fiducia nel Padre Celeste? Giovani adulti provenienti da tutto il mondo — ognuno alle prese con determinate prove — condividono le proprie esperienze su come hanno sviluppato fiducia nel Signore e hanno imparato a confidare nella Sua volontà, nel Suo modo e nel Suo tempo.

Serbate la gratitudine

Riflettere sulle proprie benedizioni aiuta Stefanie Egly di Hesse, in Germania, a confidare nel piano del Padre Celeste e nel Suo tempo.

Stefanie ha iniziato a scrivere le proprie benedizioni dopo che la relazione con un buon amico non ha funzionato: “Sebbene non uscivamo insieme, ho sempre sperato che il nostro rapporto diventasse qualcosa di più importante. Le mie speranze sono state infrante quando mi ha detto che aveva una ragazza”.

Con il cuore a pezzi, Stefanie ha trovato conforto leggendo un articolo sulla gratitudine nella Liahona. Ha sentito l’impulso di scrivere come era stata benedetta, nello specifico in che modo l’essere single era stata una benedizione.

La lista l’ha aiutata a riconoscere il fatto che, solo perché non aveva avuto la possibilità di sposarsi, non voleva dire che le sue benedizioni le erano state negate. Stefanie riconosce che il Signore l’ha benedetta con la possibilità di diventare insegnante di scuola elementare e di lavorare con i bambini. Ha viaggiato, ha assistito alla Conferenza generale e ha partecipato come consigliera nel programma Especially for Youth. Alcune delle sue più care amicizie sono nate durante le conferenze per i giovani adulti a cui ha partecipato.

Ma la benedizione più grande, dice, è stata il poter trascorrere del tempo con la nonna poco prima che morisse, una cosa che i suoi fratelli e i suoi cugini non hanno potuto fare perché vivevano lontano o avevano una famiglia a cui badare.

Sono passati cinque anni da quando Stefanie ha iniziato a scrivere le sue benedizioni. Attende ancora il momento in cui avrà la possibilità di sposarsi nel tempio. Dice: “Non so quando incontrerò il mio compagno eterno, ma ho fiducia nel fatto che il momento arriverà. Fino ad allora, so che continuerò a vivere esperienze che mi aiuteranno a imparare e a crescere”. Il Padre Celeste l’ha benedetta immensamente, e lei sa che continuerà a farlo se sarà fedele.

Leggete la parola di Dio ogni giorno

Daniel Martuscello del Colorado, USA, aveva appena divorziato e per lui era difficile sentirsi sereno nella sua nuova situazione. Non solo non era più sposato, ma era anche diventato padre da poco ed era disoccupato. Non capiva perché tutto ciò fosse accaduto — soprattutto perché ha sempre cercato di essere retto.

Sentendosi solo e perso, Daniel si è rivolto alle Scritture. “Mi sono ricordato della sicurezza che avevo provato in passato leggendo le Scritture, così ho reso la lettura un obiettivo quotidiano”, ha affermato. Dedicare il tempo allo studio quotidiano delle Scritture ha significato limitare i passatempi come la televisione e Internet. Ma non è stato un sacrificio, egli dice: “Mentre leggevo, ricevevo conforto e guida. Le altre cose acquisirono un’importanza secondaria. Non leggevo tanto per leggere, ma ero in cerca di risposte. La mia lettura aveva uno scopo”.

Daniel ha trovato conforto nelle Scritture perché si è reso conto che tutti sperimentano l’avversità. “I profeti e gli altri personaggi erano giusti, eppure avevano prove”, afferma. “Leggere le loro esperienze mi ha aiutato a comprendere che a un certo punto della vita tutti noi soffriamo, ma che pur soffrendo possiamo avvicinarci a Cristo”.

Inoltre, Daniel dice che leggere ogni giorno ha reso il suo carico più leggero perché era un modo per includere il Salvatore nella sua vita quotidiana: “Mentre Dio mi parlava tramite i versetti che leggevo, ero certo che le cose sarebbero migliorate e che, con il Suo aiuto, da questa esperienza sarebbe scaturito qualcosa di buono”.

Mettete il Signore al primo posto

Po Nien di Kaohsiung, Taiwan, ha sperimentato il timore dopo aver chiesto alla sua ragazza, Mei Wah, di sposarlo. “Ero uscito con altre ragazze prima e ho avuto almento tre relazioni serie per poi vederle finire. Quelle esperienze hanno scosso la mia fiducia nei confronti di una relazione duratura che avrebbo portato a quella eterna”, confessa.

Anche se Po Nien ha provato serenità quando ha pregato in merito al matrimonio con Mei Wah, ha iniziato a dubitare della risposta ricevuta. Aveva sentito la conferma dello Spirito oppure le sue emozioni lo avevano confuso? Questo fidanzamento avrebbe portato a un matrimonio al tempio o era una relazione destinata a finire?

È stato durante questo periodo che Po Nien ha ricordato una citazione del presidente Ezra Taft Benson (1899–1994) che aveva sentito durante una lezione di Istituto: “Dobbiamo anteporre Dio a qualsiasi altro interesse nella vita… Quando mettiamo il Signore al primo posto, ogni altra cosa va al posto giusto, oppure scompare dalla nostra vita”.1

Questo consiglio ha segnato una svolta nella vita di Po Nien. “Sapevo che se avessi messo Dio al primo posto nella mia vita, e fintanto che fossi rimasto fedele a Lui e leale nei Suoi confronti, le cose negative sarebbero scomparse e quelle buone sarebbero andate al posto giusto”, dice. Se avesse messo Dio al primo posto e il suo rapporto con Mei Wah era buono, il Padre Celeste avrebbe contribuito a farlo funzionare. Andando avanti con fiducia, Po Nien ha sposato Mei Wah nel tempio di Hong Kong, in Cina. “Sono stato altamente benedetto per aver riposto la mia fiducia nel Signore”, dice.

Cercare di fare la Sua Volontà

Un altro modo per sviluppare la fiducia nel Padre Celeste è fare la Sua volontà. Per Marta Fernández-Rebollos di Tarragona, Spagna, imparare a confidare nel Padre Celeste è stata la conseguenza della scelta di rispettare i propri standard.

Il ragazzo con cui usciva non era membro della Chiesa e non era interessato a farne parte. “Il mio spirito ha iniziato a lottare tra ciò che mi era stato insegnato riguardo al matrimonio eterno e le centinaia di scuse che il mio cuore mi suggeriva di lasciar perdere tutto e sposare quel ragazzo soltanto per questa vita”, dice. “Furono mesi di confusione, di dolore e di tante lacrime”.

Lacerata dall’indecisione, Marta andò in camera sua e cercò la guida della sua benedizione patriarcale. Lesse ciò che le era stato promesso se avesse scelto il giusto. Scoppiando in lacrime, seppe quello che doveva da fare. “Le conseguenze della rottura non mi importavano più. Non sapevo cosa mi aspettava, ma ero convinta che finché fossi rimasta dalla parte del Signore, sarebbe stato sicuramente qualcosa di buono. Ho imparato che quando eleviamo la nostra visione e seguiamo i suggerimenti dello Spirito Santo, scopriamo che i frutti della giustizia sono ‘dolcissim[i] più di ogni altro che avessi[mo] mai assaggiato prima’ (1 Nefi 8:11)”.

In Proverbi 3:5–6 leggiamo:

“Confidati nell’Eterno con tutto il tuo cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento.

Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri”.

Sviluppare la fiducia in Dio e nei Suoi piani non è sempre facile. Ognuno di noi affronta le proprie sfide. Forse nel rione o nel ramo non avete trovato un persona compatibile con cui uscire. Forse vi siete sposati, ma non siete riusciti ad avere figli. Forse state affrontando un divorzio. O forse avete paura di impegnarvi a causa di esperienze passate. Il Signore conosce i vostri sforzi e vi chiede di avere fiducia in Lui. Quando imparerete a fidarvi del Padre Celeste, giungeranno la pace e la guida.

Nota

  1. Ezra Taft Benson, “Il grande comandamento: amare il Signore”, La Stella, luglio 1988, 3.

Il primo atto, di David Linn © IRI, pubblicato per gentile concessione del Museo di storia della Chiesa

Ricordatene, di David Linn, riproduzione vietata