2013
Il potere, la gioia e l’amore che derivano dal tener fede alle alleanze
Novembre 2013


Il potere, la gioia e l’amore che derivano dal tener fede alle alleanze

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Questa sera invito ciascuna di noi a valutare quanto ama il Salvatore, usando come unità di misura la gioia che prova nel tener fede alle alleanze.

Vorrei cominciare raccontandovi una storia che mi tocca il cuore.

Una sera un uomo chiamò le sue cinque pecore perché tornassero all’ovile per la notte. Sotto lo sguardo attento dei suoi familiari, egli disse semplicemente: “Dai” e, immediatamente, tutte e cinque sollevarono il capo e lo volsero nella sua direzione. Quattro pecore iniziarono a correre verso di lui. Con amore e gentilezza l’uomo diede a ciascuna una pacca sul capo. Le pecore conoscevano la sua voce e lo amavano.

La quinta pecora, tuttavia, non venne correndo. Era una grossa femmina che, qualche settimana prima, era stata data via dal suo precedente proprietario perché, a detta di quest’ultimo, era selvatica e ribelle, e sviava le altre pecore. Il nuovo proprietario accettò la pecora e, per alcuni giorni, la legò a un palo in mezzo al campo affinché imparasse a stare ferma. Le insegnò pazientemente ad amare lui e le altre pecore finché alla fine all’animale, non più legato al palo, non rimase che una piccola corda intorno al collo.

Quella sera, sotto lo sguardo dei familiari, l’uomo si avvicinò alla pecora che si trovava al limitare del campo e, ancora una volta, le disse dolcemente: “Dai. Non sei più legata. Sei libera”. Poi con amore le si avvicinò, le pose la mano sul capo e riaccompagnò lei e le altre pecore al rifugio.1

Nello spirito di questa storia, prego che questa sera lo Spirito Santo ci aiuti a imparare insieme che cosa significhi tener fede alle alleanze. Stipulare e tenere fede alle alleanze significa scegliere di legare noi stessi al nostro Padre nei cieli e a Gesù Cristo; vuol dire impegnarsi nel seguire il Salvatore; significa fidarsi di Lui e aver desiderio di mostrare gratitudine per il prezzo che Egli ha pagato per liberarci tramite il dono infinito dell’Espiazione.

L’anziano Jeffrey R. Holland ha spiegato che “un’alleanza è un contratto spirituale vincolante, una solenne promessa a Dio, nostro Padre, che vivremo, penseremo e ci comporteremo in una certa maniera, quella del Suo Figlio, il Signore Gesù Cristo. In cambio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo ci promettono la piena magnificenza della vita eterna”2. Nell’ambito di quel contratto vincolante, il Signore stabilisce i termini e noi accettiamo di osservarli. Stipulare e tener fede alle nostre alleanze è un’espressione del nostro impegno a diventare come il Salvatore.3 L’ideale è cercare di acquisire l’atteggiamento descritto al meglio in alcuni versi di uno dei miei inni preferiti: “Ovunque mi chiami verrò, Signor […] ciò che vuoi ch’io dica, dirò […] sarò quel che vuoi di me far”4.

Perché stipuliamo e teniamo fede le alleanze?

1. Tener fede alle alleanze rafforza, dà potere e protegge.

Nefi vide in visione le importanti benedizioni che il Signore riversa su coloro che tengono fede alle alleanze: “E avvenne che io, Nefi, vidi il potere dell’Agnello di Dio che scendeva […] sul popolo dell’alleanza del Signore, […] ed esso era armato di rettitudine e del potere di Dio, in grande gloria”5.

Recentemente ho incontrato una cara nuova amica. Ha testimoniato di essersi sentita rafforzata, dopo aver ricevuto la propria investitura al tempio, con il potere di resistere alle tentazioni con cui aveva lottato in precedenza.

Quando osserviamo le nostre alleanze, riceviamo anche il coraggio e la forza che ci aiutano a portare i fardelli gli uni degli altri. Una sorella, affranta, aveva un figlio che stava lottando tra la vita e la morte. Grazie alla fede che aveva nelle sue sorelle della Società di Soccorso come persone che osservano le alleanze, con coraggio le invitò a digiunare e a pregare per suo figlio. Un’altra sorella disse che anche lei, in passato, avrebbe voluto chiedere preghiere simili alle sue sorelle. Alcuni anni prima, anche suo figlio si era trovato in difficoltà. Magari le avesse invitate ad aiutare la sua famiglia a portare questo fardello! Il Salvatore ha detto: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”6.

Sorelle, tutte abbiamo fardelli da portare e fardelli da condividere. L’invito a portare i fardelli gli uni degli altri è un invito a tener fede alle nostre alleanze. I consigli dati da Lucy Mack Smith alle prime sorelle della Società di Soccorso sono importanti oggi più che mai: “Dobbiamo sostenerci a vicenda, vegliare l’una sull’altra, confortarci a vicenda e acquisire un’istruzione per poterci ritrovare insieme in cielo”7. Ecco cosa significa tener fede alle alleanze e svolgere l’insegnamento in visita nella forma più alta.

Il Libro di Mormon ci rammenta che anche il profeta Alma dovette portare il fardello di avere un figlio ribelle. Ma Alma fu abbastanza fortunato e benedetto da avere fratelli e sorelle che tenevano fede alle alleanze fatte nel Vangelo, che erano pienamente convertiti al Signore e che avevano appreso che cosa significa portare i fardelli gli uni degli altri. Conosciamo bene il versetto in Mosia che parla della grande fede delle preghiere di Alma in favore di suo figlio. Ma le Scritture dicono che “il Signore [aveva] udito le preghiere del suo popolo, ed anche le preghiere del suo servitore Alma”8.

Sappiamo che il Signore gioisce sempre dell’“anima che si pente”9, ma desideriamo soprattutto che i nostri figli seguano il consiglio del presidente Henry B. Eyring: “Iniziate presto e siate costanti” nello stipulare e nel tener fede alle alleanze10. Non molto tempo fa, in un consiglio dei dirigenti del sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie, è stata posta una domanda sincera e stimolante. Mentre ci consultavamo, qualcuno ha suggerito che un modo per preparare i bambini a stipulare e a tener fede alle sacre alleanze battesimali è aiutarli a imparare a fare una promessa semplice e a tenervi fede.

I genitori fedeli hanno il diritto di sapere come insegnare al meglio per soddisfare le necessità dei propri figli. Quando i genitori ricercano la rivelazione personale e agiscono in base a essa, si consigliano e impartiscono e insegnano i semplici principi del Vangelo, allora hanno il potere di rafforzare e proteggere la propria famiglia. Anche gli altri membri della famiglia possono contribuire. Il mio caro nonno ci insegnò l’importanza di tener fede alle promesse mediante una semplice canzone che diceva così: “Prima di fare una promessa, considerane l’importanza. Poi quando la fai, scolpiscila sul tuo cuore. Scolpiscila sul tuo cuore”. Questa canzoncina ci venne insegnata con amore, convinzione e potere perché il nonno aveva scolpito le sue promesse sul suo cuore.

Una madre saggia che conosco include intenzionalmente i suoi figli negli sforzi che compie per tener fede alle sue alleanze. Con gioia porta i fardelli di vicini, amici e membri del rione, e conforta quelli che hanno bisogno di conforto. Non è stata una sorpresa quando, di recente, sua figlia è andata a chiederle aiuto per sapere come confortare al meglio un’amichetta che aveva appena perso il papà. È stata un’occasione perfetta per insegnarle che il suo desiderio di confortare la sua amica e le azioni compiute per farlo erano un modo di tener fede alle alleanze battesimali. Come possiamo pensare che i bambini stipulino e tengano fede alle alleanze del tempio, se non ci aspettiamo che innanzitutto tengano fede alla loro prima alleanza, quella battesimale?

L’anziano Richard G. Scott ha osservato: “Una delle più grandi benedizioni che possiamo offrire al mondo è il potere di una famiglia incentrata su Cristo, nella quale viene insegnato il Vangelo, vengono mantenute le alleanze e abbonda l’amore”11. Quali sono alcuni dei modi in cui possiamo creare una casa di questo tipo per preparare i nostri figli a stipulare e a tener fede alle alleanze del tempio?

  • Possiamo scoprire insieme che cosa significa essere degni di una raccomandazione per il tempio.

  • Possiamo capire insieme come sentire lo Spirito Santo. Dal momento che l’investitura del tempio si riceve per rivelazione, dobbiamo imparare questa capacità essenziale.

  • Possiamo scoprire insieme come apprendere mediante l’utilizzo di simboli, a cominciare dai sacri simboli del battesimo e del sacramento.

  • Possiamo imparare insieme perché il corpo è sacro, perché talvolta è descritto come un tempio e in che modo l’abbigliamento modesto è collegato alla natura sacra degli abiti del tempio.

  • Possiamo scoprire il piano di felicità nelle Scritture. Quanto più conosciamo il piano del Padre Celeste e l’Espiazione nelle Scritture, tanto più significativo sarà il culto reso nel tempio.

  • Possiamo imparare insieme le storie dei nostri antenati, fare ricerche di storia familiare, indicizzare e celebrare per procura il lavoro di tempio per i nostri cari defunti.

  • Possiamo cercare insieme il significato di termini quali investitura, ordinanza, suggellamento, sacerdozio, chiavi e altre parole relative al culto reso nel tempio.

  • Possiamo insegnare che andiamo al tempio per stringere alleanze con il Padre Celeste e che torniamo a casa per osservarle!12

Quando insegniamo, ricordiamoci il concetto di “buono, migliore ed eccellente”13. È buona cosa insegnare ai nostri figli del tempio. È cosa migliore prepararli e aspettarci che stringano e tengano fede alle alleanze. È cosa eccellente mostrare loro, tramite l’esempio, che con gioia ci atteniamo alle alleanze stipulate al battesimo e nel tempio. Sorelle, comprendiamo il ruolo vitale che ricopriamo nell’opera di salvezza nel nutrire, istruire e preparare i bambini a progredire lungo il sentiero delle alleanze? Il potere di farlo ci giunge quando onoriamo e teniamo fede alle nostre alleanze.

2. Tener fede le alleanze è fondamentale per la vera felicità.

Il presidente Thomas S. Monson ha insegnato: “Siamo tenuti a rispettare scrupolosamente le sacre alleanze che abbiamo fatto. La fedeltà a queste alleanze è un requisito necessario per conoscere la felicità”14. In 2 Nefi si afferma semplicemente: “E avvenne che vivemmo in maniera felice”15. Più indietro, nello stesso capitolo, veniamo a sapere che Nefi e il suo popolo avevano appena costruito un tempio. Senza dubbio erano persone che osservavano le alleanze con gioia! In Alma leggiamo: “Ma ecco, non vi fu mai periodo più felice tra il popolo di Nefi, fin dai giorni di Nefi, che al tempo di Moroni”16. Perché? Nel versetto precedente impariamo che essi erano “fedeli nell’obbedire ai comandamenti del Signore”17. Le persone che tengono fede alle alleanze sono persone che osservano i comandamenti!

Amo il passo delle Scritture che dice: “Ed ora, quando le persone ebbero udito queste parole [cioè le parole che descrivevano l’alleanza battesimale], batterono le mani per la gioia, ed esclamarono: Questo è il desiderio del nostro cuore”18. Mi piace tanto il desiderio che avevano nel cuore; con felicità desideravano stipulare e tener fede alle loro alleanze!

Una domenica una giovane sorella ha esclamato gioiosamente: “Oggi prendo il sacramento!” Quand’è stata l’ultima volta che abbiamo gioito di questo privilegio? In che modo lo dimostriamo? Lo dimostriamo ricordandoci sempre del Salvatore e osservando sempre i Suoi comandamenti, compreso quello di santificare il giorno del riposo. Lo dimostriamo ricordandoci sempre di Lui nel tenere le nostre preghiere personali e familiari, lo studio quotidiano delle Scritture e la serata familiare. Quando ci distraiamo o diventiamo poco costanti in queste cose importanti, ci pentiamo e ricominciamo a farle.

Stringere alleanze e tenervi fede con gioia dà validità e vita alle fondamentali sacre ordinanze di salvezza che dobbiamo ricevere per poter ottenere “tutto quello che [il] Padre ha”19. Le ordinanze e le alleanze sono le “pietre miliari spirituali” di cui ha parlato il presidente Henry B. Eyring quando ha insegnato: “I Santi degli Ultimi Giorni sono un popolo dell’alleanza. Dal giorno del battesimo, passando per le pietre miliari della nostra vita, facciamo a Dio delle promesse ed Egli ne fa a noi. Egli tiene sempre fede alle promesse che fa tramite i Suoi servi autorizzati; ma per noi è la prova cruciale della nostra vita fare queste alleanze con Lui e tenere fede ad esse”20.

3. Tenendo fede alle nostre alleanze dimostriamo il nostro amore per il Salvatore e per il nostro Padre nei cieli.

Di tutte le ragioni per cui dovremmo essere più diligenti nel tener fede alle nostre alleanze, questa è la più convincente di tutte: l’amore. Nell’esaminare il principio dell’amore, c’è un versetto dell’Antico Testamento che tocca il mio cuore. Chi di noi non si commuove quando legge nella Bibbia della storia d’amore tra Giacobbe e Rachele? “E Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, per l’amore che le portava”21. Sorelle, teniamo fede alle nostre alleanze con lo stesso tipo di amore profondo e devoto?

Perché mai il Salvatore è stato disposto a osservare l’alleanza stretta con il Padre e ad adempiere la Sua missione divina per espiare per i peccati del mondo? Fu per l’amore che aveva per il Suo Padre in cielo e per l’amore che nutriva per noi. Perché mai il Padre ha permesso che il Suo Unigenito e Perfetto Figliolo soffrisse un dolore indescrivibile per portare i peccati, l’infelicità, le malattie, le infermità del mondo e tutto ciò che di ingiusto c’è nella vita? Troviamo la risposta in queste parole: “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo”22.

“Se apprezzassimo pienamente le tante benedizioni che abbiamo grazie alla redenzione compiuta per noi, non c’è niente che il Signore potrebbe chiederci che noi non faremmo ansiosamente e di buon grado”23. Secondo questa dichiarazione del presidente Joseph Fielding Smith, tener fede alle alleanze è un modo per esprimere il nostro amore per l’Espiazione incomprensibile e infinita del nostro Salvatore e Redentore, e per l’amore perfetto del nostro Padre nei cieli.

Con commozione l’anziano Holland ha detto: “Non so per certo in cosa consisterà la nostra esperienza il Giorno del Giudizio, ma rimarrei davvero sorpreso se a un certo punto di tale conversazione Dio non ci porrà la stessa domanda che Cristo fece a Pietro: ‘Mi hai amato?’”24. Questa sera invito ciascuna di noi a valutare quanto ama il Salvatore, usando come unità di misura la gioia che prova nel tener fede alle alleanze. Il Salvatore ha detto: “Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui”25. Tutte noi abbiamo tanto bisogno che il Salvatore si manifesti regolarmente nella nostra vita quotidiana!

Ricordiamo che anche chi in passato si è sviata, o che in questo momento sta avendo difficoltà, può sentire la mano del Buon Pastore sul proprio capo e udire la Sua voce che dice: “Dai. Non sei più legata. Sei libera”. È stato il Salvatore a dire: “Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore”26. Egli può dirlo perché ha tenuto fede alle Sue alleanze con amore. La domanda è: lo faremo anche noi? Mi auguro che tutte noi possiamo procedere con fede, con cuore gioioso e con il grande desiderio di tener fede alle alleanze. Questo è il modo in cui dimostriamo il nostro amore per il nostro Padre nei cieli e per il nostro Salvatore, dei Quali rendo testimonianza con grande amore. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Vedere D. Todd Christofferson, “Siete liberi”, Liahona, marzo 2013, 16–18.

  2. Jeffrey R. Holland, “Rispettare le alleanze: un messaggio per coloro che svolgono una missione”, Liahona, gennaio 2012, 49.

  3. Vedere “Comprendere le nostre alleanze con Dio”, Liahona, luglio 2012, 20.

  4. “Su vette ardite mai forse andrò”, Inni, 170; corsivo dell’autore.

  5. 1 Nefi 14:14.

  6. Giovanni 13:35.

  7. Lucy Mack Smith, in Figlie nel mio regno - La storia e l’opera della Società di Soccorso (2011), 25.

  8. Mosia 27:14.

  9. Dottrina e Alleanze 18:13.

  10. Vedere Henry B. Eyring, “La preparazione spirituale: iniziate presto e siate costanti”, Liahona, novembre 2005, 37–40.

  11. Richard G. Scott, “Per avere la pace in casa”, Liahona, maggio 2013, 31.

  12. Vedere D. Todd Christofferson, “Il Vangelo è la risposta ai problemi e alle difficoltà della vita” (Addestramento dei dirigenti a livello mondiale, febbraio 2012), lds.org/broadcasts.

  13. Vedere Dallin H. Oaks, “Buono, migliore, eccellente”, La Stella, novembre 2007, 104.

  14. Thomas S. Monson, “La felicità, desiderio universale”, La Stella, marzo 1996, 5.

  15. 2 Nefi 5:27.

  16. Alma 50:23.

  17. Alma 50:22.

  18. Mosia 18:11.

  19. Dottrina e Alleanze 84:38.

  20. Henry B. Eyring, “Testimoni di Dio”, La Stella, gennaio 1997, 32; corsivo dell’autore.

  21. Genesi 29:20.

  22. Giovanni 3:16.

  23. Joseph Fielding Smith, “Importance of the Sacrament Meeting”, Relief Society Magazine, ottobre 1943, 592.

  24. Jeffrey R. Holland, “Il primo gran comandamento”, Liahona, novembre 2012, 84.

  25. Giovanni 14:21.

  26. Giovanni 10:11.