2014
Noè
Febbraio 2014


Profeti dell’Antico Testamento

Noè

“Nel sacerdozio [Noè] si erge in autorità accanto a Adamo; fu chiamato da Dio a questo ufficio e ai suoi giorni divenne il padre di tutti i viventi”.1 — Il profeta Joseph Smith

Mio padre mi chiamò Noè, che significa “riposo”, perché credeva che avrei portato conforto alla mia famiglia. Vissi durante un periodo oscuro in cui infuriavano violenza, odio e altri peccati.2

Dio, avvertendomi del fatto che un diluvio avrebbe distrutto i malvagi, mi ordinò di costruire un’arca e di radunare cibo e animali. Con l’aiuto dei miei tre figli e mediante l’ispirazione di Dio, lavorai all’arca per i successivi centoventi anni. Non c’era la minima traccia di pioggia.3

Predicavo anche il pentimento, nella speranza che qualcuno mi desse ascolto e sfuggisse al Diluvio. Dalla traslazione di Enoc al Diluvio, molte persone fedeli furono accolte in cielo senza provare la morte, ma altri rifiutarono di pentirsi.4

Quando alla fine la mia famiglia salì sull’arca, sigillammo la porta e non la riaprimmo finché non smise di piovere e il suolo fu asciutto, quasi un anno dopo.5 Quando sbarcammo, Dio fece alleanza di non inondare la terra una seconda volta. Un arcobaleno si spiegò nel cielo come simbolo della Sua promessa. Egli ci comandò di ingrandire la nostra famiglia e di continuare a vivere il Vangelo, e io divenni il secondo padre della razza umana.6

Secoli dopo, come angelo di nome Gabriele,7 annunciai al sacerdote Zaccaria che sarebbe stato il padre di Giovanni Battista, e apparvi a Maria e le dissi che avrebbe messo al mondo il Salvatore.8

La mia vita dimostra che, anche durante i momenti difficili, non sarete mai soli se seguirete Dio. Alla fine i diluvi della vita si ritireranno e voi vedrete la bellezza del Vangelo nella vostra esistenza, proprio come l’arcobaleno che attraversa il cielo.