Lei è mormone?

Ero lontana da casa, a una conferenza internazionale per il mio lavoro. C’erano centinaia di persone, ma io ero l’unica del mio stato e della mia regione.

Una sera, si tenne una cena per tutti i partecipanti. Quando entrammo nella sala da pranzo ognuno di noi ricevette quattro buoni da utilizzare al bar per ordinare bevande alcoliche gratuite. Mi venne in mente quanto sarebbe stato facile, per qualcuno lontano da casa, essere tentato da una tale opportunità, pensando che nessuno lo avrebbe mai saputo. Fu un pensiero fugace, quindi restituii i buoni alla persona all’ingresso.

Durante la cena ero seduta con sette persone che non conoscevo. Bevvi acqua mentre mangiavamo, parlavamo, ridevamo e ci scambiavamo informazioni che ci avrebbero aiutati nel nostro lavoro.

Il mattino seguente a colazione salutai un uomo che era seduto al mio tavolo la sera prima. Fui entusiasta di notare dalla sua targhetta che veniva dalla città in cui sono nata — una città in cui non vivevo da trentacinque anni. Avevo lasciato casa dopo le superiori per andare all’università, mi ero sposata e mi ero trasferita.

Mentre parlavamo dei posti e degli eventi della comunità che entrambi conoscevamo, mi chiese se avessi ancora dei parenti lì. Risposi di no, ma che avevo molti buoni amici e che ci eravamo tenuti in contatto. Mi chiese chi fossero e io cominciai a nominarne alcuni.

Dopo i primi nomi, mi fermò e disse: “Aspetti, lei è mormone? Tutte le persone che ha nominato lo sono”.

Quando ammisi di essere membro della Chiesa, mi disse che bravi cittadini fossero quegli amici e di come avessero servito la comunità e fossero stati un buon esempio per tutti. Per diversi minuti espresse la sua ammirazione per la Chiesa e per i miei amici, raccontandomi di come avessero fatto del bene nella comunità.

Quando ci separammo non riuscivo a smettere di pensare a cosa sarebbe potuto succedere se avessi scelto di utilizzare i buoni per le bevande. Mi era stato insegnato a scegliere il giusto proprio dalle persone di cui avevamo parlato. Se avessi usato quei buoni non mi sarei sentita a mio agio e mi sarei vergognata ad ammettere di essere membro della Chiesa.

Sono immensamente grata dell’esempio di quegli amici degni, attivi e disposti a servire — trentacinque anni dopo e a distanza di 3.220 chilometri dalla casa della mia gioventù.