2015
Come pentirsi davvero
Settembre 2015


Come pentirsi davvero

Da un discorso tenuto alla conferenza generale di ottobre 2011.

Immagine
Emotional young woman looking heavenward.

Illustrazione fotografica di David Winters

Il pentimento è un argomento molto vasto, ma vorrei menzionare solo cinque aspetti di questo principio fondamentale del Vangelo, aspetti che spero vi saranno d’aiuto.

Primo, l’invito al pentimento è un’espressione d’amore. Quando il Salvatore “cominciò a predicare e a dire: Ravvedetevi, perché il regno de’ cieli è vicino” (Matteo 4:17), Egli pronunciava un messaggio d’amore, che invitava tutti coloro che lo volevano a qualificarsi per unirsi a Lui “e godere delle parole di vita eterna in questo mondo, e della vita eterna [stessa] nel mondo a venire” (Mosè 6:59). Se non invitiamo gli altri a cambiare o se non esigiamo il pentimento da noi stessi, veniamo meno al dovere fondamentale che dobbiamo gli uni agli altri e a noi stessi.

Secondo, pentirsi significa sforzarsi di cambiare. Pensare che il Salvatore ci trasformerà in esseri angelici senza alcuno sforzo reale da parte nostra è come farsi beffe della sofferenza che Egli patì per noi nel Giardino di Getsemani e sulla croce. Al contrario, noi ricerchiamo la Sua grazia per completare e per premiare i nostri sforzi più diligenti (vedere 2 Nefi 25:23). Il vero pentimento, il vero cambiamento potrebbe richiedere ripetuti tentativi, ma vi è qualcosa di sacro e di purificante in tale sforzo.

Terzo, pentirsi non significa solamente abbandonare il peccato, ma anche impegnarsi a obbedire. Il Bible Dictionary asserisce: “Pentirsi significa rivolgere il cuore e la volontà a Dio, [come pure] rinunciare al peccato che per natura siamo propensi a commettere” (“Pentimento”). Affinché il nostro volgerci al Signore sia completo, non deve includere niente di meno che l’alleanza di esserGli obbedienti.

Quarto, il pentimento richiede una serietà d’intenti e una volontà a perseverare anche nel dolore. Creare un elenco dei passi necessari per pentirsi potrebbe risultare utile ad alcuni, ma potrebbe anche portare a un comportamento meccanico di spuntare dalla lista ciò che si è raggiunto senza essere cambiati veramente e senza un reale intento a volerlo fare. Il vero pentimento non è superficiale. Il Signore richiede due requisiti fondamentali: “Da questo potrete sapere se un uomo si pente dei suoi peccati: ecco, li confesserà e li abbandonerà” (DeA 58:43).

Quinto, qualunque sia il costo del pentimento, esso è sommerso dalla gioia del perdono.

Con gratitudine riconosco e rendo testimonianza che l’incomprensibile sofferenza, la morte e la resurrezione del nostro Signore “realizza[no] le condizioni del pentimento” (Helaman 14:18). Il dono divino del pentimento è la chiave per essere felici sia qui che nell’aldilà. Con le parole del Salvatore e con profonda umiltà e amore, invito tutti a “ravvede[rsi], perché il regno de’ cieli è vicino” (Matteo 4:17). Io so che se accetterete questo invito, troverete gioia ora e per sempre.