2016
Il potere della divinità
Maggio 2016


Il potere della divinità

Ogni tempio è la santa e sacra dimora di Dio e in esso ognuno di noi può imparare e conoscere i poteri della divinità.

Proprio alcuni mesi prima della sua morte, il profeta Joseph Smith si riunì con i Dodici Apostoli per parlare delle esigenze più impellenti che aveva la Chiesa in quel periodo particolarmente difficile. Egli disse loro: “Abbiamo bisogno del tempio più di qualsiasi altra cosa”1. Sicuramente oggi, in questi tempi difficili, tutti noi e le nostre famiglie abbiamo bisogno del tempio più di qualsiasi altra cosa.

Recentemente, durante la cerimonia di dedicazione di un tempio, sono rimasto estasiato dall’intero evento. Ho apprezzato molto l’apertura al pubblico, dove ho salutato molti dei visitatori venuti a vedere il tempio; la celebrazione culturale, con l’energia e l’entusiasmo dei giovani; e le meravigliose sessioni dedicatorie che son seguite. Lo Spirito era dolce. Molte persone sono state benedette. Poi, la mattina seguente, io e mia moglie siamo entrati nel fonte battesimale per svolgere i battesimi per alcuni dei nostri antenati. Quando alzavo il braccio per dare inizio all’ordinanza, il potere dello Spirito quasi mi sopraffaceva. Mi sono reso conto, ancora una volta, che il vero potere del tempio risiede nelle ordinanze.

Come il Signore ha rivelato, la pienezza del Sacerdozio di Melchisedec risiede nel tempio e nelle sue ordinanze, “poiché è in [esse] che sono conferite le chiavi del santo sacerdozio, affinché riceviate onore e gloria”2. “Perciò, nelle sue ordinanze il potere della divinità è manifesto”.3 Questa promessa è rivolta a voi e alla vostra famiglia.

La nostra responsabilità è quella di “ricevere” ciò che offre il nostro Padre.4 “Poiché a colui che l’accetta sarà dato più abbondantemente, finanche il potere”5: potere di ricevere tutto ciò che Egli può darci e che ci darà, adesso e nell’eternità;6 di diventare figli e figlie di Dio;7 di conoscere i “poteri del cielo”8; di parlare nel Suo nome9 e di ricevere il “potere del [Suo] Spirito”10. Questi poteri sono resi disponibili a ognuno di noi personalmente mediante le ordinanze e le alleanze del tempio.

Nefi vide i nostri giorni nella sua maestosa visione: “Io, Nefi, vidi il potere dell’Agnello di Dio che scendeva sui santi della chiesa dell’Agnello e sul popolo dell’alleanza del Signore, che era disperso su tutta la faccia della terra; ed esso era armato di rettitudine e del potere di Dio, in grande gloria11.

Recentemente ho avuto il privilegio di essere presente all’apertura al pubblico di un tempio con il presidente Russell M. Nelson e la sua famiglia mentre egli la radunava intorno all’altare dei suggellamenti e spiegava che tutto quello che facciamo nella Chiesa — ogni riunione, attività, lezione e servizio — ha lo scopo di preparare ognuno di noi per andare al tempio e inginocchiarsi all’altare per ricevere tutte le benedizioni promesse dal Padre per l’eternità.12

Nel sentire le benedizioni del tempio nella nostra vita, il nostro cuore si volge verso i nostri familiari, sia vivi che defunti.

Di recente ho visto tre generazioni di una famiglia svolgere insieme i battesimi per i loro antenati. Perfino la nonna vi ha preso parte, sebbene avesse un po’ di timore ad andare sotto l’acqua. Versava lacrime di gioia quando, emersa dall’acqua, abbracciava suo marito. Poi il nonno e il padre si sono battezzati a vicenda e hanno battezzato molti dei nipoti. Esiste gioia più grande che una famiglia possa provare insieme? Ogni tempio ha un orario prioritario dedicato alle famiglie per permettervi di riservare una sessione al battistero con la vostra famiglia.

Poco prima della sua morte, il presidente Joseph F. Smith ebbe la visione relativa alla redenzione dei morti. Egli insegnò che coloro che sono nel mondo degli spiriti dipendono totalmente dalle ordinanze che noi riceviamo in loro favore. Le Scritture dicono: “I morti che si pentono saranno redenti tramite l’obbedienza alle ordinanze della casa di Dio”13. Noi riceviamo le ordinanze in loro favore, ma sono loro a stipulare l’alleanza associata a ogni ordinanza e a esserne ritenuti responsabili. Certamente nel tempio il velo è sottile per noi e completamente aperto per loro.

Qual è allora la nostra responsabilità individuale, come persone che vanno al tempio e come lavoranti, nell’essere coinvolti in quest’opera? Nel 1840, il profeta Joseph Smith insegnò ai santi che “devono essere compiuti considerabili sforzi e devono essere impiegati molti mezzi — e poiché i lavori vanno affrettati in rettitudine, è bene che i santi soppesino l’importanza di queste cose nella mente […], e poi compiano i passi necessari per intraprenderli. Armandosi di coraggio, si decidano a fare tutto il possibile e a sentirsi tanto coinvolti come se il lavoro dipendesse solo da loro”14.

Nel libro dell’Apocalisse, leggiamo:

“Questi che son vestiti di vesti bianche chi son dessi, e donde son venuti?

[…] Essi son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.

Perciò son davanti al trono di Dio, e gli servono giorno e notte nel suo tempio: e Colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda”15.

Riuscite a visualizzare nella vostra mente coloro che stanno servendo nel tempio oggi?

Nei centocinquanta templi in funzione nel mondo, ci sono più di centoventimila lavoranti alle ordinanze. Ciononostante, esiste ancora la possibilità per molti altri di vivere questa esperienza gioiosa. Quando annunciò l’idea di costruire molti templi più piccoli in tutto il mondo, il presidente Gordon B. Hinckley insegnò: “Tutti gli addetti ai lavori di ordinanza saranno residenti in quella località e continueranno a svolgere i loro altri incarichi nei loro rispettivi rioni e pali”16. Di solito, i lavoranti sono chiamati a servire per due o tre anni, con la possibilità di prolungare questo periodo. Una volta chiamati, non è previsto che continuiate a servire finché siete in grado di farlo. Molti dei lavoranti che hanno servito per un lungo periodo portano con sé il loro amore per il tempio quando vengono rilasciati e permettono ad altri nuovi lavoranti di servire.

Quasi cento anni fa, l’apostolo John A. Widtsoe insegnò: “Per realizzare quest’opera meravigliosa, abbiamo bisogno di più lavoranti. […] Abbiamo bisogno di più persone convertite al lavoro di tempio, sia anziani che giovani. […] In questo nuovo frangente di sforzi volti a realizzare il lavoro di tempio, […] è arrivato il momento di chiamare al servizio attivo le persone di tutte le età. […] Il lavoro di tempio […] va a beneficio sia di coloro che sono giovani e attivi sia degli anziani che hanno dietro di sé molti dei fardelli della vita. Un giovane uomo ha ancor più bisogno di andare al tempio di suo padre e di suo nonno, resi già stabili dalle esperienze della vita; e la giovane donna, appena entrata nell’età adulta, ha bisogno dello spirito, dell’influenza e della direzione che vengono dal partecipare alle ordinanze del tempio”17.

In molti templi, i presidenti stanno accogliendo ragazzi e ragazze, che hanno appena ricevuto la loro chiamata in missione e la loro investitura, affinché servano come lavoranti alle ordinanze per un breve periodo prima di andare all’MTC. Questi giovani non solo sono benedetti da questo servizio, ma “accrescono la bellezza e lo spirito per tutti coloro che prestano servizio nel tempio”18.

Ho chiesto a diversi giovani che hanno prestato servizio come lavoranti alle ordinanze prima e dopo la loro missione di condividere i propri sentimenti. Per descrivere la loro esperienza nel tempio, hanno usato frasi come:

Quando presto servizio nel tempio…

  • ho la “sensazione di essere più vicino al mio Padre e al Salvatore”;

  • provo “pace e felicità assolute”;

  • mi sento “come se fossi a casa”;

  • ricevo “sacralità, potere e forza”;

  • sento “l’importanza delle mie sacre alleanze”;

  • “il tempio è diventato parte di me”;

  • “gli spiriti di coloro che stiamo servendo sono vicini mentre svolgiamo le ordinanze”;

  • “ricevo la forza di superare le tentazioni”, e

  • “il tempio ha cambiato per sempre la mia vita”.19

Prestare servizio nel tempio è un’esperienza preziosa e poderosa per le persone di tutte le età. Anche alcune coppie sposate da poco stanno prestando servizio insieme. Il presidente Nelson ha insegnato: “Servire […] nel tempio è una sublime attività per la famiglia”20. Come lavoranti, oltre a ricevere le ordinanze per i vostri antenati, potete anche officiare nelle ordinanze per loro.

Il presidente Wilford Woodruff disse:

“Quale chiamata più grande può ricevere un uomo [o una donna] sulla faccia della terra che quella di avere nelle proprie mani il potere e l’autorità di andare e amministrare le ordinanze di salvezza? […]

Voi diventate uno strumento nelle mani di Dio per la salvezza di quell’anima. Non c’è nulla di quanto dato ai figliuoli degli uomini che gli equivalga”21.

Disse anche:

“[Riceverete] i dolci suggerimenti dello Spirito Santo e in aggiunta, di tanto in tanto, [otterrete] i tesori celesti, la comunione con gli angeli”22.

“Questo vale tutto quanto io o voi possiamo sacrificare nei pochi anni che abbiamo da trascorrere nella carne”.23

Di recente, il presidente Thomas S. Monson ci ha ricordato che “le benedizioni del tempio sono inestimabili”24. “Nessun sacrificio è troppo grande”.25

Venite al tempio. Veniteci spesso. Veniteci con e per la vostra famiglia. Venite e aiutate anche gli altri a venire.

“Questi che son vestiti di vesti bianche chi son dessi?”. Siete voi miei fratelli e sorelle — voi che avete ricevuto le ordinanze del tempio, che avete osservato le vostre alleanze anche col sacrificio, che state aiutando la vostra famiglia a scoprire le benedizioni del servizio nel tempio e che avete aiutato gli altri lungo la strada. Grazie per il vostro servizio. Attesto che ogni tempio è la santa e sacra dimora di Dio e che in esso ognuno di noi può imparare e conoscere i poteri della divinità, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa — Joseph Smith (2007), 427; corsivo dell’autore.

  2. Dottrina e Alleanze 124:34.

  3. Dottrina e Alleanze 84:20.

  4. Vedere Marco 4:20, 24–25.

  5. Dottrina e Alleanze 71:6.

  6. Vedere Dottrina e Alleanze 84:38. “E colui che accetta mio Padre, riceve il regno di mio Padre; perciò, tutto quello che mio Padre ha gli sarà dato”. Queste sono le promesse associate alle benedizioni nelle ordinanze del tempio, vedere anche Dottrina e Alleanze 132:20–24.

  7. Vedere Dottrina e Alleanze 39:4; vedere anche Dottrina e Alleanze 45:8; Mosè 6:65–68.

  8. Dottrina e Alleanze 121:36.

  9. Vedere Dottrina e Alleanze 1:20: “Ma che ognuno parli nel nome di Dio, il Signore, sì, il Salvatore del mondo”.

  10. Dottrina e Alleanze 29:30.

  11. 1 Nefi 14:14; corsivo dell’autore.

  12. Vedere Russell M. Nelson, “La preparazione personale per ricevere le benedizioni del tempio”, Liahona, luglio 2001, 37.

  13. Dottrina e Alleanze 138:58; vedere anche i versetti 53–54.

  14. Insegnamenti – Joseph Smith, 426.

  15. Apocalisse 7:13–15.

  16. Gordon B. Hinckley, “Alcune considerazioni sui templi, il ritenimento dei convertiti e il servizio missionario”, La Stella, gennaio. 1998, 58.

  17. John A. Widtsoe, “Temple Worship”, Utah Genealogical and Historical Magazine, aprile 1921, 51–52.

  18. Corrispondenza personale con il presidente Brent Belliston, Tempio di Boise, Idaho (USA).

  19. Corrispondenza privata.

  20. Russell M. Nelson, “Lo spirito di Elia”, La Stella, gennaio 1995, 98.

  21. “Discourse by President Wilford Woodruff”, Millennial Star, 14 maggio 1896, 307.

  22. Insegnamenti dei presidenti della Chiesa — Wilford Woodruff (2004), XXXI.

  23. Insegnamenti — Wilford Woodruff, 184.

  24. Thomas S. Monson, “Le benedizioni del tempio”, Liahona, maggio 2015, 93.

  25. Thomas S. Monson, “Il sacro tempio: un faro per il mondo”, Liahona, maggio 2011, 92.