2018
Presidente Russell M. Nelson – Ispirato, preparato, devoto
Presidente Russell M. Nelson


Presidente Russell M. Nelson – Ispirato, preparato, devoto

Dopo decenni trascorsi a riparare il cuore delle persone quale rinomato cardiochirurgo e poi a toccare il cuore delle persone quale apostolo del Signore Gesù Cristo, il presidente Russell M. Nelson apporta una mano ferma e un amore costante al suo ministero come presidente della Chiesa.

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President Russell M. Nelson seated in black chair

Quando un presidente della Chiesa muore, molti si concentrano sul procedimento tramite il quale ne viene scelto il successore. In effetti, tale procedimento, diretto dal Signore, ha avuto inizio molti anni prima. Russell M. Nelson è stato preparato nel corso di tutta la sua vita per questa santa chiamata. Ho assistito a gran parte di tale preparazione.

La preparazione del presidente Russell M. Nelson è evidente nella somma totale delle esperienze e dei conseguimenti della sua vita. È famoso come pioniere nella cardiochirurgia. È uno scrittore e un oratore brillante, capace di comunicare in molte lingue. Conosce e ama le persone, e comprende gli effetti delle decisioni nella loro vita. Conosce e ama le Scritture e il sacro tempio. È un amministratore esperto che prende decisioni prontamente e con risolutezza.

Il presidente Nelson ha conosciuto personalmente dieci dei sedici presidenti della Chiesa che lo hanno preceduto e che, in molti casi, lo hanno istruito. Ora, in qualità di diciassettesimo presidente, egli inizia il proprio ministero presidenziale assicurando ai Santi degli Ultimi Giorni che Gesù Cristo continuerà a guidare la Sua Chiesa.

“Il Signore ha sempre istruito e ispirato i Suoi profeti e lo farà sempre”, ha detto durante la trasmissione del 16 gennaio 2018 che ne ha annunciato la nomina. “Il Signore è al timone. Noi che siamo stati ordinati a rendere testimonianza del Suo santo nome in tutto il mondo, continueremo a cercare di conoscere la Sua volontà e di seguirla”.1

La preoccupazione del presidente Nelson per il benessere eterno dei figli di Dio deriva da una vita trascorsa a rendere un servizio sincero. Proprio come ha letteralmente toccato molti cuori in qualità di chirurgo, egli ha metaforicamente toccato il cuore dei santi di tutto il mondo con i suoi possenti insegnamenti, il suo servizio altruistico e il suo amore costante. Come ha detto egli stesso alla storica trasmissione di gennaio, tale amore “è cresciuto nel corso dei decenni in cui [si è] incontrato con voi, [ha] reso il culto con voi e vi [ha] serviti”2.

Preparazione fondamentale

L’eminente carriera pionieristica del dottor Nelson come studioso, scienziato e chirurgo del cuore umano è piuttosto nota. Tutto quanto detto, oltre alla sua vita familiare esemplare, è stato un aspetto fondamentale della sua preparazione.

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young Russell M. Nelson with his parents and siblings

Russell Marion Nelson è nato il 9 settembre 1924, da Marion C. ed Edna Anderson Nelson. Entrambi i genitori sono stati membri meno attivi della Chiesa durante l’infanzia di Russell, ma hanno dimostrato un grande amore ai propri figli e a volte li hanno mandati alla Scuola Domenicale. All’inizio, il giovane Russell non era interessato alla Chiesa, preferiva giocare a football con i suoi amici. Quando ha compiuto sedici anni, però, il suo cuore ha iniziato a reagire alle verità del Vangelo ed egli è stato battezzato insieme a suo fratello e alle sue sorelle. Anni dopo, grazie all’esempio e alla persuasione dei propri figli, i coniugi Nelson sono tornati in Chiesa.

Il giovane Russell ha perseguito anche l’opportunità di conseguire un’istruzione. Si stava rendendo conto, come avrebbe insegnato in seguito, che quella di perseguire un’istruzione è una responsabilità religiosa. Si è diplomato a sedici anni e si era iscritto alla University of Utah quando il conflitto della Seconda guerra mondiale gli ha impedito di svolgere una missione a tempo pieno.

Mentre era impegnato a conseguire una laurea, il talento musicale di Russell lo ha convinto a unirsi al cast di un musical dell’università. Il primo soprano, Dantzel White, ha attirato la sua attenzione. Si sono sposati poco dopo il conseguimento della laurea di lui, nel 1945. A ventidue anni, si è laureato con lode in Medicina alla University of Utah. Si è iscritto alla University of Minnesota per un corso post-laurea. Università in cui è stato un membro fondamentale della squadra che ha sviluppato per prima la chirurgia a cuore aperto. Si è poi specializzato in Chirurgia nel Minnesota e presso il Massachusetts General Hospital a Boston, nel Massachusetts (USA).

Mentre perseguiva la sua istruzione e la famiglia cresceva, il dottor Nelson è stato convocato al servizio durante la Guerra di Corea perché l’esercito aveva un disperato bisogno di medici. Grazie alla sua formazione chirurgica, è stato inviato a Washington, D.C., dove ha formato un’unità di ricerca chirurgica presso il Centro medico militare nazionale Walter Reed. Nel 1953, una volta adempiuto il proprio obbligo militare, ha svolto un tirocinio di un anno alla Harvard Service del Massachusetts General Hospital a Boston. In seguito, ha conseguito il dottorato presso la University of Minnesota nel 1954.

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Russell M. Nelson with his wife (Dantzel) and children

Nonostante il fitto programma di formazione e la carriera impegnata, nella vita il dottor Nelson ha sempre messo la famiglia al primo posto. Dantzel White Nelson è stata al fianco di suo marito e lo ha sostenuto in tutte le sue attività familiari, ecclesiastiche, professionali e militari. Il loro rapporto costante, di supporto reciproco e d’amore ha avuto un’influenza ispiratrice e stabilizzante su ciascuno dei loro dieci figli — nove femmine e un maschio. Il loro rapporto “era molto dolce e fatto di atti di generosità l’uno verso l’altra”, secondo la figlia Sylvia Webster. Il figlio più piccolo, Russell Nelson jr, ha ricordato: “Era sempre palese che i miei genitori si amavano moltissimo”.3

Dantzel Nelson è deceduta inaspettatamente poco prima del loro sessantesimo anniversario di matrimonio. Dopo un periodo trascorso da solo, l’anziano Nelson ha sposato Wendy Watson, una donna nubile che il dottorato in Medicina, la cattedra alla Brigham Young University e l’amorevole assistenza alla numerosa famiglia Nelson l’hanno resa la compagna ideale per lui.

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Russell M. Nelson with Wendy, his second wife

“Sono certo che è difficile entrare a far parte di una famiglia di oltre duecento persone e avere la sensazione di essere grandi amici”, ha detto la figlia Sylvia. “Wendy ci ha provato ed è stata fantastica”.4 Russell jr ha aggiunto: “Wendy è una compagna davvero meravigliosa per lui. […] Si vede come è stato preparato negli anni per questa posizione e questa chiamata, e un aspetto fondamentale di tutto quanto è la presenza di Wendy nella sua vita”5.

Al momento in cui questo articolo viene scritto, la famiglia Nelson annovera dieci figli, cinquantasette nipoti e centosedici pronipoti, con altri due in arrivo. Tutti quelli che sono disponibili si riuniscono in una casa diversa ogni mese per festeggiare compleanni e anniversari.

“A tutti i regni è data una legge”

Quando era studente di Medicina, a Russell M. Nelson è stato insegnato che nessun medico dovrebbe mai toccare un cuore umano perché, una volta fatto, il cuore smetterebbe di battere. Solo pochi anni più tardi, tuttavia, il dottor Nelson e i suoi colleghi ricercatori hanno fatto rapporto sul primo utilizzo di successo di un cuore-polmone artificiale su un cane. Il cuore-polmone artificiale manteneva attiva la circolazione del paziente, permettendo di operare su un cuore fermo. Questa svolta fatta dal dottor Nelson e dai suoi colleghi è stata presto estesa agli esseri umani e ha portato, attualmente, a più di un milione e mezzo di operazioni a cuore aperto eseguite annualmente in tutto il mondo.

L’ispirazione che ha portato a tale scoperta è giunta al dottor Nelson mentre stava meditando sui versetti seguenti di Dottrina e Alleanze:

“A tutti i regni è data una legge […].

E ad ogni regno è data una legge; e inoltre, in ogni legge vi sono certi limiti e condizioni” (DeA 88:36, 38).6

Il dottor Nelson aveva concluso che, se avesse studiato, e avesse posto i quesiti giusti, egli e la sua squadra avrebbero potuto scoprire quali leggi governano il battito cardiaco. “È stato grazie alla comprensione delle Scritture e all’averle ‘applicate’ a questo settore di interesse”, ha detto, “che il vasto campo della cardiochirurgia come lo conosciamo oggi mi è stato agevolato”.7

Questa capacità di applicare i principi del Vangelo ha costantemente benedetto il presidente Nelson, la sua famiglia, la Chiesa e il mondo. È stata fondamentale per prepararlo alla sua chiamata come apostolo e ora come presidente della Chiesa.

Nella carriera professionale, il dottor Nelson è diventato subito famoso come chirurgo e ricercatore medico. Nel 1955 ha accettato la posizione di ricercatore presso la cattedra di Chirurgia della University of Utah, luogo in cui ha costruito un cuore-polmone artificiale che ha utilizzato per eseguire il primo intervento a cuore aperto nello Utah — il primo intervento del genere a ovest del fiume Mississippi. Ha trattato e scritto numerosi capitoli di testi medici e oltre settanta saggi a revisione paritaria in altre pubblicazioni. Prima di essere chiamato all’apostolato, ha eseguito circa settemila interventi.8

Oltre alle competenze mediche, il dottor Nelson è stato un insegnante che ha saputo ispirare gli studenti e un amministratore efficiente, qualità che lo hanno reso inestimabile in campo medico e che in seguito lo avrebbero fatto distinguere nei propri incarichi ecclesiastici.

“Il dovere di un medico è soprattutto quello di insegnare”, ha detto il dottor Nelson. Ha aggiunto: “Un medico espleta il proprio dovere ai massimi livelli quando insegna ai pazienti ciò che non va e cosa si può fare al riguardo”.9

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Russell M. Nelson as a doctor and during a visit to China

Il dottor Nelson ha manifestato tale genere di disponibilità e propensione all’insegnamento e all’istruzione recandosi all’estero per dimostrare e insegnare procedure mediche. A sostegno del proprio insegnamento, egli ha studiato le lingue, tra cui il francese, il portoghese, il tedesco, il russo e lo spagnolo, in modo da poter essere in grado di comunicare meglio con i medici e i ricercatori di altri paesi al fine di istruirli. Dopo aver partecipato a una riunione in cui il presidente Spencer W. Kimball (1895–1985) aveva consigliato alla congregazione di imparare il cinese, il dottor Nelson e sua moglie Dantzel hanno iniziato immediatamente a studiare il mandarino. La sua conoscenza di tale lingua gli ha permesso di lavorare a stretto contatto con la comunità medica in Cina, paese in cui ha tenuto conferenze ed eseguito interventi chirurgici, salvando la vita di uno degli eroi nazionali cinesi.10

Cercare prima il regno di Dio

Per quanto rimarchevoli siano stati i traguardi raggiunti, il presidente Nelson è rimasto concentrato sul Signore e sulla Sua opera. La maggior parte dei membri della Chiesa non sa che ha servito come missionario nella Piazza del Tempio dal 1955 al 1965, effettuando visite guidate per i visitatori dalle 16:00 alle 17:00 ogni giovedì. Era uno dei periodi più caotici come chirurgo. In seguito ha scritto: “Nel 1964, in medicina avevamo appena cominciato con la sfida di sostituire la valvola aortica. Il tasso di mortalità era alto, e il tempo dedicato a ogni paziente era estremamente alto — circa uno a uno per moltissime ore, a volte perfino giorni”11.

Per molti membri della Chiesa, tale realtà avrebbe reso impossibile svolgere una chiamata più dispendiosa. Non per il dottor Nelson. Nel 1964, dopo che, insieme ad altri, è stato intervistato quale possibile presidente di palo, l’allora anziano Spencer W. Kimball, accompagnato dall’anziano LeGrand Richards (1886–1983) del Quorum dei Dodici Apostoli, gli ha detto: “Riteniamo che il Signore voglia lei a presiedere a questo palo. Durante le nostre molte interviste, ogni volta che il suo nome è venuto fuori, la risposta è stata praticamente la stessa: ‘Oh, non è quello giusto’ oppure ‘Non ha tempo’ o entrambe. Ciononostante, riteniamo che il Signore voglia lei. Ora, se crede di essere troppo impegnato e di non dover accettare la chiamata, allora è suo privilegio non farlo’. […]

Ho semplicemente risposto che quella decisione era stata presa il 31 agosto 1945, quando io e la sorella Nelson ci siamo sposati nel tempio. In quel momento ci siamo impegnati a ‘[cercare] prima il regno di Dio e la Sua giustizia’, con la certezza che tutto il resto ci sarebbe stato aggiunto, come promesso dal Signore (vedere Matteo 6:33)”12.

Il fatto che il dottor Nelson abbia accettato quella chiamata dimostra ciò che l’anziano Jeffrey R. Holland del Quorum dei Dodici Apostoli ha definito recentemente “l’umiltà e la semplicità candida della fede di Russell Nelson. […] È davvero così umile e puro, a ogni livello e, virtualmente, in ogni altro rapporto umano che ho visto in lui”13.

L’anziano Kimball ha dato una benedizione al dottor Nelson, promettendogli che il tasso di mortalità degli interventi alla valvola aortica sarebbe diminuito e che la procedura non gli avrebbe più rubato tempo ed energie.

“L’anno successivo, l’intervento richiese meno tempo, e io ebbi il tempo necessario per servire in quella e in altre chiamate”, ha detto il dottor Nelson. “Infatti, il rischio di decesso si abbassò [a…] un livello davvero basso, accettabile e tollerabile. È interessante notare che quello fu lo stesso intervento che feci al presidente Kimball otto anni dopo”.14

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Russell M. Nelson and Spencer W. Kimball; Russell M. Nelson with Dantzel, his first wife

Le esigenze della sua carriera e delle chiamate nella Chiesa lasciavano al dottor Nelson un tempo libero estremamente limitato da trascorrere a casa. Tuttavia, faceva tutto quanto in suo potere per mettere sua moglie e i loro dieci figli al primo posto. Ogni volta che era a casa, dedicava tutto il suo tempo alla famiglia. Portava sempre con lui sua moglie o uno dei loro figli nei suoi molti viaggi intorno al mondo. Mentre si prendeva cura dei loro figli in modo magistrale in assenza del marito, Dantzel era grata della sua dedizione nei loro confronti quando aveva una pausa dagli incessanti impegni lavorativi ed ecclesiastici. “Quando è a casa, è a casa!”, aveva detto una volta al presidente Harold B. Lee (1899–1973), il quale, all’epoca era presidente del Quorum dei Dodici Apostoli.15 Il presidente Lee ha ripetuto spesso queste parole quando consigliava a dirigenti del sacerdozio occupati di concentrarsi sulle rispettive famiglie.

Seguire il profeta

Sono stato testimone e partecipante minore di un episodio importante della vita professionale del dottor Russell M. Nelson e di sua moglie, Dantzel. È accaduto come parte del mio primo incontro con i Nelson nel 1965, più di cinquantadue anni fa. Nella sua autobiografia, il dottor Nelson racconta di come gli sia stata offerta la cattedra di Chirurgia e la presidenza della Divisione cardiovascolare e di chirurgia toracica presso l’università di Chicago. Tale offerta, ha scritto “mi ha messo a disposizione delle risorse in termini di supporto finanziario, laboratorio di ricerca e personale di supporto che avrebbe fatto avverare i sogni di qualsiasi accademico. A incentivare l’offerta c’erano quattro anni di università per tutti i nostri nove figli presso l’istituzione di loro scelta, con tutte le spese pagate dalla University of Chicago. Il rettore aveva detto al dottor Nelson: “Una delle ragioni per cui vogliamo lei è che sappiamo che è un bravo mormone. La vogliamo nella nostra facoltà. Abbiamo bisogno di lei qui perché porti a questa università l’influenza che un mormone potrebbe portare”16.

Come parte di questo risoluto reclutamento da parte di questo eminente dottore, il rettore aveva telefonato perché lo aiutassi a persuadere i Nelson a trasferirsi a Chicago. All’epoca ero professore di Giurisprudenza presso la University of Chicago e conoscevo il rettore di Medicina perché avevamo servito insieme nel senato accademico dell’università. Il rettore mi aveva chiesto di invitare i Nelson a cena a casa nostra. Mi aveva incoraggiato a dire loro tutto della Chiesa a Chicago perché sapeva che lo ritenevano un aspetto fondamentale da considerare.

Ed è stato così che io e la mia defunta moglie, June, abbiamo conosciuto Dantzel e Russell Nelson, li abbiamo avuti a cena durante una meravigliosa visita nella nostra casa di Chicago domenica 21 novembre 1965. Abbiamo fatto del nostro meglio per convincerli a trasferirsi a Chicago. Ho poi scoperto dalla sua autobiografia che “[erano] molto attratti da questa offerta e che [avevano] persino scelto una casa in una delle periferie di Chicago dove [avrebbero] potuto allevare la [propria] famiglia”17.

Quello che è accaduto in seguito è solo una delle dimostrazioni del modo in cui l’ispirazione del Signore ha diretto le decisioni e la preparazione di Russell M. Nelson. Tornato a Salt Lake City, ha chiesto consiglio al presidente David O. McKay (1873–1970) perché guidasse la famiglia Nelson nella loro importante decisione. Il profeta aveva pregato e la risposta era giunta: “No”.

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David O. McKay; Russell M. Nelson looking at model of heart

Il presidente McKay aveva detto: “Vive già nella città migliore di tutto il mondo. Ha uno stile di vita che non può essere uguagliato da nessun’altra parte. Qui le sue figlie vivranno nel miglior ambiente che si possa offrire loro. Per lei contano più di qualsiasi fama o futuro possa mai ottenere in qualunque università. No, fratello Nelson, il suo posto è qui a Salt Lake City. Le persone verranno da lei da tutto il mondo perché lei è qui. Non credo che dovrebbe andare a Chicago”18.

Pieno di fede, il dottor Nelson ha rifiutato l’offerta di Chicago ed è rimasto a Salt Lake City. Lì, negli anni successivi, ha eseguito interventi a cuore aperto e prolungato la vita di molti pazienti grati, compresi il presidente Kimball, l’anziano Richard L. Evans (1906–1971), il presidente Boyd K. Packer (1924–2015) e molti altri dirigenti e membri della Chiesa con le rispettive famiglie.

Per me e June, l’incontro di Chicago è stato l’inizio di una lunga e preziosa amicizia con Russell e Dantzel Nelson. Sei anni più tardi è stato rilasciato dall’incarico di presidente di palo e chiamato come presidente generale della Scuola Domenicale. Nello stesso anno, io sono stato nominato presidente della Brigham Young University. Abbiamo servito insieme per molti anni nel Quorum dei Dodici Apostoli e ora serviremo insieme nella Prima Presidenza nell’ambito di un’amicizia iniziata a Chicago fra due accademici e le rispettive mogli cinquantadue anni fa.

Mutare i cuori

Il 7 aprile 1984, il dottor Nelson è stato ordinato apostolo e messo a parte quale membro del Quorum dei Dodici Apostoli. “In un breve momento”, ha detto, “il fulcro degli ultimi quarant’anni in campo medico e chirurgico è mutato per consacrare il resto della mia vita al servizio a tempo pieno del mio Signore e Salvatore, Gesù Cristo”19.

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Russell M. Nelson with other members of the Quorum of the Twelve Apostles

In merito alla propria chiamata all’apostolato, l’anziano Nelson ha dichiarato: “Il lavoro al quale ora sono dedicato è la causa più importante al mondo. È una causa che abbraccia tutte le altre, è soddisfacente e impegnativa. E io devo fare del mio meglio poiché sono responsabile del ministero che mi è stato affidato”20.

Da quando è diventato un apostolo, e quale presidente del Quorum dei Dodici Apostoli dal 2015, il presidente Nelson ha continuato a viaggiare per il mondo — condividendo le parole di vita eterna e cambiando il cuore delle persone. Uno dei suoi primi incarichi è stato quello di aprire al Vangelo le porte dell’Europa dell’Est. “In […] cinque anni ho fatto 27 viaggi in 31 nazioni europee”, ha detto il presidente Nelson. “Prima che il presidente [Ezra Taft] Benson morisse, [… ho potuto] fargli rapporto sul fatto che avevamo portato a termine il nostro incarico: ora la Chiesa era stabilita in ciascun paese dell’Europa dell’Est”21.

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Russell M. Nelson greeting Saints in Moscow, Russia

Il presidente Nelson ha dedicato anche 27 paesi alla predicazione del Vangelo, tra cui Bulgaria, Croazia, El Salvador, Etiopia, Polinesia Francese, Kazakistan e Russia. Una volta, nell’arco di quattro giorni, ha dedicato sei nazioni diverse.22 Nel corso del suo ministero apostolico, ha, ad oggi, visitato 133 paesi.23

Quale membro del Quorum dei Dodici Apostoli, l’anziano Russell M. Nelson ha servito per un lungo periodo come presidente di ciascuno dei suoi tre consigli: Consiglio per l’opera missionaria, Consiglio per il tempio e la storia familiare e Consiglio esecutivo del sacerdozio (ora Consiglio esecutivo del sacerdozio e della famiglia).

La Chiesa ha subito molti cambiamenti significativi durante gli anni che l’anziano Nelson ha trascorso nel Quorum dei Dodici, quorum in cui ha servito sotto cinque presidenti della Chiesa. Dal 1984, la Chiesa è più che raddoppiata, passando da 6 milioni a oltre 16 milioni di membri. Il Quorum dei Dodici Apostoli e la Prima Presidenza hanno rilasciato due dichiarazioni ufficiali: “La famiglia — Un proclama al mondo” nel 1995 e “Il Cristo vivente” nel 2000. Il numero di templi in funzione è passato da 30 nel 1984 a 159 nel 2017. Nel 2010, anno in cui il presidente Nelson è stato chiamato come presidente del Consiglio esecutivo per l’opera missionaria, la Chiesa contava 58.000 missionari. Ora, dopo un sostanzioso incremento avvenuto quando l’età per svolgere la missione è stata abbassata, il numero si è stabilizzato a circa 67.000.

Qualità personali

La maggior parte di ciò che è stato esaminato riguardo al dottore, all’anziano e ora al presidente Nelson è di dominio pubblico. Vorrei commentare alcune delle sue qualità più grandi che ho osservato nel corso degli anni.

Primo, Russell M. Nelson è una persona estremamente gentile, un buon amico e collega. È instancabilmente gentile e compassionevole in tutti i suoi rapporti personali. È un meraviglioso esempio per tutti, diligente, attento a occuparsi di tutte quelle che sono le sue responsabilità — la famiglia, la Chiesa e la professione. Infine è una persona divertente da frequentare.

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Russell M. Nelson on a swing

Come dirigente, è sempre cordiale e alla mano. Questa è la qualità più desiderabile nei dirigenti anziani. Con lui, non esitiamo mai a parlare di un particolare argomento e non pensiamo che farlo possa infastidirlo. Non abbiamo mai paura di parlargli di un particolare argomento. Il presidente Nelson è molto aperto, molto disponibile ed è una persona molto piacevole con cui parlare.

Quando prende una decisione, il presidente Nelson si preoccupa dell’impatto generale. È bravo a pensare al probabile effetto di una decisione, di una direttiva o dell’applicazione di una dottrina su vari gruppi di membri — le persone anziane, i giovani, i meno attivi, i dirigenti della Chiesa e altri. Ho visto la stessa qualità in altri dirigenti, ma la visione del presidente Nelson su questo argomento è eccezionale. Forse deriva dalla sua esperienza di medico, che non può prescrivere farmaci per una parte del corpo senza considerare i suoi effetti sulle altre.

Il presidente Nelson è estremamente bravo a delegare, meglio della maggior parte dei dirigenti che ho osservato in ambito professionale ed ecclesiastico. Anche questo potrebbe essere legato al lavoro del chirurgo, che esegue un compito unico dopo (e prima) che gli altri eseguano il proprio.

Un’altra qualità importante del presidente Nelson è la pazienza. Egli evita lo scontro nel risolvere i problemi o nel fare le cose. Rinuncia saggiamente alla tattica del “sistemiamo tutto adesso” in favore del prendersi un po’ di tempo per vedere se le cose si sistemano da sole. Questa qualità sarà molto importante nella sua leadership, proprio come lo è stata durante i due anni e mezzo in cui ha servito come presidente del Quorum dei Dodici.

Dopo aver lodato la pazienza del presidente Nelson, devo anche lodare una qualità contrastante. Non esita a prendere le decisioni. Quando è il momento giusto e la questione è stata esaminata appieno, prende decisioni repentine e definitive. Sa distinguere bene quando un argomento richiede pazienza e ulteriore discussione e quando dovremmo semplicemente scegliere tra le alternative e andare avanti con l’opera del Signore. Ai dirigenti che collaborano con lui piace questo aspetto.

Il presidente Nelson è una persona che aggrega. Dona armonia ai punti di vista contrastanti e porta le persone in disaccordo verso l’unità. Che qualità meravigliosa per un dirigente di membri impegnati verso la stessa dottrina divina, ma provenienti da culture e tradizioni diverse.

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Russell M. Nelson with young adults

Russell M. Nelson ha doni innati di diplomazia di cui sono stato testimone. Li ha usati nelle attività professionali, persino in Cina. Da quando è stato chiamato nei Dodici, ha aperto le porte dell’Europa dell’Est alla Chiesa in una successione completa di circostanze miracolose. Inoltre, ha visitato 133 nazioni diverse quale servitore del Signore. Che preparazione degna di nota per l’importante posizione alla quale è stato ora chiamato!

Un’altra delle grandi qualità del presidente Nelson — di cui qualcuno resterà sorpreso — è la sua abilità di scrittore. Le sue comunicazioni scritte sono modelli di chiarezza e le sue revisioni di testi scritti da altri è sempre utile. I membri dei Dodici si scambiano le bozze per avere suggerimenti e migliorare il testo di discorsi importanti. In quella fase ho imparato che nessuno mi dà suggerimenti migliori del presidente Nelson per perfezionare i miei discorsi. Avendo trascorso la propria vita professionale a lavorare con le parole, mi ha meravigliato ricevere revisioni così brillanti da una persona che per professione lavorava con i corpi. Sono stato sollevato dall’apprendere che la sua scrittura esemplare è il risultato del duro lavoro. Una volta, mentre esaminavo, come da richiesta, uno dei suoi manoscritti, ho visto che era l’ottava bozza. Se avessi saputo dell’incredibile registro di pubblicazioni professionali del dottor Nelson, non sarei rimasto sorpreso dal fatto che non c’era scrittore più raffinato nel Quorum dei Dodici.

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Russell M. Nelson on family ski outing

Molti sono incuriositi dall’età del nostro nuovo presidente — 93 anni! Chi tra noi lavora a stretto contatto con lui è preoccupato solo dallo sforzo che deve compiere per stargli dietro. È sorprendentemente attivo, fisicamente e mentalmente. La sua memoria è impressionante. Scia spesso riposandosi pochissimo. Usa ancora il suo spazzaneve, sia sul proprio vialetto sia su quello dei vicini.24 Ho sperimentato la sua illimitata energia ogni giovedì. Quando concludiamo la nostra riunione nel Tempio di Salt Lake, alcuni prendono l’ascensore e alcuni prendono le scale per diversi piani per raggiungere il pianoterra dalla nostra sala superiore. Il presidente Nelson si affretta sempre giù per le scale. Cerco sempre di stargli dietro, ma non ci riesco.

Devoto al Salvatore

Il presidente Nelson ha detto: “Ciascun giorno di servizio di un apostolo è un giorno di apprendimento e di preparazione per maggiori responsabilità future”25. Adesso il suo periodo di preparazione a guidare la Chiesa è finito ed egli ha ricevuto il sacro mantello di presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Che cosa siamo portati ad aspettarci dalla sua preparazione durante il periodo in cui dirigerà la Chiesa?

Di primaria importanza è il suo impegno nei confronti del Signore Gesù Cristo, il quale è a capo della Sua Chiesa. Come il presidente Nelson stesso ha detto nel suo messaggio di gennaio citato prima: “Noi […] continueremo a cercare di conoscere la Sua volontà e di seguirla”26. Nel frattempo, gli insegnamenti ispirati del presidente Nelson individuano probabili argomenti su cui porre l’accento.

Durante la conferenza generale di ottobre 2017, il presidente Nelson ha ricordato ai membri della Chiesa il grande significato del Libro di Mormon. Ha condiviso i risultati del suo studio personale del Libro di Mormon, compreso un elenco di ciò che il Libro di Mormon è, di ciò che afferma, di ciò che confuta, di ciò che adempie, di ciò che chiarisce e di ciò che rivela. Ha raccomandato ai membri di studiare il libro ogni giorno e di meditarne gli insegnamenti.27

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Russell M. Nelson and his counselors during press conference

Il 16 gennaio 2018, due giorni dopo essere stato messo a parte come presidente della Chiesa, il presidente Nelson ha annunciato che la nuova Prima Presidenza avrebbe iniziato il proprio ministero “con il fine in mente”. Tale “fine” è la salvezza degli individui e il suggellamento delle famiglie nella casa del Signore. Dal padiglione del Tempio di Salt Lake, il presidente Nelson ha detto: “Per questo motivo vi parliamo oggi da un tempio.

Il fine per il quale ciascuno di noi si impegna è quello di essere investiti di potere in una casa del Signore, suggellati come famiglie, fedeli alle alleanze stipulate in un tempio che ci qualificano per il dono più grande di Dio: la vita eterna. Le ordinanze del tempio e le alleanze che stipulate al suo interno sono la chiave per rafforzare la vostra vita, il vostro matrimonio, la vostra famiglia e la vostra capacità di resistere agli attacchi dell’avversario. Il culto che rendete nel tempio e il servizio che vi svolgete per i vostri antenati vi benediranno con più rivelazione e pace personali e rafforzeranno il vostro impegno di rimanere sul sentiero dell’alleanza”28.

Il presidente Nelson ha esortato i Santi a rimanere sul sentiero delle alleanze, dicendo: “Il vostro impegno a seguire il Salvatore stipulando alleanze con Lui e poi rispettando tali alleanze vi aprirà la porta di ogni benedizione e privilegio spirituale disponibile agli uomini, alle donne e ai bambini in ogni dove”. A coloro che si sono sviati, ha detto: “[Vi invito] con tutta la speranza che ho nel cuore a tornare su quel sentiero. Quali che siano le vostre preoccupazioni, quali che siano le vostre difficoltà, c’è un posto per voi in questa che è la Chiesa del Signore. Voi e la generazione che deve ancora nascere sarete benedetti dalle azioni che intraprenderete ora per tornare sul sentiero dell’alleanza”29.

Ecco un altro suggerimento importante: “Il versetto diventato una leggenda vivente per me si trova nella Sezione 88 di Dottrina e Alleanze, quello in cui il Signore dice: “Io affretterò la mia opera a suo tempo”, ha detto il presidente Nelson. “E io ho vissuto […] per vedere questo affrettare”.30 Adesso ne sarà alla guida.

Il presidente Russell M. Nelson ha sempre reso testimonianza della divinità di Gesù Cristo e della veridicità del piano di salvezza che il nostro Padre Celeste e il Suo Figlio diletto ci hanno dato come fonte di informazione e di guida. Mentre il presidente Nelson guida la Chiesa verso il futuro, i Santi degli Ultimi Giorni possono trarre grande conforto dal sapere che egli li dirigerà in accordo alla volontà del cielo. “Dichiaro la mia devozione a Dio, nostro Padre Eterno, e a Suo Figlio, Gesù Cristo. Li conosco, Li amo e mi impegno a servire Loro e voi con ogni respiro che mi resta in questa vita”31.

Voglio molto bene a questo servitore del Signore, mio collega e amico di lunga data, il presidente Russell M. Nelson. Insieme ai membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, considero preziosi i suoi insegnamenti e attendo con ansia di vederlo dirigere la Chiesa come nostro profeta. Attesto che è stato chiamato da Dio a guidare la Chiesa ai nostri giorni.

Note

  1. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, Liahona, aprile 2018, 6.

  2. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, 7.

  3. Sylvia Webster e Russell Nelson jr, in Sarah Jane Weaver, “Get to Know President Russell M. Nelson, a Renaissance Man”, Church News, 16 gennaio 2018, lds.org/church/news.

  4. Sylvia Webster, in Sarah Jane Weaver, “Get to Know President Russell M. Nelson”.

  5. Russell Nelson jr, in Tad Walch, “Who Is President Russell M. Nelson? A Man of Heart, Compassion and Faith”, Deseret News, 16 gennaio 2018, deseretnews.com.

  6. Vedere Russell M. Nelson, “Begin with the End in Mind” (riunione al caminetto presso la Brigham Young University, 30 settembre 1984), 2, speeches.byu.edu.

  7. Russell M. Nelson, “Begin with the End in Mind”, 3.

  8. Russell Nelson jr, in Tad Walch, “Who Is President Russell M. Nelson?”.

  9. In Spencer J. Condie, Russell M. Nelson: Father, Surgeon, Apostle (2003), 140.

  10. Vedere Russell M. Nelson, “Essere veri millennial”, Liahona, ottobre 2016, 52–53.

  11. In “Elder Russell M. Nelson of the Quorum of the Twelve Apostles”, Ensign, maggio 1984, 87.

  12. Russell Marion Nelson, From Heart to Heart: An Autobiography (1979), 114.

  13. Jeffrey R. Holland, in Tad Walch, “Who Is President Russell M. Nelson?”.

  14. In “Elder Russell M. Nelson of the Quorum of the Twelve Apostles”, 88.

  15. Dantzel White Nelson, in Lane Johnson, “Russell M. Nelson: A Study in Obedience”, Ensign, agosto 1982, 23.

  16. Russell Marion Nelson, From Heart to Heart, 149.

  17. Russell Marion Nelson, From Heart to Heart, 149.

  18. David O. McKay, in Russell Marion Nelson, From Heart to Heart, 150.

  19. In Spencer J. Condie, Russell M. Nelson: Father, Surgeon, Apostle, 186.

  20. In Marvin K. Gardner, “Elder Russell M. Nelson: Applying Divine Laws”, Ensign, giugno 1984, 13.

  21. Pagina Facebook di Russell M. Nelson, video pubblicato l’11 settembre 2014, facebook.com/lds.russell.m.nelson/videos.

  22. Vedere la pagina Facebook di Russell M. Nelson, video pubblicato l’11 settembre 2014.

  23. Russell Nelson jr, in Tad Walch, “Who Is President Russell M. Nelson?”.

  24. Russell Nelson jr, in Tad Walch, “Who Is President Russell M. Nelson?”.

  25. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, 6.

  26. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, 6.

  27. Vedere RussellM. Nelson, “Il Libro di Mormon: come sarebbe la vostra vita senza?”, Liahona, novembre 2017, 60–63.

  28. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, 7.

  29. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, 7.

  30. Pagina Facebook di Russell M. Nelson, video pubblicato l’11 settembre 2014.

  31. Russell M. Nelson, “Mentre avanziamo insieme”, 7.