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Preghiera familiare, studio delle Scritture e serata familiare


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Preghiera familiare, studio delle Scritture e serata familiare

Suggerimenti da mettere in pratica

A seconda delle tue necessità e circostanze, metti in pratica uno o entrambi i seguenti suggerimenti:

• Se la tua famiglia tiene regolarmente la preghiera familiare, lo studio delle Scritture e la serata familiare, medita sul modo in cui apportare uno o più miglioramenti. Se la tua famiglia non fa queste cose, analizza ciò che puoi fare per svolgere queste attività.

• Organizzate, come famiglia, un’attività da svolgere insieme. Potete fare riferimento alle idee contenute nel Manuale ausiliario per la serata familiare (31106) da pag. 301 a pag. 379.

• Ripassa le istruzioni contenute alle pagine 137–139 del manuale Insegnare: non c’è chiamata più grande (36123).

Incarico di lettura

Studia il seguente articolo. Se sei sposato, leggilo e discutilo insieme al coniuge.

I benefici della preghiera familiare

Presidente Gordon B. Hinckley
Primo consigliere della Prima Presidenza

L’apostolo Paolo dichiarò così a Timoteo:

«Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili;

perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi,

senz’affezione naturale, mancanti di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene,

traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio» (2 Timoteo 3:1–4).

Ai nostri giorni è necessario sottolineare nuovamente che c’è bisogno di onestà, forza di carattere e integrità. Soltanto se riusciremo a reinserire nel tessuto della nostra vita le virtù che costituiscono l’essenza della vera civiltà, potremo cambiare il carattere della nostra società. La domanda alla quale dobbiamo rispondere è: Da dove dobbiamo cominciare?

Sono convinto che dobbiamo cominciare col riconoscere Dio come nostro Padre Eterno e noi stessi come Suoi figli, col comunicare con Lui, col riconoscere la Sua posizione di supremo sovrano e col supplicarLo continuamente perché ci dia la Sua guida nelle nostre attività.

Asserisco che il ritorno alla preghiera familiare è una delle medicine più efficaci per fermare la terribile malattia che sta erodendo la forza di carattere della nostra società. Non possiamo aspettarci un miracolo dopo un solo giorno, ma sicuramente lo avremo in una generazione.

Una o due generazioni fa la preghiera familiare nelle case delle persone cristiane di tutto il mondo faceva parte delle attività della giornata quanto il mangiare. A mano a mano che questa usanza è diminuita, si è accentuato il decadimento morale descritto dall’apostolo Paolo.

Sono convinto che non c’è un sostituto adeguato all’abitudine di inginocchiarsi insieme padre, madre e figli, mattina e sera. Questo, più di una lussuosa moquette, di tende costose, o anche di una ricca carta da parati, è la cosa che rende migliori e più belle le nostre case.

Nella semplice posizione che assumiamo quando ci inginocchiamo c’è qualcosa che contrasta vivamente con le caratteristiche che, secondo Paolo, contraddistinguono gli uomini del nostro tempo: «superbi…temerari, gonfi».

Nella semplice usanza che vede padre, madre e figli inginocchiarsi insieme c’è qualcosa che fa scomparire altre caratteristiche descritte dall’Apostolo: «disubbidienti ai genitori… senz’affezione naturale».

Nell’atto di rivolgersi alla Divinità c’è qualcosa che vince la tendenza a bestemmiare, a divenire «amanti del piacere anziché di Dio».

L’inclinazione all’irreligiosità e all’ingratitudine scompare quando la famiglia si unisce per ringraziare il Signore che ha dato loro la vita, la pace e tutto ciò che possiede. E quando i componenti della famiglia ringraziano il Signore per l’amore che li unisce l’uno all’altro, essi sentono crescere in sé una maggiore gratitudine, un più grande rispetto e un più profondo affetto l’uno per l’altro.

Le Scritture dicono: «Ringrazia il Signore tuo Dio in ogni cosa» (DeA 59:7). E ancora: «E in nulla l’uomo offende Dio, ovvero contro nessuno s’infiamma la sua ira, se non contro coloro che non riconoscono la Sua mano in ogni cosa» (DeA 59:21).

Quando la famiglia s’inginocchia al cospetto del Signore e ricorda i poveri, i bisognosi e gli oppressi, impara ad avere per il prossimo un amore che supera l’egoismo, un sincero rispetto per gli altri, il desiderio di soddisfare le altrui necessità. Non possiamo chiedere a Dio di aiutare un vicino che si trova in difficoltà, senza sentirci spinti a fare anche noi qualcosa per aiutarlo. Quali grandi miracoli vedremmo accadere tra i popoli del mondo se potessero mettere da parte i loro egoismi e dedicarsi al servizio del prossimo! Questi miracoli possono nascere dalle suppliche quotidiane della famiglia.

Non conosco maniera migliore in cui i genitori possono inculcare in una giovane mente l’amore per la patria, di quella di pregare in presenza dei loro figli per il paese in cui vivono, invocando su di esso le benedizioni dell’Onnipotente, in modo che possa continuare a esistere in libertà e in pace. Non conosco maniera migliore di inculcare nei nostri figli il tanto necessario rispetto per l’autorità, del ricordare nelle suppliche quotidiane della famiglia coloro che portano il fardello del governo del paese.

Ricordo di aver visto in alcune città dei cartelli sui quali era scritta questa frase: «Una nazione che prega è una nazione in pace». Credo fermamente nella verità di questa dichiarazione.

Il pregare insieme può alleviare le tensioni che esistono in seno alla famiglia. Può far nascere e rafforzare nei figli quel rispetto per i genitori che conduce all’obbedienza. Può far nascere lo spirito del pentimento, che servirà in seguito a cancellare in gran parte la piaga delle famiglie divise. Quando preghiamo insieme, confessiamo insieme al Signore le nostre debolezze e invochiamo le Sue benedizioni sulla nostra casa e su coloro che ivi dimorano.

Non ho mai dimenticato una dichiarazione fatta da un uomo morto tanto tempo fa. James H. Moyle scrisse ai suoi nipoti una lettera nella quale parlava della preghiera familiare tenuta nella sua casa. Egli diceva: «Non siamo mai andati a letto senza prima inginocchiarci in preghiera per invocare la guida e l’approvazione del cielo. Anche nelle famiglie meglio governate possono sorgere dei disaccordi, ma questi dissapori saranno eliminati dall’atmosfera creata dalla preghiera… La natura stessa di questa atmosfera favorisce un più retto vivere tra gli uomini. Tende a favorire l’unità, l’affetto, la disposizione a perdonare e a servire».

Nel 1872 il colonnello Thomas L. Kane, grande amico del nostro popolo nei giorni delle loro tribolazioni nell’Iowa, e al tempo della venuta dell’esercito americano nella Valle del Lago Salato, tornò nell’Ovest accompagnato dalla moglie e dai due figli. Insieme con Brigham Young si recarono a St. George, fermandosi ogni sera in una casa di un membro della Chiesa situata lungo il percorso. La signora Kane scrisse una serie di lettere a suo padre a Philadelphia, in Pennsylvania. In una di esse diceva:

«In ognuno dei luoghi in cui ci siamo fermati durante questo viaggio si dicevano le preghiere subito dopo il pranzo e la cena e si pregava di nuovo prima di colazione. Nessuno ne era esonerato… I Mormoni s’inginocchiano insieme nello stesso momento, mentre il capo famiglia, o l’ospite di riguardo, prega ad alta voce… Dedicano poco tempo agli incensamenti, e chiedono invece ciò di cui hanno bisogno, ringraziandoLo per ciò che Egli ha già dato loro… Danno per scontato che Dio conosce ognuno di noi per cognome e per titolo, e quindi chiedono una benedizione per una particolare persona indicandola per nome… Dopo che mi fui abituata a questa maniera di pregare, la trovai molto opportuna».

Oh, quanto vorrei che noi, come popolo, coltivassimo più diligentemente questa pratica, che aveva tanta importanza per i nostri antenati pionieri. La preghiera familiare era un elemento tanto importante del loro culto quanto le riunioni convocate nel Tabernacolo. Sostenuti dalla fede generata dalle loro invocazioni quotidiane, essi estirpavano i cespugli di salvia selvatica, portavano l’acqua al terrene riarso dal sole, facevano fiorire il deserto, governavano le loro famiglie con affetto, vivevano in pace gli uni con gli altri e rendevano immortale il loro nome, dedicandosi totalmente a servire Dio.

La famiglia è il nucleo fondamentale della società. La famiglia che prega è la speranza di una società migliore. «Cercate l’Eterno, mentre lo si può trovare» (Isaia 55:6).

Possiamo rendere le nostre case più belle? Sì, facendo in modo che la nostra famiglia si abbeveri alla fonte di ogni vera bellezza. Possiamo rafforzare la società e fare del mondo un luogo migliore in cui vivere? Sì: rafforzando le virtù nella nostra vita familiare, inginocchiadoci insieme e supplicando insieme l’Onnipotente nel nome del Suo beneamato Figliuolo.

Il ritorno la culto praticato da tutta la famiglia, su tutta la terra, in una sola generazione potrebbe eliminare le gravi difficoltà che ci affliggono. Riporterebbe in auge l’integrità, il rispetto reciproco e la gratitudine nel cuore delle persone.

Il Maestro dichiarò: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto» (Matteo 7:7).

Vi porto la mia testimonianza che se direte sinceramente la preghiera familiare, non vi mancherà una ricompensa. I cambiamenti forse non saranno subito evidenti. Forse saranno molto tenui. Ma saranno reali e tangibili, poiché Dio «è il rimuneratore di quelli che lo cercano» (Ebrei 11:6).

Prego che possiamo mostrarci fedeli nel dare al mondo il buon esempio in questa abitudine, e nell’esortare il nostro prossimo a fare altrettanto.

Vedere La Stella, settembre 1991, 3–6

«Ho dunque ricevuto qualche istruzione»

Anziano L. Tom Perry
Membro del Quorum dei Dodici Apostoli

I buoni genitori

Il Libro di Mormon comincia con queste parole: «Io, Nefi, essendo nato da buoni genitori, ho dunque ricevuto qualche istruzione in tutto il sapere di mio padre» (1 Nefi 1:1). Quanto sarebbe diverso questo mondo se il diario di ognuno dei figli del nostro Padre in cielo potesse cominciare con una affermazione simile: quella di avere dei buoni genitori e di essere istruito da loro.

Viviamo in un particolare periodo della storia, un periodo in cui il vangelo del Signore è stato restaurato nella sua pienezza. La nostra forza missionaria cresce per qualità e quantità, pertanto il Vangelo viene predicato in un numero sempre più grande di lingue e di nazioni ed è ascoltato da un numero sempre più grande di persone. A mano a mano che rioni e pali vengono istituiti quasi in tutto il mondo, la mente creativa degli uomini è stata ispirata a sviluppare mezzi di comunicazione capaci di portare le istruzioni dei profeti alle orecchie di molte, molte più persone. La buona novella del Vangelo oggi può essere diffusa più rapidamente per portare la speranza della pace eterna nel cuore di tutti gli uomini.

La vita familiare è in crisi

Uno dei grandi messaggi del Vangelo è la dottrina dell’eterna natura del nucleo familiare. Noi proclamiamo al mondo il valore e l’importanza della vita familiare, ma gran parte della confusione e delle difficoltà che troviamo nel mondo oggi può essere fatta risalire al deterioramento della famiglia. Il numero delle case in cui i figli sono istruiti e addestrati da genitori affettuosi sta diminuendo.

La vita familiare, nel cui ambito figli e genitori comunicano insieme nello studio, nel gioco e nel lavoro, è stata sostituita da un rapido pranzo individuale cucinato nel forno a microonde e da una serata davanti alla televisione. Nel 1991 l’Associazione nazionale delle Contee degli Stati Uniti tenne una riunione a Salt Lake City e concluse che la mancanza dell’influenza della casa aveva raggiunto un punto tale da causare una crisi nella nostra nazione. Nelle riunioni tenute quell’anno si dedicò molto tempo ad esaminare questo argomento. Furono individuati cinque concetti fondamentali che possono accrescere le probabilità di successo di ogni famiglia.

Per prima cosa rafforziamo i nostri legami mediante attività familiari; in secondo luogo, stabiliamo delle regole e delle aspettative ragionevoli; terzo, rafforziamo la stima di sé; quarto, fissiamo degli obiettivi raggiungibili e, quinto, valutiamo periodicamente i punti di forza e le necessità della famiglia.

Improvvisamente la voce urgente e ammonitrice dei nostri profeti, sin dal principio del tempo, acquista una particolare rilevanza. Come ci è stato consigliato e siamo stati incoraggiati a fare, dobbiamo provvedere alle nostre famiglie e accelerare le nostre attività missionarie per portare altre persone alla conoscenza della verità e convincerle dell’importanza del nucleo familiare.

Adamo ed Eva impararono i loro doveri di genitori

Sin dal principio le istruzioni impartite dal Signore ad Adamo ed Eva indicavano chiaramente i loro doveri di genitori. Il loro ruolo fu ben definito. Dopo che ebbero ricevuto queste istruzioni dal Signore, li vediamo seguire fedelmente i Suoi consigli e dire:

«Ed in quel giorno Adamo benedisse Iddio e fu riempito di Spirito, e cominciò a profetizzare riguardo a tutte le famiglie della terra, dicendo: Benedetto sia il nome di Dio, poiché a motivo della mia trasgressione i miei occhi sono aperti, e in questa vita avrò gioia, e di nuovo nella carne vedrò Dio.

Ed Eva, sua moglie, udì tutte queste cose e fu contenta, e disse: Se non fosse stato per la nostra trasgressione, non avremmo mai avuto una posterità e non avremmo mai conosciuto il bene e il male, e la gioia della nostra redenzione, e la vita eterna che Dio dà a tutti gli obbedienti.

E Adamo ed Eva benedissero il nome di Dio, e fecero conoscere ogni cosa ai loro figli e alle loro figlie». (Mosè 5:10–12).

Istruire e addestrare i figli

Sì, fin dal principio il dovere dei genitori di istruire i loro figli fu chiaramente indicato nelle istruzioni che il Signore impartì ai nostri progenitori sulla terra.

Le rivelazioni ricevute quando la Chiesa fu restaurata ai nostri giorni di nuovo ammoniscono i genitori ad assolvere il loro compito di istruire e addestrare i loro figli. Nella sezione 93 di Dottrina e Alleanze leggiamo che il Signore rimprovera alcuni fratelli perché non avevano prestato sufficiente attenzione ai loro doveri familiari. Le Scritture dicono:

«Ma io vi ho comandato di allevare i vostri figli in luce e verità…

Non hai insegnato luce e verità ai tuoi figli, secondo i comandamenti, e quel maligno ha tuttora potere su di te, e questa è la causa delle tue afflizioni.

Ed ora ti do un comandamento: se vuoi essere liberato, metti in ordine la tua casa, poiché vi sono molte cose in casa tua che non sono giuste». (DeA 93:40, 42–43).

L’importanza della serata familiare

Anni fa la Chiesa esortò tutti i genitori a tenere la serata familiare settimanale. Oggi questo ammonimento è diventato una regola nelle case dei membri della Chiesa. Il lunedì sera è stato messo a parte come serata in cui la famiglia si riunisce. Per questa sera non si devono organizzare altre attività della Chiesa o eventi sociali. Ci sono stati promessi grandi benefici se le nostre famiglie obbediranno fedelmente a questo precetto.

Il presidente Harold B. Lee disse:

«Ora tenete presente questo: quando il mondo avrà compreso pienamente la missione di Elia, il cuore dei figli si volgerà verso i padri e il cuore dei padri verso i figli. Questo si applica sia da questa parte del velo quanto dall’altra. Se trascuriamo le nostre famiglie quaggiù non tenendo la serata familiare e non svolgendo i compiti che ci sono stati affidati, perdendo così le persone care, come sarà per noi il cielo? Io vi dico che il cielo non potrà essere per noi un luogo felice se non avremo fatto tutto quanto è in nostro potere per salvare coloro che il Signore ci ha affidato».

Poi egli continua:

«Pertanto i cuori di voi, padri e madri, devono volgersi ai vostri figli subito, se sentite il vero spirito di Elia, e non dovete pensare che queste istruzioni si riferiscano soltanto a coloro che stanno dall’altra parte del velo. Lasciate che i vostri cuori si volgano ai vostri figli, e istruite i vostri figli; ma dovete farlo quando sono ancora abbastanza giovani da poter essere istruiti adeguatamente. E se trascurate la serata familiare, trascurate il principio della missione di Elia proprio come se trascuraste il vostro lavoro di ricerca genealogica» (Corsi di studio della Società di Soccorso, 1977-78, 2; corsivo dell’autore).

Ho spesso pensato ai momenti felici di cui godevamo quando i nostri figli erano giovani e vivevano ancora con noi. Ho passato mentalmente in rivista quei giorni e ho riflettuto sui cambiamenti che farei nella nostra organizzazione e amministrazione della famiglia se avessi la possibilità di rivivere quel periodo. Vi sono due aspetti in cui vorrei certamente migliorare se mi fosse concesso il privilegio di avere di nuovo in casa i miei figli piccoli.

Per prima cosa vorrei dedicare più tempo, insieme con mia moglie, alle riunioni del comitato esecutivo della famiglia per imparare, comunicare, programmare e organizzare le attività che ci consentirebbero di svolgere meglio il nostro ruolo di genitori.

Il secondo desiderio che vorrei veder realizzato, se potessi rivivere quegli anni, sarebbe quello di dedicare più tempo alla famiglia, e ciò comprende serate familiari più coerenti e di maggiore utilità pratica.

I giovani contribuiscono al successo

L’onere di programmare e preparare la serata familiare non deve essere lasciato soltanto ai genitori. Le più belle serate familiari che ricordo sono quelle alle quali i componenti più giovani della famiglia hanno preso parte attiva.

Invito voi, bravi diaconi, insegnanti e sacerdoti, e voi Api, Damigelle e Laurette a dare un maggiore contributo al successo della vostra serata familiare. In molte case voi potete essere la coscienza della famiglia. Dopo tutto siete quelli che hanno più da guadagnare da questa esperienza. Se volete vivere in un mondo di pace, sicurezza e buone occasioni, la famiglia alla quale date il vostro contributo può accrescere il benessere generale, sì, perfino il benessere del mondo intero.

Ricordo un esempio di questo genere che vedemmo durante le feste di Natale un anno in cui portammo fuori per un giorno i nostri nipoti. Per poter stare veramente insieme avevamo noleggiato un furgone, in cui avevamo preso posto io, mia moglie, mio figlio e i suoi tre figli più grandi. La moglie di mio figlio era rimasta a casa con i bambini più piccoli. Io stavo al volante, e mia moglie era seduta accanto a me per indicarmi la strada che dovevo prendere. In fondo al furgone sentivo Audrey, la figlia più grande, assorta in una seria conversazione con suo padre. Ella diceva: «Papà, uno dei nostri obiettivi per quest’anno era finire di leggere il Libro di Mormon durante il nostro studio familiare. Oggi è l’ultimo giorno dell’anno. Perché non portiamo a termine la lettura ora, per poter dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo?»

Che momenti meravigliosi furono quelli in cui ascoltai mio figlio e i suoi tre figli che a turno leggevano gli ultimi capitoli di Moroni, per raggiungere il loro obiettivo di leggere per intero il Libro di Mormon. Ricordate, fu una bambina che diede questo suggerimento, non uno dei genitori.

Un’esortazione ai giovani

Voi siete una generazione eletta—tenuta in serbo per questo momento speciale della storia dell’umanità. Voi avete tanto da dare per contribuire al progresso e allo sviluppo delle famiglie alle quali appartenete. Vi esorto a farvi avanti in seno alle vostre famiglie, animati dal vostro straordinario ed entusiasta atteggiamento proprio della giovinezza, per mettere veramente in pratica il Vangelo nelle vostre case. Ricordate i consigli del presidente Joseph F. Smith, il quale disse:

«Vorrei che i miei figli, e tutti i figli in Sion, sapessero che in questo mondo non c’è nulla che abbia per loro tanta importanza quanto la conoscenza del Vangelo così come è stato restaurato sulla terra in questi ultimi giorni tramite il profeta Joseph Smith. Non c’è nulla che possa compensare la sua perdita. Non c’è nulla sulla terra che possa essere paragonato all’eccellenza della conoscenza di Gesù Cristo. Perciò tutti i genitori in Sion si curino dei loro figli e insegnino loro i principi del Vangelo, sforzandosi il più possibile di indurli a fare il loro dovere, non meccanicamente, non perché spinti a farlo; ma si sforzino di inculcare nel cuore dei figli lo spirito della verità e del costante amore per il Vangelo, affinché essi possano non soltanto fare solo il loro dovere perché ciò soddisfa i loro genitori, ma perché soddisfa anche loro stessi» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph F. Smith, 350).

Rivitalizzare la serata familiare

Le serate familiari sono destinate a tutti, sia alle famiglie «tradizionali» con due genitori, sia a quelle in cui ve n’è uno solo, sia alle persone che vivono sole. Insegnanti familiari, vi invitiamo a incoraggiare e rivitalizzare, durante le vostre visite alle famiglie, la serata familiare.

Il nostro attuale profeta, il presidente Ezra Taft Benson, ci ha ricordato nuovamente la necessità di tenere la serata familiare e ha enumerato gli ingredienti che ne garantiscono il successo. Egli ha detto:

«Il programma della serata familiare istituito dalla Chiesa ha l’obiettivo di rafforzare e proteggere la famiglia. Questo programma stabilisce che una sera alla settimana sia riservata ai padri e alle madri perché raccolgano attorno a sé nella loro casa i figli e le figlie. Si dice la preghiera, si cantano gli inni e altre canzoni, si leggono le Scritture, si esaminano le questioni che hanno importanza per la famiglia, si esibiscono i propri talenti, si insegnano i principi del Vangelo e spesso si fanno dei giochi e si servono rinfreschi preparati in casa» (Conference Report, Philippine Islands Area Conference 1975, 10).

Speriamo che ognuno di voi voglia scrivere ognuno di questi suggerimenti datici dal Profeta sugli elementi che devono fare parte della serata familiare.

Quindi egli continua: «Poi queste sono le benedizioni promesse da un profeta di Dio a coloro che terranno la serata familiare settimanale: ‹Se i santi obbediscono a questo consiglio, promettiamo che si riverseranno su di loro grandi benedizioni. Nella loro casa cresceranno l’amore e l’obbedienza. La fede si svilupperà nel cuore dei giovani d’Israele, ed essi acquisiranno il potere necessario a combattere le malvagie influenze e le tentazioni che troveranno sul loro cammino›» (Conference Report, Philippine Islands Area Conference 1975, 10, vedere anche Improvement Era, giugno 1915, 734).

Esortiamo ognuno di voi a seguire il consiglio del nostro profeta. In tutti i nuclei familiari della Chiesa esaminate nuovamente il progresso che state facendo nel tenere fedelmente la serata familiare. L’attuazione di questo programma sarà per voi uno scudo e una protezione contro i mali del nostro tempo e porterà a voi, personalmente e collettivamente, una gioia più grande ora e nelle eternità a venire.

Chiediamo a Dio di aiutarci a rivitalizzare e rafforzare questo importante programma, che ha l’obiettivo di unire e sostenere tutta la famiglia.

Discorso tenuto dall’anziano Perry alla conferenza generale dell’aprile 1994 (vedere La Stella, luglio 1994, 39–41).