Ho dei sentimenti

Primaria 1: Sono un figlio di Dio, 2003


Scopo

Aiutare ogni bambino a capire e riconoscere i sentimenti e ad imparare il modo di essere felici.

Preparazione

  1. 1.

    Leggi attentamente Luca 15:11–32.

  2. 2.

    Materiale necessario:

    1. a.

      Bibbia.

    2. b.

      Figura del volto sorridente/corrucciato (vedi il modello alla fine della lezione).

    3. c.

      Lavagna e cimosa.

    4. d.

      Illustrazione 1-45, Laviamo i piatti; illustrazione 1-46, Bambini che offrono dei fiori alla mamma; illustrazione 1-47, Bambini che litigano; illustrazione 1-48, Bambini che giocano con i blocchetti di legno; illustrazione 1-49, Il figliol prodigo (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 220, 62155).

  3. 3.

    Fai i preparativi necessari per tenere le attività supplementari di tua scelta.

Attività di apprendimento

Invita un bambino a dire la preghiera di apertura.

Attività per richiamare l’attenzione

Mostra la figura del volto sorridente/corrucciato. Canta o recita diverse volte insieme con i bambini le parole dell’inno «Sorrisi» (Innario dei bambini, pag. 128). Dai a diversi bambini la possibilità di voltare la faccia dall’espressione sorridente a quella corrucciata al momento opportuno.

Ma che faccia seria,
no, non star così.
Sei più bello se sorridi;
provaci anche tu.
Puoi cambiare il mondo inter
sorridendo ognor,
se il tuo viso esprime a tutti
palpiti d’amor.

I nostri sentimenti sono rivelati dall’espressione del nostro volto e dalle nostre azioni

• Come ti senti quando hai un sorriso sul volto?

• Come ti senti quando il tuo volto è corrucciato?

Spiega che le persone spesso capiscono come ci sentiamo guardando il nostro volto. Chiedi ai bambini di mostrare il loro volto felice.

Attività

Traccia sulla lavagna quattro grossi cerchi. Disegna delle semplici caratteristiche per creare volti che dimostrano emozioni diverse: felicità, tristezza, irritazione e spavento (vedi i disegni seguenti). A mano a mano che disegni ogni faccia, chiedi ai bambini di descrivere i sentimenti che esprime e poi chiedi loro di mostrare il loro volto felice, triste, irritato e spaventato.

different faces

• Cosa vi rende felici?

• Cosa vi rende tristi?

• Cosa vi rende irritati?

• Cosa vi fa sentire spaventati?

Parla ai bambini delle occasioni in cui ti sei sentita triste, adirata o spaventata e di un’occasione in cui invece ti sei sentita felice.

Possiamo imparare a controllare i nostri sentimenti

Spiega che è bene mostrare tutti i diversi sentimenti che proviamo, ma dobbiamo dimostrarli nella giusta maniera, particolarmente quando siamo irritati.

Mostra l’illustrazione 1-47, Bambini che litigano.

• Secondo voi, come si sentono questi bambini?

• Secondo voi, cosa dicono l’un l’altro?

• Cosa fate quando siete irritati?

Spiega che, sebbene a volte possiamo sentire l’impulso di percuotere, gridare o far del male a qualcuno quando siamo irritati, tuttavia possiamo imparare a dimostrare i nostri sentimenti con cortesia e gentilezza. Quando percuotiamo qualcuno o gridiamo ci sentiamo ancora più irritati; invece se siamo gentili possiamo sentirci meglio.

Attività

Lascia che i bambini a turno recitino la parte dei bambini nell’illustrazione. Aiutali a pensare alle cose che i bambini dell’illustrazione potrebbero dirsi l’un l’altro invece di sgridarsi o percuotersi come, ad esempio: «Posso farlo io, ora?» «Facciamolo un po’ per uno». «Mi sento triste quando mi insulti», oppure «Non mi piace che tu ti comporti così».

Mostra l’illustrazione 1-48, Bambini che giocano con i blocchetti di legno. Fai notare che questi bambini giocano bene insieme e hanno il volto felice perché usano insieme ciò che hanno e parlano gentilmente tra di loro.

• Chi può aiutarvi a sentirvi meglio quando vi sentite tristi, irritati o spaventati?

Spiega che quando parliamo con la mamma, il papà e le altre persone che ci amano, esse possono aiutarci a capire perché abbiamo tali sentimenti. Se preghiamo il Padre celeste, lo Spirito Santo può farci sentire meglio. Lo Spirito Santo ci fa sapere cosa dobbiamo fare per essere di nuovo felici.

Attività

Chiedi ai bambini di alzarsi e di svolgere diverse volte la seguente attività:

I miei sentimenti

Quando qualche volta tanto triste mi sento (fai un’espressione triste),
la mamma mi abbraccia e allora son di nuovo contento (abbracciati e fa’ un volto felice).
Quando qualche volta tanto irritato mi sento (fa’ un volto irritato),
a parlare con papà andrò un momento (cammina stando ferma e fingi di parlare).
Se per qualcosa mi spavento (fa’ un volto spaventato),
allora mi metto a pregare (piega le braccia).
E poi quando vado a giocare,
ogni dì mi sento contento (fa’ un volto felice).

Siamo felici quando aiutiamo gli altri

Mostra l’illustrazione 1-46, Bambini che offrono dei fiori alla mamma.

• Secondo voi, come si sentono le persone in questa illustrazione?

• Perché, secondo voi, si sentono così?

• Come vi sentite quando date una cosa a qualcuno?

Mostra l’illustrazione 1-45, Laviamo i piatti.

• Cosa sta facendo questa bambina?

• Secondo voi, come si sente la bambina di questa illustrazione? Perché?

• Come vi sentite quando aiutate qualcuno?

Attività

Aiuta i bambini a svolgere la seguente attività:

Quando aiuto gli altri sono contento

Se aiuto la mamma son contento (fingi di metterti il grembiule).
Ho tanto, tanto da fare.
I piatti l’aiuto ad asciugare (fingi di asciugare i piatti)
e anche il biberon al bambino so dare (fingi di dare il biberon al bambino).
Se aiuto papà son contento (fingi di metterti i guanti da giardinaggio).
Ha tanto, tanto da fare (fingi di potare il cespuglio o estirpare le erbacce).
In giardino lo posso aiutare (fingi di annaffiare le piante) a finir di lavorare.
Son contento di aiutare (indica il volto sorridente),
tanto ben mi fa sentire (incrocia le braccia e poggia le mani sulle spalle);
poiché se aiuto gli altri (allarga le braccia)
so che faccio ciò che devo (abbassa il capo e piega le braccia).

Il Padre celeste e Gesù vogliono che siamo felici

Spiega che il Padre celeste e Gesù vogliono che siamo felici. Essi sanno che saremo felici se facciamo quello che Essi ci dicono.

Storia

Mostra l’illustrazione 1-49, Il figliol prodigo, e narra la storia che si trova in Luca 15:11–32. Fai notare i diversi sentimenti espressi dal padre e dai suoi figli. A mano a mano che viene espresso un sentimento, puoi chiedere a un bambino di indicare il volto corrispondente sulla lavagna. Per esempio, puoi dire: Un giovane volle lasciare la sua casa per recarsi in un paese lontano. Quando partì, suo padre si sentì molto triste. Dopo qualche tempo gli amici del giovane lo lasciarono. Egli si sentiva triste. Ben presto non ebbe più denaro. Era anche spaventato perché nessuno gli dava più da mangiare…, ecc.

• Secondo voi, come si sentiva il figlio quando tornò a casa?

• Perché il padre fu felice quando suo figlio ritornò? (vedi Luca 15:24).

• Perché il fratello maggiore si irritò quando il fratello minore ritornò a casa? (vedi Luca 15:28–30). Cosa poteva fare per essere di nuovo felice?

Testimonianza

Spiega ai bambini che tutti a volte si sentono felici, tristi, irritati o spaventati. Dobbiamo imparare a manifestare questi sentimenti nel modo giusto. Ricorda ai bambini che il Padre celeste e Gesù vogliono che siamo felici. Spiega ai bambini che ci sentiamo felici quando facciamo ciò che il Padre celeste e Gesù vogliono che facciamo.

Attività Supplementari

Scegli alcune di queste attività da tenere durante la lezione.

  1. 1.

    Chiedi ai bambini di disporsi in cerchio e di tenere la bocca chiusa senza sorridere. Comincia a sorridere e di’ le seguenti parole: «Darò un sorriso a (nome del bambino)». Il bambino che menzioni sorride e ripete la frase inserendo il nome del bambino che gli sta accanto. Continua sino a quando tutti i bambini del cerchio sorridono.

    Ricorda ai bambini che quando sorridiamo alle altre persone, esse spesso ricambieranno il sorriso. Quando sorridiamo è difficile essere tristi, irritati o spaventati.

  2. 2.

    Canta «Aiutando siamo felici» (Innario dei bambini, pag. 108) oppure «Come un raggio di sole» (Innario dei bambini, pag. 38).

  3. 3.

    Chiedi ai bambini di pensare a qualcosa che possono fare per essere felici. Lancia a uno di loro un oggetto di pezza e di’: «(Nome del bambino) è felice quando _________________». Chiedi al bambino di completare la frase dicendo qualcosa che lo rende felice e di restituirti l’oggetto. Continua sino a quando ogni bambino avrà partecipato a turno.

  4. 4.

    Narra la storia di un bambino che ha fatto qualcosa di bello per sua madre come, ad esempio, un lavoro domestico. La mamma non sa chi l’ha aiutata, così chiede ad ogni bambino chi l’ha fatto. Quando arriva al bambino che ha fatto la buona azione, ella sa che è stato lui perché il bambino comincia a sorridere. Il bambino si sente felice perché ha fatto una cosa bella.

Attività addizionali per i bambini più piccoli

  1. 1.

    Recita la seguente poesia e invita i bambini a mimare le azioni descritte dalle parole. Ripetila ancora se i bambini lo desiderano.

    Felici siano i tuoi giorni

    Due occhi per vedere le cose belle da fare (indica gli occhi).
    Due labbra per sorridere e parlare (sorridi gioiosamente).
    Due orecchie per sentire ciò che gli altri han da dire (porta le mani a coppa dietro le orecchie).
    Due mani per rimettere i giocattoli a dormire (fingi di raccogliere i giocattoli e di metterli via).
    Una lingua che parole gentili ogni giorno sa dire (indica la bocca).
    Un cuore affettuoso nel lavoro e nel gioco sempre avrò (metti le mani sul cuore).
    Due piedi che corrono contenti e veloci io avrò (indica i piedi).
    A tutti giorni felici io regalerò.
  2. 2.

    Canta «Se felice sei» (Innario dei bambini, pag. 125) e mima le azioni indicate dalle parole. Ripeti l’inno con altre frasi come, ad esempio, quelle suggerite in fondo alla pagina dell’innario.

  3. 3.

    Chiedi ai bambini di fare un’espressione felice, triste, irritata e stanca. Spiega che essi possono spiegare agli altri come si sentono, invece di piangere e fare i capricci. Quando parliamo dei nostri sentimenti spesso ci sentiamo meglio.