Le madri come insegnanti

Insegnare, non c’è chiamata più grande, 2000


La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici hanno detto che «la principale responsabilità delle madri è quella di educare i figli» («La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, gennaio 1996, 116). Questa educazione comprende l’insegnamento dei principi del Vangelo.

Il presidente Ezra Taft Benson ricordava con affetto gli insegnamenti ricevuti da sua madre:

«Ricordo molto bene quando, ancora bambino, tornando a casa dai campi nella nostra fattoria a Whitney, nell’Idaho, udivo mia madre cantare l’inno: ‹Ho aiutato il mio prossimo in questo dì?› (Inni, No. 136).

La vedo ancora con gli occhi della mente con la fronte madida di sudore, china sul tavolo da stiro, in mezzo ai fogli di carta bianca che ricoprivano il pavimento attorno a lei, intenta a stirare lunghe pezze di tessuto bianco. Quando le chiesi che cosa stava facendo mi rispose: «Figliolo, questi sono gli indumenti del tempio. Tuo padre ed io andremo al tempio a Logan».

Poi rimise il vecchio ferro da stiro sul fornello, portò una sedia accanto alla mia e mi parlò del lavoro del tempio, di quanto èimportante poter andare al tempio e partecipare alle sacre ordinanze che là vengono celebrate. Ella espresse anche la sua fervida speranza che un giorno i suoi figli, nipoti epronipoti avrebbero avuto la possibilità di godere di quelle indicibili benedizioni» («Ciò che spero insegnerete ai vostri figli riguardo al tempio», La Stella, aprile 1986, 2–3).

Riguardo alla necessità che le madri insegnino il Vangelo ai loro figli, il presidente Benson disse: «Madri, voi siete le migliori insegnanti dei vostri figli … insegnate ai figli il Vangelo nella vostra casa, davanti al vostro caminetto. Questi saranno gli insegnamenti più efficaci che mai saranno impartiti ai vostri figli. Questo è il modo d’insegnare del Signore. La Chiesa non può insegnare come potete fare voi. La scuola non può farlo. Non possono farlo gli asili nido. Ma voi potete farlo, e il Signore vi aiuterà. I vostri figli ricorderanno per sempre i vostri insegnamenti e quando saranno vecchi non se ne allontaneranno. Vi chiameranno beate – diranno che siete veramente angeli» (To the Mothers in Zion [opuscolo, 1987], 10–11).

Come madre, tu insegni in molti modi.

Qualche volta prepari delle situazioni per insegnare, ma molti altri momenti adatti si verificano spontaneamente nel normale scorrere della vita familiare (vedere «Momenti per insegnare in famiglia», pagine 140–141). Qualche volta insegni mediante l’esempio o mediante il precetto, qualche volta stabilisci nella casa degli schemi di vita secondo il Vangelo o insegni prestando semplicemente attenzione e dimostrando il tuo affetto ai figli. Il presidente Benson ha dato dieci suggerimenti che possono aiutarti a insegnare ai tuoi figli. Ognuno di essi sottolinea la necessità di dedicare loro il tuo tempo:

«Cercate il modo di essere sempre disponibili per aiutare i vostri figli nei momenti delle grandi decisioni … a prescindere dallo stadio della vita in cui si trovano …

Cercate di essere vere amiche per i vostri figli …

Trovate il tempo di leggere ai vostri figli …

Trovate il tempo di pregare con i vostri figli …

Trovate il tempo di tenere una proficua serata familiare … Fate che questa riunione sia una delle grandi tradizioni della vostra famiglia …

Trovate il tempo di mangiare insieme il più spesso possibile …

Trovate il tempo di leggere quotidianamente le Scritture insieme a tutta la famiglia …

Trovate il tempo di fare tante cose insieme alla famiglia …

Trovate il tempo di insegnare ai vostri figli. Approfittate di ogni momento favorevole all’insegnamento …

Trovate il tempo di amare veramente i vostri figli. L’amore incondizionato di una madre è molto simile all’amore di Cristo»

(To the Mothers in Zion, 8–12).

Le responsabilità della maternità a volte sembrano davvero grandi. È importante ricordare che il Signore non si aspetta che le madri siano perfette o che raggiungano un utopico livello ideale di angelo della casa. Tuttavia Egli si aspetta che esse riconoscano e facciano onore al loro ruolo divino e facciano con umiltà del loro meglio.

L’anziano Jeffrey R. Holland ha detto alle madri della Chiesa: «Voi avete alle spalle la grande tradizione di Eva, la madre di tutta la famiglia umana … Avete alle spalle la grande tradizione di Sara, Rebecca e Rachele, senza le quali non vi sarebbero state le stupende promesse patriarcali fatte ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe, delle quali noi tutti beneficiamo. Avete alle spalle la grande tradizione di Loide ed Eunice e delle madri dei duemila giovani guerrieri. Avete alle spalle la grande tradizione di Maria, scelta e preordinata prima che il mondo fosse per concepire, portare in seno e dare alla luce il Figlio di Dio. Ringraziamo tutte voi, comprese le nostre madri, e vi diciamo che non c’è nulla di più importante in questo mondo che partecipare personalmente all’opera e alla gloria di Dio nel dare la vita terrena alle Sue figlie e ai Suoi figli, in modo che l’immortalità e la vita eterna possano realizzarsi nei reami celesti» (La Stella, luglio 1997, 41).

Il presidente Gordon B. Hinckley ha parlato del grande ruolo della madre:

«Che ogni madre si renda conto che non può avere benedizione più grande dell’avere dei figli che le sono venuti come dono dell’Onnipotente; che ella non ha missione più grande di quella di allevarli nella luce e nella verità, con comprensione e amore …

Ricordo alle madri di tutto il mondo la santità della loro chiamata. Nessun altro può adeguatamente prendere il vostro posto. Nessuna responsabilità è più grande, nessun obbligo è più impegnativo di quello di allevare nell’amore, nella pace e nell’integrità coloro che avete portato nel mondo» (La Stella, gennaio 1994, 70).