Insegnamenti dei presidenti
Capitolo 10: Nutrire l’unione eterna del matrimonio


Capitolo 10

Nutrire l’unione eterna del matrimonio

“I più dolci sentimenti della vita, gli impulsi più generosi e gratificanti del cuore umano trovano espressione in un matrimonio che si erge puro e incontaminato al di sopra dei mali del mondo”.

Dalla vita di Gordon B. Hinckley

Una sera, mentre il presidente e la sorella Hinckley se ne stavano seduti insieme tranquillamente, la sorella Hinckley disse: “Mi hai dato le ali per volare, e ti ho amato per questo”1. Commentando quell’espressione usata dalla moglie, il presidente Hinckley disse: “Ho cercato di riconoscere l’individualità, la personalità, i desideri, l’ambiente di provenienza e le ambizioni di mia moglie. Ho cercato di lasciarla volare. Sì, lasciarla volare! Lasciarla sviluppare i suoi talenti. Lasciarla fare le cose a modo suo. Mettermi in disparte e stupirmi per ciò che fa”.2 La sorella Hinckley sostenne in modo simile suo marito quale padre, nei suoi interessi personali e nel suo esteso servizio per la Chiesa.

Per la maggior parte della loro giovinezza, Gordon B. Hinckley e Marjorie Pay vissero nello stesso rione, e per molti anni vissero nella stessa strada. “La vidi la prima volta in Primaria”, raccontò in seguito il presidente Hinckley. “Tenne un discorso. Non so cosa mi fece, ma non l’ho mai dimenticato. Poi lei è cresciuta ed è diventata una bella giovane, e io ho avuto il buon senso di sposarla”.3

Sono usciti insieme la prima volta a un ballo della Chiesa, quando lui aveva 19 anni e lei 18. In seguito Marjorie disse alla madre: “Questo giovane farà strada”4. Il loro rapporto continuò a crescere mentre Gordon frequentava la University of Utah. Poi, nel 1933, dopo la laurea, egli fu chiamato a svolgere una missione in Inghilterra. Quando tornò nel 1935 ripresero il corteggiamento e nel 1937 si sposarono nel Tempio di Salt Lake. Ripensando agli inizi del loro matrimonio, la sorella Hinckley disse:

“Il denaro era scarso, ma noi eravamo pieni di speranza e di ottimismo. Quei primi tempi non furono sempre beati, ma erano pieni di determinazione e del grande desiderio di stabilire una famiglia felice. Ci amavamo, su quello non c’era alcun dubbio; ma dovevamo anche abituarci all’altro. Credo che ogni coppia debba abituarsi.

Presto mi resi conto che sarebbe stato meglio impegnarsi di più per abituarci l’uno all’altra, piuttosto che cercare costantemente di cambiarci a vicenda, cosa che scoprii essere impossibile. […] Bisogna dare e avere ed essere molto flessibili per stabilire una famiglia felice”.5

Il presidente Hinckley fu chiamato come Autorità generale nel 1958 e, durante i primi anni del suo servizio, la sorella Hinckley di solito stava a casa a prendersi cura dei loro cinque figli mentre lui viaggiava per gli incarichi di Chiesa. Quando i loro figli sono cresciuti, gli Hinckley spesso viaggiavano insieme, cosa che amavano fare. Nell’aprile 1977, in occasione del loro quarantesimo anniversario di matrimonio, stavano facendo un lungo viaggio per incontrare i Santi in Australia. Quel giorno il presidente Hinckley fece la seguente riflessione sul suo diario:

“Oggi ci troviamo a Perth, in Australia, e la nostra stessa presenza rappresenta ciò che gli anni ci hanno portato. Abbiamo trascorso la giornata incontrando i missionari della Missione australiana di Perth. È stato un giorno splendido in cui abbiamo ascoltato testimonianze e istruzioni. I missionari hanno regalato a Marjorie un mazzo di fiori, cosa che io non ho avuto il tempo di fare.

Potremmo quasi scrivere un libro sugli ultimi quarant’anni. […] Abbiamo avuto le nostre battaglie e i nostri problemi. In generale, tuttavia, la vita è stata buona. Siamo stati meravigliosamente benedetti. A quest’età, una persona comincia a sentire il significato dell’eternità e il valore di un compagno eterno. Se stasera fossimo stati a casa, avremmo tenuto una specie di cena familiare. Ma siamo lontani, al servizio del Signore, ed è una dolce esperienza”.6

Ventidue anni dopo, quando serviva come presidente della Chiesa, il presidente Hinckley scrisse una lettera alla moglie esprimendole i suoi sentimenti dopo sessant’anni di matrimonio. “Sei stata una cara compagna”, disse. “Siamo invecchiati insieme ed è stata una dolce esperienza. […] Quando, in un giorno futuro, la mano della morte toccherà gentilmente uno di noi due, ci saranno molte lacrime, sì, ma ci sarà anche la dolce certezza della nostra riunione e del nostro legame eterno”.7

All’inizio del 2004, gli Hinckley stavano tornando a casa dalla dedicazione del Tempio di Accra, in Ghana, quando la sorella Hinckley ebbe un collasso per la stanchezza. Non riacquisì più le forze e morì il 6 aprile 2004. Sei mesi dopo, alla conferenza generale di ottobre, il presidente Hinckley disse:

“Mentre le tenevo la mano e ho visto la sua vita mortale scomparire tra le sue dita, confesso di esserne rimasto sopraffatto. Prima che la sposassi, lei era la ragazza dei miei sogni […]. Lei è stata la mia cara compagna per più di due terzi di un secolo, [eguale a me] dinanzi al Signore, ma in realtà superiore a me. Ora, nella mia tarda età, è tornata ad essere la ragazza dei miei sogni”.8

Nel suo dolore, il presidente Hinckley fu sostenuto dalla conoscenza che lui e Marjorie erano stati suggellati per l’eternità. “Perdere il compagno tanto amato con cui si è stati nei momenti belli e in quelli brutti è assolutamente devastante”, affermò. “C’è una solitudine struggente che cresce d’intensità e rode dolorosamente l’anima. Tuttavia, nella calma della notte, si sente un quieto sussurro che dice: ‘Tutto ben, tutto ben’. E quella voce che viene dall’ignoto porta pace, e certezza, e l’incrollabile rassicurazione che la morte non è la fine, che la vita continua, con un’opera da compiere e delle vittorie da raggiungere. Quella voce quieta, quasi impercettibile alle orecchie mortali, porta la rassicurazione che, con la stessa certezza con cui c’è stata una separazione, ci sarà una gioiosa riunione”.9

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Il presidente e la sorella Hinckley

Il presidente e la sorella Hinckley hanno avuto un matrimonio felice e affettuoso e sono stati rafforzati dalla “quieta e certa rassicurazione della loro riunione e dell’unione eterna”.

Insegnamenti di Gordon B. Hinckley

1

Il Padre Celeste ha progettato il matrimonio sin dall’inizio

È cosa stupenda il matrimonio nell’ambito del piano del nostro Padre Eterno, piano creato nella Sua divina saggezza per la felicità e la sicurezza dei Suoi figli e per la continuità della specie.

Egli è il nostro Creatore, e progettò il matrimonio sin dal principio. Al tempo della creazione di Eva, Adamo disse: “Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. […] Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, ed essi saranno una sola carne” (Genesi 2:23–24).

Paolo scrisse così ai santi di Corinto: “Nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna” (1 Corinzi 11:11).

In una rivelazione moderna, il Signore ha detto: “E ancora, in verità vi dico che chiunque proibisce di sposarsi non è ordinato da Dio, poiché il matrimonio è ordinato da Dio all’uomo” (DeA 49:15). […]

Sicuramente nessuno che legge le Scritture, sia antiche che moderne, può dubitare del divino concetto del matrimonio. I più dolci sentimenti della vita, gli impulsi più generosi e gratificanti del cuore umano trovano espressione in un matrimonio che si erge puro e incontaminato al di sopra dei mali del mondo.

A mio avviso tale matrimonio è il desiderio, la speranza, il sogno, l’obiettivo degli uomini e delle donne di ogni parte del mondo.10

2

Nel tempio, marito e moglie possono essere suggellati per tutta l’eternità

[I] templi […] offrono benedizioni non reperibili altrove. Tutto quello che avviene in questi edifici sacri ha a che fare con la natura eterna dell’uomo. Qui, marito, moglie e figli sono uniti per tutta l’eternità insieme come famiglia. Il matrimonio non è “sino a che morte non vi separi”, è per sempre, se le parti vivono in maniera degna di ricevere questa benedizione.11

C’è mai stato un uomo che abbia veramente amato una donna, o una donna che abbia veramente amato un uomo, che non ha pregato perché il loro rapporto potesse continuare oltre la tomba? Due genitori hanno mai sepolto un figlio, senza desiderare ardentemente di ricevere l’assicurazione che il loro caro un giorno sarebbe stato di nuovo con loro in un mondo a venire? Può, chiunque crede nella vita eterna, pensare che il Dio dei cieli voglia negare ai Suoi figli e [alle Sue] figlie l’attributo più prezioso della vita, l’amore, che trova la sua espressione più bella nei rapporti familiari? No; la ragione richiede che il rapporto familiare continui dopo la morte. Il cuore umano ne sente il desiderio, e il Dio dei cieli ha rivelato il modo mediante il quale si può conseguire questo obiettivo. Le sacre ordinanze della casa del Signore ce ne danno i mezzi.12

Quanto dolce è la sicurezza, quanto confortante è la pace che deriva dalla conoscenza che se ci sposiamo nel modo giusto e viviamo nel modo giusto, il nostro rapporto continuerà a dispetto della certezza della morte e del passare del tempo. Gli uomini possono scrivere e cantare canzoni d’amore, possono desiderare, sperare e sognare; ma tutto questo sarà soltanto una pia illusione se non vi è il sigillo dell’autorità che trascende i poteri del tempo e della morte.13

3

Marito e moglie camminano fianco a fianco in un viaggio eterno

Nel Suo grande disegno, quando Dio creò l’uomo, creò una dualità di sessi. Le nobilitanti espressioni di quella dualità si trovano nel matrimonio. Un individuo è complementare all’altro.14

Nella relazione matrimoniale non c’è né inferiorità né superiorità. La donna non cammina davanti all’uomo, né l’uomo davanti alla donna. Camminano fianco a fianco come figlio e figlia di Dio in un viaggio eterno.15

Il matrimonio, nel suo senso più vero, è una società in cui le due parti hanno eguali diritti, in cui nessuna delle due parti esercita un dominio sull’altra, ma ciascuno si adopera piuttosto per incoraggiare ed aiutare l’altro nell’assolvimento di ogni responsabilità e nella realizzazione di ogni obiettivo e desiderio che possa avere.16

Mogli, considerate i vostri mariti quali cari compagni e vivete in modo degno di tale rapporto. Mariti, vedete nelle vostre mogli il vostro bene più prezioso in questa vita e nell’eternità; poiché ogni donna è una figlia di Dio, una compagna con la quale potete camminare mano nella mano nel bello e nel cattivo tempo, attraverso i pericoli e i trionfi della vita.17

Penso a due [amici] che avevo […] negli anni della scuola superiore e dell’università. Lui era un ragazzo proveniente da una cittadina rurale, semplice nell’aspetto, senza soldi o prospettive apparenti. Era cresciuto in una fattoria, e se aveva una qualità attraente era quella di saper lavorare. […] Tuttavia, malgrado l’aspetto rustico, aveva un sorriso e una personalità che trasmettevano bontà. Lei era una ragazza di città proveniente da una casa confortevole. […]

Tra loro accadde qualcosa di magico. Si innamorarono. […] In quegli anni ridevano, ballavano e studiavano insieme. Si sposarono quando le persone si chiedevano come avrebbero guadagnato abbastanza per vivere. Lui si impegnò alla scuola professionale e risultò essere uno dei migliori della classe. Lei lesinava, risparmiava, lavorava e pregava. Incoraggiava e sosteneva e, quando le cose diventavano davvero difficili, diceva tranquillamente: “In qualche modo ce la faremo”. Sorretto dalla fiducia di lei, lui tenne duro in quegli anni difficili. Arrivarono i figli, e insieme li amarono, li nutrirono e diedero loro la sicurezza che derivava dal loro esempio di amore e lealtà reciproci. Sono passati più di quarantacinque anni. I loro figli sono cresciuti e rendono onore a loro, alla Chiesa e alle comunità in cui hanno vissuto.

Di recente, mentre ero in volo da New York, camminando lungo il corridoio nella penombra della cabina ho visto una donna dai capelli bianchi con la testa posata sulla spalla del marito mentre dormiva, e lui le teneva dolcemente la mano. Il marito era sveglio e mi ha riconosciuto. Lei si è svegliata e abbiamo cominciato a parlare. Anche loro tornavano da New York, dove lui aveva tenuto una dissertazione davanti a una delle associazioni culturali di maggior prestigio della nazione. Egli ne ha fatto solo cenno, ma lei ha parlato con fierezza degli onori che gli erano stati attribuiti. […]

Mentre tornavo al mio posto sull’aereo, ci ho pensato e mi sono detto che i loro amici a quei tempi vedevano solo un ragazzo di campagna e una ragazza sorridente con le lentiggini sul naso, ma loro due avevano visto l’uno nell’altra l’amore, la lealtà, la pace, la fede e il futuro. Chiamatela chimica, se volete; forse lo era, in parte, ma c’era molto di più. C’era stato piuttosto lo sbocciare di qualcosa di divino, piantato lì da un Padre che è il nostro Dio. Ai tempi della scuola avevano vissuto in modo degno di quella fioritura. Avevano vissuto con virtù e fede, con apprezzamento e rispetto per se stessi e per l’altro. Negli anni di difficoltà professionali ed economiche, avevano trovato la maggior forza terrena l’uno nell’altra. Ora che erano avanti con l’età, trovavano la loro pace e la loro quieta soddisfazione insieme. E oltre a questo, era stata loro assicurata un’eternità di unione gioiosa grazie alle alleanze stipulate e alle promesse ricevute anni addietro nella casa del Signore.18

4

Dio non negherà alcuna benedizione alle persone degne che non sono sposate

In qualche modo abbiamo affibbiato un’etichetta a un gruppo molto importante nella Chiesa. L’etichetta riporta la scritta: “Single”. Vorrei che non lo facessimo. Siete tutti individui, uomini e donne, figli e figlie di Dio, non una massa di persone dallo stesso aspetto che fanno le stesse cose. Il fatto che non siate sposati non vi rende sostanzialmente diversi dagli altri. Siamo tutti simili nelle sembianze e nelle risposte emotive, nella capacità di pensare, di ragionare, di essere tristi e felici, di amare e di essere amati.

Voi siete importanti come chiunque altro nello schema del nostro Padre nei cieli e, grazie alla Sua misericordia, nessuna benedizione alla quale avreste altrimenti diritto vi sarà negata.19

Permettetemi ora di dire una parola a coloro che non hanno mai avuto la possibilità di sposarsi. Vi assicuro che siamo sensibili alla solitudine che molti di voi provano. La solitudine è una cosa spiacevole e dolorosa. Suppongo che tutti l’abbiano provata, prima o poi. Il nostro cuore si rivolge a voi con comprensione e affetto. […]

Questo periodo della vostra vita può essere meraviglioso. Avete la maturità. Avete il giudizio. Molti di voi hanno una formazione ed esperienza. Avete la forza fisica, mentale e spirituale per edificare, aiutare e incoraggiare.

Ci sono tante persone là fuori che hanno bisogno di voi. […] Tenete cariche le vostre batterie spirituali e illuminate le luci degli altri.20

A voi che non siete sposati […]: Dio vi ha dato dei talenti di un tipo o di un altro. Egli vi ha fornito la capacità di servire gli altri nei loro bisogni con la vostra gentilezza e premura. Porgete la mano a qualcuno che si trova nel bisogno. […]

Aggiungete conoscenza alla conoscenza. Perfezionate la vostra mente e le vostre competenze nel vostro campo di disciplina. Vi sono delle straordinarie opportunità per voi, se siete pronti a coglierle. […] Non sentite che, per il fatto di essere single, Dio vi abbia abbandonato. Il mondo ha bisogno di voi. La Chiesa ha bisogno di voi. Molte persone e cause hanno bisogno della vostra forza, della vostra saggezza e dei vostri talenti.

Siate devoti e non perdete la speranza. […] Vivete la vita migliore che potete e il Signore, nella sua più ampia saggezza e nei Suoi tempi eterni, darà risposta alle vostre preghiere.21

Mi rivolgo a voi che siete divorziati e vi prego di rendervi conto che non vi consideriamo dei falliti perché il vostro matrimonio è fallito. […] Noi abbiamo l’obbligo di non condannare, ma di perdonare e dimenticare, di innalzare e aiutare. Nell’ora della vostra desolazione, volgetevi al Signore che disse: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo […]; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:28, 30).

Il Signore non vi ripudierà né vi allontanerà. Le risposte alle vostre preghiere potranno non essere sensazionali; potranno non essere comprese immediatamente o persino apprezzate, ma verrà il tempo in cui saprete che siete stati benedetti.22

5

La felicità nel matrimonio deriva dal mostrare un’attenzione affettuosa al benessere del proprio compagno

Coltivate il vostro matrimonio. Proteggetelo e adoperatevi per mantenerlo saldo e bello. […] Il matrimonio è un contratto, un contratto impegnativo; è l’unione tra un uomo e una donna nell’ambito del piano dell’Onnipotente. Può essere fragile; richiede cure e molti sforzi.23

Dopo aver avuto a che fare con centinaia di situazioni di divorzio nel corso degli anni, sono convinto che l’applicazione di una singola pratica farebbe più di tutto il resto per risolvere questo gravoso problema.

Se ogni marito e ogni moglie facesse continuamente tutto il possibile per assicurare il conforto e la felicità del coniuge ci sarebbero pochi o nessun divorzio. Non ci sarebbero mai discussioni. Non sarebbero sollevate accuse. Le esplosioni di ira non si verificherebbero. Piuttosto l’amore e la preoccupazione prenderebbero il posto di maltrattamenti e meschinità. […]

Il rimedio per la maggior parte dei problemi coniugali non si trova nel divorzio. Sta nel pentimento e nel perdono, nelle espressioni di gentilezza e interesse. Si trova nell’applicazione della Regola d’oro.

È una scena molto bella quando un giovane e una giovane si prendono per mano all’altare e fanno alleanza dinanzi a Dio di onorarsi e amarsi. Quanto è triste il quadro quando alcuni mesi o anni dopo, ci sono commenti offensivi, parole cattive e pungenti dette ad alta voce e accuse amare.

Non deve essere così, miei cari fratelli e sorelle. Possiamo elevarci al di sopra di questi “deboli e poveri elementi” (vedere Galati 4:9). Possiamo ricercare e riconoscere la natura divina l’uno dell’altra che abbiamo quali figli del nostro Padre Celeste. Possiamo vivere insieme nel vincolo divino del matrimonio per compiere ciò di cui siamo capaci, se eserciteremo l’autodisciplina e ci asterremo dal [cercare di disciplinare] il nostro coniuge.24

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donna e uomo

“Coltivate il vostro matrimonio. Proteggetelo e adoperatevi per mantenerlo saldo e bello”.

Ogni matrimonio è soggetto a occasionali burrasche. Ma con pazienza, rispetto reciproco e spirito di tolleranza è possibile sopravvivere a queste tempeste. Là dove si sono commessi degli errori possono esservi le scuse, il pentimento e il perdono. Ma deve esserci da entrambe le parti la volontà di fare tanto. […]

Ho imparato che la vera essenza della felicità nel matrimonio […] si trova […] nell’ansiosa preoccupazione per il conforto e il benessere del proprio coniuge. Pensare solo a se stessi e a soddisfare i propri desideri personali non crea né fiducia, né amore, né felicità. Soltanto quando vi è altruismo, l’amore con le sue concomitanti virtù fiorirà e prospererà.25

Molti di noi devono cessare di cercare i difetti e cominciare a cercare le virtù. […] Purtroppo alcune donne vorrebbero “ricostruire” i loro mariti secondo un modello di loro invenzione. Alcuni mariti considerano loro prerogativa obbligare la moglie ad adeguarsi alle norme di quella che è secondo loro la donna ideale. Questi sforzi non hanno mai successo; portano soltanto alle contese, all’incomprensione e al dolore.

Deve esserci rispetto per gli interessi di entrambi. Devono esserci possibilità e incoraggiamento a sviluppare ed esprimere i talenti individuali.26

Siate assolutamente leali e fedeli al compagno da voi scelto. In termini di tempo e di eternità, sarà il bene più grande che mai avrete. Il vostro coniuge merita il meglio di ciò che c’è in voi.27

Sussidi didattici

Domande

  • Il presidente Hinckley ha insegnato che il Padre Celeste ha progettato il matrimonio tra uomo e donna “per la felicità e la sicurezza dei Suoi figli” (sezione 1). In che modo questa conoscenza influisce sul rapporto tra marito e moglie? In che modo marito e moglie possono mantenere il loro matrimonio “puro e incontaminato al di sopra dei mali del mondo”?

  • Quali sono le benedizioni di un matrimonio eterno in questa vita e nell’eternità? (Vedere la sezione 2). Quali esperienze vi hanno dato maggiore apprezzamento per i rapporti eterni? Come possiamo insegnare ai nostri figli l’importanza del matrimonio eterno?

  • Perché il matrimonio deve essere “una società in cui le due parti hanno eguali diritti”? (Vedere la sezione 3). Che cosa apprendete dalla storia nella sezione 3? In che modo marito e moglie possono coltivare questo tipo di forza nel loro matrimonio?

  • In che modo le promesse e i consigli del presidente Hinckley nella sezione 4 aiutano le persone che non sono sposate? In che modo gli insegnamenti contenuti in questa sezione riguardano tutte le persone? Perché è importante usare i nostri talenti e le nostre abilità per servire gli altri?

  • Quali sono alcuni modi in cui marito e moglie possono “coltivare” il loro matrimonio? (Vedere la sezione 5). Che cosa avete imparato su come marito e moglie possono superare le difficoltà e trovare maggiore felicità insieme? Che esempi avete visto?

Passi scritturali correlati

1 Corinzi 11:11; Matteo 19:3–6; DeA 42:22; 132:18–19; Mosè 2:27–28; 3:18, 21–24

Sussidi per lo studio

“Se dedicherete del tempo ogni giorno, personalmente e con la famiglia, allo studio della parola di Dio, la pace prevarrà nella vostra vita. Tale pace non giungerà dal mondo esterno. Giungerà dall’interno della vostra casa, dalla vostra famiglia, da dentro il vostro cuore” (Richard G. Scott, “Fate dell’esercizio della fede la vostra priorità assoluta”, Liahona, novembre 2014, 93).

Note

  1. “Le donne della nostra vita”, Liahona, novembre 2004, 85.

  2. “A casa degli Hinckley”, Liahona, ottobre 2003, 32.

  3. In Jeffrey R. Holland, “President Gordon B. Hinckley: Stalwart and Brave He Stands”, Ensign, giugno 1995, 10–11.

  4. In Glimpses into the Life and Heart of Marjorie Pay Hinckley, a cura di Virginia H. Pearce (1999), x.

  5. In Glimpses, 184.

  6. Diario di Gordon B. Hinckley, 29 aprile 1977.

  7. In Gerry Avant, “A Tender Farewell to an Elect Lady”, Church News, 17 aprile 2004, 4.

  8. “Le donne della nostra vita”, 82.

  9. In Marjorie Pay Hinckley, Letters (2004), 264; vedere anche R. Scott Lloyd, “Apostle’s Work Continues beyond Veil”, Church News, 31 luglio 2004, 3.

  10. “Quello che Dio ha congiunto”, La Stella, luglio 1991, 68.

  11. “Ciò che so”, Liahona, maggio 2007, 85.

  12. “Perché questi templi?”, La Stella, giugno 1992, 5–6.

  13. “Il matrimonio che dura”, La Stella, novembre 1974, 478.

  14. “Le donne della nostra vita”, 84.

  15. “La dignità personale per esercitare il sacerdozio”, Liahona, luglio 2002, 60.

  16. “Io credo”, La Stella, marzo 1993, 7.

  17. “Quello che Dio ha congiunto”, 71.

  18. “And the Greatest of These Is Love” (riunione presso la Brigham Young University, 14 febbraio 1978), 2–3, speeches.byu.edu.

  19. “To Single Adults”, Ensign, giugno 1989, 72.

  20. “To Single Adults”, 72–73.

  21. “Live Up to Your Inheritance”, Ensign, novembre 1983, 82–83.

  22. “To Single Adults”, 74.

  23. “Camminiamo alla luce dell’Eterno”, La Stella, gennaio 1999, 117, 118.

  24. “Le donne della nostra vita”, 84.

  25. “Io credo”, 7.

  26. Le pietre angolari di una casa felice (opuscolo), 5–6.

  27. “Thou Shalt Not Covet”, Ensign, marzo 1990, 6.