Capitolo 10: Utilizzare il sacerdozio con amore e fedeltà

"Capitolo 10: Utilizzare il sacerdozio con amore e fedeltà," Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Harold B. Lee, (2001)


Introduzione

Il presidente Harold B. Lee raccontò la seguente storia sul tempio di Salt Lake: «Quando il grande tempio di Salt Lake era in fase di progettazione, fu chiesto a Truman O. Angell, l’architetto, di scrivere un articolo … e dare al popolo della Chiesa un’idea dell’aspetto che avrebbe avuto il tempio una volta completato. … Tra le altre cose, egli parlò di qualcosa che troverete sul lato occidentale del tempio. … Sotto la guglia ad occidente, quella più vicina al tabernacolo, troverete la costellazione dell’Orsa maggiore. Noterete che la bussola indica una stella luminosa che noi chiamiamo Stella Polare. Quando Truman O. Angell descrisse ciò che si sarebbe visto in quel luogo, disse: ‹Rappresenta il fatto che tramite il sacerdozio coloro che si sono smarriti possono ritrovare il cammino›».

Il presidente Lee sottolineò: «Soltanto tramite il sacerdozio, come figli e figlie di Dio, possiamo ritrovare la via che ci conduce a casa». 1

Insegnamenti di Harold B. Lee

Che cos’è il sacerdozio?

Ci sono due concetti che ho definito nel corso degli anni per esprimere il significato del sacerdozio. Uno è che il sacerdozio è l’autorità data dal nostro Padre celeste all’uomo per autorizzarlo ad officiare in tutti gli affari che riguardano la salvezza dell’umanità sulla terra. L’altro concetto è espresso da un altro pensiero significativo che il sacerdozio è il potere con cui Dio opera tramite l’uomo. 2

Il sacerdozio di Dio è qui ed è stato tramandato dalla restaurazione della Chiesa tramite i messaggeri che furono mandati a restaurare quell’autorità per celebrare le ordinanze di salvezza per tutti i fedeli della terra. Il sacerdozio di Dio detiene le chiavi della salvezza. 3

Il Maestro parlò a Pietro e agli altri apostoli di un potere superiore a quello dell’uomo che chiamò «le chiavi del regno dei cieli» e disse che tramite questo potere «tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli» (Matteo 16:19). Quel potere e autorità con cui si possono celebrare sacre ordinanze, conosciuto come santo sacerdozio è sempre presente nella Chiesa di Gesù Cristo in ogni dispensazione del Vangelo sulla terra. 4

[Il sacerdozio] è l’autorità di celebrare e amministrare le ordinanze secondo lo schema che il Signore ha rivelato. Questo potere … è il diritto delegato all’uomo dal Signore di agire in Suo nome per la salvezza delle anime degli uomini …

Uno degli scopi del sacerdozio superiore è quello di celebrare le ordinanze, dare all’umanità la conoscenza di Dio che il Maestro dichiarò essere necessaria e che l’apostolo Paolo, parlando dell’organizzazione della Chiesa, definì necessaria per «la piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti» [Efesini 4:13]. E c’è il potere del sacerdozio minore per officiare in altre ordinanze, come quelle svolte da questi giovani uomini che hanno distribuito il sacramento questa sera. Il Signore ha detto che il sacerdozio di Aaronne «detiene le chiavi del ministero degli angeli e del Vangelo di pentimento e del battesimo per immersione per la remissione dei peccati» [DeA 13:1], e la legge dei comandamenti carnali. Il sacerdozio è dunque necessario per il preciso scopo di dare potere a tutti coloro che sono chiamati per celebrare le ordinanze necessarie per realizzare la salvezza che il Signore ha designato per un Suo scopo. 5

Il Signore regna nel mezzo dei Suoi santi per il tramite del Suo sacerdozio, potere delegato all’uomo. 6

Come deve essere usato il sacerdozio?

In una grandiosa rivelazione a noi nota come sezione 121 di Dottrina e Alleanze, data tramite l’ispirazione del Signore al profeta Joseph Smith, il Signore ha detto cose molto importanti. Egli ha detto che il sacerdozio può essere controllato solo in base ai principi della rettitudine, e che se dovessimo usare il sacerdozio impropriamente per «coprire i nostri peccati, o gratificare il nostro orgoglio, la nostra vana ambizione o esercitare controllo o dominio o coercizione … lo Spirito del Signore è afflitto» (vedere DeA 121: 36–37) …

La punizione per non usare il sacerdozio in base ai principi della rettitudine è che i cieli si ritirano e lo Spirito del Signore è afflitto. Quando perdiamo lo Spirito, la nostra autorità del sacerdozio ci viene tolta e siamo lasciati a noi stessi «a ricalcitrar contro i pungoli», quando veniamo irritati dagli ammonimenti e dalle istruzioni dei nostri dirigenti. Allora cominciamo a perseguitare i santi, ossia a criticarli, e alla fine combattiamo contro Dio, e i poteri dell’oscurità ci assalgono se non ci pentiamo e ci allontaniamo da quel sentiero malvagio [vedere DeA 121:37–38].

In questa rivelazione vengono anche definite con cura le qualità ben accette di un dirigente del sacerdozio. Si deve presiedere alla Chiesa con persuasione, longanimità, gentilezza e mitezza, e con amore non finto. Se una persona deve rimproverare con severità, deve farlo quando mosso dallo Spirito Santo e in seguito mostrare un sovrappiù di amore, per timore di essere considerato un nemico [vedere DeA 121:41–43]. In tutte le chiamate del sacerdozio non dovremmo mai scordare che l’opera della chiesa e regno di Dio è di salvare le anime, e che tutti coloro su cui siamo chiamati a presiedere sono figli di Dio, e che Egli ci aiuterà nei nostri sforzi di salvare ognuno di loro.

C’è un esempio classico di come il nostro Signore vuole che serviamo coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. Quando Pietro e Giovanni, come scritto nel libro degli Atti degli apostoli, incontrarono un uomo che non aveva mai camminato e che stava alla porta del tempio per chiedere l’elemosina, ricorderete che l’apostolo Pietro gli disse: «Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!» (Atti 3:6).

Nella descrizione di quell’avvenimento segue una dichiarazione significativa. Pietro lo prese per la man destra e lo sollevò [vedere Atti 3:7]. Ricordate, non fu sufficiente che Pietro gli avesse comandato di camminare; egli lo prese per la mano destra e lo sollevò.

Lo stesso dobbiamo fare noi nel trattare i nostri santi vacillanti, ossia non dobbiamo essere detentori del sacerdozio che criticano, rimproverano e condannano. Dobbiamo essere come l’apostolo Pietro, prenderli per mano, incoraggiarli e dar loro un senso di sicurezza e di rispetto per loro stessi finché possono sollevarsi dalle loro difficoltà e camminare con le loro gambe.

Questo è il motivo per cui il sacerdozio di Dio può portare salvezza e amicizia a coloro che sono deboli perché possano diventare forti. 7

Il nostro successo … si misurerà in parte con la nostra capacità di amare coloro che cerchiamo di dirigere e servire. Quando amiamo veramente gli altri possiamo eliminare i motivi sbagliati che spesso prevalgono nei rapporti umani. Se amiamo veramente gli altri agiremo nel loro interesse eterno e non secondo i nostri bisogni. 8

In che modo i detentori del sacerdozio possono essere impegnati nell’opera del Padre?

Quando gli anziani della Chiesa erano riuniti a Kirtland, nell’Ohio, il Signore impresse in loro la grande responsabilità di detenere il sacro ufficio di anziani: «Pertanto, siccome siete degli amministratori, state svolgendo un incarico del Signore; e qualsiasi cosa facciate secondo la volontà del Signore è affare del Signore» (DeA 64:29).

Quando un uomo diventa detentore del sacerdozio, diventa un amministratore del Signore. Egli deve considerare la sua chiamata come una missione affidatagli dal Signore. Questo significa onorare il sacerdozio. Qualsiasi cosa facciate secondo la volontà del Signore è affare del Signore. 9 Quando officiamo nel nome del Signore, come detentori del sacerdozio, lo facciamo in nome e per conto del nostro Padre celeste. Il sacerdozio è il potere tramite il quale il nostro Padre celeste opera attraverso gli uomini …

Temo che alcuni dei nostri anziani … o dei nostri sommi sacerdoti non comprendano che quando celebrano un’ordinanza è come se il Signore stesso imponesse le Sue mani sul capo dei nostri fratelli. Ritengo che uno dei motivi per cui noi non onoriamo il nostro sacerdozio è che non comprendiamo che come detentori del sacerdozio siamo lo strumento mediante il quale il Signore opera. Vorrei che tutti lo comprendessimo per insegnare ai nostri giovani cosa significa detenere e onorare il sacerdozio. 10

Che cosa significa porre le mani sul capo? Prendete la sezione trentasei di Dottrina e Alleanze per leggere un versetto che potete aver letto superficialmente senza vederne il significato. Si tratta di una rivelazione data tramite Joseph Smith, il profeta, a Edward Partridge, il primo vescovo presiedente.

Ecco cosa disse il Signore: «Ed io poserò la mia mano su di te per mano del mio servitore Sidney Rigdon, e tu riceverai il mio Spirito, lo Spirito Santo, sì, il Consolatore, che ti insegnerà le cose pacifiche del regno» (DeA 36:2).

Capite cosa intende? Che ogni volta che svolgete un servizio tramite l’autorità del sacerdozio è come se il Signore stesse imponendo le mani sulla persona per vostro conto perché possiate impartire le benedizioni di vita, salute, sacerdozio o qualsiasi altra cosa. Ogniqualvolta esercitiamo il nostro sacerdozio, è come se il Signore fosse con noi e in noi per aiutarci a celebrare quell’ordinanza. 11

Voi, membri maschi della Chiesa, avete il diritto di detenere ciò che chiamiamo il sacerdozio di Dio … Ad alcuni sono state imposte le mani per ricevere questo potere e autorità, ma non l’hanno mai ricevuto. E perché non possono riceverlo? Il Signore ci ha detto due cose: perché il loro cuore è rivolto così tanto verso le cose di questo mondo e, secondo, aspira agli onori degli uomini (vedere DeA 121:35). Ripensate ad alcuni dei vostri conoscenti per cercare di capire perché alcuni si sono allontanati dalle cose spirituali, e troverete la risposta in una di queste due possibilità. Sia che i loro cuori siano rivolti così tanto verso le cose di questo mondo – denaro? Posizione sociale? Istruzione? sia che si tratti dell’aspirazione agli onori degli uomini, essi non potevano occuparsi delle cose della Chiesa. Se volete essere dirigenti della Chiesa e detenere questi privilegi … dovete pagarne il prezzo. 12

Fratelli, nelle vostre mani è riposta la sacra fiducia non soltanto di avere l’autorità di agire nel nome del Signore, ma di prepararvi ad essere recipienti puliti e puri in modo che il potere del Dio Onnipotente possa essere manifesto per vostro tramite quando celebrate le sacre ordinanze del sacerdozio. Non portate mai il vostro sacerdozio in luoghi in cui vi vergognereste di essere visti dal presidente della Chiesa. 13

Dobbiamo dire: «Poiché sono un detentore del sacerdozio del Dio vivente, sono un rappresentante del nostro Padre celeste e ho il sacerdozio con cui Egli può agire per mio tramite; non posso abbassarmi a fare le cose che avrei potuto fare in altre circostanze perché ho un legame con il sacerdozio di Dio …».

Fratelli, dipende da voi onorare il santo sacerdozio di Dio … teniamo lo sguardo rivolto al valore eterno delle cose, con occhio rivolto unicamente alla gloria di Dio, e diciamoci che «da ora, con l’aiuto di Dio, non intraprenderò alcuna attività a meno che non mi aiuti ad avvicinarmi all’obiettivo della vita eterna, per tornare alla fine alla presenza del mio Padre celeste». 14

Fratelli del sacerdozio, quando siete chiamati a un incarico, voi padri di famiglia, avete il diritto alle benedizioni del sacerdozio, ad avere rivelazioni dello Spirito per avere guida e dire- zione se vivete in modo che il Signore possa aprirvi le cateratte del cielo per darvi una guida specifica nell’incarico a cui siete chiamati. Fratelli, per ricevere queste cose, dovete agire di conseguenza. Dovete qualificarvi. 15

Ricordate le meravigliose promesse che vi fa il Signore se siete pieni di carità verso tutti gli uomini e «la virtù adorna i vostri pensieri senza posa, allora le vostra fiducia si rafforzerà alla presenza di Dio; e la dottrina del sacerdozio si distillerà sulla vostra anima come una rugiada del cielo.

Lo Spirito Santo sarà vostro compagno costante, e il vostro scettro, uno scettro immutabile di rettitudine e di verità; e il vostro dominio sarà un dominio perpetuo, e senza mezzi coercitivi fluirà verso di voi per sempre e in eterno» (DeA 121:45– 46).

Queste parole ispirate vengono dal Signore, e io le ripeto per rammentarvi le vostre responsabilità come detentori del sacerdozio e le grandi benedizioni che riceverete se onorerete la vostra chiamata di servitori dell’Iddio Altissimo. 16

In che modo tutti i membri della Chiesa traggono vantaggio se i detentori del sacerdozio servono in base a principi di rettitudine?

I detentori del sacerdozio sono in realtà le sentinelle sulle torri di Sion. Voi siete coloro che hanno il compito di presiedere a ogni ramo della Chiesa e stare attenti ai pericoli che assalgono il mondo, sia in modo visibile che invisibile. Voi siete dei detentori del sacerdozio che agiscono da pastori del gregge, il gregge dei membri della Chiesa di ogni dove. Avete molte responsabilità. Dovete integrare i nuovi membri nella Chiesa; trovare coloro che cercano sinceramente la verità e metterli in contatto con i missionari, essere sempre attenti ai bisogni degli orfani e delle vedove. Fare tutte quelle cose e conservarsi puri dal mondo è la «religione pura e immacolata», come disse l’apostolo Giacomo (1:27). Dovete stare attenti che non abbondi l’iniquità e che tutti i membri della Chiesa siano motivati ad essere attivi nella Chiesa. Dovete insegnare i giusti principi in modo che i membri, i dirigenti e gli insegnanti sappiano governarsi da soli. …

Voi, autorità presiedenti, avete la responsabilità del gregge, ossia dei rami, distretti, rioni o pali ai quali presiedete. Dovete essere come dei padri, e insegnare ai padri, con cura e costanza, la responsabilità di curare le loro famiglie e servire nei diversi incarichi della Chiesa per difendere la fede. 17

La vera forza di questa chiesa risiede nel potere e autorità del santo sacerdozio che il nostro Padre celeste ci ha dato in questi giorni. Se esercitiamo quel potere in maniera corretta e onoriamo le nostre chiamate nel sacerdozio, vedremo procedere il lavoro missionario, pagare le decime, prosperare il programma di benessere, che le nostre case sono al sicuro e che la moralità tra i giovani di Israele sarà salvaguardata. 18

Alcuni anni fa partecipai a una conferenza di palo vicino al tempio di Manti, nel sud dell’Utah. Era una notte buia e tempestosa e nevicava. Dopo la riunione, mentre andavamo a casa del presidente di palo, fermammo l’automobile e guardammo nella direzione del tempio posto su un’alta collina. Mentre guardavamo la bellissima scena del tempio illuminato che splendeva nella notte buia e nevosa, il presidente di palo disse una cosa per me molto importante: «Il tempio illuminato non è mai così bello come nella tempesta o nella nebbia fitta». Per comprendere l’importanza di quella dichiarazione, voglio dirvi che il vangelo di Gesù Cristo non è mai così importante per voi come nelle tempeste, o nelle grandi difficoltà. Il potere del sacerdozio che voi detenete non è mai così meraviglioso come quando c’è una crisi nella vostra famiglia, una malattia grave o qualche decisione importante da prendere, o quando c’è un allagamento, un incendio o una carestia di qualsiasi tipo. Insito nel potere del sacerdozio, che è il potere dell’Iddio Onnipotente, vi è il potere di operare miracoli secondo la volontà del Signore ma, per esercitare il sacerdozio, dobbiamo essere degni. Se non si comprende questo principio, non si possono ricevere le benedizioni connesse al sacerdozio. 19

Suggerimenti per lo studio

  • In che modo possiamo ritrovare «la via che ci conduce a casa» dal nostro Padre celeste?

  • Perché è importante che i detentori del sacerdozio ricordino che il sacerdozio deve essere utilizzato per salvare le anime e servire coloro che sono nel bisogno? Nel racconto riportato in Atti 3:1–9, in che modo Pietro e Giovanni diedero l’esempio di un corretto utilizzo del potere del sacerdozio?

  • Cosa possiamo imparare da Dottrina e Alleanze 121:41–44 sul modo in cui i detentori del sacerdozio devono esercitare il sacerdozio?

  • Perché i detentori del sacerdozio devono essere retti se vogliono rendere un servizio fedele? Secondo il presidente Lee, qual è la punizione se non si esercita il sacerdozio in base al principio della rettitudine?

  • Come dirigenti del sacerdozio, in che modo sapere di svolgere un incarico del Signore vi aiuta a rendere onore alle chiamate nel sacerdozio?

  • In che modo le sorelle possono aiutare i detentori del sacerdozio a onorare le loro chiamate?

  • In che modo avete ricevuto delle benedizioni tramite il potere del sacerdozio?

Mostra riferimenti

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    1.  Be Loyal to the Royal within You, Brigham Young University Speeches of the Year (20 ottobre 1957), 1–2.

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    2.  Stand Ye in Holy Places (1974), 251–252.

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    3. Conference Report, Conferenza dell’area di Monaco, in Germania, 1973, 8.

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    4.  Decisions for Successful Living (1973), 123.

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    5. Discorso tenuto all’Associazione di Mutuo Miglioramento, 1948, Historical Department Archives, The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, 2.

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    6.  La Stella, agosto 1973, 339.

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    7.  Stand Ye in Holy Places, 253–255.

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    8.  The Teachings of Harold B. Lee, ed. Clyde J. Williams (1996), 481.

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    9.  Stand Ye in Holy Places, 255.

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    10.  La Stella, dicembre 1973, 512.

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    11.  The Teachings of Harold B. Lee, 487–488.

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    12.  The Teachings of Harold B. Lee, 487.

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    13.  The Teachings of Harold B. Lee, 501.

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    14. Conference Report, ottobre 1973, 115, 120; o Ensign, gennaio 1974, 97, 100– 101.

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    15.  The Teachings of Harold B. Lee, 488.

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    16.  Stand Ye in Holy Places, 256–257.

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    17. Conference Report, Conferenza dell’area di Monaco, in Germania 1973, 68.

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    18.  The Teachings of Harold B. Lee, 486–487.

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    19.  The Teachings of Harold B. Lee, 488.