Grandi speranze per i giovani della Chiesa


Secondo i profeti e gli apostoli che forniscono regolare incoraggiamento e sostegno ai giovani della Chiesa, gli adolescenti di oggi sono straordinari. È questo il messaggio del video, che comincia e termina con l’invito del presidente Thomas S. Monson, rivolto ai giovani uomini e alle giovani donne, di nutrire “grandi speranze” per se stessi.

Il video contiene una raccolta di commenti di diversi dirigenti della Chiesa, i quali affermano che i giovani di oggi fanno parte di una nobile generazione in grado di superare le sfide poste dal mondo.

Sarà possibile trovare altri messaggi simili e citazioni a sostegno dei giovani nel numero di aprile 2011della rivista New Era e su youth.ChurchofJesusChrist.org, il sito ufficiale della Chiesa per i giovani in cui tali messaggi vengono pubblicati regolarmente.


I profeti e gli apostoli si prendono cura dei giovani

I profeti e gli apostoli forniscono regolarmente messaggi di incoraggiamento e sostegno rivolti ai giovani della Chiesa, così come ai loro genitori e ai loro dirigenti. Ecco tre esempi:

  1. 1. Il presidente Thomas S. Monson mostra la via insegnando alcuni principi che possono rafforzare i giovani nell’affrontare le sfide più diffuse nella società di oggi.
  2. 2. Il presidente Boyd K. Packer del Quorum dei Dodici Apostoli è convinto che i giovani siano in grado “di affrontare il mondo alle sue condizioni, e di vincerlo”. 
  3. 3. In un’intervista congiunta il presidente Dieter F. Uchtdorf, Secondo Consigliere della Prima Presidenza, e l’anziano M. Russell Ballard del Quorum dei Dodici Apostoli, affermano che se i dirigenti rammentano ai giovani il loro potenziale, essi vivranno all’altezza di ciò che è richiesto loro.

Il presidente Monson: mostrate coraggio morale

Parlando alla sessione del sacerdozio della Conferenza generale, il presidente Monson ha detto ai giovani uomini della Chiesa di rimanere fedeli ai propri principi. “Se i cosiddetti amici vi spingono a fare qualsiasi cosa che sapete essere sbagliata, voi dovete scegliere ciò che è giusto, anche se siete i soli a farlo. Abbiate il coraggio morale di essere una luce che gli altri possano seguire”. (“Esempi di rettitudine”, conferenza generale di aprile 2008).

Alle giovani donne ha rivolto un simile appello. “Quando penso a tutto quello che dovete affrontare nel mondo oggi”, ha detto, “mi viene in mente una parola. Essa descrive un attributo di cui tutti abbiamo bisogno; un attributo di cui voi, in questo momento della vostra vita e in questo mondo, avete particolarmente bisogno. Questo attributo è il coraggio… il coraggio necessario per astenevi dal giudicare gli altri… il coraggio di essere caste e virtuose; e… il coraggio di difendere la verità e la rettitudine” (“Abbiate il coraggio”, conferenza generale di aprile 2009). 

Nel corso di tutto il suo ministero, il presidente Monson ha sempre affermato che, sebbene i problemi dei giovani di oggi vengano sminuiti dai media, “questi fatti annebbiano la nostra perspicacia e confondono i nostri pensieri. Ben presto i casi isolati diventano generalmente accettati come condizione generale, e tutti i giovani vengono dichiarati ‘inferiori’ a quelli di ieri o ‘la peggiore generazione che sia mai esistita’. Quanto sono errate queste opinioni! Quanto sono errate queste dichiarazioni!

È vero che ogni nuovo giorno porta loro nuove prove, nuove difficoltà e nuove tentazioni; ma centinaia di migliaia di giovani della Chiesa si sforzano costantemente di servire con diligenza, fedeli alla loro religione…” (“Profili di fede”, conferenza generale di aprile 1978).

Il presidente Packer: potete essere vittoriosi

Anche il presidente Boyd K. Packer del Quorum dei Dodici Apostoli ha sempre difeso i giovani, come mostrato prima della sua chiamata come Autorità Generale nel corso della sua attività coi Seminari e gli Istituti del Sistema Educativo della Chiesa e durante il suo ministero di Apostolo. In un messaggio offerto a una Conferenza generale, l’allora anziano Packer disse ai giovani uomini e alle giovani donne che, sebbene dovessero affrontare prove più scoraggianti di quelle della generazione precedente, essi ne erano all’altezza.

“Vorrei potervi promettere che per voi il mondo sarà più sicuro e più semplice di quanto lo sia stato per noi”, disse, “ma non posso fare una simile promessa, poiché è vero proprio il contrario… Le difficoltà che dovete affrontare sono molto più grandi delle nostre. Pochi di noi sarebbero disposti a scambiare posto con voi… 

Ma, oh, quale periodo stupendo è questo per essere giovani! Voi conoscete molte più cose di quante ne dovevamo conoscere noi. È mia convinzione che la vostra generazione sia migliore e più forte della nostra; migliore sotto molti aspetti! Ho la certezza che voi giovani siete in grado di affrontare il mondo alle sue condizioni, e di vincerlo!

Egli rammentò ai giovani della Chiesa i loro attributi divini. “Siete figli di Dio. Egli è il Padre del vostro spirito. Spiritualmente appartenete a una stirpe regale, siete la progenie del Re del Cielo. Inculcatevi nella mente questo fatto, per non dimenticarlo mai più. Quale che sia il numero delle generazioni dei vostri antenati su questa terra, quale che sia la razza o il popolo che rappresentate, l’albero genealogico del vostro spirito può essere scritto su una sola riga. Voi siete figli di Dio!” (“Un messaggio per i giovani”, conferenza generale di aprile 1989).

Il presidente Uchtdorf e l’anziano Ballard: lasciate che imparino

In un’intervista pubblicata nel numero di giugno 2008 delle riviste Liahona ed Ensign, il presidente Dieter F. Uchtdorf, Secondo Consigliere della Prima Presidenza, e l’anziano M. Russell Ballard del Quorum dei Dodici Apostoli, hanno dato consigli su come insegnare ai giovani.

“Spesso a scuola i nostri giovani sono i soli membri della Chiesa, pertanto hanno bisogno d’imparare che sono veramente preziosi e che conoscono la loro religione”, ha detto il presidente Uchtdorf, “È necessario che comprendano che insegnano sempre, qualsiasi cosa facciano. Li aiuteremo grandemente se forniremo loro l’opportunità d’insegnare e li incoraggeremo a non vergognarsi del Vangelo”.

I nuovi incarichi possono generare ansia, aggiunge l’anziano Ballard, soprattutto nei giovani. “Un dodicenne che diventa il presidente del quorum dei diaconi proverà un po’ di apprensione. Si potrebbe chiedere: ‘Come si dirige una riunione?’ Beh, glielo facciamo vedere. Potrebbe incespicare e potrebbe non essere facile, ma dopo qualche volta saprà che può farlo. Avrà fatto un immenso passo avanti. Una volta che sai come fare una cosa, tutto d’un tratto puoi dirigere senza paura”.

I dirigenti potrebbero essere inclini a dirigere, a fornire la musica, a pregare a una riunione per i giovani o in altre occasioni, ma dovrebbero essere dei “dirigenti ombra”, che supervisionano questi compiti, ha detto il presidente Uchtdorf.

“Date l’esempio e lasciate che imparino. Pensate al Salvatore. Egli ci lascia compiere la Sua opera qui nei nostri vari incarichi. Egli è paziente con noi. Questo è quanto abbiamo bisogno di fare con i nostri giovani”.


I profeti e gli apostoli si prendono cura dei giovani

Sin dai tempi della Bibbia, i profeti e gli apostoli hanno rappresentato una guida per i giovani. L’apostolo Paolo scrisse a Timoteo: “Nessuno sprezzi la tua giovinezza; ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità” (1 Timoteo 4:12).

Analogamente, i profeti e gli apostoli moderni si rivolgono regolarmente ai giovani della Chiesa. Questo accade nelle sessioni del sacerdozio della Conferenza generale, nelle riunioni annuali dell’organizzazione delle Giovani Donne, in altre trasmissioni e attraverso messaggi registrati distribuiti alle unità locali della Chiesa all’inizio di ogni anno. Alcuni apostoli incontrano i giovani durante le conferenze di palo, rispondono alle loro domande e li invitano a condividere le loro testimonianze. 

Nelle sessioni di addestramento per i dirigenti, i membri della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli parlano spesso delle sfide che le nuove generazioni devono affrontare, così come delle benedizioni che le attendono. Essi pregano spesso per il benessere dei giovani della Chiesa e istruiscono i dirigenti che lavorano coi giovani rafforzandoli nelle loro chiamate.