Insegnamenti dei presidenti
Capitolo 21: Principi di benessere temporale e spirituale


Capitolo 21

Principi di benessere temporale e spirituale

“Tutto ciò che riguarda il benessere economico, sociale e spirituale dell’umana famiglia è e sarà sempre interesse della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”.

Dalla vita di Ezra Taft Benson

Nel 1936, mentre tutti i popoli erano provati dalle difficoltà economiche causate dalla Grande Depressione, la Prima Presidenza presentò un nuovo programma di benessere. Tale programma, chiamato Piano di sicurezza della Chiesa, venne stabilito non per fornire sussidi a chi si trovava nel bisogno, ma “per aiutare le persone ad aiutare se stesse”.1 Nell’attuare questo programma, la Prima Presidenza e gli altri dirigenti della Chiesa insegnarono i principi fondamentali del lavorare sodo, dell’autosufficienza e del servizio. Essi incoraggiarono i membri della Chiesa a pagare la decima e le offerte di digiuno, produrre e immagazzinare il cibo, evitare i debiti non necessari e risparmiare il denaro per il futuro.

A quel tempo, il presidente Ezra Taft Benson stava servendo quale consigliere di una presidenza di palo a Boise, nell’Idaho. Inoltre, egli era un economista, specialista in marketing e specialista nella gestione delle aziende agricole dello stato dell’Idaho. Accettò l’incarico del suo presidente di palo di andare alla riunione in cui sarebbe stato presentato il Piano di sicurezza della Chiesa. In seguito ricordò: “La mia anima accolse con entusiasmo tutto ciò che ascoltai quel giorno. Ritornai dai miei fratelli del palo di Boise riferendo loro che si trattava di un sano programma dal punto di vista economico, sociale e spirituale, ed esprimendo la mia convinzione che, per tale motivo, il popolo della Chiesa lo avrebbe accolto con entusiasmo, riconoscendo la sua grande utilità”.2

Due mesi dopo che il presidente Benson presentò il programma al suo palo, “vari progetti di benessere erano già stati avviati: un rione aveva piantato un orto di alcuni acri, un altro aveva seminato quindici acri di barbabietole da zucchero e, in un altro rione, la Società di Soccorso stava inscatolando il cibo e facendo delle trapunte e dei vestiti. [Un rione] costruì anche un piccolo conservificio”.3

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Ezra Taft Benson in Geneva, Switzerland. Caption: "Checking welfare supplies with Pres. Max Zimmer in Geneva Warehouse" Collection Summary: Black-and-white views taken during Benson's February-December 1946 mission to postwar Europe to meet with Latter-day Saints, direct distribution of welfare supplies, and arrange for resumption of missionary work.

Ezra Taft Benson (a destra) con il presidente ad interim della missione svizzera Max Zimmer, mentre verificano il carico di beni di soccorso a Ginevra, Svizzera, 1946.

Il presidente Benson vide i frutti copiosi del programma di benessere dieci anni dopo. Appena dopo la Seconda guerra mondiale, quale membro del Quorum dei Dodici Apostoli, fu assegnato a presiedere alla Chiesa in Europa. In quelle aree devastate dalla guerra, egli guidò gli sforzi della Chiesa per fornire beni che avrebbero aiutato le persone a riottenere la loro autosufficienza. Egli raccontò l’esperienza che ebbe quando il primo carico di beni inviato dalla Chiesa giunse a Berlino, in Germania.

“Presi con me il presidente ad interim della missione, fratello Richard Ranglack e mi recai presso un vecchio magazzino nel quale venivano custoditi, sotto scorta armata, gli articoli inviati dai servizi di benessere. In fondo al magazzino vedemmo una pila di casse che raggiungeva quasi il soffitto.

‘Quelle casse contengono generi alimentari?’ chiese Richard. ‘Intende dire che tutte quelle casse sono piene di cibo?’

‘Sì, fratello mio’, gli risposi. ‘Cibo, indumenti e coperte e, spero, anche medicinali’.

Io e Richard aprimmo una cassa e la trovammo piena dell’alimento più semplice e comune: fagioli. Quando quel buon uomo vide il contenuto della cassa vi affondò le mani e fece scivolare i fagioli tra le sue dita, poi cominciò a piangere come un bambino per la gratitudine che gli riempiva il cuore.

Aprimmo un’altra cassa e la trovammo piena di grano, nulla di più, nulla di meno che grano, così come il Signore l’aveva fatto e intendeva che fosse. Richard se ne mise in bocca qualche chicco e dopo qualche momento mi guardò con gli occhi ancora pieni di lacrime — ed anche i miei lo erano — e disse lentamente, scuotendo il capo: ‘Fratello Benson, è difficile credere che gente che non ci ha mai visto abbia potuto compiere un’azione così buona’.

Questo è il sistema del Signore! Contributi volontari motivati dall’amore fraterno e dalla disponibilità a sacrificarsi, per aiutare gli altri ad aiutare se stessi. Questo sistema garantisce la dignità e [il rispetto di sé]”.4

Insegnamenti di Ezra Taft Benson

1

Il Signore è ansioso e disposto a benedire temporalmente e spiritualmente il Suo popolo

Miei fratelli e sorelle, riconosco che, parlando di questioni temporali, il Signore disse:

“[…] tutte le cose per me sono spirituali, e in nessuna occasione vi ho dato una legge che fosse temporale […]” [DeA 29:34].

Chiaramente, l’obiettivo è spirituale. Tuttavia, viviamo in un mondo materiale, fisico e temporale. […]

[…] L’uomo è un essere dalla duplice natura: temporale e spirituale. Nelle prime rivelazioni date al Suo popolo, in molte occasioni, il Signore diede delle istruzioni e dei comandamenti in merito a questioni temporali. Egli istruì i santi e i dirigenti della Chiesa sull’acquisto di terreni e di altre proprietà, sulla costruzione di templi, finanche sulla costruzione di una casa editrice, di un negozio e di una pensione per i “viaggiatori affaticati” [vedere DeA 124:22–23]. Nella grande rivelazione nota come Parola di saggezza, Egli non solo illustrò ciò che è buono e ciò che non lo è per l’uomo, ma illustrò un piano di nutrimento del bestiame che, per più di cento anni, è stato gradualmente avvalorato dalle ricerche scientifiche dell’uomo [vedere DeA 89]. Qualunque cosa riguardi il benessere dell’umanità è e sarà sempre interesse della Chiesa. Da sempre il nostro popolo riceve consigli in merito alle questioni temporali. […]

Miei fratelli e sorelle, è importante che manteniamo la nostra mente salda. Teniamo sempre ben in mente che tutte le cose materiali non sono altro che dei mezzi per raggiungere un fine, e che questo fine è di natura spirituale, sebbene il Signore sia ansioso e disposto a benedire il Suo popolo temporalmente. Egli lo ha ribadito in molte rivelazioni, sottolineando ripetutamente che dovremmo pregare per il nostro raccolto, il nostro bestiame, la nostra famiglia, la nostre casa e invocare il Signore che riversi le Sue benedizioni sui nostri affari temporali. Egli ha promesso che sarà pronto e disposto a benedirci. […]

Il Signore non fa per noi ciò che noi possiamo e dovremmo fare da soli. Ma l’intento del Signore è di provvedere ai Suoi santi. Tutto ciò che riguarda il benessere economico, sociale e spirituale dell’umanità è e sarà sempre interesse della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.5

Nell’amministrazione di qualsiasi aspetto del programma di benessere si deve tenere presente lo scopo principale per il quale esso fu istituito. [Tale scopo è quello di] “istituire, per quanto fosse possibile, un sistema grazie al quale eliminare la maledizione dell’ozio e dei mali dei sussidi e riportare nuovamente tra il nostro popolo l’indipendenza, la laboriosità, la parsimonia e [il rispetto di sé]. L’obiettivo della Chiesa è quello di aiutare gli uomini ad aiutare se stessi. Il lavoro deve essere riportato al suo ruolo di principio guida nella vita dei membri della Chiesa”.6

La forza del programma di benessere della Chiesa risiede in ogni famiglia che segue le istruzioni ispirate dei dirigenti della Chiesa di essere autosufficiente mediante un’adeguata preparazione. Dio intende che i Suoi santi siano così preparati “affinché, [come dichiarato dal Signore], la chiesa possa stare indipendente al di sopra di tutte le altre creature sotto il mondo celeste” (DeA 78:14).7

La parabola delle cinque vergini avvedute e delle cinque vergini stolte [vedere Matteo 25:1–13] ci ricorda che è possibile procrastinare finché sia troppo tardi prima di mettere ordine spiritualmente e temporalmente la propria casa. Siamo preparati?8

2

Mediante il lavoro altruistico, energico e mirato otteniamo ciò di cui abbiamo bisogno e accresciamo le nostre virtù cristiane

Uno dei principi rivelati a padre Adamo quando fu scacciato dal giardino di Eden fu: “Mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto’ (Genesi 3:19). Tutte le cose materiali che otteniamo in questa vita sono il prodotto del lavoro e della provvidenza di Dio. [Solo] il lavoro può soddisfare le necessità della vita.9

Dio ha comandato all’uomo di vivere del sudore della propria fronte, e non di quello di qualcun altro.10

Il nostro è un Vangelo di lavoro reso in modo mirato, altruistico e nello Spirito del vero amore di Cristo. Solo così possiamo accrescere le nostre virtù cristiane. Solo così possiamo diventare degni strumenti nelle mani del Signore per benedire il prossimo mediante quel potere che può portare a cambiare in meglio la vita di uomini e donne.

Dovremmo sentirci umili e grati davanti a questa sfida, questo retaggio, questa opportunità di servizio e di ricevere copiose ricompense. Quanto sono felici coloro che possono seguire il piano del Signore di sviluppare questo potere per usarlo per benedire gli altri. È quello che ha fatto il Cristo. È quello che noi abbiamo il privilegio di fare.11

Coloro che ricevono aiuto dai servizi di benessere dovrebbero lavorare al massimo delle loro capacità [per guadagnarsi i beni che ricevono e l’assistenza prestata mediante i fondi di digiuno]. Quando non si dà a questi membri l’opportunità di lavorare e non li si incoraggia a farlo, si gettano le basi di un demoralizzante sistema di sussidi da parte della Chiesa; in altre parole, si minerebbero alla base i propositi per i quali il programma di benessere fu istituito. È una legge del cielo ed una legge che ancora non abbiamo compreso pienamente qui sulla terra, che non è possibile aiutare la gente in modo permanente facendo per loro ciò che essi stessi possono e dovrebbero fare.12

Dovremmo chiedere al Signore di benedirci in ogni nostra azione e non dovremmo fare nulla per cui non potremmo chiedere la Sua benedizione. Non dovremmo mai aspettarci che il Signore faccia ciò che noi possiamo fare da soli. Credo nella fede e nelle opere, e che il Signore benedirà più abbondantemente l’uomo che lavora per realizzare ciò per cui prega piuttosto che l’uomo che prega soltanto.13

Il lavoro energico e mirato porta a una salute vigorosa, a conseguimenti degni di lode, a una coscienza pulita e a un riposo rigenerante. Il lavoro è sempre stato un beneficio per l’uomo. Possiate nutrire un sano rispetto verso il lavoro, a prescindere che sia svolto con la mente, col cuore o con le mani. Possiate sempre godere della soddisfazione che scaturisce dal lavorare sodo. […] Non potrete mai entrare nel regno dei cieli mediante i vostri sogni o desideri. Dovete pagare il prezzo lavorando sodo, sacrificandovi e vivendo rettamente.14

3

Quando produciamo e immagazziniamo il cibo, raccogliamo immediati benefici e ci prepariamo per le necessità future

Vi siete mai fermati a pensare a ciò che accadrebbe alla vostra città e al vostro paese se i mezzi di trasporto fossero paralizzati o se vi fosse una guerra o una crisi economica? In che modo voi e i vostri vicini vi procurereste il cibo necessario? Per quanto tempo la bottega o il supermercato all’angolo della strada potrebbe fare fronte alle richieste della comunità?

Poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la Prima Presidenza mi chiese di andare in Europa per riaprire le nostre missioni e istituire un programma di distribuzione di cibo e indumenti ai santi. Ricordo ancora chiaramente le persone che ogni mattina salivano sul treno portando con sé oggetti di ogni sorta per recarsi in campagna e scambiarli con generi alimentari. Alla sera la stazione era piena di persone che tornavano con le braccia e le borse piene di frutta, verdura, maialetti e polli. Non avevo mai visto tanta confusione. Quella gente ovviamente era disposta a scambiare praticamente tutto quanto possedeva per [il cibo: il bene fondamentale] al sostentamento della vita.

Un mezzo per conseguire l’autosufficienza economica che è quasi dimenticato dalla maggior parte delle persone è la produzione domestica di cibo. [Siamo troppo abituati ad andare nei negozi e a comprare quello di cui abbiamo bisogno]. Producendo una parte del nostro cibo siamo in grado di ridurre in gran parte l’incidenza dell’inflazione sulle nostre entrate. Cosa più importante, quando impariamo a produrre il nostro cibo coinvolgiamo tutti i membri della famiglia in un progetto utile. […]

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A family working in a garden.

Tutti i familiari possono dare il proprio contributo alla produzione domestica di cibo.

Invito [tutti voi a] fare ciò che hanno fatto […] altri; a mettersi insieme con amici e vicini, reperire un appezzamento di terreno inutilizzato e coltivarlo a orto. È quanto hanno fatto alcuni quorum di anziani i cui membri [hanno beneficiato del raccolto di frutta e verdura da loro seminati e hanno goduto delle benedizioni derivanti dalla fratellanza e dal coinvolgimento delle proprie famiglie in questo lavoro]. Molte famiglie hanno adibito a orto una parte del loro giardino.

Vi incoraggiamo ad essere più autosufficienti affinché, come il Signore ha dichiarato, “nonostante la tribolazione che scenderà su di voi, la Chiesa possa stare indipendente al di sopra di tutte le altre creature sotto il mondo celeste” (DeA 78:14). Il Signore vuole che siamo indipendenti e autosufficienti poiché questi saranno giorni di tribolazione. Egli ci ha ammonito riguardo a questa eventualità. […]

La produzione del cibo è soltanto uno degli aspetti del nostro invito ad immagazzinare quanto ci è necessario per sopravvivere per almeno un anno, ovunque ciò sia legalmente permesso. La Chiesa non vi ha indicato quali alimenti immagazzinare. Questa decisione è lasciata ai singoli membri. […]

La rivelazione di produrre e immagazzinare cibo può essere tanto essenziale al nostro benessere [temporale] oggi quanto lo fu il salire sull’arca ai tempi di Noè. […]

Programmate la costituzione delle vostre provviste familiari proprio come fareste per costituire un fondo a risparmio. Risparmiate un po’ di denaro ad ogni busta paga. Preservate mediante imbottigliamento o [inscatolamento] quanto è prodotto dal vostro orto e dal vostro frutteto. Imparate le tecniche di conservazione, essiccamento e congelamento del cibo. Fate delle provviste familiari un aspetto del vostro bilancio. Immagazzinate sementi e acquistate gli arnesi necessari per coltivare la terra. Se state risparmiando per acquistare una seconda macchina, un apparecchio televisivo o un altro oggetto non essenziale, forse sarà opportuno modificare le vostre priorità. Vi invito a farlo devotamente, e a farlo subito.

[…] Troppo spesso ci crogioliamo nella nostra comoda compiacenza e riteniamo che le distruzioni della guerra, i disastri economici, la carestia e il terremoto non possano colpire il nostro paese. Coloro che pensano in questo modo o non conoscono le rivelazioni del Signore o non credono ad esse; coloro che, tronfi della loro sicurezza, ritengono che le calamità non si verificheranno in questi luoghi e che in qualche modo essi saranno protetti grazie alla loro rettitudine di santi, si ingannano, e un giorno si pentiranno di aver avuto tante pie illusioni.

Il Signore ci ha ripetutamente ammoniti riguardo a un giorno di grandi tribolazioni e tramite i Suoi servi ha impartito i consigli necessari alla nostra preparazione per questi tempi difficili. Abbiamo ascoltato i Suoi consigli? […]

Siate fedeli, miei cari fratelli e sorelle, a questi consigli e godrete di grandi benedizioni — sì, sarete invero il popolo più benedetto della terra. Siete brava gente, io lo so. Questo io lo so. Ma tutti noi dobbiamo diventare migliori di quanto siamo. Mettiamoci nella posizione in cui potremo non soltanto nutrire noi stessi grazie al programma di produzione e di immagazzinamento delle provviste familiari, ma anche assistere gli altri.

Possa Dio benedirci onde essere preparati per i giorni che ci aspettano che potranno essere i più difficili della nostra storia.15

4

Quando mettiamo da parte dei risparmi ed evitiamo debiti inutili, la pace e la soddisfazione entrano nel nostro cuore

Voglio spronarvi con rispetto a vivere in base ai principi fondamentali del lavoro, della frugalità e dell’autosufficienza, insegnando ai vostri figli con l’esempio. […] Vivete nell’ambito di quello che guadagnate. Mettete regolarmente tra i vostri risparmi una parte di quanto guadagnate. Evitate debiti non necessari. Siate saggi cercando di non espandervi troppo rapidamente. Imparate a gestire bene ciò che avete prima di pensare ad espandervi ulteriormente.16

Purtroppo alcuni si sono messi in testa l’idea che quando ci troviamo in una situazione difficile, quando abbiamo sperperato stoltamente le nostre risorse, vivendo al di sopra dei nostri mezzi, possiamo rivolgerci alla Chiesa o allo Stato perché ci tolgano da una situazione difficile. Alcuni membri hanno dimenticato il principio che sta alla base del piano di benessere della Chiesa, ove si prescrive che “nessun vero Santo degli Ultimi Giorni che è fisicamente in grado di lavorare deve affidare ad altri l’onere del proprio mantenimento”. […]

Oggi più che mai dobbiamo apprendere e mettere in pratica i principi dell’autosufficienza economica. Non sappiamo quando la crisi della malattia o della disoccupazione può colpirci. Sappiamo che il Signore ha decretato calamità universali per il futuro e ci ha ammonito ripetutamente di essere preparati. Per questo motivo i Fratelli hanno ripetutamente dato risalto a un programma fondamentale per il benessere temporale e spirituale dei membri.17

Il Signore desidera che i Suoi santi siano liberi e indipendenti nei giorni difficili che verranno. Ma nessun uomo che si trovi nella schiavitù finanziaria è veramente libero.18

Nel libro dei Re leggiamo di una donna che andò in lacrime dal profeta Eliseo. Suo marito era morto e, poiché ella aveva un debito che non poteva pagare, il creditore avrebbe preso i suoi due figli per venderli come schiavi.

Mediante un miracolo Eliseo fece acquisire alla donna un’abbondante quantità di olio, poi le disse: “Va’ a vender l’olio, e paga il tuo debito [e vivi]; e di quel che resta sostentati tu ed i tuoi figlioli’ (vedere 2 Re 4:1–7).

“Paga il tuo debito, e vivi” Quale proficuo principio rappresentano queste parole! Esse sono un saggio consiglio per noi oggi! …

Molte persone non credono che una seria recessione possa verificarsi di nuovo. Sentendosi al sicuro grazie alla prospettiva di un impiego permanente e dalle costanti entrate che ne derivano, essi contraggono debiti senza pensare a cosa farebbero se perdessero il loro posto di lavoro o se, per qualche ragione, il loro stipendio non venisse pagato. Tuttavia, gli esperti del settore più autorevoli hanno ribadito più volte che non siamo ancora in grado di gestire la nostra economia evitando i ridimensionamenti. Prima o poi tali ridimensionamenti si verificheranno.

Vi è un altro motivo per cui l’aumento dell’indebitamento suscita una più profonda e più grande preoccupazione. Si tratta dell’ascesa del materialismo contrapposto alla dedizione verso i principi spirituali. Parecchie famiglie, al fine di “apparire dignitose”, acquistano in quartieri prestigiosi una casa più grande e costosa, più di quanto ne abbiano bisogno. […] Con l’aumento del tenore di vita, ogni volta che viene immesso nel mercato un nuovo articolo, aumenta la tentazione di spendere. Le tecniche di comunicazione sottili e accuratamente studiate della pubblicità moderna mirano ai punti più deboli della resistenza del consumatore. Di conseguenza, purtroppo, vi è un crescente sentimento comune che i beni materiali dovrebbero essere procurati subito, senza aspettare, senza risparmiare e senza compiere alcun sacrificio per averli.

Quel che è peggio, molte famiglie che hanno contratto debiti non dispongono di denaro liquido [risparmi] sui cui poter eventualmente fare affidamento. In quali guai potrebbero cacciarsi se le loro entrate venissero tagliate via improvvisamente o venissero ridotte drasticamente! Tutti noi conosciamo delle famiglie che si sono indebitate più di quanto potessero pagare. Dietro a tutte queste situazioni si cela una vita di angoscia e sofferenza.19

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A couple sitting at a table as they look at financial papers and tax forms.

Vivere al di sopra dei nostri mezzi può portare a “una vita di angoscia e sofferenza”.

Non intendo affermare che qualunque debito sia sbagliato. Certo che no. Negli affari, investire con saggezza costituisce un elemento di crescita. Per una famiglia che altrimenti dovrebbe affittare una casa, pagare un mutuo ragionevole può essere di grande aiuto.20

Alla fine, è più facile vivere nell’ambito delle nostre entrate evitando di attingere dai fondi di risparmio se non in caso di necessità e mai per ricercare il lusso. Non è giusto nei nostri confronti e nei confronti della comunità sperperare le proprie entrate al punto che, se dovessero venire meno, ci troveremo costretti a rivolgerci a enti assistenziali o alla Chiesa per ricevere aiuto finanziario.

Vi esorto solennemente a non legarvi al pagamento di debiti che spesso sono accompagnati da interessi esorbitanti. Sarete molto più al sicuro se risparmierete oggi per comprare domani. Eviterete di pagare interessi alti e ulteriori oneri di pagamento, mentre il denaro risparmiato potrà fornirvi l’opportunità di acquistare in seguito a un notevole prezzo di saldo.

[…] Resistete alla tentazione di acquistare proprietà pretenziose che vanno ben al di là dei vostri bisogni reali.

Sarete più benestanti, specialmente le famiglie giovani che stanno appena iniziando, se come prima casa ne comprerete una piccola che potrete permettervi di pagare in un tempo relativamente breve. […]

Non lasciate voi stessi o la vostra famiglia senza protezione dalle tempeste finanziarie. Rinunciate al lusso, almeno per il momento, e incrementate i risparmi. È vera saggezza predisporre i mezzi per l’istruzione futura dei vostri figli e per il vostro pensionamento. […]

Fratelli e sorelle, la pace e la soddisfazione entrano nei nostri cuori quando viviamo entro i nostri limiti. Possa Dio accordarci la saggezza e la fede di prestare attenzione al consiglio ispirato dei dirigenti del sacerdozio di stare alla larga dai debiti, vivere entro i propri limiti e pagare subito — in breve, “paga il tuo debito, e vivi”.21

Suggerimenti per lo studio e l’insegnamento

Domande

  • Nella sezione 1, il presidente Benson sottolinea i principi fondamentali del programma di benessere della Chiesa. In che modo questi principi contribuiscono al nostro benessere temporale? In che modo essi contribuiscono al nostro benessere spirituale?

  • Quali sono alcuni esempi di “lavoro energico e mirato?” (Per alcuni suggerimenti, vedere la sezione 2). Quali sono alcuni aspetti che vi piacciono riguardo al lavoro? Che cosa possiamo fare per aiutare i bambini e i giovani ad amare di più il lavoro?

  • Quali sono alcune benedizioni che riceveremo se seguiremo il consiglio del presidente Benson contenuto nella sezione 3? Considerando le vostre circostanze attuali, riflettete su cosa potete fare per osservare questo consiglio.

  • Perché credete che l’uso saggio del denaro porti alla “pace e [alla] soddisfazione”? Invece che cosa può accaderci quando non “[viviamo] nell’ambito di quello che [guadagniamo]”? (Vedere la sezione 4).

Passi scritturali correlati

Giacobbe 2:17–19; Alma 34:19–29; DeA 19:35; 42:42; 75:28–29; 104:78; Mosè 5:1

Sussidi didattici

“Per aiutare gli allievi a prepararsi a rispondere alle domande puoi dire loro, prima che venga letto o spiegato un argomento, che chiederai loro di rispondere. Per esempio puoi dire: ‘Ascoltate mentre leggo questo passo in modo da poter dire che cosa vi ha colpiti di più’” (Insegnare: non c’è chiamata più grande [2000], 69).

Note

  1. Heber J. Grant, Conference Report, ottobre 1936, 3.

  2. “Church Welfare — Economically Socially Spiritually Sound”, in Welfare Agricultural Meeting, 7 ottobre, 1972, 5.

  3. Sheri Dew, Ezra Taft Benson: A Biography (1987), 119.

  4. “Come soddisfare le necessità dei membri per il tramite del sistema del magazzino del Signore”, La Stella ottobre 1977, 94.

  5. Conference Report, ottobre 1945, 160, 163, 164.

  6. “Come soddisfare le necessità dei membri per il tramite del sistema del magazzino del Signore”, La Stella ottobre 1977, 93.

  7. “Prepare Ye”, Ensign, gennaio 1974, 81.

  8. Conference Report, aprile 1967, 61.

  9. “Prepariamoci per i giorni di tribolazione” La Stella, novembre 1980, 66.

  10. The Teachings of Ezra Taft Benson, 481.

  11. The Teachings of Ezra Taft Benson, 484.

  12. “Come soddisfare le necessità dei membri per il tramite del sistema del magazzino del Signore”, 93.

  13. The Teachings of Ezra Taft Benson, 485.

  14. The Teachings of Ezra Taft Benson, 481.

  15. “Prepariamoci per i giorni di tribolazione” La Stella, novembre 1980, 67–71.

  16. “The Ten Commandments: America at the Crossroads”, New Era, luglio 1978, 39.

  17. “Prepariamoci per i giorni di tribolazione” 65–67; citazione presa da Welfare Plan Handbook (1952), 2, come citato da Marion G. Romney, in “Church Welfare — Some Fundamentals”, Ensign, gennaio 1974, 91.

  18. “Prepare Ye”, 69.

  19. “Pay Thy Debt, and Live”, Ensign, giugno 1987, 3–4.

  20. Conference Report, aprile 1957, 54.

  21. “Pay Thy Debt, and Live”, 4, 5.